Perché ci piace vedere film e serie tv true crime

Perché ci piace vedere film e serie tv true crime
Ultima modifica 26.08.2024
INDICE
  1. Perché guardare film e serie tv true crime non è solo un passatempo?
  2. Quali sono i fattori psicologici alla base dell’interesse per il true crime?
  3. Quali sono i fattori culturali alla base dell’interesse per il true crime?
  4. Quali sono gli effetti del true crime sulla mente e sull'umore?
  5. Quali sono gli aspetti etici del true crime?

Perché guardare film e serie tv true crime non è solo un passatempo?

Negli ultimi anni, il genere true crime ha conosciuto una popolarità crescente, diventando uno dei contenuti più consumati su piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime e ìn podcast dedicati. Intorno al true crime infatti esiste una vasta gamma di prodotti di intrattenimento, con una caratteristica comune: sono racconti di crimini reali, spesso ricostruiti con un alto grado di dettaglio e realismo.

Il true crime però non è solo un passatempo: per gli spettatori è anche un modo, più o meno consapevole, per esplorare aspetti profondi della natura e della mente umana.

La curiosità verso le storie di crimini reali sembra infatti rispondere a una serie di bisogni psicologici e sociali, in particolare

  • la comprensione del male, a livello razionale
  • la gestione delle proprie paure in un ambiente controllato

Quali sono i fattori psicologici alla base dell’interesse per il true crime?

L'interesse per il true crime può essere ricondotto a vari fattori, psicologici e culturali. Per quanto riguarda i fattori psicologici, da un lato c'è il fascino dell'oscuro e del proibito: le storie di crimini violenti ci permettono di confrontarci con il lato più oscuro della natura umana, in modo che possiamo esplorare paure e desideri reconditi senza doverne subire le conseguenze dirette. Dall'altro lato vi è una componente di empatia e identificazione: le persone possono essere attratte dal desiderio di capire cosa spinga qualcuno a compiere atti estremi, di immedesimarsi nelle vittime e, attraverso la comprensione, provare a prevenire simili tragedie nella propria vita. Il true crime, poi, offre un'opportunità a rischio zero di vivere emozioni intense, anche negative. Ad esempio, la paura e la suspense generano un'attivazione fisiologica che, in un contesto protetto, può risultare paradossalmente piacevole e gratificante. Questo tipo di risposta emotiva è particolarmente forte tra i giovani, naturalmente più inclini alla ricerca di esperienze forti e stimolanti.


Vediamo i fattori nel dettaglio:

  • Esplorare il (nostro) lato oscuro in modo sicuro
    Per rifarci a una teoria classica, potremmo dire che una delle ragioni per cui siamo affascinati dal true crime potrebbe risiedere nella nostra attrazione per l'Ombra, un concetto introdotto da Carl Gustav Jung. Il true crime ci offre infatti una finestra per esplorare il lato oscuro della nostra psiche in modo sicuro e controllato. Carl Gustav Jung, uno dei più influenti psicoanalisti del XX secolo, ha introdotto il concetto di Ombra, che rappresenta quegli aspetti della nostra personalità che preferiamo non riconoscere o accettare, spesso perché sono considerati negativi o socialmente inaccettabili. Questi aspetti vengono relegati nel nostro inconscio, formando una parte nascosta di noi stessi che, tuttavia, influenza il nostro comportamento e le nostre emozioni. Guardare documentari, film e serie TV che trattano di crimini reali permette agli spettatori di confrontarsi con il male e la devianza umana senza subirne le conseguenze dirette (se non in alcuni casi sulla salute mentale, come vedremo più avanti). Questo processo di esplorazione può essere visto come una forma di catarsi, dove le emozioni negative e i
    desideri repressi vengono proiettati sui criminali e sugli eventi narrati, permettendo agli spettatori di liberarsi temporaneamente dei propri "impulsi oscuri".
  • La deindividualizzazione e l'identificazione con l'antagonista La deindividuazione è un altro concetto importante per comprendere l'attrazione verso il true crime. Questo fenomeno si verifica quando le persone, spesso in gruppo, perdono il senso della propria individualità e delle proprie responsabilità morali, fenomeno che consente loro di agire in modi che normalmente non considererebbero accettabili. Nei media, questo si riflette nell'attrazione per i personaggi malvagi, soprattutto se interpretati da attori affascinanti e carismatici. Questi personaggi in un certo senso incarnano l'Ombra e
    permettono agli spettatori di identificarsi con loro senza sentirsi colpevoli o responsabili delle loro azioni.
  • Empatia con le vittime e i familiari
    Un'altra motivazione chiave per cui il genere true crime attira così tanto pubblico è la nostra naturale tendenza a empatizzare con le vittime e a cercare di comprendere le motivazioni dei criminali, che spesso, comunque, continuiamo a non capire. Gli esseri umani hanno un innato desiderio di capire il comportamento altrui e di provare empatia per coloro che soffrono. Guardare storie di true crime soddisfa questo desiderio, permettendo di esplorare le vicende delle vittime e dei criminali in modo profondo e personale. Questo processo di empatia non solo ci fa sentire connessi alle storie raccontate, ma permette anche di riflettere sulla natura umana e sui limiti morali.
    Dalla ricerca è emerso che le giovani donne, in particolare, sono spesso attratte dal true crime perché sviluppano un legame empatico con le vittime, specialmente quando si tratta di aggressioni e violenze contro le donne. Questo interesse può derivare dalla volontà di riconoscere e prevenire situazioni simili nella propria vita. Ad esempio, molte spettatrici trovano utile analizzare i segnali lanciati dai criminali e le dinamiche sociali che portano ai crimini, utilizzando queste informazioni per sentirsi più sicure e preparate.
  • Affrontare le proprie paure
    Il true crime può anche servire come strumento per affrontare paure profonde in un ambiente controllato. Esplorare storie di crimini reali ci permette di confrontarci con le nostre ansie e paure più profonde. Come detto, guardare true crime fornisce una sorta di esposizione controllata alle nostre paure. Questo genere ci consente di esplorare scenari di pericolo e di sviluppare una comprensione più profonda delle minacce che potremmo affrontare nella vita reale.
  • Vivere emozioni forti
    Infine, il true crime attira molti spettatori per la sua capacità di suscitare emozioni forti, come la paura e la suspense. Queste emozioni possono essere particolarmente attraenti per i giovani, naturalmente inclini a cercare esperienze intense e stimolanti. Le emozioni forti, come la paura, attivano il nostro sistema nervoso e ci fanno sentire vivi. Questo tipo di stimolazione emotiva è spesso piacevole e gratificante, soprattutto quando possiamo viverla in modo sicuro. Il true crime offre questo tipo di esperienza.

Quali sono i fattori culturali alla base dell’interesse per il true crime?

Per quanto riguarda i fattori culturali, c'è innanzitutto da notare che la copertura mediatica dei crimini violenti tende a enfatizzare i dettagli più scioccanti e macabri (il più delle volte irrilevanti ai fini delle indagini e della condanna dei colpevoli), catturando l'attenzione del pubblico e alimentando un ciclo di interesse continuo - e spesso morboso.

In questo, le notizie sensazionalistiche, i documentari sui crimini più famosi e le serie TV contribuiscono a creare una narrazione avvincente che stimola la curiosità e l'interesse del pubblico. Il fenomeno però si inserisce in una lunga tradizione culturale di fascino per il male e la devianza che si manifestava già attraverso l'arte, la letteratura e solo ora con i media digitali: cambia il canale, ma non il contenuto.
In fondo, storie di crimini e omicidi risuonano con temi archetipici e mitologici del bene contro il male.
In un certo senso, il true crime serve come strumento educativo per aumentare la consapevolezza sociale riguardo ai problemi di sicurezza, giustizia e psicologia criminale. Le storie di crimini reali spesso evidenziano le lacune nel sistema giudiziario e mostrano come i media possano influenzare le indagini e le reazioni della società.

Ad esempio, il podcast "Indagini" di Stefano Nazzi esplora come le indagini criminali abbiano influenzato le reazioni dei media e come, a loro volta, i media e la società abbiano influenzato il corso delle indagini. Questo tipo di narrazione aiuta il pubblico a comprendere meglio le dinamiche investigative e le sfide legali, offrendo una prospettiva critica e informata sui casi trattati.

Inoltre, mettono in luce questioni sociali attuali, come la violenza di genere e i diritti delle vittime. Le serie e i documentari true crime spesso includono interviste con esperti, poliziotti e avvocati, elementi che permettono al pubblico di esaminare in modo critico come vengono trattati i crimini nella società.

Infine, un ulteriore fattore che contribuisce a generare interesse per il true crime, è il senso di comunità che si può creare tra gli spettatori. Le discussioni online, i forum e i gruppi di fan permettono alle persone di condividere teorie, discutere dei casi e connettersi con altri che condividono lo stesso interesse. Questo fenomeno di comunione sociale rafforza l'attrattiva del genere, rendendolo non solo un passatempo individuale ma anche un'attività sociale e interattiva.

Quali sono gli effetti del true crime sulla mente e sull'umore?

Il consumo eccessivo di contenuti true crime può avere effetti negativi sulla salute mentale e sull'umore.
Guardare ripetutamente storie di crimini violenti può generare ansia e depressione, esacerbando una percezione distorta del mondo come un luogo pericoloso e imprevedibile. Questo può portare a un aumento della sfiducia nelle persone e nelle istituzioni, compreso il sistema giudiziario. Secondo alcuni, l'esposizione frequente a tali contenuti può indurre una percezione esagerata del pericolo e aumentare l'isolamento sociale.


Le persone, poi, possono inoltre sviluppare una sorta di dipendenza dai contenuti morbosi ed entrare in un ciclo di ricerca incessante di storie sempre più intense e scioccanti. Questo ciclo di morbosità può alimentare uno stato di costante allerta e preoccupazione, con possibili effetti negativi come insonnia e attacchi di panico. La continua esposizione a questi stimoli può anche desensibilizzare gli spettatori alla violenza e renderli meno sensibili ed empatici verso le tragedie.

Inoltre, l'attività degli "internet sleuths", ovvero dei cosiddetti detective dilettanti online, può contribuire a una cultura della paranoia e della sfiducia. Mentre alcuni possono trovare gratificazione nella risoluzione di misteri, questa pratica può anche interferire con le indagini ufficiali, diffondere informazioni non verificate e creare confusione e paura.

Quindi, sebbene il true crime possa offrire intrattenimento e soddisfare la curiosità umana, è importante essere consapevoli dei suoi potenziali effetti negativi sulla salute mentale e sulla società e mantenere un equilibrio nel consumo di tali contenuti.

Per approfondire: Solitudine e isolamento sociale: quale impatto sulla salute

Quali sono gli aspetti etici del true crime?

Non mancano poi le controversie etiche, quando parliamo di true crime. Secondo alcuni esperti, casi come quello di "Yara", la docuserie su Yara Gambirasio di Netflix, sollevano diverse problematiche, specialmente per quanto riguarda la romanticizzazione del crimine e la voce data al presunto criminale. Alcuni critici hanno sottolineato come la rappresentazione dettagliata e drammatizzata del caso possa distorcere la percezione del pubblico, rendendo spettacolare una tragedia reale e causando ulteriore sofferenza ai familiari delle vittime.

Inoltre, dare come un palcoscenico ai criminali può suscitare involontariamente simpatia o comprensione per le loro azioni. È importante sottolineare infatti che la comprensione dei motivi razionali o emotivi dietro a un crimine non deve mai costituire una giustificazione per l'atto criminale commesso.
Anche quando empatizziamo con la situazione o le motivazioni del criminale, alcune azioni restano eticamente e legalmente condannabili e questa distinzione deve essere chiara.

Inoltre, questi contenuti possono essere invadenti e non rispettosi della vita dei familiari e del ricordo delle vittime. La spettacolarizzazione di eventi traumatici può riaprire ferite dolorose per i sopravvissuti e i parenti delle vittime, che devono rivivere il loro dolore attraverso la lente del dramma televisivo. In questo senso, è fondamentale che i creatori di contenuti bilancino l'interesse del pubblico con la sensibilità e il rispetto dovuti alle vittime e ai loro familiari. È importante che gli spettatori sviluppino una sensibilità e una consapevolezza critica, riconoscendo i limiti etici di questi prodotti e riflettendo sul loro impatto emotivo e sociale.


Infine, un altro rilevante aspetto etico riguarda la commercializzazione del dolore, ossia il profitto tratto da eventi tragici e drammatici. La monetizzazione delle tragedie personali e familiari solleva serie preoccupazioni, poiché trasforma il dolore e la sofferenza reale in un prodotto di intrattenimento. Questo fenomeno può essere vissuto ed interpretato come una forma di sfruttamento, dove le storie delle vittime vengono utilizzate a fini commerciali senza il dovuto rispetto per la loro dignità e memoria.

Fonti

  • Vicary, A. M., & Fraley, R. C. (2010). Captured by True Crime: Why Are Women Drawn to Tales of Rape, Murder, and Serial Killers? Social Psychological and Personality Science
  • Cleveland Clinic. "Psychological Effects of Watching Crime Shows." Cleveland Clinic Health Essentials, 30 July 2021
  • Pumphrey Law Firm. "Internet Sleuths and True Crime: Helpful or Hurtful to Cases?" Pumphrey Law Blog, 15 September 2021

Autore

Dott.ssa Donatella Ruggeri
Dott.ssa Donatella Ruggeri, psicologa e divulgatrice scientifica. Si occupa di ricerca e progettazione, consulenza a seduta singola e neuroscienze. E’ la fondatrice della Settimana del Cervello, manifestazione che si svolge in Italia ogni anno a marzo per l'educazione e la sensibilizzazione sulle meraviglie del cervello umano.