Ultima modifica 16.05.2018

Pepe aromatico

Verde, rosa, nero, grigio, bianco: sono le possibili variazioni cromatiche offerte dalla pianta del pepe (Piper nigrum); ciò che distingue una varietà dall'altra è semplicemente la lavorazione e la maturazione dei granelli.
Se il pepe nero incarna il primato di essere il più piccante della sua categoria, e quello bianco il più delicato, il pepe verde è considerato il più aromatico ed erbaceo: deriva dal frutto acerbo dell'omonima pianta (Piper nigrum).

Salamoia

Pepe verdeLa particolarità del pepe verde è quella di essere generalmente conservato in salamoia: le drupe immature, ancora verdi, si immergono in una soluzione salina, bloccando i processi enzimatici di natura ossidativa. Così facendo, si riesce ad ottenere non solo una colorazione verde, ma si conferisce al prodotto anche morbidezza ed un sapore decisamente aromatico.

Colore del pepe

La tonalità verdastra di questo pepe può essere anche la conseguenza della sua lavorazione, precisamente dell'essiccazione, durante la quale subisce un trattamento con il diossido di zolfo che impedisce la perdita del suo tono cromatico.
Il pepe verde può essere conservato anche sott'aceto.

Nella tradizione Occidentale, il pepe nero e il pepe bianco erano maggiormente utilizzati, mentre il pepe verde affonda robuste radici nella lontana Thailandia: in questo Paese, infatti, si ha l'abitudine di utilizzare il frutto acerbo del pepe in grani appena raccolti dalla pianta.

Proprietà

Le proprietà del pepe verde sono pressoché identiche a quelle del pepe nero: le potenzialità anti-fermentative ed antisettiche venivano sfruttate già in passato per la conservazione degli alimenti.
La piperidina, la piperina e la piperettina sono ammidi che conferiscono il sapore piccante all'olio essenziale di pepe verde; grazie a questi costituenti, il pepe verde si utilizza come stimolante nervoso e gastrico. Il pepe sembra favorire la digestione, perché il “pizzicare” è percepito anche a livello dello stomaco. Possiede proprietà febbrifughe ed antibatteriche; proprio per questa caratteristica viene utilizzato anche in alcuni insetticidi.
Ad uso esterno, il pepe verde determina un'azione a livello dei recettori del dolore: per questo, proprio come il pepe in generale, esplica proprietà rubefacenti, determinando una blanda irritazione a livello cutaneo indotta dalla vasodilatazione dei capillari. L'attività rubefacente del pepe resta, comunque, di minor entità rispetto a quella esplicata dal peperoncino.

Controverso il possibile effetto gastrolesivo del pepe verde, per cui in genere - a scopo cautelativo - si consiglia di limitarne il consumo in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo od ulcera gastrica.

Pepe verde in cucina

Da ultimo, ma non per importanza, il pepe verde impreziosisce piatti a base di pesce e carne e dona brio e sapidità a molte salse e creme: se al pepe verde si unisce un mix di pepe rosa, pepe nero e pimento, si crea una miscela che prende il nome di creola.
Il pepe verde, in cucina, si abbina molto bene ad altre spezie, come noce moscata, ginepro e coriandolo.
Nella The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, di E. Gibbon, il pepe era considerato “l'ingrediente preferito nella più esclusiva cucina romana”.