Ultima modifica 19.07.2019

Peonia nella storia

Longevità, bellezza cangiante e profumo voluttuoso: sono i tre elementi fondamentali che hanno eletto la peonia regina dei fiori dell'Impero Celeste: la peonia fu incoronata “Regina” da un'antichissima leggenda che affonda le radici in Cina, e viene tuttora considerata tale. PeoniaSulla base di quanto emerge dal linguaggio dei fiori, la peonia simboleggia la timidezza e la vergogna: la tradizione narra che le ninfe utilizzavano petali di peonia come rifugio sicuro, per proteggere loro stesse dai pericoli.
Nell'antico contesto mitologico greco, la peonia fu al centro di numerosissimi miti e leggende: tanto per riportare un esempio, la peonia personifica le lacrime versate da Diana, dea della caccia, quando ella capì di aver ucciso il suo amato con la freccia.
Nel Medioevo, la peonia veniva consigliata alle partorienti al fine di allontanare gli spiriti maligni: chiaramente, tutto ciò ricade nella superstizione antica popolare.
Ad ogni modo, la peonia non rappresenta solamente l'emblema di leggende antiche: da oramai tempo immemorabile, è coltivata sia a fini ornamentali che officinali.

Generalità

Fregiata dll'appellativo “rosa senza spine”, la peonia da millenni è venerata in Oriente, la sua Terra d'origine: mediatore di felicità e fortuna, la peonia simboleggia anche amore, prosperità, fedeltà e pace nel rapporto di coppia. Ma l'importanza della peonia non si ferma solamente ad allusioni simboliche: viene infatti sfruttata nell'ambito di fitoterapia ed omeopatia come antiaggregante piastrinico, modulatore dell'umore, calmante ed antispasmodico.
Rinomatissima la peonia ad uso ornamentale: a tale scopo, se ne distinguono due gruppi, peonie erbacee e peonie legnose (arboree). Il primo raggruppamento di peonie è tipico dell'Europa: i fiori, dai molteplici colori, decorano con eleganza i prati, sebbene siano piuttosto evanescenti nel profumo. Le peonie cosiddette legnose sono native della Cina e dell'Oriente in genere: si differenziano dalla varietà precedente per il carattere alquanto rustico; ad ogni modo, anche le peonie legnose indossano numerose tonalità colorate, dal giallo intenso al rosso corallo.

Descrizione botanica

Le peonie (Paeonia officinalis) sono piante erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Peoniacee: stiamo parlando di arbusti la cui altezza non supera gli 80 cm o il metro. Nei boschi, la peonia cresce spontaneamente in forma selvatica e, come abbiamo visto, viene coltivata da millenni per i coloratissimi petali decorativi. Le foglie, dal colore verde brillante e lucido, sono grandi, suddivise in più lobi e sempre caduche; i coloratissimi fiori, anch'essi molto grandi, sono solitari e si caratterizzano per i numerosi stami gialli (addirittura 200). In genere, le peonie sono costituite da cinque petali;  tuttavia, in alcune varietà coltivate se ne annoverano un numero superiore, perché alcuni stami vengono geneticamente trasformati in petalo.
I frutti si distinguono per i semi particolarmente grossi (diametro: 1 cm) e scuri.
Le radici appaiono carnose e, per la presenza di alcuni composti chimici, sono impiegate in fitoterapia.
Le piante si distinguono per la loro longevità: molte peonie, infatti, possono vivere indisturbate per moltissimi anni. Queste specie floreali amano i terreni ben drenati e prediligono posizioni ombreggiate. Alcuni testi descrivono la peonia come un fiore capriccioso e nel contempo tenace: “capriccioso” perché alcune varietà necessitano di particolari attenzioni (ad esempio, certe specie di peonie, soprattutto in inverno,  devono essere accuratamente riparate dal freddi, in modo da evitarne il danneggiamento  a seguito del possibile gelo notturno), e “tenace” perché la pianta è talvolta in grado di sopravvivere in terreni ostili, ai piedi dei ghiacciai o ad altitudini piuttosto elevate.

Usi in fitoterapia

Come accennato, la peonia non viene sfruttata solamente per la bellezza esteriore, il portamento elegante o i colori incantevoli: per merito delle loro virtù medicamentose, infatti, le peonie rientrano tra gli innumerevoli protagonisti delle farmacopee tradizionali.
Peonia RadiceLa peonina ed il penolo caratterizzano la radice: la molecola alcaloidea sembra agire a livello della muscolatura liscia, mentre il penolo (idrossi-acetofenone in forma libera) esplica la propria azione di blando antiaggregante piastrinico e modulatore dell'umore. In modo analogo, le molecole penoside e  penolide (idrossi-acetofenone in forma glicosilata) sono utilizzate come coadiuvanti nell'inibizione dell'aggregazione di piastrine, allo scopo di prevenire la formazione di fenomeni trombotici.
Nella fitoterapia, sono utilizzati anche i semi di peonia: sotto forma di decotto, essi esplicano potenzialità purganti ed emetiche. Ad ogni modo, è doverosa una puntualizzazione: i semi sono potenzialmente tossici e, quando utilizzati in modo improprio, possono provocare effetti collaterali spiacevoli quali nausea, vomito, depressione, ipotensione e diarrea.
In decotto, possono essere utilizzate tutte le parti della pianta (fiori, petali, foglie): in questo caso, la peonia è impiegata per le proprietà calmanti ed antispasmodiche.
In particolare per gli infanti, i petali essiccati di peonia sono consigliati per contrastare disturbi delle mucose e della cute, oltre a rappresentare un sedativo piuttosto blando.
Insieme ad altre droghe, la peonia è sfruttata per alleviare emicrania e problemi di natura gastrointestinale. [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni e M. Nicoletti]


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