Nebbia cognitiva post Coronavirus: cos'è e come si manifesta

Nebbia cognitiva post Coronavirus: cos'è e come si manifesta
Ultima modifica 19.11.2020
INDICE
  1. Cos'è la nebbia cognitiva post Coronavirus?
  2. Nebbia cognitiva post Coronavirus: come si manifesta
  3. Nebbia cognitiva post Coronavirus: le cause
  4. Nebbia cognitiva post Coronavirus: i sintomi

Cos'è la nebbia cognitiva post Coronavirus?

Dopo aver contratto il Covid-19 ed essere guarita, una persona su 20 evidenzia conseguenze più o meno transitorie a carico del cervello. Definiti strascichi da virus da studiosi e ricercatori che stanno identificandone le cause, si manifestano proprio sulle capacità mentali di chi ha lottato ed è uscito dalla malattia. I soggetti colpiti sono perlopiù quelli della fascia d'età compresa tra 18 e 49 anni, anche se sono stati lievemente sintomatici, e senza aver vissuto il ricovero ospedaliero.

Il Covid-19 è una malattia in grado di compromettere diversi apparati dell'organismo. Una delle conseguenze riscontrate a medio e lungo termine è quella che viene chiamata «nebbia cognitiva» post Coronavirus, una sorta di offuscamento e stanchezza mentale, che colpisce i guariti che provano grande fatica nel fare le azioni del quotidiano come lavorare, guidare la macchina o fare la spesa. La ricerca scientifica sulle cause e i sintomi della nebbia congnitiva è ancora all'inizio, ma diversi studi portati a termine in Italia e negli Usa, come gli studi del Centers for Disease Control and Prevention Usa (CDC), confermano che circa un terzo dei soggetti guariti dal Covid-19 hanno manifestato stanchezza mentale, difficoltà di concentrazione o messa a fuoco, e senso di smarrimento. 

Nebbia cognitiva post Coronavirus: come si manifesta

I sintomi della nebbia cognitiva post Coronavirus possono presentarsi sin da subito e durare anche alcuni mesi dopo la guarigione. Tra le caratteristiche più diffuse del manifestarsi di questo disturbo cerebrale ci sono: confusione mentale, difficoltà di concentrazione, amnesie ricorrenti, perdite di memoria prolungate o a breve termine, disturbi dell'apprendimento, stanchezza cronica, senso di smarrimento. È stato riscontrato come i pazienti guariti dal Covid-19 abbiano faticato nel trovare i ritmi lavorativi di prima e si sentissero sopraffatti e disorientati nel portare a termine le solite pratiche e a svolgere le consuete mansioni.
Non solo, nebbia cognitiva si è manifestata spesso con piccole perdite di memoria momentanee come: dimenticare azioni di qualche giorno prima, la strada da fare in auto e il modello stesso della propria vettura, o ancora, come orientarsi tra gli scaffali del solito supermercato. L'astenia, che si manifesta non solo in soggetti anziani, ma anche in pazienti ventenni, potrebbe essere in parte dovuta all'impatto che ha avuto la patologia non solo dal punto di vista organico, ma anche sul morale, sulla motivazione, sulla psiche. L'isolamento e il ricovero sono di per sè eventi che scatenano un trauma cognitivo. Le infezioni virali che durano tanto portano a una diminuzione di prestazioni del sistema nervoso centrale. Ecco spiegata la perdita di attenzione che ha come effetto la diminuzione della capacità di memorizzare di tanti eventi della vita quotidiana.

Gli stessi sintomi di quella che viene spesso definita come "cervello annebbiato" sono stati riscontrati in precedenza anche con altri noti virus come la SARS e la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS). Questi sintomi cognitivi legati all'aver contratto il virus, aver vissuto la malattia e averla sconfitta, solitamente regrediscono spontanemente con il passare del tempo.

Nebbia cognitiva post Coronavirus: le cause

La sindrome post Covid e il suo manifestarsi sulle cellule nervose sono attualmente oggetto di studio da parte di molti ricercatori a livello internazionale. In tutto il mondo sono infatti in corso numerosi studi di follow-up che permetteranno di capire l'entità e la durata di questi effetti che si manifestano anche dopo il doppio tampone negativo (che determina la guarigione ufficiale dal virus)

Un ventaglio di sintomi, anche persistenti e duraturi, che tendono a cronicizzarsi nei soggetti guariti dall'infezione. Gli effetti neurologici e la «nebbia cognitiva» non sono di certo i più seri. Molti pazienti lamentano forti emicranie, perdita del gusto e dell'olfatto, vertigini, insonnia, rash cutanei e anche aritmia, che possono durare da settimane a mesi dopo l'infezione. Nei casi più gravi, il Covid-19 può anche portare a encefalite o ictus. Le cause potrebbero risiedere nella risposta del sistema immunitario: quando la risposta immunitaria al virus non si ferma, come nella maggior parte delle patologie autoimmuni, le citochine, molecole infiammatorie rilasciate dal sistema immunitario al fine di contrastare l'invasore patogeno, possono trasformarsi anche in una sorta di tossine, in particolare per il cervello. Un'altra causa potrebbe essere data dall'infiammazione nei vasi sanguigni che portano al cervello. La sindrome post Covid, in cui rientra anche la nebbia cognitiva, non ha solo straschichi fisici sui pazienti, a breve o lungo termine, ma può essere considerata a tutti gli effetti come un disturbo post-traumatico da stress, in cui si manifestano difficoltà cognitive ed emotive persistenti.

Nebbia cognitiva post Coronavirus: i sintomi

  • Confusione mentale
  • Difficoltà di concentrazione
  • Amnesie ricorrenti
  • Perdite di memoria prolungate o a breve termine
  • Disturbi dell'apprendimento
  • Stanchezza cronica
  • Senso di smarrimento
  • Astenia