Tarantola - Morso di Tarantola: sintomi, cura, prevenzione e tarantismo

Tarantola - Morso di Tarantola: sintomi, cura, prevenzione e tarantismo
Ultima modifica 29.06.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Che cos'è la Tarantola?
  3. Sintomi
  4. Cura e trattamento
  5. Prevenzione
  6. Tarantismo

Introduzione

Il morso di tarantola, anche se doloroso, nella maggioranza dei casi non si rivela pericoloso per l'uomo.

Morso di Tarantola Shutterstock

"Tarantola" è il nome generico e comune con cui s'identificano moltissime specie di ragno, appartenenti a diverse famiglie. Nonostante questa eterogeneità, si tratta quasi sempre di ragni dotati di peli che possono raggiungere dimensioni considerevoli e il cui morso, per quanto doloroso, solitamente non provoca conseguenze eccessivamente gravi per l'uomo. Nonostante ciò, in nessun caso il morso di tarantola andrebbe sottovalutato. Pertanto, subito dopo aver avuto la sfortuna di sperimentarlo, è sempre bene rivolgersi al medico o al pronto soccorso.

Lo sapevi che…

In alcuni Paesi, diverse specie di ragno appartenenti al grande gruppo delle tarantole rientrano nell'alimentazione delle popolazioni locali e, anzi, sono considerate come vere e proprie prelibatezze.

Che cos'è la Tarantola?

Tarantola è il nome generico con cui, nel linguaggio comune, s'indicano ragni appartenenti a diverse famiglie (ad esempio, Theraphosidae, Lycosidae, ecc.) che, talvolta, nulla hanno in comune l'una con l'altra.

Tradizionalmente, le tarantole vengono suddivise in:

  • Tarantole del nuovo continente: si tratta di tarantole originarie del continente americano. Il loro veleno è di scarsa rilevanza clinica per l'uomo e il loro morso si limita, generalmente, ad essere doloroso. Oltre ai classici peli che ne ricorpono il corpo, alcune specie di tarantole del nuovo continente sono dotate di peli urticanti che possono utilizzare come strumento di difesa qualora ne avessero bisogno.
  • Tarantole del vecchio continente: si tratta di tarantole indigene del continente ora occupato dall'Europa e dall'Asia. Quando si parla di questo tipo di tarantole, ci si riferisce soprattutto a quelle originarie del continente asiatico, meno docili e più velenose di quelle del nuovo continente. Anche se il veleno iniettato con il loro morso non sembra essere letale per l'uomo, la sintomatologia che ne deriva può essere talvolta severa. Inoltre, sono stati segnalati alcuni casi di ricovero ospedaliero in seguito al morso di tarantole appartenenti al genere Poecilotheria. Non sorprende, perciò, che alcune specie di tarantole del vecchio continente, con un semplice morso, siano capaci di uccidere prede di grandi dimensioni come i topi.

Origine del nome

Il nome "tarantola", con molta probabilità, fu coniato nella provincia pugliese di Taranto, alla fine del '400, per indicare la cosiddetta Lycosa tarantula, anche nota come ragno lupo e molto diffusa nelle regioni del sud Italia.

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Dopo la nascita del termine, quando i primi esploratori giunsero nel continente americano e incontrarono i grandi e pelosi ragni indigeni - successivamente classificati all'interno della famiglia Theraphosidae - iniziarono a chiamarli "tarantole" a causa delle loro grosse dimensioni.

Lo sapevi che…

Le tarantole appartenenti alla famiglia Theraphosidae sono anche note con il nome comune di "migale".

Ecco spiegato il motivo per cui, oggigiorno, quando si parla di tarantole, si pensa immediatamente a grossi, pelosi e colorati ragni che vivono in aree esotiche e non certo nelle campagne del nostro Paese. Nonostante ciò, ancora oggi la Lycosa tarantula viene chiamata ed è considerata a tutti gli effetti una tarantola.

Che cos'è il Morso di Tarantola?

Quando si parla di morso di tarantola, ci si riferisce all'attacco sferrato attraverso l'uso dei cheliceri da uno qualsiasi dei ragni etichettati come tarantole. I cheliceri sono le appendici che partono indicativamente sotto gli occhi del ragno e che, nel linguaggio comune, vengono considerati - anche se in modo improprio - come i denti dell'animale. Al termine dei cheliceri sono presenti gli aculei veleniferi attraverso il quale l'animale inietta il veleno alla preda o all'aggressore, a seconda dei casi.

Tuttavia, è doveroso precisare che il morso di tarantola nell'uomo è un evento abbastanza raro e perlopiù accidentale, poiché questi ragni tendono ad attaccare solo se costretti, come ultima risorsa per difendersi. Se possibile, in presenza di un essere umano, le tarantole preferiscono allontanarsi e darsi alla fuga.

Sintomi

Cosa succede se si viene morsi da una Tarantola?

Il morso di tarantola, generalmente, non è letale per l'uomo, ma la sintomatologia può talvolta essere grave.

In un individuo sano e non allergico che riceve il morso di tarantola è possibile che si manifestino i seguenti sintomi locali:

  • Dolore;
  • Gonfiore;
  • Arrossamento;
  • Diminuzione della sensibilità in corrispondenza dell'area morsa.

In funzione della specie responsabile del morso di tarantola, è altresì possibile la formazione di un'area necrotica di colore bluastro o nerastro.

Visto il sorprendentemente elevato numero di specie fregiate del nome di "tarantola", risulta difficile fare un elenco completo di tutti i sintomi causati dal morso di questi animali. Inoltre, ad oggi, non si hanno ancora informazioni circa gli effetti sull'uomo dei morsi di ciascun ragno appartenente al gruppo delle tarantole.

Ad ogni modo, benché solitamente raro - soprattutto in Italia - non si può escludere del tutto la possibilità d'insorgenza di sintomi sistemici oltre a quelli locali sopra elencati, quali ad esempio:

Inoltre, si ricorda che sono stati riportati casi in cui il morso di tarantole appartenenti a specie africane ha portato alla comparsa di allucinazioni gravi.

Il morso di tarantola è percepibile fin da subito dal momento che è molto doloroso, ma la totalità dei sintomi tende a manifestarsi appieno qualche ora dopo l'attacco.

Complicazioni

Fra le complicazioni più comuni che possono insorgere dopo aver ricevuto un morso di tarantola ritroviamo:

Cura e trattamento

Come si cura il Morso di Tarantola?

La cura di un morso di tarantola prevede sostanzialmente la messa in pratica di trattamenti di supporto. Difatti, dal momento che il veleno di questi animali non è normalmente pericoloso per l'uomo, non è necessaria la somministrazione di antidoti.

Nonostante ciò, il morso di tarantola non deve assolutamente essere sottovalutato. Pertanto, è sempre consigliabile rivolgersi ad un medico o al pronto soccorso, ancor meglio se si riesce a catturare, o almeno a fotografare o comunque descrivere il tipo di ragno che ha sferrato l'attacco.

In alcuni casi, il morso di tarantola non richiede cure di alcun tipo e si autorisolve nel giro di pochi giorni; mentre in altre situazioni potrebbe rendersi necessario l'intervento medico e la somministrazione di farmaci per ridurre l'infiammazione (molto utilizzati sono i farmaci corticosteroidi per uso topico) e gli eventuali sintomi sistemici.

Cosa fare dopo il Morso di Tarantola?

Dopo aver ricevuto il morso di tarantola, è utile lavare immediatamente la ferita con acqua e sapone delicato. Volendo, è anche possibile applicare un disinfettante, purché non sia troppo aggressivo. In nessun caso il sito del morso di tarantola deve essere inciso, tagliato o traumatizzato.

Per ottenere sollievo dal dolore, è possibile ricorrere ad impacchi freddi con ghiaccio o all'immersione dell'area interessata in acqua fresca. Tuttavia, questo stratagemma è generalmente indicato per i morsi di tarantola che non inducono necrosi.

Se il dolore non è eccessivo e non compaiono ulteriori sintomi, il ricorso al medico potrebbe non essere indispensabile. Tuttavia, per scrupolo, sarebbe comunque bene rivolgersi a questa figura sanitaria.

Nel caso in cui i sintomi si manifestino fin da subito in forma grave e/o nel caso di sospetta reazione allergica al morso di tarantola, è necessario chiamare immediatamente il 118.

Prevenzione

Come evitare il Morso di Tarantola

Evitare e prevenire il morso di tarantola è piuttosto semplice se il ragno viene avvistato. Difatti, come abbiamo detto, il morso è l'ultima risorsa difensiva messa in pratica dall'animale che, piuttosto dello scontro, preferisce darsi alla fuga in presenza degli umani.

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Inoltre, prima di attaccare, la tarantola assume una particolare posizione nella quale la parte e le due zampe anteriori si alzano, probabilmente nel tentativo di spaventare il disturbatore/aggressore. Da questo momento all'attacco vero e proprio può intercorrere un lasso di tempo sufficiente a consentire l'abbandono della zona in cui è presente la tarantola.

Pertanto, in simili situazioni, è sufficiente allontanarsi e lasciare tranquillo il ragno che, per quanto possa avere un aspetto da molti ritenuto spaventoso, con molta probabilità è più impaurito della persona che si trova davanti.

Se il ragno non è materialmente visibile, al fine di prevenire l'eventuale morso di tarantola è bene:

  • Indossare indumenti protettivi quando si eseguono attività a rischio che potrebbero favorire l'incontro con tarantole (ad esempio, giardinaggio, lavoro nei campi, pulizie di vecchi magazzini, ecc.);
  • Prestare estrema attenzione quando si rimuovono ragnatele o tane di ragni;
  • Non maneggiare le tarantole a mani nude. Difatti, anche se non si ha intenzione di aggredirle, le tarantole potrebbero sentirsi attaccate e rispondere di conseguenza, soprattutto se vengono trattenute "con forza" allo scopo di impedirne un'eventuale fuga.

Tarantismo

Tarantismo e Miti Popolari

Il tarantismo - o tarantolismo, che dir si voglia - è un termine la cui origine sembra coincidere con la nascita del nome tarantola che si ritiene essere avvenuta nelle regioni del sud Italia - in particolare, nella provincia di Taranto - alla fine del '400. In questi luoghi, infatti, era ed è ancora diffusa la Lycosa tarantula, soprannominata tarantola dai locali e il cui morso era ritenuto responsabile della malattia definita, appunto, "tarantolismo".

Lycosa tarantula o Lycosa tarentula?

In alcune fonti, il nome scientifico della tarantola "nostrana" riportato è "Lycosa tarentula"; tuttavia, la nomenclatura corretta della specie pare essere "Lycosa tarantula".

Le popolazioni del luogo descrivevano il tarantismo come una patologia caratterizzata da sintomi sia fisici che psichici, quali:

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I miti e le leggende popolari dell'epoca volevano che l'unica terapia esistente per questa patologia fosse una sorta di "esorcismo musicale" operato attraverso una danza caratterizzata da movimenti frenetici e scandita da una musica via via più incalzante. Oggi, tale ballo, è noto come tarantella.

Lo sapevi che…

Il tarantolismo è definito come una sindrome culturale di tipo isterico. Con la dicitura "sindrome culturale" si vuole indicare - nell'ambito dell'antropologia medica e della psichiatria culturale - un particolare tipo di quadro clinico caratterizzato dall'insieme di disturbi psichici e somatici aventi un significato particolare e tipico di una determinata regione o gruppo etnico. Difatti, il tarantolismo - attribuito proprio al morso di tarantola - veniva "diagnosticato" solo nelle regioni del sud Italia.

Oggi si è a conoscenza del fatto che il morso di Lycosa tarantula, per quanto doloroso, non è in grado di scatenare una sintomatologia come quella attribuita al tarantolismo. A tal proposito, è stato ipotizzato che quadri clinici di quel tipo potessero essere la conseguenza dell'attacco di un altro tipo di ragno presente in Italia, la malmignatta. Si è, pertanto, supposto che simili sintomi potessero essere dovuti al morso della vedova nera mediterranea (malmignatta, appunto) e non al morso di tarantola.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista