Malattia di Lyme: Sintomi, Come Si Prende e Quanto Dura

Malattia di Lyme: Sintomi, Come Si Prende e Quanto Dura
Ultima modifica 10.10.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. Contagio
  5. Incidenza
  6. Periodo d’Incubazione
  7. Sintomi Malattia di Lyme
  8. Diagnosi, Cura e Prevenzione
  9. Approfondimento: Puntura di Zecca Cosa Fare?

Generalità

La malattia di Lyme (o borreliosi di Lyme) è una patologia infettiva di natura batterica trasmessa dalle zecche (appartenenti, in particolare, al genere Ixodes).

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I sintomi tipici includono eritema migrante (eruzione cutanea caratteristica del morbo di Lyme), febbre, mal di testa, affaticamento e debolezza.

L'intervento precoce è fondamentale: l'infezione può diffondersi ad articolazioni e cuore e, se non si ricorre alla terapia idonea (generalmente, a base di antibiotici), possono subentrare complicanze neurologiche e altre gravi sequele croniche.

Cos’è

Cos'è la Malattia di Lyme?

La malattia di Lyme è una sindrome multisistemica che può interessare diversi organi e tessuti: cute, articolazioni, sistema linfatico, sistema nervoso centrale e periferico, sistema cardiovascolare e, in misura minore, muscoli, occhi, reni e fegato.

Tuttavia, il quadro clinico può essere molto variabile: i sintomi si presentano con frequenza e intensità diverse in funzione del tipo di Borrelia responsabile dell'infezione (genospecie), oltre che alla tempestività del trattamento.

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La fase iniziale di questa malattia è solitamente caratterizzata da un'eruzione cutanea non pruriginosa di colore rosso, simile ad una macchia circolare che tende ad espandersi dal sito di inoculo della zecca. Nel giro di qualche settimana, si sviluppano dolori muscolari ed articolari, spossatezza, ingrossamento dei linfonodi, brividi, febbre, mal di testa e altri sintomi.

Di norma, la malattia di Lyme è più grave nei soggetti immunodepressi o affetti da altre patologie.

La Malattia di Lyme è un'Antropozoonosi

La malattia di Lyme appartiene alla categoria delle antropozoonosi, cioè quel gruppo di malattie che possono essere trasmesse dagli animali all'uomo. Vettore dell'infezione è una zecca, che si infetta dopo aver morso un animale malato e trasmette l'infezione all'uomo con il morso.

Per approfondire: Zoonosi: Cosa Sono? Come e Perché Avviene il Salto di Specie?

Cause

Cosa Provoca la Malattia di Lyme?

La malattia di Lyme è causata principalmente da batteri Borrelia burgdorferi (famiglia Spirochaetaceae). Le borrelie sono state identificate quali agenti causali della malattia di Lyme soltanto nel 1982, grazie agli studi di un biologo della Montana, il Dott. Burgdorfer (al quale si deve il nome). In virtù dell'agente eziologico, la malattia di Lyme è nota anche come borreliosi.

Borrelia burgdorferi in Breve

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Borrelia burgdorferi:

  • Presenta la tipica struttura spiraliforme delle spirochete;
  • È caratterizzato da endoflagelli;
  • È microaerofilo, estremamente sensibile ai fattori ambientali e molto esigente dal punto di vista nutrizionale.

Il genoma è costituito da un cromosoma lineare e da numerosi plasmidi (circolari e lineari).

Della superspecie Borrelia burgdorferi fanno parte altre sottospecie, denominate complessivamente Borrelia burgdorferi sensu lato. Queste si differenziano per caratteristiche genetiche, assetto antigenico di superficie, tipo di vettore e distribuzione geografica; solo alcune causano malattia nell'uomo.

Per esempio:

  • Nel Nord America, la malattia di Lyme è causata essenzialmente da Borrelia burgdorferi sensu stricto e, raramente, da Borrelia mayonii;
  • In Europa sono presenti almeno altre due specie certamente patogene per l'uomo: Borrelia garinii e Borrelia afzelii;
  • In Asia, la malattia di Lyme sembra causata principalmente da ceppi di Borrelia japonica e Borrelia sinica.

Contagio

Come Si Prende la Malattia di Lyme?

Il batterio responsabile della malattia di Lyme viene trasmessa all'uomo attraverso il morso di zecche infette.

Le zecche sono parassiti ematofagi obbligati, temporanei, di mammiferi (tra cui piccoli roditori, lepri, volpi e cervi) e uccelli (migratori e stanziali), ma possono approfittare anche di anfibi e rettili. Diverse specie di questi artropodi, in gran parte appartenenti al genere Ixodes (famiglia Ixodidae), possono veicolare numerosi agenti infettivi, tra i quali quelli responsabili della borreliosi di Lyme, della babesiosi, delle rickettsiosi e di alcune encefaliti virali. Le zecche s'infettano alimentandosi con il sangue di animali portatori di patogeni (batteri, virus e protozoi ecc.) e, attraverso i pasti successivi, sono in grado di veicolarli ai nuovi ospiti, uomo compreso.

2 Cose Da Ricordare

  • Le zecche - in particolare del genere Ixodes - rappresentano il vettore della malattia: il batterio è "raccolto" dalle zecche, le quali, succhiando il sangue degli animali infetti, lo trasmettono attraverso il morso all'uomo e ad altri animali.
  • Le zecche che trasmettono la malattia di Lyme possono veicolare diversi agenti infettivi: in pazienti affetti da malattia di Lyme sono state identificate specie di Babesia, Bartonella, Anaplasma, Mycoplasma e diversi virus. Esistendo questa possibilità di coinfezione, il quadro clinico non è sempre di facile interpretazione.

Come Riconoscere le Punture di Zecca?

  1. Riconoscere le punture di zecca - o più correttamente, i morsi di zecca - può essere difficile, poiché, il più delle volte, passano inosservate: le zecche emettono una sostanza leggermente anestetica che rende i morsi indolori. Questo rappresenta un grosso limite, soprattutto per la diagnosi del problema, spesso confusa ed incerta. Dopo la puntura, inoltre, la zecca si può staccare accidentalmente: in genere, la zona intaccata appare leggermente infiammata e gonfia. A distanza di alcuni giorni, l'infiammazione si espande, causando eruzioni più o meno fastidiose.
  2. Ad ogni modo, solitamente, questi parassiti rimangono adesi alla pelle del malcapitato; pertanto, essi saranno visibili sulla superficie cutanea, soprattutto dopo il pasto di sangue in seguito al quale tendono a "gonfiarsi". I maschi della zecca di colore rosso-marrone scuro sono simili ad un granello di pepe, mentre le femmine sono grigiastre. Le zecche sono dotate di un apparato boccale pungente e succhiatore; il corpo del parassita è ovale, appiattito e dotato di otto zampe.
  3. Le zecche colpiscono soprattutto nella bella stagione, quando si risvegliano dal letargo invernale: si appostano sulle estremità di arbusti o su un filo d'erba, attendendo il passaggio di un animale. Quando avvertono la vicinanza di un potenziale "ospite", vi si attaccano (è sufficiente vengano sfiorate), quindi si posizionano sulla pelle e la trafiggono, introducendo il rostro (parte del loro apparato buccale). Così ancorate, le zecche iniziano a succhiare il sangue e a nutrirsi per alcuni giorni, fino a che, sazie, si staccano dall'ospite, lasciandosi cadere sul terreno.

Come Si Trasmette la Malattia di Lyme

Per trasmettere l'infezione all'uomo, la zecca infetta deve aderirvi alla cute per più di 24 ore: in questo modo, i morsi ripetuti - comunque indolori - favoriscono la trasmissione di Borrelia tramite il rigurgito, le feci o la saliva nel locus del morso medesimo.

Per approfondire: Puntura di Zecca: Come Si Riconosce, Rischi e Cosa Fare

Malattia di Lyme: Ci Si Può Riammalare?

L'infezione da Borrelia burgdorferi non conferisce immunità, quindi la malattia di Lyme può essere contratta più volte nella vita.

Dove Si Trovano le Zecche e Chi è Più Rischio?

Le zecche prediligono vivere nell'erba, nei cespugli, nei margini dei sentieri e negli ambienti boschivi ombreggiati e umidi, ai dove rimangono nascoste in attesa del passaggio dell'ospite da parassitare (animali selvatici o domestici ed, occasionalmente, uomo). La maggiore attività delle zecche si osserva intorno a 600-800 metri di altitudine, ma questi artropodi riescono a vivere anche a 1200 metri. Le zecche possono trovare ambienti dove sopravvivere anche nelle aree periurbane incolte e dismesse (ad esempio, in prati incolti o tra le foglie secche dei giardini).

Il rischio di incontrarle è maggiore per gli amanti del trekking, della campagna e dei boschi, soprattutto da aprile ad ottobre: l'insetto si attacca ostinatamente ai vestiti, quindi passa alla pelle per iniziare il pasto di sangue. Altre categorie a rischio per la Malattia di Lyme sono persone a contatto con la fauna selvatica, guardie venatorie, forestali, allevatori e veterinari.

Luoghi più infestati: Zone Umide e Boscose

Particolare importanza ha l'umidità dell'ambiente in quanto le zecche, soprattutto allo stadio larvale, temono la disidratazione.

Incidenza

Distribuzione della Malattia di Lyme

La malattia di Lyme è diffusa soprattutto nella fascia temperata dell'emisfero boreale, in aree dove la zecca, vettore della malattia, trova sia condizioni ambientali idonee per la sopravvivenza e la riproduzione, sia animali che fungono da serbatoio.

Negli USA, l'infezione ha carattere endemico (Cosa Significa Endemia? Vedi l'articolo dedicato), soprattutto negli stati della costa atlantica e nelle regioni umide presso i Grandi Laghi.

Per quanto riguarda la situazione europea, la malattia è attualmente diffusa ovunque e la prevalenza è in aumento, in particolare in Europa Centrale.

Sembra esistere una correlazione tra le manifestazioni cliniche della patologia e la latitudine:

  • Nei Paesi dell'area mediterranea sarebbero prevalenti le forme dermatologiche;
  • Nel Nord Europa sarebbero più frequenti le forme a carattere neurologico.

Malattia di Lyme: Quanto è Diffusa?

Globalmente, la malattia di Lyme è piuttosto comune: viene considerata, infatti, la più frequente patologia umana trasmessa dalle zecche.

La malattia di Lyme fu descritta per la prima volta intorno alla metà degli anni Settanta del Novecento, ma i medesimi sintomi furono descritti nel 1910, in Scandinavia.

Il 1975 viene ricordato come l'anno dell'epidemia della malattia di Lyme, lo stesso in cui furono registrati "inspiegabili" casi di artrite (successivamente rivelatisi conseguenza della malattia di Lyme: artrite di Lyme); in quel periodo, l'epidemia colpì un piccolo centro del Connecticut chiamato Old Lyme (da cui il nome della malattia).
Dieci anni più tardi, le statistiche mediche hanno osservato ben 14.000 pazienti affetti da questa malattia.
Scoperta per la prima volta in America, attualmente la malattia di Lyme presenta focolai endemici in tutti il mondo, spaziando dal Giappone al Canada, dall'Australia all'Europa. Nei soli Stati Uniti vengono diagnosticati circa 15-18 mila casi all'anno.

In Italia, il primo caso clinico umano è stato segnalato nel 1983 a Genova e il primo isolamento del batterio responsabile è avvenuto a Trieste nel 1987.

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna sono da anni considerate aree endemiche, ma probabilmente nessuna regione può essere considerata indenne.

Malattia di Lyme: Un Piccolo Morso, Un Grande Problema

"La malattia che, negli USA, si diffonde più rapidamente dopo l'AIDS": è con questa affermazione che il New York Times ha definito la malattia di Lyme.

A livello globale, i casi sono in aumento: negli Stati Uniti, la borreliosi di Lyme rappresenta la seconda malattia infettiva dopo l'HIV, con più di 300.000 nuovi casi stimati ogni anno. Anche personaggi famosi ne sono stati colpiti e testimoniano cosa significhino le sequele di quest'infezione: Victoria Cabello, Bella Hadid, Mary Kate Olsen, Avril Lavigne, Justin Bieber, Richard Gere, Alec Baldwin, Ben Stiller, fino all'ex presidente George W. Bush.

Periodo d’Incubazione

Malattia di Lyme: Dopo Quanto Tempo dal Morso di Zecca si manifesta?

Il periodo d'incubazione della malattia di Lyme varia dai 4 ai 30 giorni, più frequentemente dai 7 ai 10 giorni; le manifestazioni cliniche possono essere precoci o tardive.

In genere, i sintomi tipici della malattia di Lyme possono essere riassunti in tre stadi principali.

Sintomi Malattia di Lyme

Malattia di Lyme nell'Uomo: Come Si Manifesta?

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In relazione al grado di diffusione del batterio nell'organismo, ai tessuti e agli organi colpiti, possono essere individuati tre stadi della malattia, caratterizzati da quadri clinici diversi:

  1. Infezione precoce localizzata;
  2. Infezione precoce disseminata;
  3. Infezione cronica o tardiva.
Consulta anche Sintomi Malattia di Lyme

Stadio I Malattia di Lyme: Infezione Precoce Localizzata

Dopo essere penetrate nell'organismo, favorite dalla scarsa reattività locale indotta da componenti presenti nella saliva della zecca, le borrelie proliferano e si diffondono radialmente nei tessuti circostanti il punto di inoculo (nota: a questo stadio, il batterio è isolabile dai tessuti sottocutanei).

Entro un intervallo di tempo variabile (in media: 7-10 giorni), nel 70- 80% circa dei soggetti infettati compare il caratteristico eritema della malattia di Lyme.

In questa fase, possono essere presenti sintomi simil-influenzali:

Caratteristiche dell'Eritema Migrante = Lesione Cutanea Primaria

L'eritema della malattia di Lyme si presenta come un arrossamento che si espande a partire da una macchia (o una papula) corrispondente al punto di inoculo (morso della zecca); il diametro della lesione può raggiungere dimensioni notevoli, anche superiori ai 5 cm.

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Tipico aspetto dell'eritema associato a malattia di Lyme

La lesione primaria (macchia) tende a risolversi nel giro di 3-4 settimane, schiarendosi a partire dal centro.

Tuttavia, l'eritema può:

  • Persistere più a lungo;
  • Ripresentarsi in altre sedi (da qui il termine eritema migrante);

costituendo il "sintomo prodromico" di un'evoluzione sistemica della malattia.

Stadio II Malattia di Lyme: Infezione Precoce Disseminata

Se non trattata con terapie specifiche, in un intervallo di tempo che varia da poche settimane a diversi mesi, l'infezione può progredire interessando più distretti dell'organismo e provocando manifestazioni che dipendono fondamentalmente da:

  • Reazione immunitaria dell'organismo infettato;
  • Invasività della genospecie di Borrelia implicata.

Questa fase della malattia di Lyme è caratterizzata da marcata debolezza e malessere diffuso.

Altri sintomi frequenti sono a carico di:

  • Sistema muscolo-scheletrico (artromialgie migranti, in particolare alle ginocchia)
  • Sistema nervoso (neuropatia craniale, soprattutto paralisi del nervo facciale; radicoloneuropatia acuta; meningite con forti dolori alla testa, rigidità del collo, febbre e malessere).

Meno comuni, invece, sono:

  • Disturbi cardiaci (blocchi atrioventricolari, carditi, frequenza cardiaca anormale)
  • Linfoadenopatia
  • Linfocitoma boreale (comune nei bambini) - macchia da rossa a blu sul lobo dell'orecchio, capezzolo o scroto
  • Neuroborreliosi precoce - riguarda circa il 25% circa dei pazienti non trattati e può comportare:
  • Erythema migrans multiplo (lesioni omogenee e più piccole dell'eritema migrante primario; si verificano nel 20% circa dei pazienti per la disseminazione dei batteri causali nel torrente ematico).

La maggior parte dei sintomi caratteristici del secondo stadio regredisce spontaneamente nell'arco di pochi mesi (anche senza trattamento). In alcuni casi, tuttavia, si può avere cronicizzazione o ricomparsa della malattia di Lyme anche a distanza di tempo, segno di una progressione graduale nel corso dei mesi o degli anni.

Stadio III Malattia di Lyme: Infezione Cronica o Tardiva

Nello stadio tardivo della malattia, che può manifestarsi anche dopo molti anni dall'infezione iniziale o dopo periodi di latenza, i distretti maggiormente coinvolti sono:

  • Articolazioni (artrite di Lyme):
  • Cute (acrodermatite cronica atrofizzante)
  • Apparato nervoso (neuroborreliosi tardiva).

Artrite di Lyme

L'artrite cronica di Lyme comporta gonfiore e attacchi di dolore articolare lancinante e di lunga durata (anche mesi) in una o più grandi articolazioni, principalmente ginocchio. Nei casi più gravi, si manifesta un'erosione delle cartilagini con limitazioni dell'escursione articolare, fino all'anchilosi.

Acrodermatite Cronica Atrofizzante

L'acrodermatite cronica atrofizzante si manifesta con un eritema violaceo, solitamente nella stessa regione nella quale era localizzato l'eritema migrante. A questo segno, può far seguito un'infiltrazione edematosa diffusa e un processo progressivo di atrofizzazione cutanea, che determina modifiche irreversibili della pelle e del tessuto sottocutaneo dell'arto interessato.

Neuroborreliosi Tardiva

Disturbi neurologici cronici della malattia di Lyme comprendono: disorientamento, confusione, vertigini, mancanza di concentrazione e perdita di memoria a breve termine.

Le manifestazioni tipiche della neuroborreliosi tardiva comprendono:

Dal 1988 è nota una forma di cerebropatia con deterioramento psichico che può condurre fino alla demenza presenile.

Quanto Dura la Malattia di Lyme?

  • Malattia di Lyme localizzata: 4 ai 30 giorni dopo una puntura di zecca
  • Malattia di Lyme precoce diffusa: da giorni a settimane dopo il morso di zecca
  • Malattia di Lyme tardiva: mesi o anni dopo l'infezione

Diagnosi, Cura e Prevenzione

Come osservato, i sintomi che accompagnano la malattia di Lyme sono molteplici ed eterogenei: un paziente può presentare solo alcuni segni, in altri, invece, la malattia può generare disturbi più severi.  Per questi motivi, la diagnosi non risulta sempre immediata e semplice.

Nel prossimo articolo, la malattia di Lyme sarà analizzata dal punto di vista diagnostico, terapico e profilattico. Anticipiamo brevemente che la malattia di Lyme viene diagnosticata dal medico in base ai sintomi, ai reperti fisici (es. eritema migrante), ai test di laboratorio convalidati e alla possibilità di esposizione a zecche infette. La maggior parte dei casi di malattia di Lyme può essere trattata con successo con l'uso di antibiotici diretti contro il batterio causa della sua insorgenza. 

Per maggiori informazioni in merito a diagnosi, cura e prevenzione della malattia di Lyme, si rimanda alla lettura degli articoli dedicati:

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Approfondimento: Puntura di Zecca Cosa Fare?

Cosa Fare se si viene punti da una Zecca?

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Come anticipato, la trasmissione del microrganismo responsabile della malattia di Lyme richiede che la zecca rimanga attaccata per un periodo prolungato, superiore alle 24 ore.

Di conseguenza, la rimozione della zecca ricopre un importanza fondamentale e dev'essere effettuata il prima possibile, per evitare che effettui il pasto di sangue, quindi inietti la saliva potenzialmente infetta.

Per Staccare la Zecca - Come Rimuovere una Zecca

Se si trova una zecca attaccata alla pelle, è imperativo non farsi prendere dal panico: solo una bassa percentuale di zecche trasmette malattie e la maggior parte dei patogeni viene inoculata al termine del pasto di sangue.

La rimozione della zecca deve essere immediata, ma è necessario adottare sempre i seguenti accorgimenti:

  • Con le mani protette da guanti o tessuto, afferrare saldamente la zecca con una pinzetta evitando però di schiacciarla; tenendosi il più possibile aderenti alla cute tirare con decisione, ma senza strappi, ruotando con delicatezza.
  • Se durante la trazione il rostro della zecca rimane nella pelle, cercare di estrarlo con un ago sterile e rivolgersi a un medico.
  • Dopo l'estrazione della zecca disinfettare con sostanze non coloranti, per poter evidenziare eventuali segni di infezione successivi.
  • Conservare la zecca in un recipiente chiuso per mostrarla, eventualmente, al medico.
  • Non usare mai acetone, ammoniaca, alcol etilico, etere o vaselina, poiché queste sostanze possono indurre nella zecca un rigurgito riflesso, con forte aumento del rischio di trasmissione di patogeni. Non utilizzare neppure fonti di calore nel tentativo di far staccare la zecca.
  • Dopo la rimozione, per 30-40 giorni, è necessario prestare attenzione alla comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione (annotare il luogo e la data in cui si è stati morsi).

Nei 30 Giorni Successivi al Morso di Zecca

  • Consultare un medico (il medico va consultato anche non appena ci si accorge di essere stati morsi o non appena ci si accorge della presenza dell'ectoparassita sulla pelle);
  • Controllare l'area cutanea colpita, ricercando la presenza di una chiazza rossastra attorno alla zona della puntura;
  • Prestare attenzione alla comparsa di affaticamento, febbre, malessere, mal di testa, ingrossamento delle ghiandole e dolori articolari;
  • Non è raccomandata l'assunzione di antibioticiche potrebbero mascherare i sintomi confondendo la diagnosi.
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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici