Listeriosi alimentare: come si può prevenire? Qual è il trattamento?

Che cos'è la Listeriosi alimentare?
La listeriosi alimentare è una patologia infettiva (tossinfezione alimentare) che si contrae per ingestione di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes.
Quest'ultimo è un bacillo Gram-positivo, asporigeno, privo di capsula, beta-emolitico, aerobio o anaerobio facoltativo.
L. monocytogenes è ubiquitario nell'ambiente, per tale ragione, i rischi di contaminazione durante la produzione, così come durante la preparazione degli alimenti possono essere elevati. È proprio la contaminazione di alcuni tipi di alimenti che ha dato origine all'allarme listeriosi che si è registrata in Italia nel settembre del 2022.
Quali sono gli alimenti maggiormente a rischio per contaminazione da Listeria monocytogenes?
La Listeria monocytogenes, come abbiamo già detto, è un batterio ubiquitario. Lo si può trovare nell'acqua, nel suolo e nella vegetazione. Fra i cibi che più di frequente possono essere contaminati da questo microorganismo, ricordiamo:
- Verdure;
- Latte;
- Formaggi molli;
- Carni poco cotte;
- Insaccati poco stagionati, ecc.
La listeria è in grado di resistere piuttosto bene sia alle basse temperature che all'essiccamento; per questo motivo è capace di sopravvivere - e addirittura riprodursi - anche in alimenti conservati in frigorifero a temperature che, di solito, si aggirano intorno ai 4°C (temperatura di refrigerazione). Ciò significa che un alimento conservato a simili temperature che si trova ad essere leggermente contaminato, può potenzialmente diventare una fonte fortemente contaminante.
Per approfondire: Listeria e listeriosi: sintomi, come si prende, cosa provoca e come si uccide
Sintomi
Quali sono i sintomi della Listeriosi?
Una volta infettati dal batterio listeria, la gravità e la tipologia dei sintomi manifestati può variare da individuo a individuo in funzione di diversi fattori, quali dose infettante e stato di salute generale del soggetto colpito dall'infezione (presenza di patologie pregresse, immunodeficienza, ecc.). Nelle persone adulte e in buona salute, il rischio di sviluppare forme gravi della malattia sembra essere piuttosto basso.
Ad ogni modo, esistono differenti forme cliniche di listeriosi. In caso di tossinfezione alimentare, generalmente si assiste alla comparsa di forme gastroenteriche acute, talvolta accompagnate da febbre alta. È altresì possibile lo sviluppo di forme simil-influenzali.
Nei soggetti ritenuti a rischio, possono svilupparsi forme più gravi che, ad esempio, possono comportare la comparsa di setticemie, meningiti, endocarditi, peritoniti, ecc.
Anche la contrazione dell'infezione in gravidanza può comportare gravi rischi per la salute del feto e della madre.
Per approfondire: Listeria Sintomi: quali sono e come si riconosce la Listeriosi Sintomi Listeriosi: quali sono?Prevenzione
Come si può prevenire la Listeriosi alimentare: i consigli di Ministero della Salute e ISS
Prevenire la listeriosi alimentare può essere più semplice di quel che si potrebbe pensare poiché è sufficiente seguire comportamenti corretti in fase di manipolazione, conservazione e preparazione degli alimenti.
Ministero della Salute e Istituto di Superiore di Sanità hanno, a questo proposito, fornito indicazioni sulle regole di igiene da rispettare e su come comportarsi al fine di ridurre il rischio di contrarre l'infezione. Entriamo più nel dettaglio.
Regole e raccomandazioni per la manipolazione, il lavaggio e la conservazione degli alimenti
- Alimenti crudi come frutta e verdura devono essere accuratamente risciacquati sotto l'acqua corrente prima di essere mangiati, tagliati e /o cotti.
- Alimenti di origine vegetale che devono essere sbucciati prima del consumo o della preparazione devono essere ugualmente risciacquati in maniera accurata.
- Alimenti vegetali come meloni o cetrioli devono essere puliti con una spazzola pulita.
- Dopo il lavaggio, gli alimenti vanno asciugati con carta o con un panno pulito.
- Gli alimenti crudi, quelli cotti e quelli pronti al consumo devono essere conservati in frigorifero separati gli uni dagli altri e all'interno di contenitori chiusi.
- I cibi che sono deperibili non devono essere lasciati a temperatura ambiente.
- Rispettare sempre le indicazioni su condizioni e temperatura di conservazione dei diversi cibi. Per molti di essi, tali indicazioni sono riportate sulla confezione o sull'etichetta.
- Non conservare i prodotti refrigerati (in frigorifero) oltre la data di scadenza.
Regole e raccomandazioni per la cottura degli alimenti
- Rispettare le regole per la preparazione e la cottura degli alimenti che, spesso e volentieri, sono riportate sulla confezione/etichetta degli stessi.
- Cuocere bene e alla temperatura idonea gli alimenti di origine animale, come ad esempio la carne, prima del consumo.
- Evitare di contaminare i cibi in preparazione e cottura con cibi crudi e/o provenienti dai banconi del supermercato o dalle gastronomie.
- Non preparare eccessivamente in anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura. Nel caso fosse necessario una preparazione anticipata, conservare tali alimenti in frigorifero in contenitori chiusi (lontano dagli altri alimenti crudi o pronti al consumo) e riscaldarli prima di mangiarli.
Regole e raccomandazioni sul consumo degli alimenti
- Gli alimenti precotti o pronti per il consumo alimentare devono essere consumati appena possibile.
- Qualora dopo un pasto vi siano degli avanzi di cibo, questi vanno posti all'interno di contenitori chiusi, refrigerati e consumati entro 3-4 giorni. Nel caso in cui gli avanzi siano ancora caldi, è consigliabile dividerli all'interno di contenitori poco profondi, in maniera tale da consentire un raffreddamento più rapido.
- Se non si ha la certezza di utilizzo di latte pastorizzato in fase di produzione, è sconsigliabile bere latte o mangiare formaggi molli.
Regole e raccomandazioni per la pulizia della cucina
- Avere cura di tenere pulito l'ambiente in cui i cibi vengono conservati e preparati.
- Lavare le mani, i piani di lavoro e tutti gli utensili (coltelli, taglieri, ecc.) dopo aver manipolato e preparato cibi crudi.
- Mantenere il frigorifero pulito, a maggior ragione dopo aver conservato la carne cruda.
- Pulire le pareti interne e i ripiani del frigorifero con acqua calda e sapone liquido.
- Mantenere la temperatura del frigorifero entro i 4°C.
- Mantenere la temperatura del congelatore (freezer) al di sotto dei -17°C.
Soggetti a rischio: alcuni consigli utili
Per i soggetti ritenuti a rischio - come, ad esempio, le donne in gravidanza e gli individui immunodepressi - l'Istituto Superiore di Sanità fornisce ulteriori consigli.
Nello specifico, oltre a seguire tutte le indicazioni riportate nel capitolo precedente, i soggetti a rischio dovrebbero anche:
- Evitare il consumo di panini o altri prodotti contenenti carni o altri alimenti elaborati da gastronomia senza averli nuovamente scaldati ad elevate temperature.
- Non consumare i paté di carne freschi e non inscatolati.
- Evitare il consumo di pesce affumicato, a meno che non sia inscatolato in forme che non deperiscono a breve scadenza.
Ad ogni modo, per ulteriori consigli e delucidazioni, le persone ritenute a rischio possono chiedere consiglio al proprio medico su come comportarsi nel loro specifico caso.
Trattamento
Come si cura la Listeriosi alimentare?
Trattandosi di una patologia infettiva di natura batterica, la listeriosi alimentare si cura principalmente attraverso al somministrazione di farmaci antibiotici, eventualmente associati a trattamenti sintomatici o ad altri medicinali in funzione della forma clinica manifestata.
Fra gli antibiotici maggiormente impiegati per debellare le infezioni da Listeria monocytogenes ricordiamo:
- Penicilline come l'ampicillina o la benzilpenicillina (un tempo meglio nota come penicillina G);
- Amminoglicosidi, come la gentamicina per via parenterale;
- Il cotrimossazolo (un'associazione di sulfametossazolo e trimetoprim).
Ad ogni modo, il tipo di terapia farmacologica da intraprendere verrà stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente dopo aver valutato tutte le variabili del caso. I medicinali da somministrare, infatti, possono variare in funzione di diversi fattori, quali ad esempio: forma clinica di listeriosi alimentare manifestata, gravità della stessa, sintomi associati, condizioni e stato di salute generale del paziente, presenza di eventuali allergie a farmaci normalmente impiegati per la cura della listeriosi alimentare.