Linfoadenopatia
Ultima modifica 23.07.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Quando Preoccuparsi
  6. Diagnosi
  7. Terapia

Generalità

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La linfoadenopatia è il sintomo anche noto come ingrossamento dei linfonodi o linfonodi ingrossati.

Nella maggior parte dei casi, la linfoadenopatia è dovuta a un'infezione, infezione che il più delle volte non è nulla di preoccupante.

Più raramente, è il segnale di una grave condizione di salute, quale un tumore del sangue, una neoplasia metastatica o una malattia autoimmune.

Non bisogna poi dimenticare una serie di altre cause non infettive e non gravi, come per esempio le vaccinazioni effettuate sulla spalla (che potrebbero provocare linfoadenopatia ascellare).

I linfonodi ingrossati sono spesso anche dolorosi; inoltre, potrebbero mutare la loro consistenza, diventando duri, e cambiare sotto il profilo della forma e del rapporto con le strutture circostanti; inoltre, potrebbero associarsi ad altri sintomi, alcuni preoccupanti e che non devono essere trascurati.

Il trattamento della linfoadenopatia varia in funzione della causa; nella maggior parte dei casi, i linfonodi ingrossati hanno un'evoluzione benevola.

Cos'è

Quando si parla di Linfoadenopatia?

Secondo una definizione alquanto sbrigativa, la linfoadenopatia è l'ingrossamento dei linfonodi.

In realtà, però, questo termine ha un'accezione ben più ampia: in ambito medico, infatti, indica più propriamente una condizione in cui i linfonodi aumentano di volume, diventano dolenti (al tatto o contatto) e/o cambiano il loro aspetto per forma, consistenza o rapporto con le strutture circostanti.

La linfoadenopatia è una risposta del corpo a uno stimolo che perturba l'omeostasi dell'organismo umano: significa che il sistema immunitario si è attivato e sta cercando di agire contro chi ha perturbato il normale equilibrio.

Quindi, se da un lato la linfoadenopatia rappresenta un campanello d'allarme, dall'altro è il segnale positivo di un organismo in grado di percepire che qualcosa non va e che serve una risposta appropriata al problema.

Linfoadenopatia Reattiva: cos’è?

È probabile che il lettore, nel rivolgersi al medico per dei linfonodi ingrossati che lo preoccupavano, abbia sentito parlare di linfoadenopatia reattiva o di linfonodi reattivi; queste espressioni altro non sono che termini alternativi per indicare l'attivazione dei linfonodi da parte del sistema immunitario in risposta a un stimolo esterno, quale per esempio un'infezione o un'altra patologia.

Per approfondire: Linfonodi Reattivi: Cosa sono e Perché vengono?

Sedi di Linfoadenopatia

Sedi tipiche di linfoadenopatia sono la zona sottomandibolare, il collo, l'ascella, l'addome e l'inguine.
Queste aree sono quelle a maggior concentrazione di linfonodi.

Cosa sono i Linfonodi?

I linfonodi sono piccoli organi ovoidali del sistema linfatico che ricoprono un ruolo immunitario molto importante: essi raccolgono popolazioni di linfociti B e T (cellule del sistema immunitario), allo scopo di intercettare ed eliminare prima di un'ulteriore diffusione eventuali agenti infettivi (virus, batteri ecc.), sostanze estranee o cellule neoplastiche circolanti nella linfa (la linfa è il fluido simile al plasma, che scorre lungo i vasi linfatici e accoglie le sostanze di rifiuto presenti nei tessuti).
Agendo in modo simile a dei depuratori, i linfonodi sono spesso definiti con il termine di filtri biologici.
Il corpo umano presenta una rete di circa 600 linfonodi, concentrati in punti strategici come collo, sotto il mento, ascelle, inguine e addome.

Cause

Cosa provoca Linfoadenopatia?

La linfoadenopatia è dovuta generalmente a un'infezione: l'aggressione da parte di virus, batteri ecc. stimola il sistema immunitario, il quale convoglia nei linfonodi (in genere quelli più vicini al sito d'infezione, ma non sempre) le cellule deputate a contrastare gli agenti patogeni.

Le più comuni infezioni che possono causare linfoadenopatia sono:

Altre infezioni – meno frequenti delle precedenti ma comunque meritevoli di una citazione – potrebbero essere anche:

Le infezioni possono determinare una linfoadenopatia localizzata oppure generalizzata.

Per linfoadenopatia localizzata si intende che il processo è limitato a una sola area del corpo (es: solo i linfonodi del collo); infezioni tipicamente responsabili di linfoadenopatia localizzata sono quelle più banali, che guariscono spontaneamente, come per esempio il raffreddore.

Per linfoadenopatia generalizzata, invece, si vuole indicare un processo che coinvolge almeno due aree linfonodali del corpo (es: collo e ascella); infezioni classicamente associate a linfoadenopatia generalizzata sono quelle più complesse, che spesso richiedono un trattamento specifico, come per esempio l'AIDS, la mononucleosi, la toxoplasmosi, la sifilide, la gonorrea o la malattia di Lyme.

La linfoadenopatia localizzata è anche detta linfoadenopatia benigna o linfoadenite.

Cause non infettive

La linfoadenopatia, tuttavia, riconosce anche cause non infettive; a provocarla, infatti, potrebbero essere anche:

Anche tra i fattori causali non infettivi ci sono condizioni responsabili di linfoadenopatia localizzata o linfoadenopatia generalizzata: le vaccinazioni, le punture di insetto e le irritazioni cutanee locali sono generalmente associate a una linfoadenopatia localizzata; al contrario, le malattie autoimmuni, i tumori del sangue e le neoplasie metastatiche avanzate sono caratterizzate tipicamente da linfoadenopatia generalizzata.

Quando la causa è un tumore (metastasi comprese), si parla anche di linfoadenopatia maligna.

Linfoadenopatia sottomandibolare

La linfoadenopatia sottomandibolare è l'ingrossamento dei linfonodi localizzati sotto il mento, appunto sotto la mandibola.

La linfoadenopatia sottomandibolare è dovuta soprattutto a infezioni, virali ma anche batteriche.
Tra i processi infettivi più implicati figurano le infezioni virali delle prime vie respiratorie (es: raffreddore con tonsillite, laringite ecc.; influenza), gli ascessi dentali, la sinusite, l'otite, la mononucleosi, la faringite streptococcica, il morbillo, la rosolia e la varicella.

Talvolta, l'ingrossamento dei linfonodi sotto il mento è connesso a un tumore del cavo orale (tumore della bocca e tumore della lingua) o a un tumore della gola.

Linfoadenopatia cervicale

La linfoadenopatia cervicale è l'ingrossamento dei linfonodi del collo.

Tra le cause più comuni figurano le infezioni virali e quelle batteriche; a seguire, sono da segnalarsi i linfomi, la leucemia, le neoplasie del cavo orale e della gola, il tumore della laringe e il lupus eritematoso sistemico.

Per approfondire: Linfonodi Ingrossati sul Collo: Cause e Rimedi

Linfoadenopatia ascellare

La linfoadenopatia ascellare è l'ingrossamento dei linfonodi dell'ascella.

Le infezioni rimangono le cause principali, seguite dalle irritazioni della pelle dovute a deodoranti, dalle reazioni ai vaccini somministrati sulla spalla e, infine, dai tumori; in particolare, per quanto concerne i tumori, si segnalano il linfoma, la leucemia e il tumore del seno.

Linfoadenopatia inguinale

La linfoadenopatia inguinale è l'ingrossamento dei linfonodi localizzato a livello dell'inguine.

Le infezioni, in particolare quelle sessualmente trasmissibili, sono ancora una volta in cima alla lista dei fattori scatenanti; a seguire, figurano (ancora) i linfomi, le leucemie e le neoplasie degli organi pelvici (es: tumore dell'utero, tumore della prostata ecc.).

Per patologie autoimmuni come lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide la linfoadenopatia non presenta una sede caratteristica: nei pazienti con lupus potrebbe osservarsi nei punti di maggiore concentrazione linfonodale (quindi sia a livello cervicale, che ascellare e inguinale); nei soggetti con artrite reumatoide, invece, le zone d'interesse sono soprattutto quelle vicine alle articolazioni dolenti.

Per approfondire: Linfonodi Inguinali Ingrossati: Cause e Rimedi

Linfoadenopatia fisiologica e patologica: cosa sono?

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Quando la linfoadenopatia è dovuta a un'infezione, a un tumore ecc., è detta anche patologica, perché appunto è dovuta a una malattia più o meno grave.

Ma la linfoadenopatia può essere anche fisiologica.

Per linfoadenopatia fisiologica si intende quell'ingrossamento linfonodale che non è collegato a stati morbosi: questo fenomeno si osserva tipicamente durante l'infanzia, quando il soggetto presenta ancora un sistema immunitario in fase di maturazione.

Sintomi

Come ci si accorge di avere i Linfonodi Ingrossati?

In presenza di una linfoadenopatia, i linfonodi di una o più parti del corpo assumono una serie di caratteristiche che tante volte ne consentono l'individuazione anche allo stesso paziente; nello specifico:

  • Diventano più grandi
  • Sono dolorosi al tatto/contatto e/o al movimento della parte di corpo interessata
  • Potrebbero mutare di forma
  • Potrebbero cambiare di consistenza, divenendo duri o gommosi
  • Potrebbero presentarsi fissi alla pelle e/o aggregati tra loro

Alcune di queste caratteristiche, se presenti, potrebbero rappresentare un campanello d'allarme per patologie sottostanti di notevole rilevanza clinica; è il caso, per esempio, di una linfoadenopatia generalizzata, tale per cui i linfonodi sono diventati molto grandi in poco tempo, si presentano di consistenza dura e sono fissi: la causa potrebbe essere un tumore del sangue.

Linfoadenopatia e altri Sintomi

La linfoadenopatia potrebbe associarsi ad altri sintomi, i quali dipendono dalla patologia sottostante.

Esempio molto banale: quando è dovuta a un'infezione delle vie respiratorie (es: forte raffreddore), con molta probabilità si accompagna anche a febbre, mal di gola, naso che cola (rinorrea)starnuti e tosse.

Per approfondire: Linfoadenopatia: Sintomi

Quando Preoccuparsi

Quando i Linfonodi devono preoccupare?

Nella maggior parte dei casi, gli episodi di linfoadenopatia non sono collegati a nulla di grave.

Quando rivolgersi al medico allora?

La presenza di un ingrossamento linfonodale merita approfondimenti medici, perché potrebbe essere la manifestazione di un serio disturbo di salute, quando:

  • I linfonodi ingrossati superano i 2-2,5 centimetri di diametro;
  • I linfonodi si sono ingrossati velocemente e senza motivi apparenti;
  • I linfonodi si presentano di consistenza dura come un sasso, sono fissati alla pelle (non mobili) e risultano molto dolorosi;
  • I linfonodi drenano pus;
  • La linfoadenopatia persiste da almeno due settimane;
  • La linfoadenopatia si associa a sintomi quali: perdita di peso, sudorazione notturna, febbre persistente, stanchezza cronica e/o difficoltà respiratorie;
  • La pelle in corrispondenza dei linfonodi ingrossati si presenta arrossata e infiammata;
  • Il paziente presenta fattori di rischio per l'infezione da HIV (es: ha avuto rapporti sessuali con una persona affetta da AIDS);
  • Il paziente presenta fattori di rischio per la tubercolosi (es: ha viaggiato di recente in una zona del Mondo in cui la tubercolosi è comune).

Quando i linfonodi ingrossati superano i 2-2,5 centimetri di grandezza, si parla anche di linfoadenomegalia.

Come capire se un Linfonodo è Maligno?

Innanzitutto, solo un'indagine medica appropriata e approfondita può dire se un linfonodo ingrossato è la conseguenza di un tumore oppure no.

Tuttavia, è giusto anche segnalare che la linfoadenopatia maligna presenta alcune caratteristiche specifiche, di cui tra l'altro si è già parlato:

  • I linfonodi diventano gonfi velocemente e senza motivi plausibili (es: i linfonodi ascellari che si ingrossano il giorno dopo un vaccino somministrato sulla spalla difficilmente fanno pensare a un tumore);
  • I linfonodi sono di consistenza dura, sono fissati alla pelle e risultano molto dolorosi;
  • L'ingrossamento linfonodale è persistente.

Diagnosi

Che Esami fare per controllare i Linfonodi Ingrossati?

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Le prime indagini volte a capire cosa potrebbe aver provocato una linfoadenopatia consistono nella raccolta dei sintomi riportati dal paziente, nell'anamnesi (studio critico dei sintomi) e nell'esame obiettivo (ossia l'osservazione diretta dei linfonodi ingrossati e di altri eventuali segni presenti sul corpo del paziente).

Raccolta dei sintomi, anamnesi ed esame obiettivo sono molto spesso sufficienti a indicare se l'origine del problema è banale oppure no.

Se le informazioni emerse inducono a ritenere che la linfoadenopatia sia dovuta a una condizione di salute clinicamente importante, il medico provvederà immediatamente ad approfondire la situazione con esami più specifici; tali esami possono includere:

Terapia

Come si cura la Linfoadenopatia?

La linfoadenopatia è un sintomo; questo vuol dire che, in linea generale, è la cura della causa sottostante a risolvere il problema dei linfonodi ingrossati.

Come si è visto, tra le cause di linfoadenopatia figurano sia fattori banali, sia fattori molto preoccupanti dal punto di vista clinico.

Tante volte, le cause meno gravi non richiedono alcun trattamento particolare, con la linfoadenopatia che si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni (si pensi, per esempio, a quanto accade dopo una vaccinazione).
Viceversa, le cause più serie necessitano di una terapia specifica, talvolta immediata, con la linfoadenopatia che segue un'evoluzione del tutto dipendente dal successo della suddetta cura.

Cosa prendere per i Linfonodi Ingrossati?

Nei casi più banali, per alleviare il fastidio dovuto alla linfoadenopatia, può essere di aiuto:

  • Applicare un impacco caldo (es: un asciugamano bagnato di acqua calda) sulla zona dolorosa;
  • Stare a riposo (è utile soprattutto per attenuare gli altri sintomi, se presenti);
  • Assumere un antidolorifico da banco, quale paracetamolo o ibuprofene.

Terapie nei casi gravi

In presenza di una linfoadenopatia dovuta a una causa grave, il trattamento potrebbe prevedere:

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza