Leucoplachia: Cos'è, Cause, Sintomi

Leucoplachia: Cos'è, Cause, Sintomi
Ultima modifica 17.05.2022
INDICE
  1. Che cos'è la Leucoplachia?
  2. Leucoplachia orale
  3. Cause
  4. Degenerazione in forme maligne
  5. Sintomi e Tipi di Leucoplachia
  6. Quando preoccuparsi?

Che cos'è la Leucoplachia?

In campo medico, il termine leucoplachia - o leucoplasia - designa una lesione tipica del cavo orale che interessa soprattutto la superficie della lingua e le mucose interne delle labbra e delle guance.

In verità, la leucoplachia può manifestarsi anche in altre aree corporee mucose, come la laringe, la zona anale e l'area genitale. Tuttavia, la leucoplachia orale tende ad essere la forma maggiormente diffusa e nota, pertanto, punteremo l'attenzione proprio su questa tipologia.

Leucoplachia orale

La leucoplachia orale, come accennato, si caratterizza per la formazione di placche biancastre sulla lingua e/o sulla mucosa orale circostante (ad esempio, labbra, interno delle guance, palato, gengive, ecc.).

Leucoplachia Shutterstock

La parte coinvolta risulta quindi ispessita per la presenza di queste placche che - oltre ad essere ben visibili - sono anche percepibili al tatto. In alcuni casi, la presenza di queste lesioni determina sensazione di fastidio e alterazioni del senso del gusto.

Si è osservato che la leucoplachia è una tra le più note e comuni "lesioni bianche" che interessano la mucosa buccale.

La leucoplachia è un fenomeno che potrebbe colpire chiunque, in particolar modo i fumatori: sono state effettuate molte indagini epidemiologiche, dalle quali è emerso che gli individui maschi rappresentano la categoria più a rischio di leucoplachia proprio perché più portati a fumare. Non mancano certo le eccezioni poiché, in alcune aree geografiche, il tabagismo risulta molto diffuso anche tra le donne.

Considerando l'età, sono stati diagnosticati molti casi di leucoplachia tra gli uomini che superano i 40 anni (soprattutto i sessantenni); solamente l'1% dei trentenni è affetto da leucoplachia.

Cause

Cosa provoca la Leucoplachia?

La leucoplachia è correlata al fumo di sigaretta e al tabagismo, ma le cause possono essere anche ignote. Oltre al fumo di tabacco, sono stati individuati alcuni ipotizzabili e plausibili fattori predisponenti, malgrado non sia stata tuttora accertata la correlazione diretta con la leucoplachia. Tra questi spiccano:

Nei casi più gravi, la leucoplachia potrebbe rivelarsi una spia accesa di AIDS.

Degenerazione in forme maligne

La leucoplachia orale viene considerata cm una lesione pre-cancerosa che può quindi dare origine a forme tumorali maligne.

Tuttavia, non sempre ciò avviene e, purtroppo, non è possibile prevedere se e quando un simile evento si verificherà.

Secondo alcune ricerche, le placche che si manifestano a livello del pavimento del cavo orale, del palato molle, sulla parte inferiore e ai lati della lingua hanno maggiori probabilità di evolvere in forme cancerose. Di contro, è opportuno precisare che non tutti gli studi concordano con quanto appena affermato.

Indubbiamente, una volta diagnosticata la leucoplachia è opportuno non solo tenere sotto controllo la situazione con regolari visite ed esami, ma anche - se presenti - eliminare tutti quei fattori di rischio ad essa correlati che possono favorire la degenerazione in carcinoma del cavo orale (ad esempio, vizio del fumo, vizio di masticare tabacco, ecc.).

Fra le possibili manifestazioni che potrebbero indicare un'evoluzione maligna ritroviamo:

  • Formazione di noduli;
  • Ulcerazione;
  • Sanguinamento;
  • Formazione di masse bianche o rosse con superficie ciottolosa.

Sintomi e Tipi di Leucoplachia

La leucoplachia orale si manifesta con la formazione di placche bianche principalmente a livello linguale, gengivale, mucoso-labiale e vestibolare. In genere, le placche linguali creano il tipico aspetto a "lingua bianca".

Oltre alla formazione delle placche, generalmente (ma non sempre), la leucoplachia tende ad avere un decorso privo di sintomi.

Tuttavia ciò non sempre è vero. Difatti, la leucoplachia può manifestarsi in differenti forme, ognuna con caratteristiche proprie, fra le quali ricordiamo:

  • Leucoplachia omogenea: la placca risulta piana, uniformemente colorata con superficie liscia, ma possono esserci anche piccole rugosità o increspature. Non è dolente e la consistenza è generalmente simile a quella della mucosa orale. Il rischio di evoluzione della lesione in senso negativo è poco probabile ma comunque possibile. Nella maggior parte dei casi si rivela asintomatica.
  • Leucoplachia non omogenea: la lesione appare prevalentemente bianca, oppure bianca e rossa. La forma è irregolare, così come la superficie. Per questa tipologia di leucoplachia possono essere fatte ulteriori sottoclassificazioni in funzione di come le placche si manifestano (ad esempio, ulcerate, nodulari, ecc.). Può essere sintomatica in rapporto al numero di lesioni formatesi. Si stima che la leucoplachia non omogenea presenti una probabilità sette volte maggiore di evolvere in forme tumorali.
  • Leucoplachia verrucosa: le lesioni si presentano di colore bianco con superficie irregolare, intensamente cheratinizzata, e piuttosto in rilievo rispetto al piano mucoso. Più alto è il grado di cheratinizzazione, maggiore è la consistenza delle lesioni. Quando la forma è particolarmente estesa, si parla di "iperplasia verruciforme" e può evolvere in carcinoma verrucoso.
  • Eritroleucoplachia: si parla di eritroleucoplachia (eritroleucoplasia o leucoplachia maculata) per indicare lesioni non omogenee di colore bianco e rosso. Se la lesione è del tutto rossa, invece, si parla di "eritroplachia". La maggior parte dei casi di eritroleucoplachia evolve in forme cancerose.
  • Leucoplachia villosa o pelosa: si tratta di una forma di leucoplachia che si associa al virus di Epstein-Barr e che tende a colpire individui con sistema immunitario debole o compromesso, come avviene, ad esempio, in presenza di patologie come infezioni da HIV e AIDS. In questa forma di leucoplachia le lesioni - bianche e filamentose - si localizzano soprattutto ai lati della lingua. È improbabile che la leucoplachia pelosa evolva in forme tumorali maligne, ma può essere indice della presenza di patologie che compromettono il sistema immunitario.

Quando preoccuparsi?

Leucoplachia: quando rivolgersi al medico e a chi rivolgersi?

Benché la leucoplachia possa non provocare alcun sintomi, a causa della possibilità di evoluzione in forme maligne, è opportuno non sottovalutarla.

Se si nota al formazione di placche bianche ispessite che non tendono a regredire in alcun modo nel giro di una o due settimane e/o che tendono a peggiorare, il consulto del medico è assolutamente consigliato.

Oltre al medico di base, è possibile rivolgersi all'odontoiatra che dovrebbe essere in grado di individuare la problematica ed effettuare o prescrivere le indagini necessarie alla formulazione di una corretta diagnosi.

Se la leucoplachia orale si associa ad ulteriori sintomi come dolore, alterazioni permanenti dei tessuti della bocca, sanguinamento, difficoltà nel deglutire, difficoltà nell'aprire e chiudere la mascella, ecc., il consulto del medico e dello specialista deve essere richiesto immediatamente.

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