Infezioni al dente
Ultima modifica 06.04.2023
INDICE
  1. Patogeni coinvolti
  2. Infezioni dentali: sintomi
  3. Infezioni dentali asintomatiche
  4. Classificazione generale

L'infezione dentale è un'invasione di patogeni (in genere, batteri) che, attraverso la dentina od il forame radicolare, penetrano nel dente ed ivi si moltiplicano arrecando danni alle strutture dentarie circostanti.

Nonostante sia assodato che l'infezione al dente costituisca una tra le più temute complicanze dopo un'estrazione dentale, è doveroso sottolineare che un elemento dentale può infettarsi anche indipendentemente da interventi di avulsione. Basti pensare, ad esempio, che anche una semplice carie rientra nella lunga lista delle infezioni ai denti: in simili circostanze i batteri, subdoli e golosi di zuccheri, scavalcano le naturali difese dentarie a partire dallo smalto (il tessuto duro del dente) e, penetrando nella dentina sino alla polpa dentale, lo distruggono gradualmente.

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Le infezioni del cavo orale sono molto numerose e possono differenziarsi per gravità, origine e, chiaramente, tipologia di lesione. In questi capitoli passeremo in rassegna tutte le principali infezioni dentali, cercando di mettere in evidenza cause, sintomi e terapie possibili per rovesciare l'infezione, allontanare il batterio e prevenire eventuali recidive. Ricordiamo brevemente che la stragrande maggioranza delle infezioni dentali - dalla carie più semplice al più complesso ascesso dentale - richiede un intervento dentistico immediato per scongiurare la soluzione più estrema e preoccupante in assoluto: l'estrazione del dente.

Patogeni coinvolti

Nella maggior parte dei casi, le infezioni ai denti sono di natura batterica. In tal senso, gli agenti batterici più coinvolti appartengono alla specie Streptococcus mutans, in particolare i ceppi cricetus, rattus, ferus, sobrinus. Anche il batterio Lactobacillus acidophilus, pur non costituendo il principale agente scatenante le infezioni dentarie, può favorire o supportare i processi infettivi a carico dei denti (a causa della sua spiccata capacità di inacidire l'ambiente in cui si trova). Ricordiamo brevemente che il Lactobacillus acidophilus produce acido lattico a partire dalla fermentazione del glucosio; pertanto, una carica elevata di questo bacillo riduce il pH orale e, indebolendo lo smalto, incoraggia le infezioni.

Infezioni dentali: sintomi

Non è sempre così immediato accorgersi di un'infezione dentale in corso, soprattutto se non si sono eseguiti interventi dentali nel breve periodo.

In linea generale, è possibile distinguere approssimativamente i sintomi tipici delle infezioni dentali "comuni" da quelli caratteristici di processi infettivi più gravi e profondi.

Le infezioni superficiali ai denti possono arrecare mal di denti, dolore localizzato, edema (gonfiore) ed ipersensibilità dentinale alla temperatura ed alla masticazione.

I pazienti colpiti da infezioni dentali più profonde, come ascessigranulomi o cisti, possono invece accusare sintomi più seri e pericolosi, come ad esempio febbre alta, difficoltà della deglutizione, dolore ad aprire la bocca e, in alcuni casi gravi, perfino difficoltà respiratorie. Nei casi di estrema gravità, le infezioni dentali possono propagarsi nei vari distretti dell'organismo fino a provocare sepsi, mettendo pericolosamente a repentaglio la vita stessa del paziente.

Infezioni dentali asintomatiche

Non tutte le infezioni dentali esordiscono con sintomi precisi e specifici.

Il granuloma - come vedremo nella seconda parte dell'articolo - merita un approfondimento a se stante: si tratta di una tipica complicanza di carie, scheggiature dentali o traumi ai denti, provocata essenzialmente da un'infezione proveniente dal canale radicolare. Il granuloma è un'infezione equivoca che, in genere, non esordisce con alcun sintomo particolare. La pericolosità di questo tipo d'infezione dentale consiste proprio nella sua asintomaticità: non trattando il disturbo fin dai primissimi stadi, il granuloma può rimanere silente per moltissimo tempo, evolvendo inaspettatamente in fistole o cisti dentali molto più pericolose dell'infezione iniziale.

Abbiamo riportato questo esempio per far comprendere che, pur essendo asintomatca, un'infezione non dev'essere trascurata né tantomeno ignorata.

Classificazione generale

La classificazione generale delle infezioni dentali prevede una prima distinzione in base all'origine del disturbo:

  1. Origine parodontale: l'infezione ha luogo da una malattia parodontale (es. piorrea), ovvero che coinvolge gengive, fibre elastiche di collegamento e cavità ossea alveolare di sostegno.
  2. Origine pericoronale: l'infezione proviene da un danno inferto alla corona del dente (es. carie). Il processo infettivo ha inizio a partire dallo smalto del dente, per poi eventualmente diffondersi nelle dentina e nella polpa dentale.
  3. Origine traumatica-chirurgica: l'infezione (es. alveolite) è strettamente legata ad una malriuscita di un intervento dentistico invasivo, oppure al mancato rispetto delle norme precauzionali dopo l'estrazione di un dente o di un'altra operazione dentistica.
Per approfondire: Infezioni al dente: classificazione, cause, sintomi e terapie Per approfondire: Infezione al dente: complicanze e prevenzione