Fluorochinoloni: quali sono e a cosa servono?
Generalità
I fluorochinoloni sono farmaci antibatterici impiegati nel trattamento di diversi tipi d'infezioni.
Nel dettaglio, rientrano nel gruppo dei fluorochinoloni i farmaci antibatterici chinolonici che, all'interno della loro struttura chimica, presentano uno o più atomi di fluoro (da cui, appunto, il prefisso "fluoro-").
I fluorochinoloni esercitano un'azione battericida ad ampio spettro, pertanto, sono efficaci nel contrastare infezioni sostenute sia da batteri Gram-positivi che da batteri Gram-negativi.
A seconda dei casi, i fluorochinoloni possono essere somministrati per via orale, per via parenterale, per via inalatoria, per via oculare (collirio, unguento oftalmico) o auricolare (gocce auricolari). I medicinali contenenti fluorochinoloni possono essere dispensati solo dietro presentazione di apposita ricetta medica. In funzione della formulazione farmaceutica e del tipo di principio attivo contenuto nella specialità medicinale, la ricetta medica può essere ripetibile oppure limitativa (vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o specialisti). Inoltre, è bene ricordare che alcune specialità medicinali a base di fluorochinoloni sono ad esclusivo uso ospedaliero.
Cosa sono e a cosa servono
I fluorochinoloni sono farmaci antibatterici di origine sintetica capaci di esercitare un'attività battericida nei confronti di diversi microorganismi, sia Gram-positivi che Gram-negativi (ampio spettro d'azione).
La scoperta dei fluorochinoloni suscitò un immediato entusiasmo per via del loro ampio spettro d'azione; entusiasmo che, pur tuttavia, è andato via via smorzandosi a causa della comparsa di fenomeni di resistenza e della scoperta di problemi in merito alla loro sicurezza d'uso (informazioni più approfondite sono riportate nei capitoli dedicati "Tossicità" e "Resistenza"). Nonostante ciò, sono diversi i principi attivi appartenenti al gruppo dei fluorochinoloni ancora oggi utilizzati in terapia.
Quali sono gli antibatterici fluorochinolonici: principi attivi e le vie di somministrazione
I principi attivi appartenenti al gruppo dei fluorochinoloni sono molti, tuttavia, alcuni di essi non vengono più impiegati in terapia a causa dei fenomeni di tossicità emersi dopo la loro immissione in commercio. Ad ogni modo, fra i principi attivi tuttora utilizzati, ricordiamo:
- La ciprofloxacina (somministrazione per via orale, parenterale, auricolare e oculare);
- La levofloxacina (somministrazione per via orale, parenterale, inalatoria e oculare);
- L'ofloxacina (somministrazione per via orale, parenterale e oculare);
- La moxifloxacina (somministrazione per via orale e oculare);
- La norfloxacina (somministrazione per via orale e oculare);
- La lomefloxacina (somministrazione per via orale);
- La prulifloxacina (somministrazione per via orale).
Quando si usano
Indicazioni terapeutiche dei Fluorochinoloni
Naturalmente, poiché si tratta di farmaci antibatterici, l'uso dei fluorochinoloni è indicato nel trattamento di diverse tipologie d'infezioni sostenute da microorganismi sensibili agli stessi fluorochinoloni, fra cui ricordiamo:
- Chlamydia spp.;
- Mycoplasma spp.;
- Chlamydophila spp.;
- Legionella spp.;
- Mycobacterium tuberculosis;
- Haemophilus influenzae;
- Pseudomonas aeruginosa;
- Moraxella catarrhalis;
- Enterobacteriaceae;
- Alcuni micobatteri atipici;
- Stafilococchi meticillino-sensibili (gli stafilococchi meticillino-resistenti, invece, solitamente sono resistenti anche ai fluorochinoloni).
I fluorochinoloni più recenti, inoltre, sembrano essere abbastanza efficaci anche nei confronti degli streptococchi, inclusi S. pneumoniae con ridotta sensibilità alla penicillina.
Infezioni trattabili con i Fluorochinoloni
Le infezioni sostenute dai sopra elencati microorganismi trattabili con i fluorochinoloni, sono:
- Infezioni delle vie urinarie;
- Infezioni gastrointestinali;
- Infezioni intraddominali;
- Infezioni polmonari e delle vie aeree;
- Infezioni dei seni paranasali;
- Infezioni dell'orecchio;
- Infezioni degli occhi;
- Infezioni dell'apparato genitale;
- Infezioni della pelle e dei tessuti molli;
- Infezioni delle ossa e delle articolazioni.
Infine, ricordiamo che i fluorochinoloni possono essere utilizzati anche nella profilassi dopo esposizione a spore di antrace e nel trattamento curativo dell'antrace.
Come agiscono i Fluorochinoloni?
I fluorochinoloni espletano la loro azione battericida inibendo l'attività di due enzimi fondamentali per la replicazione cellulare: la DNA-girasi e la topoisomerasi di tipo IV. Si tratta di enzimi coinvolti nei processi di superavvolgimento, disavvolgimento, taglio e saldatura del DNA batterico. Con l'inibizione dei suddetti enzimi, la cellula batterica non riesce più ad accedere alle informazioni contenute all'interno dei geni; tutti i processi cellulari - inclusa la replicazione - vengono meno e il microorganismo muore.
Nota Bene
Ciascun fluorochinolone è in grado di inibire l'attività dei suddetti enzimi con forza diversa.
Effetti collaterali
Quali effetti indesiderati possono manifestarsi durante l'assunzione di Fluorochinoloni?
Dal momento che i principi attivi rientranti nel gruppo dei fluorochinoloni sono molteplici, risulta difficile effettuare una lista esaustiva di tutti gli effetti collaterali che possono manifestarsi durante la terapia con questo tipo di antibatterici, poiché potrebbe esserci una certa variabilità da principio attivo a principio attivo. Di seguito, pertanto, verranno riportati solo alcuni degli effetti collaterali comuni alla maggior parte dei fluorochinoloni:
- Reazioni allergiche in individui sensibili;
- Disturbi gastrointestinali, i più comuni sono:
- Disturbi del sistema nervoso e disturbi psichiatrici, come:
- Mal di testa;
- Vertigini;
- Sonnolenza;
- Neuropatia periferica (richiede la sospensione del fluorochinolone);
- Insonnia;
- Irrequietezza motoria;
- Alterazioni dell'umore.
- Tendinopatia e disturbi articolari;
- Disturbi cardiaci, fra cui spicca in particolar modo l'allungamento dell'intervallo QT che, a sua volta, può portare ad aritmie ventricolari e a morte cardiaca improvvisa.
Gravidanza e allattamento
I Fluorochinoloni si possono usare durante la gestazione e l'allattamento al seno?
Benché non si possa parlare di una controindicazione in senso stretto, l'uso dei fluorochinoloni durante la gravidanza e l'allattamento al seno NON è generalmente raccomandato a causa degli effetti negativi che questi farmaci possono esercitare sul feto (raggiungono la placenta) e nel bambino (vengono escreti nel latte materno).
Controindicazioni
Quando i Fluorochinoloni NON devono essere utilizzati
Analogamente a quanto detto per gli effetti collaterali, anche le controindicazioni potrebbero variare in funzione del principio attivo preso in considerazione. Ad ogni modo, in linea generale, è possibile affermare che l'uso dei fluorochinoloni è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota al principio attivo e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nella specialità medicinale che si dovrebbe utilizzare;
- Presenza di disturbi che predispongono all'insorgenza di aritmie cardiache;
- Uso concomitante di altri farmaci che possono indurre un incremento dell'intervallo QT.
La somministrazione di fluorochinoloni nei bambini non è espressamente controindicata, tuttavia, dovrebbe avvenire solo in presenza di infezioni e condizioni di salute specifiche e, in qualsiasi caso, non dovrebbero essere considerati come farmaci di prima linea per la categoria pediatrica.
Nota Bene
Per informazioni più approfondite in merito a indicazioni, avvertenze e precauzioni, interazioni, effetti collaterali, uso in gravidanza e durante l'allattamento e controindicazioni dei diversi fluorochinoloni, si rimanda all'attenta lettura del foglietto illustrativo della specialità medicinale che si necessita utilizzare e che è stata prescritta dal medico.
Tossicità
Tossicità ed effetti collaterali gravi indotti da alcuni Fluorochinoloni
Nel corso degli anni, dopo l'entrata in terapia, numerosi fluorochinoloni sono stati ritirati dal commercio a causa della comparsa di tossicità ed effetti collaterali gravi a carico di diversi organi e tessuti. Entrando più nel dettaglio:
- La temafloxacina è stata ritirata dal mercato poiché capace di causare emolisi, trombocitopenia e danno renale (sindrome emolitico-uremica);
- La trovafloxacina è stata ritirata poiché responsabile dell'insorgenza di grave tossicità epatica;
- La grepafloxacina è stata ritirata dal commercio perché la sua assunzione è stata causa di tossicità cardiovascolare;
- La gatifloxacina è stata ritirata perché responsabile dell'insorgenza di ipoglicemia o iperglicemia.
- La sparfloxacina è stata ritirata dal commercio in quanto capace di indurre nefrotossicità e fototossicità.
Negli Stati Uniti, inoltre, è stata ritirata dal commercio anche la lomefloxacina, mentre in Italia trova ancora impiego in terapia.
Aggiornamento: Nota AIFA aprile 2019
Con una nota informativa pubblicata ad aprile 2019, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) rilascia informazioni importanti sui medicinali contenenti principi attivi appartenenti al gruppo degli antibiotici chinolonici e, più precisamente, sui medicinali contenenti fluorochinoloni.
AIFA rende disponibili nuove e importanti informazioni in merito ai medicinali a base di fluorochinoloni, quali: ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, pefloxacina, prulifloxacina, rufloxacina, norfloxacina e lomefloxacina.
Come si legge dalla nota, poiché con l'uso di antibiotici chinolonici e fluorochinolonici sono state segnalate reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti - soprattutto a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso - sono stati rivalutati i benefici e i rischi di tutti gli antibiotici di questo tipo e le loro indicazioni nei paesi dell'Unione Europea.
Alla luce di ciò, i medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico sono stati ritirati dal commercio.
AIFA, inoltre, fornisce indicazioni ai medici in merito alla prescrizione di tali medicinali di seguito riportate così come sul sito ufficiale AIFA:
"Non prescriva questi medicinali:
- per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta);
- per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori;
- per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica);
- per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l'esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, la rinosinusite batterica acuta e l'otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati ;
- ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi ad un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico.
Prescriva questi medicinali con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d'organo solido e a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti. Dev'essere evitato l'uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni.
Informi i pazienti d'interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli.".
Per maggiori informazioni, consulta la pagina dedicata sul sito ufficiale dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Cliccando qui, invece, sarà possibile consultare la nota AIFA.
Resistenza
Fenomeni di resistenza ai Fluorochinoloni
I batteri sono in grado di sviluppare resistenza sia ai fluorochinoloni che ai chinoloni. Per fare ciò, essi sembrano avvalersi di due principali meccanismi:
- Mutazione spontanea dei geni (gyrA e gyrB) che codificano per la DNA-girasi: a causa di queste mutazioni, i batteri producono DNA-girasi che non vengono inibite dai fluorochinoloni;
- Alterazioni e variazioni della permeabilità della membrana cellulare che possono portare ad una minor entrata di fluorochinoloni all'interno della cellula batterica, oppure ad una maggior uscita degli stessi dal microorganismo (quest'ultimo meccanismo pare sia più significativo nei microorganismi Gram-negativi).