Fitoterapia: cos'è, a cosa serve e fitoterapici

Fitoterapia: cos'è, a cosa serve e fitoterapici
Ultima modifica 29.04.2022
INDICE
  1. Che cos'è la Fitoterapia?
  2. Cosa NON è la Fitoterapia
  3. A cosa serve
  4. Cosa sono i Fitoterapici?
  5. Rischi ed effetti collaterali della Fitoterapia

Che cos'è la Fitoterapia?

La fitoterapia è intesa come la branca della farmacoterapia che si occupa di prevenire e trattare diversi disturbi e malattie mediante l'uso di piante medicinali e preparazioni da esse ottenute.

Fitoterapia Shutterstock

Il termine deriva dal greco φυτον (pianta) e θεραπευω (curo), quindi "curare con le piante".

La fitoterapia non utilizza il principio attivo singolo - come avviene nella terapia farmacologica "classica" o "di sintesi" - ma piante e prodotti da esse ottenuti che contengono più sostanze. Per fare ciò, la fitoterapia si serve di specifici trattamenti e tecnologie estrattive idonee e realizza prodotti in forme farmaceutiche ben definite, purificate e standardizzate nei costituenti chimici responsabili dell'attività farmacologica attribuita alla stessa pianta o a sue preparazioni.

Cosa NON è la Fitoterapia

La fitoterapia non è una:

  • Medicina erboristica;
  • Medicina naturale;
  • Medicina non convenzionale;
  • Medicina tradizionale (intesa come tipologia di medicina appartenente alla tradizione di determinate popolazioni o etnie);
  • Medicina popolare.

La fitoterapia è diversa dall'erboristeria, dalla naturopatia, dall'omeopatia e dell'aromaterapia; NON segue filosofie, credenze religiose o culturali e non utilizza metodologie diagnostiche o basi terapeutiche diverse da quelle della medicina scientifica.

A cosa serve

Cosa cura la Fitoterapia?

Lo scopo della fitoterapia è quello di prevenire e trattare malattie e sintomi di diverso tipo mediante l'utilizzo di piante medicinali e delle preparazioni da esse ottenute.

I disturbi e le patologie che si possono trattare/alleviare sono diversi, fra i più noti ricordiamo ad esempio:

Quali sono le piante medicinali?

Si definisce "pianta medicinale" una qualsiasi pianta contenente - all'interno di uno o più dei suoi organi - sostanze che possono essere utilizzate per scopi terapeutici o che costituiscono dei precursori per la sintesi di farmaci utili.

Fra le piante medicinali che si possono impiegare in fitoterapia, ne ricordiamo alcune:

Nota: il fatto che una pianta si possa definire come "medicinale", non significa necessariamente che esistano in commercio nel nostro Paese fitoterapici contenenti quella pianta o prodotti da essa derivati.

Cosa sono i Fitoterapici?

Nel linguaggio comune, spesso e volentieri, il termine "fitoterapico" viene utilizzato per indicare in maniera generica qualsiasi prodotto vegetale - a base di piante medicinali, funghi, licheni o lieviti, parti di essi o loro estratti - utilizzati per fini salutistici.

Fitoterapia 2 Shutterstock

In realtà, tale definizione, non è propriamente corretta, perlomeno secondo le norme in vigore in merito.

Secondo la normativa vigente, infatti, il fitoterapico è un medicinale a tutti gli effetti e, in particolare, un medicinale di origine vegetale. È considerato fitoterapico ogni medicinale che, come sostanze attive, contiene esclusivamente una o più sostanze vegetali, oppure una o più preparazioni vegetali, o ancora, una o più sostanze vegetali in associazione ad una o più preparazioni vegetali.

Definizioni: sostanze vs preparazioni vegetali

Si definiscono sostanze vegetali o droghe vegetali:

  • Tutte le piante, le parti di piante, le alghe, i funghi e i licheni, interi, a pezzi o tagliati, in forma non trattata, solitamente essiccata o, talvolta, anche allo stato fresco;
  • Alcuni tipi di essudati non sottoposti a trattamenti specifici.

Si definiscono preparazioni vegetali o preparazioni a base di droghe vegetali:

  • Tutte le preparazioni ottenute sottoponendo le sostanze o droghe vegetali a trattamenti come l'estrazione, la distillazione, la spremitura, il frazionamento, la purificazione, la concentrazione o la fermentazione;
  • Le sostanze vegetali triturate o polverizzate;
  • Le tinture, gli estratti, gli oli essenziali, i succhi ottenuti per spremitura e gli essudati lavorati.

La normativa italiana, pertanto, distingue i fitoterapici - o meglio, i medicinali fitoterapici - dai prodotti erboristici, dalle erbe semplici, dagli integratori alimentari (parafarmaci) e dai dispositivi medici. La normativa che regola tutti gli aspetti concernenti questi altri tipi di prodotti, infatti, è differente da quella dei farmaci cui devono sottostare i fitoterapici.

Visto il loro inquadramento, i medicinali fitoterapici devono rispondere alle caratteristiche di qualità, sicurezza ed efficacia richieste dalla legislazione farmaceutica che ne disciplina tutti gli aspetti, analogamente a quanto avviene per i farmaci cosiddetti "di sintesi"; inoltre, per essere venduti, è indispensabile che abbiano ricevuto l'approvazione ufficiale (quindi l'autorizzazione all'immissione in commercio) da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Lo sapevi che…

I fitoterapici possono essere distinti in:

  • Medicinali di origine vegetale o fitoterapici "propriamente detti": devono essere autorizzati seguendo le medesime procedure degli altri farmaci. Possono essere soggetti a prescrizione medicina, quindi obbligatoriamente venduti in farmacia, oppure possono essere classificati come SOP o come OTC e venduti anche in parafarmacie o altri esercizi abilitati alla vendita di simili prodotti.
  • Medicinali tradizionali di origine vegetale o fitoterapici tradizionali: possono ottenere l'approvazione per la commercializzazione attraverso una procedura di registrazione semplificata definita dalla normativa vigente, ma devono comunque rispettare i criteri di qualità, sicurezza ed efficacia. Si tratta di prodotti che devono rispondere a determinate caratteristiche, fra cui quella dell'impiego tradizionale per un periodo conforme a quanto previsto dal Decreto Legislativo che ne disciplina gli aspetti. Possono essere classificati solo come SOP o come OTC, pertanto, possono essere venduti anche al di fuori delle farmacie, purché in esercizi autorizzati alla vendita di simili prodotti. Sul loro foglietto illustrativo viene riportata la frase "il prodotto è un medicinale di origine vegetale d'uso tradizionale da utilizzare per indicazioni specifiche basate esclusivamente sull'impiego di lunga data".

Quali sono i prodotti fitoterapici?

I medicinali fitoterapici commercializzati nel nostro Paese sono diversi, fra questi ne ricordiamo alcuni:

  • Fitoterapici a base di estratti di serenoa (Serenoa repens) e/o di ortica (Urtica dioica), utilizzati nel trattamento dei disturbi funzionali dell'ipertrofia prostatica benigna;
  • Fitoterapici a base di estratti di mirtillo (Vaccinium myrtillus), fitoterapici a base di estratti di centella (Centella asiatica), fitoterapici a base di estratto di semi di ippocastano (Aesculus hippocastanum), tutti utili per al loro azione vasoprotettrice;
  • Fitoterapici a base di estratti di arnica (Arnica montana) per il trattamento del dolore muscolare e articolare;
  • Fitoterapici a base di estratti di iperico (Hypericum perforatum) per il trattamento di stati depressivi lievi o moderati;
  • Fitoterapici a base di estratti di rodiola (Rhodiola rosea), utili per trovare sollievo temporaneo da sintomi associati a condizioni di stress;
  • Fitoterapici a base di estratti di luppolo (Humulus lupulus) ) o a base di passiflora (Passiflora incarnata), anch'essi utili in presenza di sintomatologia lieve associata a stress mentale;
  • Fitoterapici a base di estratti di valeriana (Valeriana officinalis) e/o melissa (Melissa officinalis), utilizzati per le proprietà blandamente sedative;
  • Fitoterapici a base di estratti di fumaria (Fumaria officinalis), ononide (Ononis spinosa), e piscidia (Piscidia erythrina), utili per le loro proprietà antispastiche esercitate soprattutto a livello epato-biliare ed urinario;
  • Fitoterapici a base di estratti di edera (Hedera helix) impiegati come espettoranti;
  • Fitoterapici a base estratti di pelargonio (Pelargonium sidoides), utili in caso di raffreddore;
  • Fitoterapici a base di semi di ispagula (Plantago ovata) o frutti di senna (Cassia senna), usati in caso di problemi di stitichezza occasionale;
  • Fitoterapici a base di estratti di piante come rabarbaro (Rheum palmatum), boldo (Peumus boldus), cascara (Rhamnus purshiana), genziana (Gentiana lutea), utili per favorire la digestione e l'appetito e per contrastare la stitichezza occasionale;
  • Fitoterapici a base di olio essenziale di menta (Mentha x piperita) e olio essenziale di cumino (Carum carvi), utili in caso di piccoli disturbi gastrointestinali;
  • Fitoterapici a base di cimicifuga (Cimicifuga racemosa), utili contro i disturbi della menopausa.

Per conoscere le specifiche indicazioni terapeutiche di un dato medicinale fitoterapico, far riferimento a quanto riportato sul suo foglietto illustrativo.

Alcuni di questi fitoterapici sono dispensabili solo dietro presentazione di apposita ricetta medica; altri, invece, possono essere liberamente acquistati senza in quanto classificati come farmaci senza obbligo di prescrizione (SOP) o come farmaci da banco (OTC).

Nota Importante

I fitoterapici non sono fitofarmaci. Con quest'ultimo termine, infatti, si vogliono indicare le sostanze utilizzate nella prevenzione e nella cura delle malattie delle piante.

Chi può prescrivere fitoterapici?

In quanto farmaci a tutti gli effetti, i medicinali fitoterapici devono essere prescritti dal medico. Benché alcuni di essi siano liberamente acquistabili in quanto SOP (senza obbligo di prescrizione) o OTC (farmaci da banco), il consulto preventivo con il proprio medico è sempre consigliato.

Rischi ed effetti collaterali della Fitoterapia

Vegetale = Naturale = Innocuo?

Un mito certamente da sfatare è quello secondo cui i prodotti di origine vegetale - considerati "naturali" - sarebbero innocui. Nulla di più falso.

Un prodotto di origine vegetale - come un fitoterapico - può, infatti, causare effetti indesiderati e presentare controindicazioni al pari di un qualsiasi altro prodotto di origine sintetica. Le miscele di sostanze presenti in un prodotto vegetale, infatti, possiedono una loro attività biologica e, di conseguenza, anche una specifica attività farmaco-tossicologica, oltre che la potenziale capacità di interagire con altri farmaci o prodotti assunti.

Come abbiamo visto, i fitoterapici sono veri e propri farmaci che come tali vanno considerati e utilizzati, anche se a base di sostanze di origine vegetale. Presentano quindi effetti collaterali, controindicazioni e interazioni farmacologiche e un loro uso eccessivo e/o improprio può determinare un pericolo per la salute dell'individuo.

Alla stregua dei farmaci di sintesi, i fitoterapici devono pertanto essere utilizzati seguendo le indicazioni del medico e/o seguendo le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo. Il bugiardino, per altro, dovrebbe comunque essere letto attentamente per conoscere tutte le caratteristiche del farmaco che si deve impiegare.

Altri prodotti di origine vegetale o naturale

Benché non inquadrati come medicinali, va tenuto presente che anche altri prodotti liberamente acquistabili a base di sostanze vegetali o di origine naturale (quali, ad esempio, integratori alimentari, dispostivi medici, prodotti erboristici, ecc.) possono presentare possibili effetti indesiderati e controindicazioni, in particolare nei soggetti affetti da determinati tipi di patologie o disturbi, negli individui che stanno seguendo terapie farmacologiche e/o che si trovano in determinate condizioni (ad esempio, gravidanza, allattamento, presenza di alcuni tipi di allergia, ecc.).

Per questi motivi, prima di assumere qualsiasi prodotto di origine vegetale (farmaco o non farmaco) per fini terapeutici o simil-terapeutici, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico, a maggior ragione se si hanno malattie, disturbi o problemi di qualsiasi tipo, se si stanno assumendo medicinali e/o se ci si trova in particolari condizioni.