Farmaci in estate, sole e viaggi: cosa c'è da sapere? Quali sono i rischi?

Farmaci in estate, sole e viaggi: cosa c'è da sapere? Quali sono i rischi?
Ultima modifica 15.06.2023
INDICE
  1. Farmaci, sole e fotosensibilità: quali sono i rischi per la salute?
  2. Farmaci ed elevate temperature: quali interazioni, effetti avversi e rischi?
  3. Sole, caldo e conservazione dei Farmaci: come fare?
  4. Viaggi e trasporto dei Farmaci

Con l'arrivo dell'estate, le temperature si alzano e l'esposizione al sole aumenta, in quanto si tende a trascorrere molto più tempo all'aperto.

Il caldo e i raggi solari, tuttavia, possono essere un problema per la corretta conservazione dei farmaci così come possono rappresentare un potenziale rischio per la salute quando si stanno assumendo determinate tipologie di medicinali.

Nel corso di questo articolo cercheremo di illustrare le possibili problematiche connesse all'utilizzo e alla conservazione di farmaci nei mesi estivi e vedremo quali sono le raccomandazioni dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Farmaci, sole, estate e viaggi Shutterstock

Farmaci, sole e fotosensibilità: quali sono i rischi per la salute?

Uno dei primi aspetti da tenere in considerazione durante i mesi estivi riguarda l'esposizione al sole mentre si stanno assumendo farmaci. Alcuni di questi, infatti, possono determinare reazioni di fotosensibilità quando l'individuo che li ha utilizzati si trova esposto ai raggi solari e, in particolare - ma non esclusivamente - ai raggi UV (anche di natura artificiale).

Cosa si intende per fotosensibilità?

Uno dei primi aspetti da tenere in considerazione durante i mesi estivi riguarda l'esposizione al sole mentre si stanno assumendo farmaci. Alcuni di questi, infatti, possono determinare reazioni di fotosensibilità quando l'individuo che li ha utilizzati si trova esposto ai raggi solari e, in particolare - ma non esclusivamente - ai raggi UV (anche di natura artificiale).

Cosa si intende per fotosensibilità?

Nel senso stretto del termine, quando si parla di fotosensibilità, ci si riferisce alla proprietà che diversi materiali hanno di reagire alla luce, subendone l'influenza e dando luogo ad un qualche fenomeno.

In campo medico-farmaceutico, quando si parla di fotosensibilità, invece, ci si riferisce generalmente ad una reazione cutanea, considerata eccessiva ed anomala, che si manifesta quando la pelle si trova ad essere esposta alla luce solare (o ai raggi UV artificiali) in quanto risulta essere più sensibile ai danni da essa indotta. Ciò comporta la comparsa di una fotodermatosi che, nel caso in cui sia correlata all'assunzione di prodotti farmaceutici, prende il nome di fotodermatosi indotta da farmaci.

Questo tipo di fotodermatosi consiste in un'infiammazione cutanea provocata dall'interazione fra la luce solare (o i raggi UV artificiali) e alcuni farmaci o loro metaboliti. I farmaci capaci di dare origine a fotodermatosi si definiscono "farmaci fotosensibilizzanti".

Per approfondire: Fotosensibilità, Fotosensibilizzazione e Reazioni Fotoallergiche da Farmaci

Esempi di farmaci fotosensibilizzanti

Di seguito è riportato un breve elenco (non esaustivo) dei farmaci noti per la loro capacità di indurre fotosensibilizzazione:

Attenzione al ketoprofene!

Il ketoprofene è un noto principio attivo ad azione antinfiammatoria, impiegato nel trattamento del dolore e di condizioni che possono interessare diversi distretti corporei caratterizzate da infiammazione.

Fra i suoi effetti indesiderati si annoverano anche le reazioni di fotosensibilizzazione che vengono più comunemente riportate con l'uso di formulazioni per uso topico.

Poiché le reazioni di fotosensibilizzazione in seguito all'uso di medicinali a base di ketoprofene rappresentano un evento noto ed atteso, i medicinali che lo contengono riportano specifiche avvertenze in merito. Ad esempio, dopo aver utilizzato farmaci per uso topico a base di questo principio attivo, è necessario evitare l'esposizione al sole durante l'uso del farmaco e per almeno due settimane dopo il termine del trattamento.

A tal proposito, l'AIFA ha rilasciato anche una nota informativa importante consultabile cliccando qui.

Come comportarsi?

Quando si assumono farmaci di qualsiasi tipo (anche se acquistabili liberamente senza presentazione di ricetta medica), è fondamentale innanzitutto capire se sono fotosensibilizzanti e poi comportarsi di conseguenza, evitando l'esposizione diretta al sole e ai raggi UV artificiali ed utilizzando protezioni solari (da impiegarsi a prescindere dall'assunzione di farmaci) e indumenti protettivi per proteggere la pelle dalle radiazioni luminose.

Questi accorgimenti valgono sia in caso di farmaci assunti per via interna (via orale, parenterale, ecc.), sia in caso di farmaci per uso topico che vengono applicati direttamente sulla cute (creme, pomate, soluzioni cutanee, schiume cutanee, spray, gel dermatologici, cerotti medicati, ecc.).

Come capire se un farmaco è fotosensibilizzante?

Per capire se un farmaco può scatenare reazioni fotosensibilizzanti, è necessario consultarne il foglietto illustrativo. Questo strumento, infatti, fondamentale per conoscere tutte le caratteristiche di un dato medicinale, riporterà anche informazioni in merito alla sua eventuale azione fotosensibilizzante e in merito ai comportamenti corretti da adottare durante il suo impiego.

Per qualsiasi dubbio, è comunque bene rivolgersi al farmacista o al proprio medico.

Farmaci ed elevate temperature: quali interazioni, effetti avversi e rischi?

Il caldo e le temperature elevate possono avere effetti che si riflettono sull'organismo e sulle eventuali terapie in atto, determinando potenziali rischi per la salute.

Ad esempio, il caldo può provocare un abbassamento della pressione sanguigna anche negli individui che soffrono di ipertensione e che seguono una terapia farmacologica per controllarla. In questi casi, pertanto, il medico potrebbe decidere di riadattare la terapia antipertensiva.

In altri casi, invece, la terapia con alcuni tipi di farmaci potrebbe andare a compromettere, o comunque ad alterare in un qualche modo, i meccanismi che stanno alla base della termoregolazione corporea, determinando effetti indesiderati durante le stagioni calde. Ad esempio, farmaci ad azione anticolinergica possono inibire la sudorazione, ostacolando la dispersione del calore, mentre alcuni antipsicotici possono interferire a livello centrale con il controllo della temperatura corporea; altri farmaci ancora possono, invece, causare un'eccessiva sudorazione o vasodilatazione cutanea.

Infine, è opportuno ricordare che l'esposizione al caldo può altresì:

  • Ridurre l'efficacia e/o aumentare la tossicità di alcuni farmaci, come ad esempio, farmaci aventi un ristretto indice terapeutico;
  • Causare disidratazione e/o determinare cambiamenti nella distribuzione di volume del sangue. La risposta termoregolatoria, infatti, può influire sulla farmacocinetica, sull'assorbimento e sull'eliminazione dei farmaci nell'organismo, andando pertanto ad influenzare la loro attività farmacologica.

NOTA BENE!

Le eventuali modificazioni al trattamento farmacologico che si sta seguendo possono essere fatte solo ed esclusivamente dal medico. Le terapie in atto NON vanno sospese e NON vanno modificate a meno che non sia stato espressamente indicato dal medico.

Nel caso in cui non ci si senta bene o compaiano effetti indesiderati, contattare immediatamente il medico che adotterà tutte le misure necessarie al fine di ristabilire le condizioni ottimali per il proprio paziente.

Come comportarsi?

Anche in questo caso, è indispensabile rivolgersi al medico e, se si prevede di restare in posti molto caldi o di trovarsi esposti ad alte temperature, è necessario chiedere consiglio su come comportarsi in base alle terapie farmacologiche che si stanno seguendo. Questa figura sanitaria saprà fornire tutte le indicazioni del caso.

Sole, caldo e conservazione dei Farmaci: come fare?

Come conservare i medicinali in estate e quando fa molto caldo?

Esporre i farmaci ad elevate temperature e/o al sole diretto può comprometterne efficacia e sicurezza d'uso, per questo motivo, la loro corretta conservazione, benché sia sempre fondamentale, assume ancor più importanza nei mesi estivi e in vacanza.

Una corretta conservazione dei farmaci è indispensabile per mantenere intatte le loro caratteristiche terapeutiche e farmacologiche per tutto il periodo di validità indicato sulla confezione.

A quale temperatura vanno conservati i farmaci e cosa succede se i farmaci stanno al caldo?

Innanzitutto, il primo passo per la corretta conservazione di un farmaco consiste nel leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulla scatola e/o sul foglietto illustrativo del medicinale. Nel caso in cui queste informazioni non siano specificate, il medicinale deve essere conservato in un luogo fresco e asciutto a temperature non superiore ai 25°C.

Se capita di esporre un medicinale a temperature superiori a 25°C per un breve periodo di tempo, la sua qualità non ne risulta pregiudicata; se, invece, l'esposizione ad alte temperature è prolungata, se ne riduce drasticamente la data di scadenza.

Nel caso in cui la temperatura di conservazione di un dato medicinale sia esplicitamente indicata, invece, non rispettandola può accadere che il farmaco subisca modificazioni tali da renderlo addirittura pericoloso per la salute.

Lo sapevi che…

Alcuni medicinali possono essere conservati a temperature inferiori a 25°C solo fin quando non vengono aperti. Dopo l'apertura, invece, necessitano della conservazione in frigorifero. Per questa ragione, è di fondamentale importanza leggere le informazioni sulla loro corretta conservazione prima di iniziare ad utilizzarli.

In caso di spostamenti e viaggi, come vedremo nel successivo capitolo, è opportuno che i medicinali vengano riposti in contenitori che ne consentano la conservazione all'idonea temperatura.

Viaggi e trasporto dei Farmaci

Anche durante viaggi e lunghi spostamenti, così come in vacanza o in qualsiasi altro momento in cui sia necessario allontanarsi da casa e portare con sé dei medicinali, la corretta conservazione è indispensabile.

Ecco, quindi, alcuni consigli utili per il trasporto dei medicinali durante viaggi e spostamenti:

  • Quando si trasportano medicinali, evitare di lasciarli esposti direttamente alla luce, al sole e ad elevate temperature. Nel caso sia necessario effettuare viaggi nei quali la temperatura ottimale può non essere garantita, riporre i medicinali in un contenitore termico, avendo comunque premura di evitare l'esposizione diretta a qualsivoglia fonte di calore.
  • Discorso analogo a quello del punto precedente per quel che riguarda i medicinali che devono essere conservati in frigorifero: durante viaggi e spostamenti è opportuno tenerli in appositi contenitori che garantiscano il mantenimento della giusta temperatura di conservazione. In questo senso è utile chiedere consiglio al medico o al farmacista su come comportarsi correttamente.

Esempi di farmaci per i quali è necessario prestare attenzione alle variazioni termiche

Fermo restando che nessun medicinale deve essere esposto ad elevate temperature, vi sono farmaci nei confronti dei quali è necessario prestare particolare attenzione, in quanto gli sbalzi termici e l'esposizione a temperature elevate possono comprometterne seriamente le caratteristiche, comportando rischi per la salute, talvolta anche molto gravi. Fra questi farmaci, ricordiamo:

Naturalmente, quello sopra riportato non è un elenco esaustivo.

  • Nei viaggi in auto, oltre a ricorrere all'uso di contenitori termici, è bene tenere i medicinali nell'abitacolo condizionato e non nel bagagliaio.
  • Durante i viaggi in aereo, invece, è opportuno trasportare i medicinali con sé in cabina, nella borsa personale o nel bagaglio a mano (in questo caso, è bene ricordare che è opportuno avere con sé anche le prescrizioni mediche, in quanto potrebbero essere richieste ai controlli).
  • Non inserire farmaci diversi all'interno di un'unica confezione, ma conservare sempre la scatola originale e il foglietto illustrativo di modo da poter facilmente individuare di quale farmaco si tratta, il suo dosaggio, la data di scadenza e in modo da avere a portata di mano tutte le informazioni utili per il suo impiego.
  • Quando si viaggia, spesso si è portati a estrarre i medicinali che possono servire dalla loro confezione e a inserirli in contenitori più piccoli; tuttavia, questa abitudine non è propriamente corretta. I medicinali, infatti, andrebbero lasciati nel proprio contenitore originale, a maggior ragione se l'esposizione a luce, caldo, aria o altri agenti ambientali può alterarne le caratteristiche. Ad esempio, vi sono medicinali conservati all'interno di bottiglie scure perché devono necessariamente essere protetti dalla luce, altrimenti potrebbero reagire con essa subendo delle modificazioni; o ancora, vi sono medicinali che devono essere conservati all'interno di recipienti in vetro in quanto altri materiali non sarebbero idonei per il loro stoccaggio (ad esempio, alcuni principi attivi potrebbero essere adsorbiti dalla plastica, determinando in questo modo un'alterazione della concentrazione dello stesso nel medicinale e inficiandone l'azione terapeutica).
  • Se non è possibile tenere l'involucro o il contenitore originale, evitare l'uso di contenitori non specificatamente realizzati per la conservazione dei farmaci, poiché potrebbero essere fabbricati con materiali che rilasciano sostanze alterando il medicinale, oppure potrebbero surriscaldarsi troppo.
  • Anche se è un'evenienza alquanto improbabile in estate, i medicinali non devono essere congelati e nemmeno conservati a temperature troppo basse (a meno che non sia esplicitamente indicato sulla confezione e/o sul foglietto illustrativo del medicinale), poiché anche il freddo può determinare alterazioni delle caratteristiche dei farmaci.

Concludiamo ribadendo che una conservazione non corretta può determinare alterazioni delle caratteristiche di svariati medicinali (inclusi quelli più comuni e quelli liberamente acquistabili senza ricetta medica) che possono comportare una ridotta azione terapeutica e/o un aumento della tossicità del farmaco, determinando un serio ed effettivo rischio per la salute del paziente.

Per qualsiasi dubbio, si rinnova ancora una volta l'invito all'attenta lettura dei foglietti illustrativi e al consulto con il farmacista o con il medico.

NOTA BENE

Quanto finora riportato  rappresenta un riassunto delle principali indicazioni prodotte dall'Agenzia Italiana del Farmaco nel corso degli anni in merito al corretto uso e alla giusta conservazione di farmaci e medicinali in estate e in presenza di elevate temperature.

Per approfondire l'argomento, pertanto, può essere utile consultare direttamente il sito ufficiale dell'AIFA. Di seguito, riportiamo alcuni link utili:

Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista