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Fanghi: cosa sono e a cosa serve farli? Benefici attesi e quando non farli

Fanghi: cosa sono e a cosa serve farli? Benefici attesi e quando non farli
Ultima modifica 25.01.2024
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INDICE
  1. Cosa sono e a cosa serve fare i fanghi?
  2. Fanghi in cosmesi
  3. Fanghi in medicina
  4. Maturazione del fango: cosa significa?
  5. Classificazione
  6. Applicazione dei fanghi
  7. Frequenza di applicazione
  8. Controindicazioni all'uso

Cosa sono e a cosa serve fare i fanghi?

In ambito cosmetico, si definiscono fanghi le melme ipertermalizzate (o ipertermali) derivate dalla mescolanza di una frazione solida argillosa con una componente liquida (acqua termale).

Le proprietà dei fanghi vengono sfruttate non solo in campo cosmetico, ma anche in ambito medico. I trattamenti a base di fango sono molto richiesti da coloro che desiderano migliorare alcuni inestetismi cutanei o risanare certi disturbi dermatologici, in particolare acnepunti nericellulitesmagliature e perfino rughe.

Visti i molteplici campi di applicazione e le proprietà attribuite ai fanghi, non sorprende che la fango-balneoterapia abbia raggiunto un grande successo in ambito cosmetico. Si tratta, infatti, di una pratica che consiste, appunto, nell'applicazione cutanea di fanghi termali sotto forma di impacchi per il trattamento/miglioramento di alcuni fastidi della pelle, dei muscoli e dell'apparato osteoarticolare.

Fanghi Shutterstock

Fanghi in cosmesi

Per cosa si usano i fanghi in cosmetica?

I benefici cosmetici e simil-terapeutici che si ottengono dagli impacchi di fanghi sono il risultato dell'unione tra le proprietà delle acque termali e l'effetto del calore sulla pelle.

Ricordiamo, infatti, che i fanghi devono essere applicati sulla pelle ad una temperatura di 45-48°C: così facendo, questi trattamenti stimolano il microcircolo, incoraggiano la sudorazione e favoriscono l'eliminazione di impurità. Per questa ragione, gli impacchi di fanghi trovano indicazione nel trattamento di acne e pelli impure.

Gli impacchi di fanghi vengono anche proprosti per combattere la forfora.

Per potenziare l'effetto benefico degli impacchi caldi, i fanghi vengono spesso addizionati di oli essenziali od altri estratti fitoterapici. Ad esempio, un fango anticellulite viene tipicamente arricchito con estratti di centella asiaticaippocastanorusco ed edera: questi principi attivi sono scelti appositamente per stimolare la microcircolazione e favorire il miglioramento del problema.

Inoltre, i fanghi possono essere mischiati anche con acqua marina calda e alghe.

Fanghi 2 Shutterstock

Fanghi in medicina

Quando si usano i fanghi in campo medico?

Può accadere che i medici consiglino ai propri pazienti gli impacchi di fanghi termali per il miglioramento di alcune problematiche di varia natura.

I fanghi termali sono, infatti, spesso suggeriti come coadiuvanti a terapie e trattamenti medici, in quanto possono contribuire a:

  • Alleggerire disturbi osteoarticolari nei pazienti affetti (proprietà antinfiammatorie).
  • Alleviare il dolore in presenza di patologie degenerative articolari come l'artrite reumatoide.
  • Prevenire eventuali riaccensioni di dolori reumatici.
  • Donare sollievo dal dolore in presenza di nevralgie, neuriti ed osteoporosi.
  • Decontrarre la muscolatura (azione miorilassante) e favorire la circolazione sanguigna.

Infine, sembra che la fango-balneoterapia possa esercitare effetti benefici anche nei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche.

Curiosità

Alcuni esperti credono fortemente nelle proprietà terapeutiche del fango, tanto da consigliare la fangoterapia persino per velocizzare la guarigione di malattie come influenzamorbillodisturbi dello stomacomal di denti e difterite.

Fanghi 3 Shutterstock

Maturazione del fango: cosa significa?

Prima di essere applicati sulla pelle, i fanghi devono maturare: il fango (definito "fango vergine") deve essere sottoposto ad un processo di maturazione in acqua termale per almeno 6-12 mesi.

Dopo aver completato il processo di maturazione, il fango è pronto per esercitare appieno il proprio effetto.

Classificazione

Quali e quanti tipi di fanghi ci sono?

I sistemi impiegati per classificare le diverse tipologie di fanghi sono molteplici. Ad esempio, un tipo di classificazione molto diffuso è quello che si basa sulle caratteristiche geologiche del cosiddetto fango vergine (ovvero il fango che non è ancora stato sottoposto a maturazione in acqua termale). Tuttavia, con molta probabilità, la forma di classificazione maggiormente conosciuta è quella effettuata in funzione della tipologia di acqua termale impiegata per la maturazione del fango e in funzione del tipo di oligoelementi in essa contenuti. A tal proposito, possiamo pertanto distinguere:

  • Fanghi sulfurei;
  • Fanghi clorurati (i più apprezzati nei centri termali);
  • Fanghi solforosi;
  • Fanghi salsoiodici;
  • Fanghi ferruginosi;
  • Fanghi arsenicali.

Applicazione dei fanghi

Come applicare i fanghi?

Per essere applicati sulla cute, i fanghi devono essere caldi. Nel dettaglio, al momento dell'applicazione la temperatura è stimata attorno ai 45-50°C.

Tuttavia, è bene precisare che - quando impiegato in campo medico - la temperatura alla quale il fango deve essere applicato, solitamente, viene determinata dal medico che opera nella struttura cui ci si rivolge, in seguito ad una accurata visita di controllo da effettuarsi prima di eseguire qualsiasi tipo di trattamento.

Ad ogni modo, il paziente che si sottopone alla fango-balneoterapia viene ricoperto gradatamente di melma in tutto il corpo, oppure in una precisa zona corporea (ad esempio, collo, schiena, arti superiori o inferiori, articolazioni, ecc.). Dopodiché, le aree su cui è stato applicato il fango vengono coperte con lenzuola, coperte e/o tele cerate al fine di ridurre al minimo la dispersione del calore.

La seduta si completa dopo 12-15 minuti, ma può essere prolungata fino a un massimo di 20 minuti (non di più).

Fanghi 4 Shutterstock

Successivamente, il fango che ha aderito alla pelle deve essere rimosso con l'aiuto di getti d'acqua, preferibilmente tiepida (doccia termale).

Una volta tolta la veste di fango, si consiglia un bagno termale alla temperatura di 35-37°C per circa 8-10 minuti, al termine del quale l'individuo verrà asciugato mediante l'uso di un panno caldo.

A questo punto, per incoraggiare sudorazione e ricambio idrico, il soggetto può essere accompagnato in uno stanzino a parte, dove verrà steso su un lettino e coperto con un panno caldo per un periodo di tempo che può variare dai 15-30 minuti fino ai 60 minuti. Tale periodo viene comunemente definito come "periodo di reazione".

Infine, per amplificare e incrementare ulteriormente i benefici esercitati dal fango, la persona può essere sottoposta a un massaggio termale.

Lo sapevi che...         

Una buona parte dei pazienti che si sottopone a trattamenti con il fango termale per il miglioramento di disturbi osteoarticolari dichiara di ridurre, nei mesi successivi alla terapia, del 10% il consumo di specialità medicinali.

Nota: quanto riportato sopra fa riferimento all'applicazione dei fanghi in centri estetici, termali e/o medici e non all'applicazione dei prodotti cosmetici a base di fanghi per uso casalingo. Per l'utilizzo corretto di questi ultimi, si raccomanda di leggere con attenzione, quindi di attenersi scrupolosamente, alle indicazioni riportate dal produttore.

Frequenza di applicazione

Ogni quanto fare i fanghi?

La frequenza d'applicazione dei fanghi non deve essere eccessiva: è sufficiente un ciclo di tre impacchi di fanghi, da ripetere ogni 3-5 giorni.

Ad ogni modo, in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare, il numero di sedute necessarie per completare il "protocollo terapeutico" potrebbe essere maggiore.

Controindicazioni all'uso

Chi non deve fare i fanghi?

Pur non trattandosi di un medicamento propriamente detto, gli impacchi con i fanghi non sono indicati per tutti. Le principali controindicazioni all'uso dei fanghi come trattamento cosmetico/medico sono le seguenti:

Ad ogni modo, se ci si trova in particolari condizioni o si soffre di disturbi o malattie, prima di sottoporsi al trattamento con i fanghi, è sempre opportuno il consulto con il proprio medico.

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