EMDR: cos'è, a cosa serve ed efficacia

EMDR: cos'è, a cosa serve ed efficacia
Ultima modifica 02.10.2019
INDICE
  1. Che cos'è l'EMDR?
  2. Come funziona
  3. Traumi trattati
  4. Come si svolge
  5. Effetti collaterali
  6. Efficacia e controversie
  7. Costi

Che cos'è l'EMDR?

L'EMDR - acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing - o desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un particolare tipo di approccio terapeutico scoperto dalla ricercatrice americana Francine Shapiro nel 1989 e presentato nel 1990. Esso viene impiegato per il trattamento di traumi e stress psicologici di entità più o meno severa.

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Quest'approccio è basato sul fatto che l'esperienza traumatica, grande o piccola che sia, può non essere elaborata e portare a ripercussioni sulla salute psichica e fisica dell'individuo anche nel lungo termine. Scopo dell'EMDR è quello di consentire all'individuo di elaborare correttamente il trauma e il suo ricordo.

La tecnica dell'EMDR si focalizza proprio sui ricordi del trauma o dell'evento stressante e, mediante l'utilizzo di movimenti oculari o di altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra, si pone l'obiettivo di desensibilizzare tali ricordi, facendogli perdere la carica emotiva negativa che inevitabilmente possiedono.

Secondo alcune ricerche e secondo i sostenitori della tecnica EMDR, i risultati che si possono ottenere con il suo impiego, oltre ad essere positivi, sopraggiungerebbero in maniera decisamente più rapida rispetto ad altre tecniche impiegate nella psicoterapia. Come si vedrà nel corso dell'articolo tuttavia, se da un lato questa tecnica sembra essersi mostrata realmente utile ed efficace, dall'altro lato suscita dubbi e dà origine a controversie.

Lo sapevi che…

Nel nostro Paese è presente l'Associazione EMDR Italia che, fra le varie attività, si occupa anche dell'organizzazione di corsi ed interventi di EMDR. All'interno del sito ufficiale dell'associazione, inoltre, è riportato l'elenco di tutti i terapeuti abilitati all'esecuzione del trattamento EMDR.

Come funziona

In che cosa consiste il metodo EMDR?

Il trattamento con EMDR si basa sulla teoria secondo cui i disturbi derivanti da un trauma o da eventi particolarmente stressanti siano il risultato di una non elaborazione razionale, o di una elaborazione non corretta, della grossa mole di informazioni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) ricevute dall'individuo durante il trauma o l'evento stressante.

In altri termini, è come se le sensazioni emotive e fisiche provate durante il trauma rimanessero "bloccate" nell'individuo, ripresentandosi anche a distanza di tempo, come se la persona stesse ancora vivendo l'evento scatenante questi disturbi.

A questo proposito, l'EMDR si pone l'obiettivo di ridurre la sofferenza dell'individuo "riattivando" la sua capacità di elaborare in maniera corretta le informazioni, le sensazioni e le emozioni negative suscitate dai ricordi dell'evento traumatico o stressante.

Traumi trattati

Quali traumi si possono trattare con l'EMDR?

L'EMDR viene utilizzato per trattare disturbi connessi a traumi e stress la cui gravità può essere più o meno elevata. Difatti, questo approccio terapeutico viene utilizzato tanto per alleviare i disturbi derivanti dai cosiddetti piccoli traumi, caratterizzati da una percezione di pericolo non particolarmente intensa (ad esempio, l'aver subito umiliazioni da bambini che lasciano un segno anche nell'individuo adulto, oppure le umiliazioni subite sul posto di lavoro, ecc.), quanto per alleviare i disturbi derivanti dai cosiddetti grandi traumi che portano alla morte o comunque minacciano gravemente l'integrità fisica di sé stessi o delle persone circostanti (ad esempio, catastrofi naturali, incidenti particolarmente gravi, ecc.).

Per fare qualche esempio pratico, l'EMDR viene attualmente impiegato per trattare:

  • Traumi derivanti da un incidente stradale o da gravi incidenti di altra natura (lavorativi, ecc.);
  • Traumi in seguito ad abusi di varia natura;
  • Traumi che seguono disastri naturali;
  • Traumi che stanno alla base dell'insorgenza di disturbi alimentari;
  • Lutti e perdita di persone care;
  • Umiliazione subita da bambini e/o nell'età adulta;
  • Traumi infantili di varia natura.

L'EMDR viene anche largamente impiegato nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress (DPTS) che può insorgere negli individui che hanno dovuto vivere i sopra menzionati traumi.

L'approccio terapeutico dell'EMDR è stato altresì proposto - raccogliendo talvolta consenso e talvolta scetticismo - per il trattamento di altri disturbi, quali: depressione, ansia, disturbi del sonno, disturbi della personalità, disturbi di panico e fobie.

Nota Bene

È molto importante precisare che non tutti coloro che vivono un evento traumatico o molto stressante reagiscono nello stesso modo. Alcune persone, infatti, sono in grado di recuperare in maniera rapida - anche senza l'intervento di specialisti - e di ritornare alla vita di tutti i giorni; mentre altre, invece, non sono in grado di rimettersi dall'evento traumatico, portando a reazioni fisiche e psichiche capaci di compromettere gravemente la qualità della vita.

Come si svolge

Come si svolge una seduta di EMDR?

Il trattamento con EMDR si articola in otto distinte fasi che verranno di seguito brevemente riassunte.

Fase 1

La prima fase del trattamento con EMDR prevede l'esecuzione di un'attenta e approfondita anamnesi del paziente cui deve seguire l'elaborazione di un piano terapeutico adeguato. In questa fase, il terapeuta deve identificare qual è l'evento traumatico o stressante causa dei disturbi che affliggono il paziente e deve altresì verificare la sua idoneità ad iniziare e proseguire con un trattamento di questo tipo, valutando la sua stabilità personale e le risorse possedute.

Fase 2

Nella seconda fase, il terapeuta deve preparare il paziente a ricevere il trattamento, informandolo delle teorie sul quale si basa e di come si svolgerà la seduta. Allo stesso tempo, l'individuo deve venire a conoscenza dei possibili disturbi che potrebbe manifestare sia durante che al termine delle sedute.

Fase 3

La terza fase consiste nella valutazione e nella definizione del ricordo del trauma, delle sensazioni e delle emozioni negative che esso suscita.

Fase 4

La quarta fase consiste nella desensibilizzazione che viene effettuata attraverso al stimolazione oculare operata dal terapeuta: il paziente viene invitato a focalizzarsi sul ricordo traumatico e a seguire con lo sguardo i movimenti delle mani effettuati dal terapeuta. In questo modo, il paziente è obbligato a compiere dei movimenti oculari al ritmo dei movimenti del terapeuta. Proprio questi movimenti oculari ritmici che avvengono mentre il paziente individua l'immagine traumatica e le sensazioni negative ad essa associate, dovrebbero favorire la rielaborazione delle informazioni rimaste "congelate" fino a quel momento, fino ad arrivare alla risoluzione e all'allontanamento del senso di disagio.

Alternativa ai movimenti oculari

In alternativa ai movimenti oculari, è possibile utilizzare altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra. Ad esempio, toccando ripetutamente le mani dell'individuo in modo alternato.

Fase 5

La quinta fase consiste nella ristrutturazione cognitiva dell'evento traumatico o stressante. In altri termini, il paziente viene spinto a modificare in positivo la prospettiva sull'evento traumatico. Il terapeuta continua con la stimolazione oculare.

Fase 6

Nella sesta fase, il terapeuta, insieme al paziente, esegue una cosiddetta "scansione corporea" per verificare se vi è ancora la presenza di sensazioni fisiche ripensando all'evento traumatico o stressante.

Fase 7

La settima fase è quella della chiusura e ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio del paziente. In quest'ambito, il terapeuta chiederà al soggetto di compilare un diario per la settimana seguente, nel quale dovrà annotare la comparsa di pensieri, sensazioni, sogni o immagini riconducibili all'evento traumatico o stressante.

Fase 8

L'ultima fase viene effettuata la settimana successiva la seduta e serve a verificare se nel paziente sono insorti nuovi disturbi, emozioni, ecc. che siano riconducibili al ricordo traumatico o stressante che lo ha spinto a sottoporsi al trattamento con EMDR.

Quante sedute di EMDR occorrono?

Il numero di sedute necessarie per risolvere i disturbi connessi a eventi traumatici e stressanti può variare di molto da persona a persona, poiché ogni soggetto reagisce in maniera diversa e strettamente individuale al trattamento con EMDR.

Effetti collaterali

Ci sono effetti collaterali in seguito alla seduta di EMDR?

L'impiego dell'EMDR pare non generare effetti collaterali negli individui che vi si sottopongono. Tuttavia, alcuni soggetti hanno riportato stanchezza durante e dopo la seduta e la comparsa di un aumento della sensazione di disagio prima della sua riduzione al termine della seduta.

Ad ogni modo, ogni persona reagisce al trattamento in maniera diversa, pertanto, in caso di comparsa di sintomi, emozioni o sensazioni ritenute spiacevoli, è utile informarne il proprio terapeuta e discuterne con esso.

Efficacia e controversie

Efficacia del trattamento con EMDR e controversie

Dal momento in cui è stato messo a punto, l'approccio terapeutico dell'EMDR è stato oggetto di vari dibattiti e controversie, riguardanti soprattutto l'efficacia - in particolare, nei confronti di altri trattamenti - e la possibilità di considerare questo approccio come un vero e proprio trattamento psicoterapico.

Per onor del vero, è comunque importante precisare che esistono diversi studi clinici - condotti su pazienti con caratteristiche differenti (adulti o bambini, uomini o donne, ecc.) con disturbi associati a traumi di varia natura - che hanno effettivamente dimostrato l'utilità dell'impiego dell'EMDR nella risoluzione dei loro problemi.

Allo stesso tempo, non si può negare che l'impiego dell'EMDR sia consolidato in numerosi Paesi; in America, esso è approvato come metodo evidence based da:

  • American Psychological Association (1998-2002);
  • American Psychiatric Association (2004);
  • International Society for Traumatic Stress Studies (2010).

Nel 2003, anche il Ministero della Salute Italiano ha approvato l'uso dell'EMDR nel trattamento di disturbi connessi ad eventi traumatici; mentre nel 2013, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO, dall'inglese World Health Organization) ha riconosciuto l'EMDR come un trattamento efficace per i traumi e i disturbi ad essi associati.

Di contro, però, vi sono anche studi i cui risultati non supportano in maniera assoluta i benefici che ci si attenderebbe dal trattamento con EMDR. Da alcuni di essi, infatti, sembrerebbe che l'EMDR non risulti più efficace di altri trattamenti psicoterapici utilizzati per contrastare i disturbi derivanti da eventi traumatici.

Molti specialisti, inoltre, mettono in guardia dalla "superefficacia" che viene attribuita all'EMDR e alla sua presunta capacità di risolvere i problemi legati agli eventi traumatici e stressanti in tempi estremamente ridotti - anche di una sola seduta - rispetto ai trattamenti psicoterapici "standard". A questo proposito, infatti, è importante ricordare che il risultato ottenuto e la velocità con cui lo si raggiunge può variare anche di molto da persona a persona.

Un altro punto messo in discussione da coloro che rimangono scettici, almeno in parte, nei confronti dell'EMDR, riguarda la possibilità di considerare quest'approccio terapeutico come un vero e proprio trattamento psicoterapico. Difatti, vi sono specialisti che considerano l'EMDR più che altro come uno strumento o una tecnica potenzialmente valida da inserire nella consueta prassi terapeutica e non come una vera e propria forma di psicoterapia.

Altro motivo di controversia riguarda i cambiamenti neurobiologici e la "miglior comunicazione fra gli emisferi" che si dovrebbero verificare a livello cerebrale dopo le sedute di EMDR; difatti, nonostante quanto sostenuto da coloro che sostengono quest'approccio terapeutico, i dati finora ottenuti non consentono di determinare con assoluta certezza la presenza ed eventualmente la portata di un simile effetto.

Conclusioni

Come abbiamo visto, le opinioni sull'EMDR possono essere molto diverse fra loro portando a discussioni e dibattiti più o meno accesi. Dopo quanto finora detto, comunque, può sorgere spontanea la domanda "L'EMDR è efficace?". La risposta non è semplice e, soprattutto, non è univoca. Come per qualsiasi altro trattamento, anche l'EMDR può rivelarsi estremamente efficace per un individuo e pressoché inutile per un altro, senza contare tutte le sfumature che possono essere presenti fra i concetti assoluti di "utile" e "non utile".

Il consiglio, perciò, è quello di rivolgersi a terapeuti accreditati, affidandosi alla loro competenza per poter determinare quale trattamento può rivelarsi più efficace per risolvere i propri disturbi.

Costi

Quanto Costa l'EMDR?

Il costo di questo particolare approccio terapeutico è soggetto a numerose variabili, quali ad esempio: il numero di sedute effettuate, quindi la durata del trattamento; lo specialista cui ci si rivolge e la clinica, ospedale o struttura in cui il trattamento viene effettuato.

Indicativamente, una seduta di EMDR potrebbe avere un costo che oscilla fra i 50 e i 130 euro circa; tuttavia, non si tratta di cifre standard e valide ovunque. Per maggiori informazioni in merito, è pertanto necessario rivolgersi direttamente al centro/ospedale/struttura o allo specialista presso il quale si vuole eseguire l'EMDR.

Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista