Generalità
L'uso dell'efedrina come farmaco avviene in caso di congestione nasale, broncospasmo e ipotensione indotta da anestesia.

La capacità di trattare le suddette condizioni varia in funzione della via attraverso la quale l'efedrina viene somministrata. Più nel dettaglio, quando somministrata a livello nasale, l'efedrina è in grado di esercitare un'azione decongestionante; mentre quando viene somministrata per via parenterale, essa è in grado di contrastare broncospasmo e ipotensione.
L'efedrina è una molecola di origine naturale e, più precisamente, è un alcaloide presente all'interno di alcune piante appartenenti al genere Ephedra.
Esempi di Specialità Medicinali Contenenti Efedrina
- Argotone®
- Deltarinolo®
- Rinovit®
- Efedrina Cloridrato Galenica Senese®
Indicazioni Terapeutiche
Quando è Indicato l'Uso dell'Efedrina?
Le indicazioni terapeutiche dell'efedrina come farmaco variano in funzione della forma farmaceutica, di conseguenza, in funzione della via di somministrazione attraverso la quale il principio attivo viene dato al paziente.
L'efedrina in forma di unguento, gocce e spray nasali - quindi, l'efedrina come farmaco somministrata a livello della mucosa del naso - è indicata nel trattamento della congestione nasale.
L'efedrina in forma di soluzione iniettabile, quindi somministrata per via parenterale, invece, è indicata nel:
- Trattamento acuto del broncospasmo;
- Trattamento e prevenzione dell'ipotensione causata da anestesia spinale, intratecale o epidurale.
Avvertenze
Avvertenze e Precauzioni per l'uso dell'Efedrina
Prima di assumere efedrina come farmaco è necessario informare il medico se:
- Si soffre di disturbi e patologie renali;
- Si è affetti da patologie cardiovascolari;
- Si soffre di ipertensione;
- Si è affetti da ipertrofia prostatica;
- Si è in stato di gravidanza o si sta allattando al seno.
Nota Bene
L'uso dell'efedrina come farmaco in assenza di un'effettiva necessità terapeutica costituisce doping e, in qualsiasi caso, può causare positività ai test antidoping.
Infine, si ricorda che in seguito alla somministrazione di efedrina per via parenterale potrebbero manifestarsi effetti collaterali in grado di influire negativamente sulla capacità di guidare veicoli e utilizzare macchinari.
Interazioni Farmacologiche
Interazioni dell'Efedrina con Altri Farmaci
L'efedrina come farmaco per via parenterale non dovrebbe essere somministrata in associazione a:
- Inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO);
- Guanetidina;
- Glicosidi cardioattivi;
- Teofillina, aminofillina ed etilendiammina;
- Procarbazina;
- Sodio bicarbonato.
L'efedrina come farmaco per via nasale, invece, non dovrebbe essere somministrata in associazione a farmaci antidepressivi e prodotti di qualsiasi tipo contenenti derivati terpenici. Inoltre, dovrebbe essere usata con cautela quando il paziente sta assumendo o ha recentemente assunto farmaci, quali:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS);
- Corticosteroidi;
- Antipertensivi;
- Diuretici come l'acetazolamide;
- Teofillina e caffeina;
- Reserpina;
- Digossina;
- Ciclopropano;
- Psuedoefedrina e fenilpropanolamina.
Effetti Collaterali
Effetti Collaterali Causati dall'Assunzione dell'Efedrina
Come qualsiasi altro farmaco, anche l'efedrina è in grado di dare origine ad effetti collaterali in seguito alla sua somministrazione. Tuttavia, non tutti i pazienti manifestano tali effetti o li manifestano allo stesso modo. Difatti, ciascun individuo reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione dell'efedrina. Ad ogni modo, di seguito sono riportati alcuni degli effetti indesiderati che possono manifestarsi durante e dopo l'assunzione del principio attivo in questione.
Patologie cardiache
In seguito all'assunzione di efedrina come farmaco potrebbero manifestarsi:
- Ipertensione;
- Tachicardia;
- Aritmie ventricolari;
- Palpitazioni;
- Dolore precordiale;
- Ischemia miocardica.
Patologie gastrointestinali
La somministrazione di efedrina potrebbe causare effetti indesiderati anche a carico dell'apparato gastrointestinale, dando origine a:
- Nausea e vomito;
- Disturbi gastrici;
- Anoressia.
Patologie del sistema nervoso
L'assunzione di efedrina potrebbe favorire la comparsa di disturbi quali:
- Agitazione;
- Ansia;
- Sensazione di paura;
- Irrequietezza;
- Irritabilità;
- Insonnia;
- Allucinazioni;
- Paranoia;
- Sensazione di debolezza;
- Tremore.
Altri effetti collaterali
Altri effetti collaterali che potrebbero manifestarsi in seguito alla somministrazione di efedrina come farmaco consistono in:
- Ritenzione urinaria,
- Difficoltà respiratorie;
- Secchezza della mucosa nasale e faringea;
- Sudorazione profusa.
Nota Bene
Gli effetti collaterali sistemici possono essere causati sia dall'efedrina per via parenterale, sia dalla somministrazione di efedrina per via nasale a causa dell'assorbimento del farmaco da parte delle mucose nasali infiammate e da parte del tratto gastroenterico. Tuttavia, un assorbimento tale avviene generalmente quando il farmaco viene utilizzato in dosi eccessive e/o in maniera impropria.
Sovradosaggio
L'assunzione di dosi eccessivamente elevate di efedrina come farmaco può portare alla comparsa di sintomi quali:
- Ipertensione;
- Tachicardia;
- Fotofobia;
- Intenso mal di testa;
- Sudorazione;
- Vomito;
- Disturbi neurologici.
Il trattamento di sovradosaggio è sintomatico e richiede l'intervento di personale sanitario. Per tale ragione, in caso di sospetto o accertato sovradosaggio da efedrina, è necessario rivolgersi subito al medico o recarsi nel più vicino pronto soccorso.
Meccanismo d'azione
Come agisce l'Efedrina?
L'efedrina è un principio attivo dotato di azione simpaticomimetica e, per tale motivo, in grado di interagire e attivare i recettori adrenergici di tipo alfa e beta. Allo stesso tempo, l'efedrina è anche in grado di favorire il rilascio di noradrenalina dalle terminazioni neuronali. Pertanto, grazie a questo suo meccanismo d'azione, il principio attivo in questione è capace di esercitare un'azione simpaticomimetica sia diretta che indiretta.
Grazie ai meccanismi d'azione sopra citati, quando l'efedrina come farmaco viene somministrata a livello della mucosa nasale, essa è in grado di indurre una vasocostrizione con conseguente effetto decongestionante.
Grazie ai medesimi meccanismi d'azione, quando somministrata per via parenterale, l'efedrina è capace di indurre un rilassamento della muscolatura liscia bronchiale (trattando in questo modo il broncospasmo) e una stimolazione cardiaca con aumento della pressione sanguigna (trattando in questo modo l'ipotensione).
Modalità d'uso e Posologia
Come Assumere l'Efedrina
L'efedrina è disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione per via nasale (gocce, unguenti e spray) e adatte alla somministrazione parenterale (soluzione iniettabile).
Gocce, Unguento e Spray Nasali
Benché la posologia del medicinale contenente efedrina debba essere indicata dal medico, le dosi abitualmente impiegate per contrastare la congestione nasale sono le seguenti:
- Gocce nasali: 2-3 gocce per narice, inspirando profondamente, dalle due alle tre volte al dì.
- Unguento nasale: applicare con un massaggio una piccola quantità di unguento all'interno di ciascuna narice due o tre volte al giorno.
- Spray nasale: una nebulizzazione in ciascuna narice ogni 3-4 ore per un massimo di quattro volte al dì.
Il trattamento con l'efedrina per via nasale non dovrebbe superare i 3-4 giorni.
Lo sapevi che…
La somministrazione prolungata di efedrina come farmaco per via nasale (azione decongestionante) può causare fenomeni di sensibilizzazione e riduzione dell'efficacia del farmaco somministrato (tachifilassi).
Soluzione iniettabile
L'efedrina come farmaco per via parenterale deve essere somministrata solo da personale sanitario specializzato. La giusta posologia deve essere stabilita dal medico. Tuttavia, di seguito verranno riportate le dosi abitualmente impiegate.
- Trattamento del broncospasmo:
- Adulti: 12,5-25 mg di efedrina per via endovenosa, intramuscolare o sottocutanea.
- Bambini fino ai 12 anni di età: 750 microgrammi per kg di peso corporeo, oppure 25 microgrammi per metro quadro di superficie corporea per via endovenosa o sottocutanea.
- Trattamento dell'ipotensione indotta da anestesia epidurale, spinale o intratecale:
- Adulti: 25-50 mg di efedrina somministrati per via intramuscolare o sottocutanea. Qualora sia necessario ottenere una risposta rapida, si può ricorrere alla somministrazione per via endovenosa.
- Bambini fino a 12 anni di età: 0,2-0,3 mg per kg di peso corporeo ogni 4-6 ore, in funzione della risposta del paziente al trattamento.
Durante la somministrazione di efedrina come farmaco per via parenterale, è importante ricordare che essa è:
- Incompatibile con fenobarbital, pentobarbital, secobarbital, tiopentale, idrocortisone sodio succinato e proteine idrolisate.
- Compatibile con soluzioni di glucosio, sodio cloruro e soluzione di Ringer.
Gravidanza e Allattamento
L'Efedrina può essere Assunta in Gravidanza e durante l'Allattamento?
L'efedrina è in grado di attraversare la placenta e può determinare iperattività, irritabilità e tachicardia fetale. Per tale ragione, l'efedrina come farmaco non deve essere utilizzata in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e solo sotto lo stretto controllo del medico.
Per quanto riguarda l'uso del farmaco durante l'allattamento, poiché non è noto se l'efedrina viene escreta o meno nel latte materno, a scopo precauzionale, l'uso del principio attivo in questione viene generalmente controindicato e dovrebbe essere effettuato solo se il medico lo ritiene assolutamente indispensabile.
Controindicazioni
Quando l'Efedrina Non deve essere Utilizzata
L'uso dell'efedrina come farmaco è controindicato:
- In caso d'ipersensibilità alla stessa efedrina o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel medicinale che si deve utilizzare;
- In pazienti con glaucoma ad angolo chiuso;
- In gravidanza e durante l'allattamento.
Oltre a quanto finora detto, l'uso dell'efedrina come farmaco somministrato per via parenterale è controindicato nei pazienti affetti da psicosi; mentre l'impiego dell'efedrina come farmaco contro la congestione nasale è controindicato anche in:
- Pazienti affetti da patologie cardiovascolari;
- Pazienti con ipertiroidismo;
- Pazienti che soffrono di ipertrofia prostatica;
- Pazienti con feocromocitoma;
- Pazienti che soffrono di diabete mellito;
- Bambini con meno di 12 anni di età e bambini con una storia di epilessia o convulsioni febbrili.