Ultima modifica 05.03.2020

Definizione di efedrina

"Produce una sensazione piacevole di benessere ed energia, che pervade tutto il corpo...": è la definizione che, almeno in un primo periodo, molti fedeli utilizzatori attribuiscono all'efedrina.
Più che per la pianta in sé, L'Ephedra synica - dal greco ephedros, a indicare una pianta rampicante - è conosciuta per il suo principio attivo (efedrina).

Efedrina effetti collaterali

Proprietà terapeutiche

A fini terapeutici, infatti, l'efedrina può essere occasionalmente impiegata come decongestionante nasale e broncodilatatore, utile contro asma, tosse, varie forme allergiche, riniti, e per contrastare l'obesità, grazie alla sua azione lipolitica-termogenica. Più che per queste sue proprietà curative, comunque, l'efedrina si ricorda soprattutto per i pesanti effetti collaterali che derivano dal suo abuso.

Prescrizione medica

Innanzitutto, per il nulla osta all'assunzione di efedrina, spesso ribattezzata "l'adrenalina vegetale", è necessaria la prescrizione da parte del medico. Non a caso, in Italia e in varie altre nazioni è assolutamente vietato l'inserimento dell'efedrina nella formulazione di integratori alimentari; la ritroviamo invece in alcune specialità medicinali, principalmente sotto forma di pseudoefedrina.

Reazione dell'organismo

Diverse persone assumono illegalmente efedrina nella convinzione che non si sviluppino effetti collaterali significativi: ma non è così. Se all'inizio dell'assunzione, anche a basse dosi, l'organismo tende a resistere maggiormente alla fatica ed è pervaso da una piacevole eccitazione, per continuare a godere di questi benefici il soggetto è costretto ad assumere dosi sempre più elevate di efedrina. Questa sostanza può quindi essere considerata una vera e propria droga: quando l'organismo si abitua all'assunzione e comincia a sviluppare tolleranza e dipendenza, spinge la persona ad assumerla in quantitativi sempre maggiori.

Controindicazioni

L'efedrina non dev'essere assunta da soggetti che soffrono di ipertrofia prostatica, nei diabetici, da persone affette da ipertensione, aritmie o da altre problematiche cardiovascolari, da cachessia, insonnia, ipertiroidismo o glaucoma, e da chi presenta depressione, ansia ed agitazione.

Sconsigliata per bambini ed anziani.

L'utilizzo frequente di efedrina per alleviare disturbi come riniti, sinusiti e rinofaringiti, oltre a provocare un'ipersensibilizzazione della zona trattata, può provocare aumento della pressione (ipertensione) e reazioni cardiovascolari.

Effetti collaterali dell'efedrina

Gli effetti collaterali derivanti dall'abuso di efedrina sono moltissimi: iper-eccitazione, nervosismo, respiro affannoso, tachicardia, aritmie, ipertensione, edema polmonare, miocardite, agitazione psicomotoria, ansia e tremori. Se poi l'efedrina viene assunta ad alte dosi, insieme a sostanze eccitanti, quali ad esempio caffeina, sinefrina o peggio ancora amfetamine, il risultato può essere catastrofico per l'organismo, fino al coma e alla morte. Tra gli altri possibili effetti collaterali ricordiamo quelli a livello metabolico, con comparsa di iperglicemia, chetonemia e chetonuria, soprattutto in individui diabetici o insulino-resistenti. L'uso concomitante di efedra e di inibitori delle MAO può causare iperpiressia, ipertensione e coma.

L'utilizzo di efedrina a fini dimagranti è un approccio del tutto sbagliato al problema del sovrappeso e dell'obesità. Anziché educare ad un più corretto stile di vita, infatti, la terapia con efedrina si limita a dare al paziente l'illusione di un dimagrimento rapido e senza rinunce, a prezzo di pesanti effetti collaterali e dell'assoluta inefficacia dimagrante nel lungo periodo, nel quale - considerato il fenomeno della tolleranza farmacologica - il soggetto tende a riacquisire il peso perduto con tanto di interessi (effetto yo-yo o sindrome del peso ciclico).