Ectoparassiti: cosa sono, quali sono e cosa fare
Ultima modifica 09.06.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Tipi di Ectoparassiti
  3. Ectoparassiti di Interesse Sanitario
  4. Acari
  5. Zecche
  6. Pulci
  7. Pidocchi
  8. Cimici
  9. Ditteri
  10. Cure e Trattamenti

Generalità

Gli ectoparassiti sono parassiti che vivono sulla superficie esterna dell'ospite, oppure in cavità facilmente accessibili, come naso, orecchie e bocca.

Ectoparassiti Shutterstock

Gli ectoparassiti di interesse sanitario sono perlopiù artropodi (Phylum Arthropoda), i più famosi dei quali sono indubbiamente pulci, zecche, pidocchi e acari. In generale, gli artropodi sono ectoparassiti allo stadio adulto, ma in alcuni casi possono esserlo anche allo stato larvale.

L'infestazione da ectoparassiti si può verificare sia nell'uomo che negli animali e prende il nome di ectoparassitosi.

Tipi di Ectoparassiti

Gli ectoparassiti attualmente conosciuti sono veramente molti e appartengono alle più svariate specie.

Ad ogni modo, gli ectoparassiti possono dividersi in due grandi gruppi:

  • Ectoparassiti permanenti: sono parassiti che vivono in maniera permanente sulla superficie corporea dell'ospite. Questo perché, questi organismi dipendono dall'ospite non solo per la nutrizione, ma anche per altri fattori indispensabili alla loro sopravvivenza, come, ad esempio, la temperatura corporea.
  • Ectoparassiti temporanei: sono parassiti che possono condurre gran parte della loro vita nell'ambiente esterno e che attaccano uomo e animali solo quando devono nutrirsi con il loro sangue (ectoparassiti ematofagi).

Ectoparassiti di Interesse Sanitario

Gli ectoparassiti di interesse sanitario vengono ritenuti tali sostanzialmente perché possono dare origine a vere e proprie patologie e/o possono fungere da vettori per la trasmissione di virus, batteri e altri parassiti che, a loro volta, possono causare gravi malattie.

Come accennato, i principali ectoparassiti di interesse sanitario sono gli artropodi. Di seguito, pertanto, verranno descritte le principali caratteristiche degli artropodi ectoparassiti le cui infestazioni hanno un'elevata rilevanza clinica per l'uomo.

Acari

Gli acari sono ectoparassiti permanenti appartenenti alla classe degli aracnidi. Le specie appartenenti a questo gruppo sono veramente molte, fra queste ricordiamo: Sarcoptes scabiei, Demodex folliculorum e Demodex brevis.

La gran parte delle specie appartenenti al genere Demodex, nell'uomo si localizzano perlopiù a livello di volto e naso, dove, però, non provocano alterazioni o danni apprezzabili. Tuttavia, è doveroso precisare che alcuni ectoparassiti appartenenti a questo genere sono ritenuti responsabili della trasmissione del bacillo di Hansen, ossia dell'agente eziologico che provoca la lebbra.

Sarcoptes scabiei, invece, è l'ectoparassita responsabile dell'insorgenza della scabbia, una particolare infezione cutanea che colpisce sia gli uomini che gli animali.

Curiosità

Esistono numerose varietà di S. scabiei, ciascuna delle quali, solitamente, è ospite-specifica. Ciò significa che ogni acaro è in grado di aggredire, infestare e scatenare la scabbia in ospiti specifici: ci sarà un acaro in grado di provocare la scabbia negli uomini, uno in grado di provocarla nei cani e così via per gli altri animali. L'acaro della scabbia che colpisce l'uomo è S. scabiei var. hominis.

Tuttavia, i parassiti responsabili della scabbia animale possono comunque attaccare l'uomo, provocando una sintomatologia simile - ma non uguale - a quella provocata dall'acaro della scabbia dell'uomo.

Esistono anche altri acari appartenenti a differenti generi che normalmente infestano animali e piante, ma che possono occasionalmente attaccare anche l'uomo causando lesioni di tipo squamo-crostoso.

Infine, non si possono certo dimenticare gli acari della polvere, importanti soprattutto per il loro potere allergizzante.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

Gli ectoparassiti appartenenti al genere Demodex provocano lesioni cutanee di tipo acneico generalmente poco evidenti e pruriginose. La presenza di acari appartenenti a questo genere, inoltre, potrebbe favorire la comparsa di foruncoli e/o follicoliti.

Il rilievo clinico dell'infestazione da S. scabiei, invece, è decisamente maggiore. La femmina di S. scabiei, infatti, scava dei veri e propri cunicoli sulla pelle dell'ospite al fine di deporvi le uova. Questo comportamento provoca all'ospite vescicole e intenso prurito, spesso accompagnato da lesioni da grattamento.

Nei pazienti immunodepressi o defedati, l'infestazione da parte di S. scabiei può portare alla comparsa della cosiddetta "scabbia norvegese" che si caratterizza per l'insorgenza di lesioni squamo-crostose.

Zecche

Le zecche sono ectoparassiti temporanei che vivono gran parte della loro vita nell'ambiente esterno e attaccano l'uomo (o gli animali) solo per cibarsi del suo sangue. A questo proposito, va sottolineato il fatto che le zecche sono ematofaghe non solo allo stato adulto, ma anche allo stadio di larve.

In Italia, le specie di zecche in grado di attaccare l'uomo sono veramente molte. Fra queste, ricordiamo: Ixodes ricinus (è la specie maggiormente diffusa), I. gibbosus, I. hexagonus, Haemaphysalis punctata e Dermacentor marginatus.

Numerose specie di zecche sono considerate pericolose poiché in grado di trasmettere all'ospite agenti patogeni responsabili di gravi patologie, come la malattia di Lyme, la meningoencefalite da zecche, l'ehrlichiosi e la rickettsiosi.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

La puntura della zecca è molto particolare e diversa da quella di altri ectoparassiti. La zecca, infatti, quando aggredisce l'ospite per pasteggiare, inocula la sua saliva che è in grado di digerire i tessuti con cui entra in contatto, causando la rottura dei capillari sanguigni e linfatici. Tutto ciò porta quindi alla formazione di lesioni di tipo traumatico. In genere, la lesione da puntura di zecca si manifesta come una chiazza eritematosa al centro della quale è presente una chiazza di colore bluastro.

Lo sapevi che…

In caso di infestazione da zecche, queste andrebbero rimosse con estrema cautela dalla superficie corporea dell'uomo (o dell'animale) colpito. Difatti, per potersi nutrire, la zecca è dotata di un rostro che viene inserito nella cute. Strappando l'ectoparassita dalla pelle con eccessiva energia vi è il rischio che il rostro si rompa favorendo la liberazione del contenuto intestinale dell'artropode. È proprio nel contenuto intestinale delle zecche che possono albergare gli agenti patogeni trasmessi da questi ectoparassiti.

Pertanto, l'artropode dovrebbe essere rimosso con l'ausilio di una pinzetta in maniera delicata, lenta e progressiva allo scopo di cercare di ridurre al minimo il rischio di rottura del rostro.

La zecca poi dovrebbe essere analizzata al fine di valutare la presenza di eventuali agenti patogeni, in modo da determinare la necessità o meno di effettuare terapie farmacologiche profilattiche.

Ad ogni modo, nel caso in cui si sia attaccati da una zecca, è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico sul da farsi (o al veterinario nel caso degli animali).

Per approfondire: Come togliere una Zecca? Consigli utili e Cosa evitare

Pulci

Le pulci sono ectoparassiti, generalmente temporanei, appartenenti alla classe degli insetti (ordine degli afanitteri). Le pulci possono infestare sia i mammiferi (uomo compreso), sia gli uccelli.

Fra le specie che più comunemente attaccano l'uomo, ricordiamo: Pulex irritans, Ctenocephalides felis, C. canis e Xenopsylla cheopis.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

Le lesioni provocate dalle pulci sono dolorose ma di modesta entità e si manifestano con reazioni di tipo eritemato-pomfoidi. Nei bambini, però, potrebbero comparire anche delle vesciche.

Ciò che preoccupa maggiormente della puntura di pulce è la potenziale trasmissione di agenti patogeni. Difatti, le pulci possono essere vettori di batteri, virus ed elminti e sono responsabili della trasmissione di gravi malattie, come, ad esempio, la peste, il tifo murino, il tifo endemico e la mixomatosi infettiva.

Pidocchi

I pidocchi sono ectoparassiti permanenti e obbligati appartenenti all'ordine degli anopluri, facente parte della classe degli insetti. I pidocchi di interesse sanitario per l'uomo sono Pediculus humanus capitis (pidocchi del capo), P. humanus humanus (pidocchi degli abiti) e Phthirus pubis (pidocchi del pube).

P. humanus capitis è quello che più comunemente affligge le comunità infantili e si trasmette per contatto diretto da individuo a individuo.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

Le lesioni provocate dai pidocchi sono molto fastidiose, poiché provocano prurito e irritazione cutanei.

P. humanus humanus, inoltre, può essere anche vettore di diversi agenti patogeni capaci di causare malattie come la febbre ricorrente epidemica, il tifo esantematico e la febbre delle trincee.

Cimici

Le cimici sono ectoparassiti temporanei appartenenti alla classe degli insetti e all'ordine degli eterotteri.

Gli ectoparassiti di questo tipo maggiormente conosciuti sono senza dubbio le cosiddette cimici dei letti (Cimex lectularius), chiamate così perché, generalmente, infestano i materassi e pungono l'uomo attraverso la biancheria.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

La puntura delle cimici da letto è solitamente non dolorosa, ma dà origine a prurito e a lesioni di tipo eritemato-edematose. In alcuni casi, inoltre, potrebbero manifestarsi anche sintomi più gravi, come tachicardia e malessere generalizzato.

Ditteri

I ditteri sono insetti dotati di ali, quindi, in grado di volare e di spostarsi con facilità. I ditteri possono suddividersi in ematofagi e non ematofagi.

I ditteri ematofagi sono considerati veri e propri ectoparassiti; fra quelli di interesse umano, ricordiamo la zanzara comune, la zanzara tigre e numerose altre specie di zanzara, i pappataci, i tafani e la mosca tse-tse.

I ditteri non ematofagi, invece, sono considerati più che altro come dei "diffusori meccanici di patogeni". Questo perché i ditteri non ematofagi si nutrono di materiale organico di diverso tipo che potrebbe essere contaminato da svariati agenti patogeni. Attraverso le zampe, le feci e il rigurgito, questi insetti sono perciò in grado di trasportare e diffondere batteri, virus e parassiti.

Patogenicità e Manifestazioni Cliniche

La puntura dei ditteri non preoccupa tanto per il tipo di lesioni che ne derivano - che, pur tuttavia, possono risultare molto fastidiose, dolorose o pruriginose - ma preoccupa soprattutto per la potenziale trasmissione di agenti patogeni. Questi ectoparassiti ematofagi - così come i ditteri non ematofagi - possono, infatti, trasmettere batteri, virus e altri parassiti in grado di scatenare malattie molto gravi che possono colpire sia uomini che animali. Fra queste, ricordiamo: la leishmaniosi, la malattia del sonno, la febbre da virus Zika, il carbonchio, la filaria, la dengue, la chikungunya e la febbre gialla.

Cure e Trattamenti

Le cure e i trattamenti contro le infestazioni da ectoparassiti possono variare di molto in funzione di diversi fattori, quali il tipo di parassita che ha infestato l'ospite, lo stadio in cui si trova, lo stato di salute dell'ospite e così via.

In alcuni casi - ad esempio, in presenza di acari e pidocchi - può rivelarsi utile il ricorso al trattamento farmacologico con antiparassitari per uso topico (come, per esempio, la permetrina).

In altre occasioni, invece, è necessario effettuare una disinfestazione dell'ambiente in cui si vive, come nel caso delle cimici da letto.

Nel caso delle zecche, invece, oltre alla rimozione di questi ectoparassiti dalla pelle dell'ospite, si può intervenire con terapie profilattiche contro gli agenti patogeni che questi ectoparassiti sono in grado di trasmettere.

Pulci e ditteri, invece, vengono combattuti più che altro con l'uso di repellenti idonei, al fine di prevenirne le punture.

Ad ogni modo, in caso di sospetta infestazione o puntura da ectoparassiti, è sempre bene rivolgersi al proprio medico che saprà fornire tutte le indicazioni del caso e - valutando caso per caso - prescriverà la terapia farmacologica più idonea.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista