Ultima modifica 20.01.2020

Denti inclusi - Definizione

Inclusione DentaleSi definisce "incluso" un dente non in grado di erompere attraverso la gengiva o che spunta solo in parte, rimanendo parzialmente intrappolato in un avvallamento gengivale. Precisamente, si parla di dente incluso quando questo non compare nell'arcata dentale entro i tempi fisiologici stabiliti, pur presentando una radice dentale già perfettamente formata.
I denti inclusi costituiscono una condizione tipica - seppur non esclusiva - dei terzi molari (denti del giudizio), prerogativa tale da richiedere spesso l'estrazione degli stessi. Oltre ai denti del giudizio, anche i canini, gli incisivi (specie quelli centrali superiori) ed i primi premolari superiori possono essere oggetto di un'inclusione dentale.

Classificazione

L'inclusione dentale può essere definita permanente, temporanea, completa od incompleta:

  1. Inclusione dentale permanente: il dente rimane incluso per tutta la vita, senza mai completare quella che dovrebbe essere la sua fisiologica eruzione
  2. Inclusione dentale temporanea: il dente, pur rimanendo incluso oltre il termine fisiologico previsto, è comunque destinato a completare il suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva (anche in età adulta)
  3. Dente completamente incluso: il dente è totalmente imprigionato nell'osso mascellare/mandibolare
  4. Dente parzialmente incluso: pur non fuoriuscendo completamente dalla gengiva, l'eruzione del dente è in parte compiuta

Esistono, poi, altri (e complicati) criteri di classificazione dei denti inclusi che relazionano la posizione con cui il dente si sviluppa (verticale, orizzontale, obliqua ecc.) rispetto all'asse degli altri denti.

Cause

Tra le differenti e svariate cause che predispongono all'inclusione dentale, una condizione predomina le altre. Quando un dente da latte (dentizione decidua) viene perduto prima che il corrispettivo permanente sia pronto per occupare il suo posto, quest'ultimo rischia di rimanere imprigionato nella gengiva perché lo spazio lasciato libero dal dentino deciduo viene presto occupato dai denti vicini.

In tabella sono riportati i tempi fisiologici indicativi in cui i denti da latte iniziano a cadere per dar spazio ai denti permanenti.


Tipologia di denti Età approssimativa di caduta dei denti da latte Età approssimativa di sostituzione dei denti da latte con quelli permanenti
Incisivi centrali 6-8 anni 6-8 anni
Incisivi laterali 7-9 anni 7-9 anni
Canini 9-12 anni 9-12 anni
Primi molari (decidui) 10-12 anni 10-12 anni (primi premolari)
Secondi molari (decidui) 10-13 anni 10-13 anni (secondi premolari)
Primi molari o molari dei 6 anni - 6-7 anni
Secondi molari o molari dei 12 anni - 12-13 anni
Terzi molari (denti del giudizio) o molari dei 18 anni - 17-25 anni: elevate probabilità di inclusione dentale

Oltre alla possibilità appena descritta, i denti inclusi possono essere conseguenza di:

  • Denti soprannumerari → affollamento dentale e denti storti
  • Traumi ai denti da latte/ denti decidui scheggiati: queste condizioni possono impedire od ostacolare la fisiologica eruzione del dente permanente (che dovrebbe sostituire il dente da latte)
  • Malformazioni dentali genetiche
  • Palato stretto
  • Naturale involuzione filogenetica dello sviluppo mandibolare: l'alimentazione basata su cibi crudi, e tenaci da mordere, degli antichi ominidi richiedeva mandibole di dimensioni considerevoli, forti e robuste. Con il corso degli anni e con il processo evolutivo, le dimensioni delle ossa facciali dell'uomo si sono via via ridotte poiché la dieta si è trasformata. Tuttavia, l'iposviluppo ha interessato esclusivamente le ossa mandibolari e non i denti: per questo motivo, al momento dell'eruzione, i denti dell'uomo moderno si trovano in una carenza di spazio per crescere agevolmente
  • Patologie dentali pregresse e non curate (cisti dentali, neoplasie)
  • Malformazioni anatomiche (es. anomalie della corona dentale, radici dentali incuneate ecc.)

Sintomi e complicanze

Nella maggior parte dei casi, i denti inclusi sono motivo di disagio e dolenzia; difatti, il paziente affetto accusa spesso sintomi come mal di denti, infiammazioni gengivali (gengiviti), tendenza al sanguinamento gengivale, alitosi, mal di testa o prurito orale. Oltre ai sintomi appena descritti, un dente incluso può dare origine a disturbi e complicanze anche seri, tali da ripercuotersi negativamente sull'allineamento dei denti e sull'estetica del sorriso. La permanenza dei denti inclusi nei mascellari può predisporre allo sviluppo d'infezioni dentali di ogni tipo che, a lungo andare, possono danneggiare ed indebolire pesantemente l'osso portante.
In alcuni casi, i denti inclusi possono comunque essere tollerati dal paziente, senza creare alcun disturbo.

In tabella sono riportate le complicanze più comuni dovute alla presenza di uno o più denti inclusi.


Complicanze meccaniche dovute alla presenza di denti inclusi Complicanze infettive dovute alla presenza di denti inclusi Altre complicanze
  • Dislocazione dei denti attigui
  • Deformazione dell'arcata dentaria e denti storti
  • Malocclusioni dentali (difficoltà più o meno evidenti nel serrare le arcate dentarie)
  • Persistenza di un dente deciduo nell'arcata dentale (oltre al tempo di caduta fisiologica)
  • Mancato sviluppo di un dente permanente dopo la caduta del dente da latte
  • Formazione di cemento sullo smalto del dente incluso
  • Disturbi nervosi
  • Mal di denti e nevralgie
  • Disarmonia estetica del sorriso

Trattamenti

L'approccio terapeutico finalizzato al trattamento dei denti inclusi non è standard: è dovere del medico valutare ogni singolo caso, ed agire di conseguenza in base alla gravità del disturbo e alle possibili conseguenze.
Riportiamo alcuni esempi:

  • Caso 1: il dente incluso non dà alcun sintomo e i denti appaiono comunque ben allineati: è possibile non intervenire in alcun modo
  • Caso 2: il dente incluso è un dente del giudizio e causa sporadici episodi di dolenzia dentale, arrossamento gengivale, difficoltà di pulire i denti e dolore durante la masticazione. La soluzione più appropriata è, in questo caso, l'estrazione del dente del giudizio
  • Caso 3: il dente incluso è un dente del giudizio ma non dà sintomi dolorosi al di fuori di un lieve affollamento dentale. In questo caso, è possibile ovviare all'estrazione e procedere con un trattamento ortodontico specifico (apparecchio dentale fisso o mobile)
  • Caso 4: il dente incluso è un canino od un incisivo: si procede con la ricollocazione (autotrapianto) del dente in postazione corretta