Conservazione del Latte Materno

Ultima modifica 06.08.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Perché Conservare il Latte
  3. Come Fare
  4. Uso del Latte Conservato
  5. Consigli Utili

Generalità

La corretta conservazione del latte materno è di fondamentale importanza per mantenere le caratteristiche dell'alimento e per garantire la sicurezza del bambino che lo assumerà.

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Chiaramente, la conservazione del latte materno si rende necessaria quando questo viene estratto (o tirato, che dir si voglia) dalle mammelle della madre che non può allattare al seno il proprio bambino. Al fine di garantire l'integrità e la sicurezza d'uso di questo prezioso alimento, esso deve essere riposto in appositi contenitori e conservato nelle giuste condizioni subito dopo l'operazione di tiraggio.

Nel corso dell'articolo, pertanto, verranno elencate le regole generali da seguire e i consigli utili per la corretta conservazione del latte materno.

Perché Conservare il Latte

Perché è Importante Conservare il Latte Materno?

Fermo restando l'importanza dell'allattamento al seno, vi sono condizioni nelle quali questo gesto naturale e fondamentale per il neonato non può essere effettuato.

Le cause che possono portare ad impedire l'allattamento al seno sono molteplici, dalle patologie post-natali che richiedono trattamenti particolari, fino ad arrivare ai disturbi che possono colpire il seno della madre (ragadi, ingorgo mammario, mastite, ecc.) ostacolando l'attaccamento del bambino, o ancora, la necessità di doversi allontanare per periodi di tempo più o meno lunghi (ad esempio, per riprendere l'attività lavorativa).

Tuttavia, se la madre è in grado di produrre il latte materno, è bene fornirlo al neonato anche quando l'allattamento al seno non è fisicamente possibile. Difatti, questo prezioso alimento contiene tutti i nutrienti di cui il bambino ha bisogno (proteine, vitamine, lipidi, sali minerali, zuccheri), cui si aggiungono anticorpi, cellule della difesa, enzimi e fattori di crescita assolutamente necessari per il corretto sviluppo del nuovo nato. Alla luce di quanto appena detto, appare chiaro come la conservazione del latte materno dopo la sua estrazione dal seno sia indispensabile per garantire il mantenimento di tutte le sue caratteristiche nutrizionali.

Come Fare

Regole Generali per la Conservazione del Latte Materno

Per garantire la corretta conservazione del latte materno - quindi l'integrità e le caratteristiche nutrizionali dell'alimento - è di fondamentale importanza adottare alcuni accorgimenti e seguire un insieme di regole generali.

Dove Conservare il Latte

Innanzitutto, per la conservazione del latte materno, è necessario utilizzare contenitori appositamente ideati per questo tipo di utilizzo che devono essere sterilizzati prima di ogni uso. La sterilizzazione può avvenire per bollitura, o ancor meglio mediante l'uso di appositi sterilizzatori acquistabili in farmacia, parafarmacia o negozi specializzati (ad esempio, sterilizzatori per microonde).

I contenitori possono essere:

  • Recipienti in vetro dotati di tappo;
  • Recipienti in materiale per alimenti dotati di tappo e adatti allo stoccaggio e alla conservazione dello stesso latte;
  • Sacche monouso in materiale per alimenti appositamente realizzate per la conservazione del latte materno.

La maggior parte dei suddetti contenitori può essere attaccata direttamente al tiralatte, in questo modo l'alimento - man mano che viene estratto - è immediatamente raccolto nel recipiente o nella sacca per la conservazione. Allo stesso modo, i recipienti in vetro e quelli in materiale alimentare offrono la possibilità di avvitare su di essi - oltre al tappo e al tiralatte - anche la tettarella, in modo da somministrare direttamente l'alimento senza necessità di travasarlo.

Nota Bene

È bene ricordare che - per garantire la giusta igiene - tutti i componenti del tiralatte che entrano in contatto con il seno della madre e con il latte (coppa, contenitore di raccolta, ecc.) devono essere lavati e sterilizzati secondo le modalità riportate sulla confezione dello strumento impiegato (per informazioni più approfondite in merito, leggi gli articoli dedicati: Tiralatte Elettrico e Tiralatte Manuale).

Tempi e Modalità di Conservazione del Latte Materno

Una volta estratto l'alimento e trasferito all'interno degli appositi contenitori, la conservazione del latte materno può avvenire con differenti modalità in funzione del momento in cui si intende utilizzarlo. Difatti, se il latte deve essere somministrato al bambino nel giro di poche ore, è possibile conservarlo a temperatura ambiente (purché sia inferiore ai 25°C); mentre se il latte estratto serve a costituire una scorta da utilizzare nel lungo termine, allora è possibile procedere con la refrigerazione o con il congelamento.

Ad ogni modo, i tempi, le modalità e le temperature di conservazione del latte materno sono riportati nella seguente tabella:

Tempo di Conservazione

Temperatura e Modalità di Conservazione

Circa 3-4 ore
  • A temperatura ambiente - che deve essere inferiore ai 25°C - e in recipiente idoneo ben chiuso.
  • Se la temperatura ambiente supera i 25°C (come accade, ad esempio, in estate), conservare l'alimento in frigorifero anche se deve essere consumato entro 3-4 ore.
12 ore
  • In caso di latte scongelato, se il contenitore è stato aperto.
24 ore
  • In caso di latte materno scongelato, in frigorifero a temperature comprese fra 0 e 4°C e in recipienti ben chiusi.
  • In caso di latte appena tirato, all'interno di una borsa termica con blocchetti refrigeranti ad una temperatura inferiore ai 15°C.
Dai 3 ai 5 giorni circa
  • In caso di latte fresco, in frigorifero (ma non nello sportello) ad una temperatura di 0-4°C e all'interno di recipienti ben chiusi.
Qualche settimana
  • Nel vano freezer all'interno del frigorifero (solo latte fresco).
Circa 3-4 mesi
  • In un normale freezer che non si trova all'interno del frigorifero (solo latte fresco).
Circa 6 mesi
  • In un congelatore in grado di raggiungere temperature molto basse, indicativamente, da -18°C a -20°C (solo latte fresco).

Prima di mettere il recipiente o la sacca contenente il latte materno in frigorifero o in congelatore, è bene apporre su questi ultimi un'etichetta su cui annotare la data di estrazione. In questo modo, è possibile sapere quando ha avuto inizio la conservazione del latte materno in questione anche a distanza di tempo.

Nota Bene

Chiaramente, quelle sopra riportate sono tempistiche indicative, per maggiori informazioni in merito o in caso di dubbi, è utile rivolgersi al medico, al pediatra o eventualmente al personale ospedaliero nel caso in cui il bambino sia ricoverato.

Uso del Latte Conservato

Somministrazione del Latte Materno Conservato

Se conservato a temperatura ambiente o in frigorifero, il latte materno è pronto all'uso e può essere somministrato al bambino, eventualmente, previo breve riscaldamento a bagnomaria o, se possibile, mediante lo scalda biberon.

Naturalmente, se necessario, l'alimento deve essere preventivamente travasato dalla sacca o dal recipiente al biberon.

Scongelare il Latte Materno Conservato

Lo scongelamento del latte materno è un procedimento importante tanto quanto la sua corretta conservazione.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2018/06/01/conservazione-latte-materno-2-orig.jpeg Shutterstock

Lo scongelamento, infatti, dovrebbe avvenire in frigorifero nell'arco di 12-24 ore. Eventualmente, la fase di scongelamento può essere accelerata ponendo i contenitori o le sacche sotto un getto di acqua fredda o tiepida (massimo 35-37°C). In nessun caso i recipienti devono essere scongelati in microonde o sul fuoco (nemmeno a bagnomaria), poiché vi è il rischio di degradare diversi componenti dell'alimento.

Una volta avvenuto lo scongelamento, il latte materno deve essere consumato subito, oppure conservato in frigorifero e consumato entro 24 ore se il recipiente non è stato aperto, oppure entro 12 ore se il contenitore è stato aperto.

Nota Bene

Dopo lo scongelamento, il latte materno NON può essere ricongelato. Pertanto, l'alimento non consumato entro 12 o 24 ore, a seconda dei casi, deve essere gettato.

Consigli Utili

Consigli Utili per la Conservazione del Latte Materno

Di seguito, sono riportati alcuni accorgimenti e consigli che possono tornare utili allo scopo di conservare in maniera corretta il latte estratto dal seno materno.

  • Al fine di evitare di sprecare un così prezioso alimento, è consigliabile riempire ciascun contenitore con al massimo 50-100 ml di latte.
  • Non conservare il latte nello sportello del frigorifero, ma nella zona più fredda di quest'ultimo.
  • Quando il latte materno è conservato in frigorifero, sarebbe bene evitare di aprirlo troppo spesso - soprattutto durante i mesi più caldi - in modo da non alterare la temperatura interna dell'elettrodomestico, quindi la corretta conservazione del latte materno.
  • Evitare di aggiungere il latte appena tirato al latte già conservato in frigorifero al fine di non provocarne l'innalzamento della temperatura. Se è necessario aggiungere latte appena tirato al latte già stoccato in frigorifero, il primo deve essere preventivamente raffreddato.
  • Non riempire completamente i contenitori: durante il congelamento, infatti, si può verificare un aumento del volume del contenuto.
  • In caso di separazione di fase (separazione della fase acquosa dalla fase solida), non scuotere energicamente il recipiente, ma agitare dolcemente effettuando un movimento rotatorio. In questo modo, si dovrebbe evitare che la parte grassa rimanga adesa alle pareti del recipiente. Se ciò dovesse verificarsi, infatti, questa porzione dell'alimento non sarebbe disponibile per il neonato.

Nota Bene

Quando la conservazione del latte materno deve essere effettuata per nutrire un bambino nato prematuro e/o affetto da patologie post-natali, le regole e le norme igieniche da seguire potrebbero essere più restrittive. In simili frangenti, è fondamentale attenersi alle indicazioni fornite dai medici e dal personale ospedaliero.

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista