Colangiocarcinoma: cause, sintomi e sopravvivenza

Colangiocarcinoma: cause, sintomi e sopravvivenza
Ultima modifica 12.05.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Tipi
  4. Cause
  5. Sintomi e Complicanze
  6. Diagnosi
  7. Terapia
  8. Prognosi

Generalità

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Il colangiocarcinoma è un grave tumore maligno che origina dai dotti biliari e che si manifesta tipicamente con ittero e dolore addominale.

La causa precisa è sconosciuta; tuttavia, alcune evidenze suggeriscono che questo pericoloso tumore sia associato a diverse condizioni di rischio, tra cui, per esempio, la colangite sclerosante primaria, le anomalie congenite dei dotti biliari, alcune infezioni parassitarie a carico del fegato, l'esposizione al torotrasto, il fumo e la cirrosi epatica.

Quasi mai sintomatico agli inizi, il colangiocarcinoma causa nelle sue fasi più avanzate una serie di sintomi caratteristici: i già citati ittero e dolore addominale, prurito cutaneofeci chiareperdita di appetito, calo del peso corporeostanchezza e febbre.

Inoltre, sempre nelle sue fasi più avanzate, può disseminare le sue cellule tumorali altrove (metastasi) e causare tumori maligni di tipo secondario.

Anche quando è tempestivo, il trattamento del colangiocarcinoma ha un'efficacia limitata, per via dell'importante severità della neoplasia.
Tra i diversi approcci terapeutici figurano: chirurgia, radioterapia e chemioterapia.

Dotti biliari e bile: cosa sono?

dotti biliari (o vie biliari) sono i canali deputati al trasporto della bile dal fegato alla cistifellea e dalla cistifellea al duodeno (tratto di intestino).
Secreta dal fegato, la bile è la sostanza liquida che, durante il processo digestivo, ha l'importante compito di facilitare la digestione dei grassi.

Cos'è

Colangiocarcinoma: cosa significa?

Colangiocarcinoma significa, letteralmente, carcinoma delle vie biliari (in medicina, il termine 'colangio' fa riferimento a tutto ciò che riguarda i dotti biliari).

Anche noto come tumore delle vie biliari, il colangiocarcinoma è un tumore maligno molto grave, che trae origine dalla proliferazione rapida e incontrollata di una cellula epiteliale che costituisce i dotti biliari.

Il colangiocarcinoma è più esattamente un esempio di adenocarcinoma; appartenenti alla grande categoria dei carcinomi, gli adenocarcinomi sono tumori maligni che originano dalla moltiplicazione senza controlla di una cellula epiteliale di un organo ghiandolare secretorio o di un tessuto con proprietà secretorie.

Epidemiologia

Il colangiocarcinoma è un tumore abbastanza raro: secondo le statistiche, infatti, nel cosiddetto Mondo Occidentale avrebbe un'incidenza annuale di 1-2 casi ogni 100.000 persone.

È importante tuttavia precisare che, nelle ultime decadi, nel Nord America, in Europa e in Australia, c'è stato un incremento non trascurabile del numero annuale di casi di colangiocarcinoma.

Il colangiocarcinoma è un tumore maligno che colpisce con maggiore frequenza le persone anziane: in merito, i numeri dicono che 2 pazienti su 3 (quindi circa il 67% dei malati) hanno più di 65 anni.

Tipi

Esistono due tipologie principali di colangiocarcinoma: il colangiocarcinoma intraepatico (anche noto come tumore dei dotti intraepatici) e il colangiocarcinoma extraepatico (conosciuto anche come tumore dei dotti extraepatici).

Colangiocarcinoma intraepatico

È intraepatico il colangiocarcinoma che si sviluppa a partire dai dotti biliari localizzati all'interno del fegato, nel parenchima epatico (dotti biliari intraepatici).
Il 10% circa di tutti i casi di colangiocarcinoma è del tipo intraepatico.
Secondo alcune classificazioni, rappresenterebbe anche un tumore del fegato.

Colangiocarcinoma extraepatico

È extraepatico il colangiocarcinoma che si sviluppa a partire dai dotti biliari localizzati al di fuori del fegato e che si occupano di trasportare la bile nel piccolo intestino.
A seconda della sede lungo i dotti biliari extraepatici, il colangiocarcinoma extraepatico è tipicamente distinto in perilare o distale.
Quello extraepatico è la variante di colangiocarcinoma più comune: circa il 90% di tutti i casi appartiene a questa tipologia tumorale.

Colangiocarcinoma perilare (o tumore di Klatskin)

È perilare il colangiocarcinoma che si sviluppa nella regione ilare dei dotti extraepatici; quest'ultima è l'area in cui i dotti biliari destro e sinistro in uscita dal fegato si uniscono a formare il dotto epatico comune.
Sostanzialmente, è il colangiocarcinoma che si forma nei dotti biliari appena fuori dal fegato.

Colangiocarcinoma distale (o tumore dei dotti biliari distali)

È distale il colangiocarcinoma che si sviluppa nella regione distale dei dotti extraepatici; quest'ultima è l'area in cui il dotto biliare comune allaccia rapporti con il dotto pancreatico, il tutto poco prima di raggiungere il piccolo intestino.
Sostanzialmente, è il colangiocarcinoma che si forma nell'ultimo tratto delle vie biliari extraepatiche.

Cause

Cosa provoca il Tumore alle Vie Biliari?

Come gli altri tumori maligni di tipo solido, anche il colangiocarcinoma è il risultato di un lento accumulo, da parte della cellula da cui poi trae origine, di mutazioni genetiche che alterano i normali processi di riproduzione e crescita cellulare.

Attualmente, rimangono ancora sconosciute le cause precise di queste mutazioni; tuttavia, grazie a numerosi studi, la comunità medica ritiene, con un certo grado di sicurezza, di avere individuato diversi fattori di rischio (ossia fattori che favoriscono l'insorgenza del colangiocarcinoma).

Fattori di rischio per il Colangiocarcinoma

Colangite sclerosante primaria

La colangite sclerosante primaria è una grave malattia infiammatoria cronica, che causa dapprima una stenosi dei dotti biliari intraepatici (cioè i dotti biliari che attraversano il fegato) e successivamente cirrosi epatica e insufficienza epatica.
In base a quanto emerso dagli studi bioptici, la colangite sclerosante primaria sarebbe il più rilevante fattore di rischio per il colangiocarcinoma (la prevalenza del colangiocarcinoma nelle persone con colangite sclerosante primaria è superiore al 30%).

Cisti e altre anomalie congenite dei dotti biliari

Tra le possibili anomalie congenite a carico dei dotti biliari, quella più comunemente associata allo sviluppo del colangiocarcinoma è la cosiddetta sindrome di Caroli.
La sindrome di Caroli è una patologia ereditaria, caratterizzata dalla dilatazione cistica dei dotti biliari intraepatici, che nel tempo produce fenomeni quali ipertensione portale e fibrosi epatica.

Colite ulcerosa

Fa parte delle cosiddette malattie infiammatorie croniche, patologie a cui appartiene anche il morbo di Crohn.
La colite ulcerosa si caratterizza per un'infiammazione cronica della mucosa del colon e del retto, che sfocia nella formazione di ulcere locali.
I sintomi – che compaiono in genere in modo graduale – sono: dolore e crampi addominali, diarrea con tracce di sangue e pus, sanguinamento rettale, difficoltà a defecare nonostante il senso di bisogno, malessere, perdita di peso.

Esposizione a sostanze chimiche/tossine

Tra le sostanze chimiche imputate di favorire la comparsa del colangiocarcinoma, figura in particolare il torotrasto, una particolare sospensione a base di diossido di torio, che prima della scoperta del suo potere cancerogeno (anni '30-'40 del Novecento), trovava impiego come mezzo di contrasto in diverse procedure di diagnostica ai raggi X.

Infezioni parassitarie del fegato

Sono associate allo sviluppo di colangiocarcinoma le infezioni parassitarie (parassitosi) del fegato sostenute da Opistorchis viverrini o da Clonorchis sinensis.
Opistorchiasi e clonorchiasi – cioè le parassitosi correlate rispettivamente ai patogeni suddetti – sono abbastanza rare nel Mondo, tranne in Asia, per la precisione in Paesi come Tailandia, Taiwan, Cina, Russia Orientale, Corea, Vietnam e Laos.

Altri fattori di rischio

Sebbene in modo meno rilevante, altre condizioni associate a un rischio maggiore di colangiocarcinoma sono:

Sintomi e Complicanze

Perché è difficile riconoscere il Tumore alle Vie Biliari?

Il colangiocarcinoma è una malattia subdola, perché si palesa con sintomi e segni soltanto a un certo stadio di avanzamento e quando ha raggiunto dimensioni tali da ridurre in modo considerevole il successo di una possibile terapia.

Agli esordi, quindi, è asintomatico.

Quando raggiunge una determinate grandezza, il colangiocarcinoma blocca il flusso della bile lungo le vie biliari; ciò fa sì che la bile risalga in direzione del fegato (che è l'organo da cui proviene) e che le sostanze in essa contenute passino nel sangue (rendendosi così protagoniste di un fenomeno del tutto anomalo e non fisiologico).

Dalla risalita della bile verso il fegato e dal passaggio nel sangue delle sostanze contenute nella bile dipendono i sintomi più tipici del colangiocarcinoma.

Quali sono i sintomi del Tumore alle Vie Biliari

Il colangiocarcinoma si manifesta con:

  • Ittero. È il sintomo più caratteristico;
  • Prurito cutaneo. Riguarda il 66% dei pazienti;
  • Feci chiaree urine scure;
  • Perdita di appetito e perdita di peso. Sono oggetto di perdita di pesotra i 30 e i 50 pazienti ogni 100 (30-50%);
  • Stanchezza persistente e malessere;
  • Doloree gonfiore addominale (di solito sul fianco superiore destro dell'addome).
    Il dolore addominale caratterizza il 30-50% dei casi clinici;
  • Febbre a 38° o superiore. La febbre è un sintomo che interessa il 20% dei pazienti con colangiocarcinoma;
  • Brividi.
Per approfondire: Colangiocarcinoma: tutti i sintomi

Colangiocarcinoma: quando rivolgersi al medico?

La presenza di ittero costituisce sempre un più che valido motivo per contattare con una certa premura il proprio medico curante o recarsi al più vicino centro ospedaliero, per accertamenti.

Le cause di ittero sono numerose e, poiché alcune di queste sono condizioni molto pericolose (il colangiocarcinoma ne è un esempio), la loro precisa identificazione ha un'importanza decisamente rilevante.

Colangiocarcinoma e metastasi

Nelle sue fasi più avanzate, il colangiocarcinoma è in grado di diffondere metastasi; questo significa che, attraverso il sangue, la linfa o per contiguità, è capace di disseminare le proprie cellule tumorali in altri organi o tessuti del corpo umano (fegato, polmoni, cervello, ossa ecc.), causando in queste sede la formazione di neoplasie maligne secondarie

La diffusione altrove delle proprie cellule da parte di un tumore maligno è un fenomeno dalle conseguenze spesso infauste, in quanto i tumori secondari derivanti sono difficilmente curabile.

Diagnosi

Come si diagnostica il Colangiocarcinoma?

In genere, l'iter diagnostico inizia dall'anamnesi e dall'esame obiettivo.
Quindi prosegue con analisi del sangue e la diagnostica per immagini.
Infine, termina con la biopsia tumorale.

Purtroppo, a causa della mancanza di sintomi agli esordi, diagnosticare tempestivamente il colangiocarcinoma è alquanto complesso; spesso, infatti, le diagnosi avvengono quando il tumore è già in fase avanzata e ci sono poche speranze di curare con successo la malattia.

Esame obiettivo e anamnesi

Esame obiettivo e anamnesi consistono, sostanzialmente, nell'osservazione e nello studio critico dei sintomi manifestati dal paziente; di norma, costituiscono il primo passaggio dell'iter di esami e test che poi porterà alla diagnosi definitiva di colangiocarcinoma.

Analisi del sangue

In caso di sospetto colangiocarcinoma, sono previsti esami del sangue per la valutazione di:

Diagnostica per immagini

Gli esami di diagnostica per immagini permettono di rintracciare la massa tumorale che rappresenta il colangiocarcinoma e di stabilirne sede e dimensioni.
Nell'elenco degli esami di diagnostica per immagini utili allo studio di un colangiocarcinoma, figurano:

Biopsia tumorale

La biopsia tumorale consiste nel prelievo e nell'analisi istologica, eseguita in laboratorio, di un campione di cellule provenienti dalla massa tumorale.
La biopsia tumorale è importante, perché - oltre a rappresentare un esame diagnostico di conferma di tutte le precedenti osservazioni - permette anche di stabilire il grado di malignità e la stadiazione del colangiocarcinoma, ossia i due parametri attraverso i quali i medici giudicano la gravità della neoplasia presente.

Per quanto concerne il prelievo del campione, di norma, i medici lo effettuano sfruttando le strumentazioni impiegate canonicamente durante una colangiopancreatografia o una colangiografia transepatica percutanea.

Stadio e Grado di un tumore maligno

La stadiazione di un tumore maligno comprende tutte quelle informazioni, raccolte in corso di biopsia, che concernono la grandezza della massa tumorale, il suo potere infiltrante e le sue capacità metastatizzanti.
Il grado di un tumore maligno, invece, comprende tutti quei dati, emersi durante la biopsia, che riguardano l'entità di trasformazione delle cellule tumorali maligne, rispetto alle loro controparti sane.

Terapia

Come si cura il Colangiocarcinoma?

Il trattamento del colangiocarcinoma varia in funzione di fattori quali:

  • Stadio e grado di malignità del tumore (quindi, dimensioni della massa tumorale, presenza di metastasi, avanzamento della malattia ecc.);
  • Posizione del tumore;
  • Stato di salute generale del paziente.

Attualmente, esistono almeno tre approcci terapeutici:

  • Standard, basato su chirurgia, radioterapia e/o chemioterapia;
  • Palliativo, che comprende stenting biliare e drenaggio biliare tramite bypass;
  • Innovativo, per il quale sono in corso trials clinici, che include trapianto di fegato, immunoterapia e terapia mirata.

La scelta dell'approccio varia da paziente a paziente, in base alle valutazioni mediche.

Chirurgia

La chirurgia si basa sull'intervento di rimozione del tumore.

La rimozione chirurgica del colangiocarcinoma rappresenta il trattamento più efficace ai fini della guarigione; purtroppo, però, è applicabile e può risultare efficace soltanto quando il tumore possiede dimensioni ridotte o, comunque, ha intaccato soltanto e in modo lieve gli organi e i linfonodi limitrofi.

L'intervento di rimozione chirurgica di un colangiocarcinoma può prevedere:

  • Asportazione del dotto biliare sede della neoplasia, seguito dalla riconnessione dei monconi risultanti, in modo da ricostituire la continuità delle vie biliari.
    Sfruttabile soltanto quando il tumore è di piccole dimensioni, questo tipo di intervento è minimamente invasivo;
  • Asportazione del dotto biliare che ospita il tumore e della porzione di fegato in cui il tumore si è diffuso (epatectomia parziale). Anche in questo caso, il chirurgo operante deve provvedere a ristabilire la continuità delle vie biliari rimanenti;
  • Asportazione dei dotti biliari, il tratto di duodeno connesso allo stomacoe ai dotti biliari (C duodenale), la porzione di stomaco unita alla C duodenale, il pancreas, la cistifellea e i linfonodi regionali (cioè i linfonodi situati in prossimità di questi organi).
    Nota come procedura di Whipple, questa operazione così invasiva è riservata ai casi di colangiocarcinoma grave che, tuttavia, possono ancora giovare dei benefici della chirurgia.

Radioterapia

La radioterapia prevede l'esposizione della massa tumorale a una certa dose di radiazioni ionizzanti ad alta energia (raggi X), le quali hanno lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
In caso di colangiocarcinoma, la radioterapia può rappresentare:

  • Una forma di trattamento post-chirurgico (radioterapia adiuvante). Lo scopo della radioterapia adiuvante è distruggere con i raggi X le cellule tumorali, che l'intervento chirurgico non ha rimosso.
  • Una forma di trattamento alternativo alla chirurgia, quando quest'ultima è impraticabile a causa di un tumore in fase avanzata. Di norma, in questi frangenti, la radioterapia riveste il ruolo di terapia sintomatica, volta ad alleggerire le sofferenze del paziente.

Curiosità

Il colangiocarcinoma è un tumore maligno curabile con una forma particolare di radioterapia, nota come brachiterapia o radioterapia interna.

Chemioterapia

La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci in grado di uccidere le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.
In presenza di colangiocarcinoma, la chemioterapia può costituire:

Una forma di trattamento post-chirurgico (chemioterapia adiuvante). Lo scopo è lo stesso della radioterapia adiuvante: distruggere le cellule tumorali non eliminate con la chirurgia;

Una forma di trattamento alternativo alla chirurgia, quando quest'ultima non è applicabile a causa di un tumore in fase avanzata. In genere, in tali circostanze, la chemioterapia serve ad alleviare i sintomi di una condizione patologica ormai incurabile.

Cure palliative per il Colangiocarcinoma

Stenting biliare

Lo stenting biliare è l'operazione chirurgica che permette di eliminare un restringimento o un "blocco" in un dotto biliare, attraverso l'inserimento in quest'ultimo di un tubicino di plastica, metallo o altro materiale speciale. Lo scopo di tale operazione è ristabilire, almeno in parte, il flusso della bile all'interno dei dotti biliari.
In caso di colangiocarcinoma, lo stenting biliare trova impiego come trattamento sintomatico, quando il tumore è in fase avanzata e non asportabile chirurgicamente.

Drenaggio biliare attraverso bypass

Il drenaggio biliare attraverso bypass è l'intervento chirurgico che permette di aggirare un ostacolo o un blocco all'interno dei dotti biliari, mediante la creazione di una via alternativa.
Lo scopo del drenaggio biliare attraverso bypass è, chiaramente, ristabilire lo scarico della bile nel duodeno.
In caso di colangiocarcinoma, il drenaggio biliare attraverso bypass ha le stesse indicazioni dello stenting biliare: rappresenta un trattamento sintomatico, impiegato quando il tumore è in fase avanzata e non rimovibile mediante chirurgia.

Prognosi

La prognosi in caso di colangiocarcinoma dipende da quanto è tempestiva la diagnosi e dalla sede del tumore (alcuni dotti biliari si prestano meglio alle terapie, rispetto ad altri).

In linea generale, il colangiocarcinoma tende ad avere una prognosi infausta, per diversi motivi: colpisce tessuti molto delicati, si manifesta quando ormai è già in fase avanzata ed è difficile da curare in modo radicale.

Colangiocarcinoma e sopravvivenza

Secondo i più recenti studi statistici:

  • Per le persone con un colangiocarcinoma a uno stadio abbastanza precoce, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è compreso tra il 20 e il 50%;
  • Per gli individui con un colangiocarcinoma a uno stadio operabile soltanto per mezzo della procedura di Whipple, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 15%;
  • Per le persone con un colangiocarcinoma avanzato non operabile, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 2%.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza