Chi soffre di più il caldo e perché?

Chi soffre di più il caldo e perché?
Ultima modifica 17.06.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Che cosa succede quando le temperature sono molto elevate
  3. Le categorie più a rischio
  4. I sintomi da non sottovalutare
  5. I consigli di prevenzione

Introduzione

Quando la colonnina di mercurio sale e l'umidità non dà tregua è normale sentirsi accaldati, sudare di più, avere la sensazione quasi di soffocare: sono tutte reazioni messe in atto dall'organismo in presenza di un'ondata di caldo. Tuttavia, ci sono persone che soffrono più di altre quando le temperature sono elevate. Ecco le categorie più a rischio.

Che cosa succede quando le temperature sono molto elevate

Per essere in salute e funzionare correttamente, l'organismo deve avere una temperatura interna costante, intorno ai 36- 37° gradi, indipendentemente dalle condizioni ambientali esterne. A garantire il mantenimento di queste particolari condizioni è un sistema dedicato, il sistema di termoregolazione, che ha il compito di regolare la produzione e la dispersione di calore a seconda delle diverse situazioni. In presenza di caldo eccessivo e di alti tassi di umidità, attiva quattro meccanismi per far sì che l'organismo non si surriscaldi eccessivamente:

  1. aumenta la produzione di sudore, che evaporando raffredda la superficie del corpo. Inoltre, occorre sapere che l'evaporazione richiede energia termica, che viene così sottratta al corpo, andando a diminuire la temperatura interna;
  2. favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni: in questo modo, il sangue (che trasporta calore) raggiunge più facilmente i tessuti periferici, ai quali cede il calore; questi, a loro volta, cedono il calore all'ambiente circostante;
  3. innalza la frequenza del respiro, così che il calore possa essere eliminato anche attraverso la respirazione;
  4. diminuisce alcune funzioni e attività, come l'appetito, l'attività motoria e la secrezione di alcuni ormoni, in modo da rallentare il metabolismo e, quindi, la produzione interna di calore.

Le categorie più a rischio

Quando le condizioni esterne sono particolarmente proibitive, con temperature al di sopra della media, alti valori di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, il sistema di termoregolazione può faticare a funzionare correttamente e a disperdere il calore eccessivo. Possono comparire così diversi disturbi, come stanchezza, gonfiori, debolezza muscolare, crampi, disidratazione. Alcune categorie sono più a rischio di altre da questo punto di vista.

I bambini

Nei primi anni di vita il sistema di termoregolazione non funziona ancora perfettamente: infatti, raggiunge la piena e completa maturazione solo dopo una certa età. Inoltre, la superficie corporea, attraverso cui si suda e si disperde calore, è ancora ridotta, per cui l'eliminazione del caldo accumulato è meno immediata. Ecco perché i neonati e i bimbi sotto i quattro anni possono soffrire particolarmente le temperature elevate e incorrere con una certa frequenza in disturbi come disidratazione, problemi respiratori, cardiocircolatori e neurologici, infezioni gastrointestinali, stati febbrili e problemi renali.

Gli anziani

Un'altra categoria vulnerabile è quella degli anziani. Infatti, con l'aumentare dell'età, diminuisce la capacità di sudorazione: le persone di una certa età sudano meno, per cui fanno più fatica a disperdere il calore accumulato. Inoltre, più gli anni passano e meno si avverte il senso della sete: il risultato è che si beve poco e si va incontro più facilmente a disidratazione, uno stato che accentua i malesseri legati al caldo.

Le donne in ovulazione e in gravidanza

Anche le donne in ovulazione e in gravidanza tendono a soffrire maggiormente il caldo. Infatti, in entrambi i casi si assiste a una produzione aumentata di ormoni, cosa che porta a un innalzamento della temperatura corporea interna. In gravidanza, inoltre il peso e l'ingombro del pancione contribuiscono a far percepire di più il caldo.

Gli altri fattori da considerare

A soffrire molto il caldo possono essere anche:

  • le persone che svolgono un'attività lavorativa o sportiva all'aperto;
  • chi sta attraversando un periodo particolarmente stressante. Lo stress, infatti, comporta un aumento di noradrenalina e adrenalina, che fanno percepire di più il calore;
  • coloro che hanno malattie tiroidee;
  • chi ha un alterato ritmo sonno-veglia;
  • i soggetti con malattie preesistenti, specie se croniche, che possono aggravarsi in estate;
  • chi assume regolarmente farmaci;
  • gli individui non autosufficienti.

I sintomi da non sottovalutare

Se il sistema di termoregolazione va in tilt e il corpo non riesce a disperdere il calore accumulato, la persona può manifestare diverse problematiche, come: sensazione protratta e talvolta intensa di spossatezza e affaticamento, difficoltà a concentrarsi, stanchezza e debolezza muscolare, sensazione di testa vuota, crampi, svenimenti, gonfiori, difficoltà di respirazione, disidratazione.

Talvolta subentra un colpo di calore vero e proprio, ossia un aumento anomalo della temperatura corporea, che inizialmente causa confusione mentale, crampi, arrossamento cutaneo, nausea e vomito e che in alcuni casi progredisce provocando agitazione, aggressività, cefalea insopportabile, perdita di coscienza, diminuzione della pressione arteriosa, freddo, brividi, pallore cutaneo.

I consigli di prevenzione

Per aumentare la tolleranza al caldo è utile:

  • evitare di uscire e di praticare attività fisica nelle ore centrali della giornata;
  • indossare indumenti larghi e leggeri, per favorire un maggior equilibrio fra accumulo e dispersione di calore, meglio se in fibre naturali, come cotone;
  • proteggere sempre la testa con un cappellino;
  • non bere meno di 1,5 litri di acqua al giorno, anche se non si ha sete;
  • seguire una dieta leggera, che non impegni troppo l'apparato digerente. L'ideale è prediligere frutta e verdura;
  • se possibile, negli ambienti interni mantenere una temperatura intorno ai 26°C e un tasso di umidità all'80%;
  • rinfrescarsi facendo bagni e docce con acqua tiepida oppure bagnando viso e braccia con acqua fresca.

 

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