Cheratite: sintomi, cura e prevenzione

Ultima modifica 17.09.2019

Introduzione

La cheratite è un generico processo infiammatorio a carico della cornea. Pur essendo spesso di natura infettiva, la cheratite può essere provocata anche da traumi chirurgici o favorita dalla penetrazione di un oggetto nell'occhio.
Sebbene possa idealmente colpire chiunque, la cheratite infettiva si manifesta più spesso nei pazienti gravemente immunocompromessi (es. affetti dal virus dell'HIV) e defedati; lCheratitia variante traumatica della cheratite costituisce invece una condizione tipica - seppur non esclusiva - dei portatori di lenti a contatto.

Sintomi

Le cheratiti sono sempre sintomatiche: difatti, il più delle volte i segni osservabili ed i sintomi percepiti a livello oculare si manifestano in modo piuttosto lampante.
Nella maggior parte dei casi, la cheratite esordisce con un forte dolore oculare a rapida insorgenza, accompagnato da intolleranza alla luce (fotofobia), iperemia (occhi rossi) e lacrimazione abbondante. Accanto a questi sintomi, il paziente affetto da cheratite lamenta spesso un'alterazione della visione (offuscamento della vista) e la percezione di un corpo estraneo all'interno dell'occhio. Talvolta, la cheratite può provocare un dolore tale da impedire al paziente di aprire gli occhi.


La gravità di segni e sintomi delle cheratiti dipende dalla causa scatenante, dalla profondità del danno, dalle condizioni strutturali della cornea e dallo stato immunitario dell'ospite.


I segni caratteristici delle infezioni alla cornea rendono difficoltosa la diagnosi differenziale perché la maggior parte delle cheratiti infettive si manifesta pressoché con gli stessi sintomi.

Diagnosi

La diagnosi di una presunta cheratite ha inizio con l'anamnesi, ovvero con la raccolta dei sintomi riferiti dal paziente.
Successivamente, si procede con una diagnosi oculare esterna (test degli occhi), in cui l'oculista osserva l'aspetto degli occhi del paziente, la congiuntiva, le palpebre, la sensibilità corneale e l'apparato lacrimale. L'analisi delle differenti strutture oculari viene spesso eseguita con uno strumento chiamato lampada a fessura, costituito da una sorgente luminosa e da una lente d'ingrandimento. Questo strumento utilizza una luce intensa per illuminare iride, cornea, cristallino e lo spazio tra la cornea ed il cristallino.
Ma cosa si può valutare con l'utilizzo della lampada a fessura? In tabella sono riportate le caratteristiche oculari valutabili con questo strumento.


Struttura oculare da osservare in caso di presunta cheratite

Caratteristiche da valutare

Congiuntiva

Infiammazioni, alterazioni strutturali: follicoli, papille, ulcere, cicatrici, corpi stranei

Margini palpebrali

Ulcerazioni, anomalie

Film lacrimale

Occhio secco

Cornea

Edema, ulcerazioni nello stroma, perforazione, assottigliamento

Sclera

Ulcerazioni, infiammazioni, noduli, spessore


La conferma di una presunta origine infettiva della cheratite e l'identificazione dell'organismo causale possono essere ottenute esclusivamente attraverso esami microbiologici specifici, che comprendono colture e colorazioni di GRAM. Inviando in laboratorio le analisi un campione lacrimale od alcune cellule corneali è possibile risalire alla causa scatenante, dunque stabilire una cura specifica in tempi relativamente brevi.

Cura

La cura per la cheratite dev'essere attentamente valutata in base all'agente causale che l'ha indotta. Nonostante i farmaci utilizzati per il trattamento delle differenti forme di cheratite siano diversi, gli obiettivi da perseguire sono pressoché gli stessi:

  1. Allontanare l'agente causale
  2. Controllare l'infiammazione
  3. Favorire la riepitelizzazione (ricrescita dell'epitelio corneale lesionato)

CHERATITI NON INFETTIVE


Per curare le cheratiti traumatiche dipendenti da un utilizzo maldestro di lenti a contatto, è necessaria la somministrazione di pomate oftalmiche antibiotiche, indispensabili per prevenire un'eventuale - quanto possibile - infezione batterica oculare.
Il trattamento delle cheratiti non infettive correlate ad un'esposizione prolungata alla luce UV prevede l'utilizzo di farmaci cicloplegici ad azione breve (in grado di indurre un temporaneo blocco dei nervi parasimpatici per favorire la dilatazione della pupilla e rilasciare il muscolo ciliare). Talvolta, possono essere prescritte anche pomate oftalmiche antibiotiche (per prevenire possibili infezioni) e bendaggio dell'occhio per 24 ore.
Qualora l'infiammazione della cornea fosse correlata ad un abuso di farmaci corticosteroidi oftalmici, è generalmente sufficiente interrompere la terapia per ripristinare lo stato di salute dell'occhio; si raccomanda, tuttavia, la supervisione del medico.
L'instillazione di lacrime artificiali sotto forma di collirio è indicata per favorire la lubrificazione oculare nel contesto di cheratite relativa a secchezza oculare.
La cheratite causata da una malattia autoimmune va generalmente trattata con colliri corticosteroidei; il trattamento della malattia di base riduce il rischio di cheratiti recidivanti.


CHERATITI INFETTIVE


La cheratite infettiva tende a progredire rapidamente; pertanto, un tempestivo intervento è fondamentale per prevenire eventuali complicanze.
In base all'agente causale, il trattamento per la cheratite infettiva prevede l'applicazione topica e/o la somministrazione sistemica (per bocca o per via endovenosa) di:

In generale, per velocizzare la guarigione e ridurre l'infiammazione a livello corneale in tempi brevi, il medico prescrive una cura con farmaci corticosteroidi da applicare direttamente nell'occhio. Tuttavia, si raccomanda di non intraprendere una cura fai-da-te con questo tipo di farmaci: nel contesto di una cheratite virale, per esempio, l'abuso dei suddetti medicamenti per via topica può favorire la comparsa di pericolosissime ulcere corneali.


Approfondimento


La cheratite sostenute da Acanthamoeba costituisce l'infiammazione corneale più pericolosa in assoluto. Quando la diagnosi e la terapia non sono immediate, si rischia di imbattersi in effetti collaterali devastanti, quali in particolare la perdita della vista.
Qualora la visione fosse gravemente compromessa, il medico può consigliare un trapianto di cornea.

Prevenzione

Considerato che l'abitudine di indossare le lenti a contatto tutti i giorni costituisce un importante fattore di rischio per la cheratite, si comprende come l'utilizzo adeguato e la pulizia delle lenti siano indispensabili per evitare infiammazioni ad origine traumatica alla cornea.
Per prevenire le cheratiti traumatiche dipendenti da un utilizzo inadeguato delle lenti a contatto, si consiglia di:

  • Preferire le lenti a contatto usa e getta, da cambiare di giorno in giorno
  • Togliere le lenti prima di dormire
  • Lavare ed asciugare perfettamente le mani prima d'inserire o rimuovere le lenti a contatto
  • Maneggiare con cura le lenti a contatto, evitando di graffiarle o lesionarle
  • Utilizzare sempre prodotti di buona qualità per il lavaggio e la manutenzione delle lenti a contatto
  • Non indossare le lenti a contatto prima di nuotare

Il miglior modo per prevenire una cheratite traumatica è indossare gli occhiali da vista e da sole


I pazienti affetti dalla sindrome dell'occhio secco dovrebbero utilizzare frequentemente colliri lubrificanti per minimizzare il rischio di lesioni o traumi a livello corneale.
Per la prevenzione delle cheratiti virali (e delle forme recidivanti), si consiglia di:

  • Non portare le mani agli occhi in caso d'infezione virale da Herpes simplex (es. Herpes labiale)
  • Non utilizzare colliri cortisonici senza aver prima consultato il medico: questo tipo di colliri può aumentare il rischio di cheratite e, in caso di infezione virale, perfino aggravare il problema
  • Evitare l'utilizzo delle lenti a contatto in caso di cheratiti recidivanti