Candida in gravidanza: quali sono i sintomi? Come curarla?

Candida in gravidanza: quali sono i sintomi? Come curarla?
Ultima modifica 17.09.2024
INDICE
  1. Che cos'è la candida in gravidanza?
  2. Sintomi candida in gravidanza
  3. Come si prende la candida?
  4. Quali sono le cause e i fattori di rischio?
  5. Come curare la candida in gravidanza?
  6. Come sapere se si ha la candida?
  7. Prevenzione e consigli utili

Che cos'è la candida in gravidanza?

La candida in gravidanza è un'infezione fungina sostenuta da lieviti appartenenti al genere Candida. Nella maggioranza delle pazienti, l'infezione è scatenata dalla Candida albicans (80-95% dei casi), più rare sono, invece, le infezioni causate da Candida glabra (5% dei casi).

Sintomi candida in gravidanza

  • Perdite biancastre inodori o con odore di lievito, aventi una consistenza simile al latte cagliato (spesso, le perdite causate da infezioni da Candida spp. vengono descritte come "simili a ricotta");
  • Rossore, bruciore;
  • Prurito intimo, anche molto intenso (prurito vulvare);
  • Irritazione;
  • Sensazione costante di fastidio;
  • Infiammazione;
  • Bruciore durante la minzione e/o durante i rapporti sessuali;
  • Disuria vulvare (occasionale).

In verità, la maggior parte dei suddetti sintomi può essere causata anche da infezioni vaginali di diversa origine, per questo motivo, è sempre bene rivolgersi al medico o al ginecologo che saranno in grado di effettuare una diagnosi corretta del disturbo che affligge la gravida.

Come si prende la candida?

In molti individui, la Candida albicans è normalmente presente come commensale in diversi distretti corporei, fra cui la mucosa vaginale nelle donne.

Generalmente, il lievito in questione non provoca danni o patologie, poiché tenuta sotto controllo dal pH e dalla flora batterica vaginale e dai meccanismi di difesa dell'organismo. Tuttavia, in particolari condizioni, tale controllo può venire meno e C. albicans può proliferare in maniera eccessiva dando origine alle cosiddette candidosi. Quando le infezioni si localizzano a livello dei genitali femminili, solitamente si parla di candidosi vulvovaginali.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

La candida in gravidanza è un tipo d'infezione considerato abbastanza comune. Le cause e i fattori di rischio che portano all'insorgenza del disturbo sono molteplici e possono concorrere l'un con l'altro per favorire lo sviluppo incontrollato del lievito in questione.

Ad ogni modo, fra le possibili cause che s'ipotizzano essere le principali responsabili della comparsa di candida in gravidanza, ricordiamo:

  • Aumento dei livelli di estrogeni (fenomeno che tipicamente ha luogo durante la gestazione);
  • Alterazione della normale flora batterica vaginale dovuta ai cambiamenti che si verificano nel corpo della donna durante la gravidanza;
  • Abbassamento delle difese immunitarie.

Fra i fattori di rischio che possono contribuire, favorire o peggiorare le infezioni e le manifestazioni della candida in gravidanza, ritroviamo:

Come curare la candida in gravidanza?

La candida in gravidanza - benché non ritenuta pericolosa per il feto - deve essere adeguatamente trattata. Purtroppo, non tutti i farmaci solitamente impiegati per curare questa infezione sono utilizzabili anche durante la fase di gestazione.

Tuttavia, sembra che gli antimicotici di tipo imidazolico per uso topico si possano impiegare in gravidanza in maniera abbastanza sicura. Questi farmaci sono generalmente formulati come creme od ovuli che devono essere applicati direttamente a livello vaginale seguendo le indicazioni  fornite dal medico (generalmente, una somministrazione al giorno, la sera prima di coricarsi, per un periodo di almeno 7 giorni). Miconazolo e clotrimazolo sono i principi attivi maggiormente utilizzati per contrastare quest'infezione fungina durante la gravidanza.

Tali farmaci vengono considerati sicuri perché l'uso locale di formulazioni farmaceutiche di questo tipo dà origine ad un assorbimento sistemico ridotto rispetto ad altre vie di somministrazione, minimizzando così i potenziali rischi per il feto. Tuttavia, a scopo precauzionale, la somministrazione di questi farmaci è sconsigliata durante il primo trimestre di gestazione.

L'uso di antimicotici per via orale (come, ad esempio, il fluconazolo) è, invece, generalmente sconsigliato per via dell'assorbimento sistemico maggiore del principio attivo e dei potenziali danni che questo potrebbe causare al feto.

Ad ogni modo, tutti i suddetti farmaci possono essere utilizzati per curare la candida in gravidanza solo ed esclusivamente se espressamente prescritti dal medico o dal ginecologo e solo nei casi in cui queste figure sanitarie lo ritengano assolutamente necessario e indispensabile.

Il trattamento fai da te delle infezioni micotiche non deve essere effettuato in alcun caso, a maggior ragione se l'infezione da Candida spp. colpisce le donne in gravidanza.

Come sapere se si ha la candida?

La diagnosi di candida in gravidanza si basa sostanzialmente sull'analisi dei sintomi riportati dalla paziente e sull'esame visivo delle perdite vaginali. Generalmente, alla visita ginecologica, la paziente affetta da candida in gravidanza manifesta placche bianche caseose a livello della mucosa vaginale. Quest'ultima, inoltre, appare edematosa a causa dell'infezione in corso.

La diagnosi può poi essere confermata dall'esame microscopico delle perdite vaginali biancastre che potrà determinare con esattezza la presenza o meno di Candida spp.

L'esecuzione di una corretta diagnosi di candida in gravidanza è fondamentale per intraprendere il trattamento più idoneo e per escludere la presenza d'infezioni o patologie di altra natura (ad esempio, vaginosi batteriche o malattie causate da patogeni trasmessi per via sessuale, come Chlamydia trachomatis o Trichomonas vaginalis).

Prevenzione e consigli utili

Purtroppo, non è possibile prevedere se una donna svilupperà la candida in gravidanza. I seguenti consigli, però, potrebbero rivelarsi utili per diminuire il rischio di sviluppare questo tipo d'infezione, così come possono rivelarsi utili per accelerare la guarigione nel caso in cui il disturbo si sia già presentato.

  • Seguire una dieta sana ed equilibrata, azione che peraltro dovrebbe essere effettuata a prescindere dal rischio di andare incontro a candida in gravidanza;
  • Ridurre l'apporto glucidico, a maggior ragione se la candida in gravidanza si è già manifestata (Candida spp., infatti, si moltiplicano molto velocemente con l'assunzione di alimenti ricchi di zuccheri);
  • Mantenere un'accurata igiene intima, utilizzando detergenti delicati e specifici per queste aree del corpo così delicate;
  • Preferire l'uso di biancheria intima di cotone ed evitare la biancheria realizzata in fibre sintetiche;
  • Evitare l'uso di pantaloni troppo stretti o attillati;
  • Ridurre lo stress;
  • Se l'infezione si è già manifestata, seguire e portare a termine tutte le eventuali terapie prescritte dal medico. L'interruzione prematura di trattamenti farmacologici, infatti, può portare all'insuccesso terapeutico e alla formazione di ceppi di Candida resistenti ai farmaci antimicotici utilizzati.

Se nonostante l'adozione dei suddetti accorgimenti la candida in gravidanza dovesse comunque presentarsi o peggiorare, un nuovo consulto medico è assolutamente indispensabile.

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista