Bronchiolite sintomi e diagnosi. Come si cura al bronchiolite?
La bronchiolite è un'infiammazione acuta dei bronchioli, tipica dei lattanti e degli infanti. In questo articolo verranno presi in considerazione i sintomi generati dalla bronchiolite, le tecniche diagnostiche e l'iter terapeutico cui i pazienti vengono sottoposti. Ad ogni modo, nella stragrande maggioranza dei casi, la malattia ha una prognosi variabile, che dipende dalla tempestività d'intervento, dalla severità del quadro sintomatologico e dalla possibile concomitanza con altre patologie (malnutrizione, malattie cardiache, prematurità, ecc.).
Per saperne di più su cos'è la bronchiolite, quali sono le sue cause e come si prende, torna alal prima parte:
Bronchiolite: cos'è, cause e fattori di rischioBronchiolite sintomi
Quali sono i sintomi della bronchiolite?
- Distress respiratorio;
- Sibili;
- Dispnea accentuata;
- Rantoli;
- Tosse stizzosa ed ansimante;
- Tachicardia;
- Sonnolenza;
- Irritabilità.
Quelli sopra indicati rientrano fra i sintomi comuni di bronchiolite. Tuttavia, il quadro sintomatologico che ne deriva è variabile in funzione della sensibilità del soggetto, dell'età e dallo stato di salute dello stesso.
In genere, i prodromi d'esordio generano infezione a carico delle vie aeree superiori, dunque secrezione/bruciore nasale frequente e starnutazione, inappetenza e variazione della temperatura basale (non sempre presente).
Dopo un breve periodo, variabile dai 2 ai 5 giorni dall'inizio dei sintomi, il paziente tende a lamentare tosse sibilante, associata spesso a dispnea più lieve e respiro affannoso ed accelerato (tachipnea).
In alcuni soggetti affetti, questi sintomi sono accompagnati da cianosi - condizione per cui il volto del paziente tende ad assumere una colorazione bluastra a causa della mancanza di ossigeno - e retrazioni intercostali - la difficoltà a respirare determina uno sforzo eccessivo a livello dei muscoli respiratori, tale da "sollevare" le costole.
L'insonnia (letargia ancor più marcata nei lattanti), l'alterazione dell'umore, la nausea ed il vomito possono essere ulteriori sintomi che completano il profilo clinico del paziente.
Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la bronchiolite tende a regredire in pochi giorni: la fase acuta della malattia, in particolare, presenta una durata di circa due giorni. Anche il recupero della salute del paziente risulta in genere pressoché rapido, malgrado le difficoltà respiratorie tendano a protrarsi per periodi più lunghi.
Per approfondire: Sintomi bronchiolite: quali sono?Complicanze
In genere, i pazienti affetti da bronchiolite non vanno incontro ad ulteriori rischi o complicanze; è comunque doveroso puntualizzare che i soggetti di età avanzata, affetti da cardiopatie e bronchite cronica, e i pazienti immunodepressi sono potenzialmente a rischio di complicazioni, quali ad esempio, polmonite.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi della bronchiolite si basa principalmente sull'osservazione clinica del paziente, eventualmente suffragata da ulteriori analisi ed esami diagnostici per confermare la malattia.
La scarsa immissione d'aria nei polmoni, caratteristica della bronchiolite, viene diagnosticata tramite il reperto auscultatorio del torace, esame che permette di verificare anche una possibile ostruzione bronchiolare.
L'ossimetria permette di osservare la percentuale di saturazione dell'ossigeno nel sangue: questo esame diagnostico è indispensabile nei lattanti presentanti una forma acuta di bronchiolite. Infatti, quando il tasso di saturazione raggiunge il 92-94%, il piccolo malato dev'essere ospedalizzato.
Al fine di identificare il virus patogeno responsabile si ricorre a test diagnostici molecolari come la RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction).
La diagnosi differenziale è fondamentale per distinguere la bronchiolite dall'asma, patologia più probabile quando questi sintomi sopraggiungono dopo il compimento del 18° mese di età. Tra le altre diagnosi differenziali si ricordano quelle con malattie polmonari croniche, pertosse e fibrosi cistica.
Come si cura la bronchiolite?
Non è possibile tracciare una terapia standard per la bronchiolite, poiché questa dipende dalla severità del profilo clinico del paziente.
Le strategie terapeutiche si basano soprattutto sulla reidratazione del paziente e sull'ossigenazione. Risulta talvolta indispensabile l'ospedalizzazione del malato: in questo modo, è possibile monitorare i sintomi del paziente ed eventualmente intervenire tempestivamente in occasione di complicanze, specie respiratorie.
Le specialità farmacologiche più impiegate nella cura della bronchiolite sono i broncodilatatori, anche se l'occlusione dei canali respiratori è dovuta non tanto ad un broncospasmo, piuttosto ad accumuli di muco nelle vie respiratorie e ad un ispessimento delle pareti bronchiali.
Nell'evenienza di complicanze, quali crisi convulsive da anossia o cianosi, il paziente deve essere sottoposto alla ventilazione assistita nel più breve tempo possibile.
In caso di bronchiolite, è importante favorire il riposo e provvedere ad idratare frequentemente il malato, al fine di alleviare i sintomi e permettere di accelerare le tempistiche di guarigione.
Per approfondire: Farmaci per la cura della bronchiolite