Ultima modifica 01.04.2020

Introduzione

Vellutati ed eleganti, i fiori di bocca di leone decorano giardini e parchi con le loro vesti coloratissime e cangianti, tanto da non passare inosservati. Il nome bocca di leone è riferito alla particolare ed originale struttura della corolla fiorale, bilabata, tubulosa e tortuosa, presentante una sorta di labbra. Questo fiore, oltre a sedurre gli insetti, attira l'attenzione di molti bambini i quali, affascinati dalla sua forma, lo strozzano lateralmente - seppur sempre delicatamente - con le dita in modo da schiudere i petali; così facendo, il “leone” sembra spalancare la sua bocca.
Bocca di LeoneIn botanica, la bocca di leone è conosciuta come Antirrhinum majus, termine attribuito al fiore da Linneo; analizzando il genere botanico dal punto di vista etimologico, si osserva che il significato letterale rimanda proprio ad una forma simile (dal greco anti) ad un muso (dal greco rhin), in riferimento, precisamente, ad un muso (o naso) di leone. Considerando che i petali sono paragonabili a labbra che si schiudono, il nome si trasformò nell'attuale “bocca di leone”.

Analisi botanica

La bocca di leone è un'esponente delle Scrofulariacee, la stessa famiglia a cui appartiene la Digitalis purpurea: si tratta di una pianta erbacea perenne coltivata come annua, nativa delle terre che si affacciano sul Mediterraneo.
Nel Bel Paese, le bocche di leone crescono in terreni piuttosto aridi e sassosi, dipingendo così la vegetazione di splendidi colori.
La bocca di leone, pianta suffruticosa e pelosa, presenta un  fusto eretto a sezione quadrangolare, carnoso (verso l'apice) e lignificato alla base, che generalmente non cresce oltre i 50 centimetri d'altezza. Il fusto è rivestito da foglie lanceolate di dimensioni piuttosto piccole (max. 3 cm di larghezza e 8 in lunghezza): è bene distinguere le foglie del caule da quelle basali; le cauline non presentano picciolo, sono intere e pubescenti, mentre le basali sono spatolate, opposte ed anch'esse sessili.
I frutti sono capsule all'interno delle quali sono localizzati semi crestati ed ovali.
Arriviamo ora a descrivere la parte più interessante della pianta: il fiore. Le bocche di leone sono ermafroditi (sia maschili che femminili), suddivisi in quattro sezioni e presentano una simmetria bilaterale (zigomorfi); i colori sono molteplici, differenti in base alla varietà: quelli spontanei sono generalmente bianchi o rosei, quelli coltivati possono essere di ogni colore. I fiori non superano i 6 centimetri di lunghezza.
Le bocche di leone amano le temperature calde, d'estate è consigliato esporle alla luce del sole, che ne garantisce una lauta fioritura.

Proprietà

Per la sua bellezza e la multivarietà cromatica, la bocca di leone viene coltivata soprattutto a fini ornamentali; ad ogni modo, la pianta può essere sfruttata anche a scopi terapeutici,  per la sua ricchezza in iridoidi glucosilati, paragonabili all'aucubina (piantaggine). Ne deriva un possibile effetto antistaminico ed antiallergico, reso non da singole molecole ma dall'intero fitocomplesso.
Generalmente, la droga è costituita da foglie e fiori, e viene utilizzata per lo più sotto forma di infusi e decotti.
Oltre agli iridoidi, la pianta contiene mucillagini e glicosidi in genere, assicurando pertanto un'azione lenitiva, emolliente, diaforetica, diuretica ed antinfiammatoria: le virtù medicamentose associate alla bocca di leone trovano riscontro pratico nel trattamento topico di eritemi e scottature, mentre assunta sotto forma di infuso, è utile per alleviare infiammazioni in generale, e ulcere del cavo orale in particolare.
In passato, la bocca di leone era utile in ambito cosmetico.
Ad eccezione dell'ipersensibilità individuale, alle dosi terapeutiche, non è riscontrata alcuna controindicazione.

Riassunto

Bocca di leone: PER FISSARE I CONCETTI


Bocca di leone: nome Il nome bocca di leone è riferito alla particolare struttura della corolla fiorale, bilabata, tubulosa e tortuosa, presentante una sorta di labbra
In botanica, bocca di leone → Antirrhinum majus: anti = simile + rhin = muso → naso simile (al leone)
Petali → paragonati a labbra che, strozzate delicatamente, sembrano spalancarsi come la bocca di un leone
Bocca di leone: descrizione botanica
  • Nome botanico: Antirrhinum majus
  • Famiglia: Scrofulariacee
  • Breve descrizione: pianta erbacea perenne coltivata come annua, nativa delle terre che si affacciano sul Mediterraneo
  • Terreno: aridi e sassosi
  • Fusto: eretto a sezione quadrangolare, carnoso (verso l'apice) e lignificato alla base
  • Altezza: 50 cm
  • Foglie: lanceolate di dimensioni piuttosto piccole (max. 3 cm di larghezza e 8 in lunghezza)
  • Foglie cauline: non presentano picciolo, intere e pubescenti
  • Foglie apicali: spatolate, opposte ed anch'esse sessili
  • Frutti: capsule all'interno delle quali sono localizzati semi crestati ed ovali
  • Fiori: ermafroditi, zigomorfi e suddivisi in quattro sezioni
  • Clima: amano le temperature calde
Bocca di leone: molecole chimiche
  • Iridoidi glucosilati, paragonabili all'aucubina
  • Mucillagini
  • Glicosidi in genere
Bocca di leone: virtù terapeutiche
  • Antistaminiche
  • Antiallergiche
  • Lenitive
  • Emollienti
  • Diaforetiche
  • Diuretiche
  • Antinfiammatorie
Bocca di leone: impieghi officinali Trattamento topico di eritemi e scottature
Allevia ulcere del cavo orale (decotto-infuso)
Allevia infiammazioni in generale (decotto-infuso)
Bocca di leone: droga Foglie e fiori di bocca di leone