Blefarite: Cos’è? Sintomi Palpebre, Cause e Trattamento

Blefarite: Cos’è? Sintomi Palpebre, Cause e Trattamento
Ultima modifica 30.11.2023
INDICE
  1. Cos’è la Blefarite
  2. Cause e fattori di rischio
  3. Sintomi
  4. Diagnosi
  5. Trattamento e rimedi

Cos’è la Blefarite

Definizione di Blefarite

La blefarite è un'infiammazione delle palpebre, che si distingue per la comparsa di arrossamento, gonfiore, bruciore, sensazione di calore e formazione di crosticine lungo il margine palpebrale.

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In base alla natura dell'infiammazione, la blefarite può provocare sintomi piuttosto modesti oppure evidenti deformità palpebrali con perdita delle ciglia od alterazione della crescita ciliare.

Nonostante alcune varianti di blefarite possano risolversi spontaneamente nell'arco di 2-4 settimane, la maggior parte si manifesta in forma cronica procurando alla palpebra un'infiammazione generalizzata che richiede un trattamento specifico.

Lo sapevate che...

Il termine blefarite è costituito dal prefisso blefar- (che deriva dal greco, blépharon, palpebra) e dalla desinenza -ite, che indica un generico processo infiammatorio.

Cause e fattori di rischio

Le cause della blefarite possono essere diverse. Di frequente, l'infiammazione delle palpebre dipende da disfunzioni delle ghiandole tarsali (ghiandole di Meibomio) che sboccano sul bordo palpebrale e che contribuiscono alla formazione di lacrime. In questi casi, la blefarite può far parte di un quadro più complesso: la sindrome dell'occhio secco.

La blefarite può dipendere anche dal contatto con sostanze irritanti (come polveri e fumo) e risulta essere comune tra le persone che hanno la pelle grassa, la forfora o la rosacea.

L'infiammazione della palpebra può essere, inoltre, la conseguenza di malattie sistemiche, quali disfunzioni endocrine, diabete, malattie della pelle, dieta sbilanciata e accumulo eccessivo di lipidi nel sangue.

Quali sono le cause della Blefarite?

Le blefariti possono essere causate da:

Tipi di Blefarite

Esistono essenzialmente tre forme di blefarite, distinte in base alla natura dell'infiammazione:

  1. Blefarite ulcerativa: la causa va ricercata in un'infezione batterica. Il principale responsabile è lo stafilococco: l'infezione può originare già nel periodo infantile e, quando non adeguatamente trattata, proseguire fino all'età adulta.
  2. Blefarite squamosa o seborroica: nonostante non siano ancora state individuate con certezza le cause responsabili, pare che la forfora, l'acne rosacea e la seborrea del viso costituiscano fattori più che plausibili per la comparsa della blefarite.
  3. Blefarite iperemica: si manifesta con sintomi generici come edema palpebrale ed iperemia (occhi arrossati). La causa è spesso difficile da rilevare con esattezza.

Sintomi

Sintomi Blefarite: come si manifesta?

La maggior parte delle blefariti esordisce con sintomi piuttosto generici, quali in particolare:

Sul bordo palpebrale è possibili riscontrare la presenza di squame untuose bianco giallastre, simili a forfora, piccole croste o, nelle forme più gravi, si può arrivare alla formazione di vere e proprie ulcere.

Nelle forme più serie, possono subentrare anche dolore localizzato, che tipicamente peggiora con l'ammiccamento, intolleranza alla luce (fotofobia) e bruciore oculare.

Altri sintomi di Blefarite

A seconda dell'eziologia specifica, alcune blefariti si manifestano in modo più evidente e riconoscibile; in questi casi, il quadro clinico del paziente può essere completato da:

  • Alterazione della cromia delle palpebre: in alcuni pazienti colpiti da blefarite allergica si osserva un imbrunimento della naturale colorazione cutanea palpebrale. Per questo motivo, si parla di "occhio neroallergico" per indicare una blefarite dipendente da allergie
  • Cisti lungo il margine delle palpebre
  • Detriti nel film lacrimale
  • Aumentata lacrimazione
  • Secrezioni oculari gialle-verdastre associate ad un "incollamento" delle palpebre: tipico segno della blefarite infettiva

Generalmente, i pazienti che utilizzano le lenti a contatto lamentano più difficoltà nell'affrontare i sintomi della blefarite: difatti, a causa dell'intensa irritazione e bruciore palpebrale, i pazienti affetti non riescono ad indossare le lenti per lunghi periodi.

Per approfondire: Sintomi Blefarite

Complicanze della Blefarite

Sebbene si manifesti spesso con sintomi tipicamente acuti, la blefarite tende a cronicizzare. Considerato che la malattia si rivela piuttosto restia nel guarire, i sintomi possono presto degenerare provocando complicanze anche gravi, quali: 

  • Orzaiolo
  • Perdita delle ciglia od alterazione della crescita ciliare
  • Calazio (cisti dolorosa che cresce nella palpebra a causa dell'ostruzione del dotto escretore della ghiandola di Meibomio)
  • Occhio secco/ipersecrezione lacrimale
  • In alcuni casi, infiammazione della cornea (cheratite) e/o della congiuntiva (cheratocongiuntivite).

Nella blefarite di tipo ulcerativo, si possono formare crosticine che tendono a sanguinare dopo la rimozione.

Per saperne di più: Orzaiolo: Cos’è e Come Si Riconosce? Cause e Cura

Diagnosi

Blefarite: esami per la diagnosi

Un sospetto di blefarite richiede sempre l'accertamento diagnostico, indispensabile per intraprendere, quando necessario, una terapia specifica già dai primissimi sintomi: così facendo, si riduce la possibilità che la malattia degeneri e cronicizzi.

La diagnosi di blefarite ha inizio con l'anamnesi, ovvero con la valutazione medica dei sintomi accusati dal paziente e della sua storia clinica. In seguito, il medico procede con la visita degli occhi, in cui viene valutato il grado di rossore ed il gonfiore palpebrale.

Quando si sospetta una blefarite di natura infettiva, il medico preleva un campione di tessuto (es. crosticina) dalla palpebra infiammata per una successiva indagine citologica (cellulare) in laboratorio: da questo test è possibile risalire all'agente infettivo che ha provocato il disturbo.

Trattamento e rimedi

Blefarite: come si cura?

L'approccio alla blefarite prevede, innanzitutto e laddove possibile, il trattamento delle cause scatenanti. Nel caso di alterata funzione delle ghiandole del bordo palpebrale, una terapia efficace è rappresentata da una corretta igiene delle palpebre, con l'effettuazione di impacchi caldo-umidi e, se suggerito dal medico, con l'uso di specifici detergenti o salviettine per l'addolcimento delle crosticine e la loro successiva (e delicata) rimozione. Per questa operazione si consiglia di usare un panno pulito e diverso per ogni occhio.

A seconda dell'eziologia, il medico può prescrivere anche l'uso di lacrime artificiali, colliri antibiotici e/o antinfiammatori.

Solo in caso di blefarite cronica, con episodi ripetuti, intervallati da periodi senza disturbi (sintomi) si può dire che non esista una vera e propria cura definitiva; in questi casi, i tempi di guarigione possono essere più lunghi.

Per approfondire: Farmaci per la Cura della Blefarite

Blefarite rimedi e accorgimenti

Considerata la tendenza a recidivare e la notevole difficoltà di guarigione, per prevenire la blefarite è necessario seguire scrupolosamente le norme igienico-comportamentali generali.

Anzitutto, il rispetto delle normali regole igieniche è fondamentale per minimizzare il rischio di ogni tipo d'infezione, compresa la blefarite. A tal proposito, si raccomanda sempre di lavarsi le mani, specialmente prima di toccare gli occhi (abitudine, quest'ultima, che dovrebbe essere evitata il più possibile). Quando un familiare od un convivente lamenta sintomi riconducibili ad una potenziale blefarite o ad un'altra infezione oftalmica, il consiglio è quello di evitare l'uso promiscuo di oggetti da toeletta, lenzuola, indumenti o federe per evitare un'eventuale contaminazione.
Si raccomanda, inoltre, di evitare l'utilizzo di cosmetici per gli occhi durante l'intera terapia contro la blefarite.

In presenza di blefarite, si raccomanda di tenere pulite le palpebre e di rimuovere crosticine e squame: a tale scopo, si raccomanda di lavare accuratamente palpebre e ciglia al mattino ed alla sera con acqua tiepida.

Attenzione! Ammorbidendo le crosticine con acqua tiepido-calda si riduce il rischio di produrre inutili sanguinamenti o traumi alle palpebre.

Gli impacchi tiepidi-caldi di camomilla sulle palpebre possono alleviare il gonfiore esercitando una buona azione lenitiva: in questo caso, si raccomanda di utilizzare un dischetto di cotone o una garza pulita per ogni impacco.

Per addolcire le crosticine, alcuni esperti consigliano di applicare un garza (imbevuta di infuso di camomilla) sulle palpebre, lasciandola in posa per 5-10 minuti; per un effetto ottimale, si consiglia di ripetere l'operazione più volte al giorno.

In alternativa all'infuso di camomilla, è possibile solubilizzare 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in mezzo litro d'acqua bollente; lasciare intiepidire e strofinare delicatamente le palpebre e le ciglia con un batuffolo di cotone imbibito della soluzione. Successivamente, risciacquare con acqua fresca per 2 o 3 volte.

Quando si è fuori casa, si consiglia di portare con sé salviettine detergenti preparate con sostanze lenitive (es. bisabololo) e disinfettanti (es. clorexidina).

Sebbene i rimedi appena descritti non possano eradicare l'infezione/infiammazione alla radice, sono comunque utili per velocizzare la guarigione della blefarite e migliorarne i sintomi.

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Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici