Bacillo di Koch: cos'è e quale malattia provoca?

Bacillo di Koch: cos'è e quale malattia provoca?
Ultima modifica 23.03.2023
INDICE
  1. Che cos'è il Bacillo di Koch?
  2. Struttura del Bacillo di Koch: come è fatto?
  3. Infezione da Bacillo di Koch e Tubercolosi
  4. Cura e prevenzione

Che cos'è il Bacillo di Koch?

Il bacillo di Koch - il cui nome scientifico è Mycobacterium tubercolosis - è il microorganismo responsabile della tubercolosi, patologia infettiva altamente contagiosa che - se non adeguatamente trattata - può rivelarsi letale.

Il bacillo di Koch deve il suo nome al medico e microbiologo tedesco Robert Koch che lo scoprì nel 1882, individuandolo, appunto, come agente eziologico della tubercolosi.

Il bacillo di Koch è un micobatterio appartenente alla famiglia delle Mycobacteriacee e - come tutti i batteri appartenenti a questo genere (Mycobacterium) - si caratterizza per una parete cellulare particolarmente complessa e ricca di lipidi.

Bacillo di Koch Shutterstock

Struttura del Bacillo di Koch: come è fatto?

Il bacillo di Koch è un bacillo, asporigeno, immobile e aerobio obbligato. Come accennato, questo microorganismo possiede una parete cellulare dalla struttura piuttosto complessa che gli conferisce diverse caratteristiche.

Rivestimento cellulare e caratteristiche del Bacillo di Koch

La parete cellulare del bacillo di Koch presenta la peculiarità di essere composta da un'elevata quantità di lipidi (indicativamente, il 50-60% del peso secco della parete cellulare), in particolare, acidi grassi (acidi micolici), cere e fosfatidi.

Per essere più precisi, la parete cellulare è organizzata in diversi strati: subito sopra la membrana cellulare è presente il peptidoglicano; lo strato sopra quest'ultimo è costituito dall'arabinogalattano e, infine, vi sono i glicolipidi di superficie a cui si ancorano gli acidi micolici.

Nella parete cellulare è presente anche il cosiddetto polimero lipo-arabinosilmannano (LAM) che - inserito nella membrana plasmatica - attraversa il rivestimento cellulare in tutto il suo spessore, dall'interno verso l'esterno.

Questa ricchezza di lipidi conferisce al bacillo di Koch una serie di caratteristiche ben precise che - in linea di massima - sono comuni a tutti i micobatteri. Più precisamente, tali caratteristiche consistono in:

  • Crescita lenta (tempi di replicazione che variano dalle 12 alle 24 ore);
  • Acido e alcol-resistenza;
  • Resistenza ai detergenti;
  • Resistenza ai comuni disinfettanti;
  • Resistenza all'essiccazione;
  • Antigenicità.

Inoltre, sempre a causa di questa ricchezza lipidica, il bacillo di Koch è scarsamente permeabile alla colorazione di Gram: per tale ragione, in alcuni casi può apparire come un battere Gram-positivo, mentre in altri casi potrebbe risultare Gram-negativo. A causa di questo comportamento, il bacillo di Koch è definito come un batterio Gram-variabile. Per la sua identificazione, solitamente, si ricorre alla colorazione di Ziehl-Neelsen.

Infine, si ritiene che la componente lipidica della parete cellulare del bacillo di Koch sia implicata anche nella resistenza a diversi farmaci antibiotici.

L'antigenicità del bacillo, invece, è imputabile alla componente proteica del rivestimento cellulare che costituisce circa il 15% della parete.

Lo sapevi che…

La porzione proteica isolata e purificata prende il nome di tubercolina o PPD (Purified Protein Derivative) e viene impiegata per eseguire il test di Mantoux.

Per approfondire, leggi:

Test di Mantoux: cos'è, perché e quando si fa

Il fattore cordale: cos'è e a cosa serve?

Il fattore cordale è una particolare sostanza formata dai bacilli tubercolari virulenti (quale è il bacillo di Koch), che consente ai batteri di crescere con una particolare formazione simile a una corda, altrimenti definita "a palizzata".

Dal punto di vista chimico, il fattore cordale è un derivato degli acidi micolici (glicolipide 6-6'-dimicolin-treasolo) e - insieme alla componente proteica del rivestimento cellulare - è implicato nella virulenza del bacillo di Koch.

Infezione da Bacillo di Koch e Tubercolosi

Come accennato, il bacillo di Koch è il microorganismo responsabile della tubercolosi.

L'infezione da bacillo di Koch si sviluppa nella maggioranza dei casi (80-90%) a livello dei polmoni, dando origine alla tubercolosi polmonare. Nonostante ciò, il bacillo - attraverso i vasi sanguigni e linfatici - può raggiungere anche altri distretti corporei, come le ossa, il cervello, gli occhi, la cute e i reni (tubercolosi renale). In questi casi, pertanto, si parla di tubercolosi extrapolmonari.

Come si trasmette il Bacillo di Koch? Come avviene il contagio?

La trasmissione dell'infezione da bacillo di Koch da un individuo all'altro avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva (droplets) emesse dai soggetti infetti con la fonazione, con i colpi di tosse, con gli starnuti, ecc.

Tuttavia, la capacità di contagiare altri individui può variare, poiché dipende da diversi fattori, quali lo stadio della malattia, la concentrazione del bacillo di Koch all'interno delle goccioline di saliva e la presenza di eventuali terapie antibiotiche in atto. Difatti, in linea generale, si ritiene che un paziente affetto da tubercolosi attiva non resistente agli antibiotici smetta di essere contagioso dopo due settimane di terapia.

Per approfondire: Tubercolosi: Cos'è? Come si prende e Sintomi TBC

Cura e prevenzione

Come difendersi dalla Tubercolosi e dall'Infezione del Bacillo di Koch?

La prevenzione delle infezioni da bacillo di Koch si effettua mediante somministrazione dell'apposito vaccino: il vaccino BCG. Quest'ultimo è costituito dal bacillo di Calmette-Guérin, un microorganismo attenuato derivante da ceppi di Mycobacterium bovis.

La vaccinazione protegge principalmente contro le forme gravi della patologia, come la meningite tubercolare e la tubercolosi miliare, nei bambini sotto i cinque anni di età. L'efficacia negli adulti, invece, risulta essere più limitata. Il vaccino in questione viene utilizzato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

Come si legge dal sito ufficiale del Ministero della Salute, nel nostro Paese, con il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) n.465 del 7 novembre 2001, le indicazioni d'uso di questo vaccino sono state fortemente limitate ai soli operatori sanitari che si trovano "ad alto rischio di esposizione a ceppi di bacilli tubercolari multi-farmaco-resistenti, oppure che operino in ambienti ad alto rischio e non possano, in caso di cuticonversione, essere sottoposti a terapia preventiva, perché presentano controindicazioni cliniche all'uso di farmaci specifici".

Inoltre, è opportuno segnalare che, a causa del più elevato rischio di complicanze, la vaccinazione non può essere fatta in individui immunodepressi (come, ad esempio, pazienti affetti da infezioni da HIV, da leucemie, ecc., oppure, pazienti sottoposti a chemioterapia, a trattamento con farmaci immunosoppressori, ecc.). Inoltre, l'uso del vaccino in questione andrebbe evitato nelle donne in gravidanza.

Per approfondire: Vaccino Tubercolosi: chi può farlo, controindicazioni, prospettive future

Come si cura l'infezione da Bacillo di Koch?

Il trattamento dell'infezione da bacillo di Koch richiede tempi molto lunghi e l'associazione di una serie di principi attivi antitubercolari. Quelli maggiormente impiegati sono l'isoniazide, la rifampicina e l'etambutolo.

Altri farmaci di prima linea impiegati nel trattamento delle infezioni sostenute dal bacillo di Koch sono rappresentati dalla rifabutina e dalla pirazinamide.

Il medico stabilirà quale terapia è meglio intraprendere per ciascun caso. Si raccomanda, pertanto, di attenersi sempre alle indicazioni da esso fornite.

Per approfondire: Farmaci per Curare la Tubercolosi: quali sono?

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista