Assorbenti interni: Modo d'Uso, Vantaggi, Svantaggi

Assorbenti interni: Modo d'Uso, Vantaggi, Svantaggi
Ultima modifica 13.01.2022
INDICE
  1. Assorbenti Interni: Cosa Sono?
  2. Modo d'Uso
  3. Assorbenti Interni e Sindrome da Shock Tossico
  4. Vantaggi, Svantaggi e Controindicazioni

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Assorbenti Interni: Cosa Sono?

Gli assorbenti interni (o tamponi) assorbono il flusso mestruale direttamente all'interno del canale vaginale, impedendo allo stesso sangue di fuoriuscire. I tamponi interni costituiscono una valida alternativa agli assorbenti esterni: sono igienici, confortevoli ed offrono la massima discrezione. Probabilmente, durante le primissime applicazioni la donna può trovare alcune difficoltà ad inserire ed indossare l'assorbente interno; è necessaria solamente un po' di pratica per capire la corretta modalità d'inserimento.

Leggi anche: Cosa Sapere Sugli Assorbenti Interni

Modo d'Uso

Assorbente Interno: come si applica?

Dopo aver preso familiarità con il proprio corpo, l'applicazione dell'assorbente interno risulterà spontanea, semplice ed immediata. Molte donne sono del parere che occorrano solo due o tre "prove" per comprendere come inserire correttamente il tampone.

  1. Rilassarsi e prendere tempo: soprattutto durante le prime applicazioni, è estremamente utile il rilassamento del corpo e, soprattutto, dei muscoli pelvici.
  2. Trovare una posizione comoda per facilitare l'inserimento del tampone: alcune donne preferiscono inserire l'assorbente da sedute sul wc, altre ritengono che la posizione più comoda sia in piedi con le ginocchia leggermente piegate.
  3. Lavare accuratamente le mani
  4. Scartare l'assorbente interno dall'involucro protettivo
  5. Inserire il tampone delicatamente in vagina:
    • TAMPONI CON APPLICATORE (tipo tampax): utilizzare il pollice e il dito medio per fissare l'applicatore (costituito da un tubicino esterno e da uno interno). Il tampone è già collocato all'interno del tubicino. Successivamente, posizionare l'applicatore sull'apertura vaginale: il cordoncino del tampone dovrà pendere verso il basso. Per facilitare l'inserimento, direzionare la punta del tampone verso la parte bassa della schiena. Inserire delicatamente l'applicatore in vagina (fino a quando le dita che lo spingono in alto toccano il corpo). Con il dito indice, spingere il tubicino interno completamente dentro il tubicino esterno: l'assorbente verrà così posizionato automaticamente in posizione corretta, dentro la vagina. Dopodiché, rimuovere dolcemente i due tubicini di carta (o di plastica).
    • TAMPONI SENZA APPLICATORE (tipo O.B.): dopo aver scartato il tampone dal suo involucro protettivo, sciogliere e distendere il cordoncino (che sarà utile per la successiva rimozione). Con le dita indice e medio di una mano aprire delicatamente le labbra della vagina. Con il dito indice dell'altra mano, spingere il tampone (dalla base) nella cavità vaginale, dirigendolo il più possibile all'interno e verso l'alto. Quando il tampone è posizionato correttamente, non dev'essere percepita la sua presenza.
  6. Dopo 4-6 ore, procedere con la rimozione dell'assorbente interno: il tampone dev'essere cambiato quando è completamente imbevuto, e non va mai trattenuto oltre le 8 ore. Se fosse troppo asciutto, non è necessario il cambio. Allungare il cordoncino per la rimozione del tampone: per facilitare la procedura, si consiglia di spingere con i muscoli pelvici, come per defecare. Rilassarsi e tirare dolcemente in avanti il cordoncino, con la stessa angolatura usata per l'inserimento. È possibile rimuovere il tampone anche afferrandolo con le dita.
  7. Avvolgere l'assorbente interno nella carta igienica e gettarlo nell'apposito bidone. Non gettarlo nel WC.
  8. Lavarsi le mani.

Accorgimenti

  1. Lavarsi sempre le mani prima e dopo l'inserimento dell'assorbente
  2. Utilizzare l'assorbente interno con il grado di assorbenza più basso tra quelli volti a soddisfare le proprie necessità
  3. Utilizzare solo gli assorbenti interni per assorbire il flusso mestruale: non utilizzare per assorbire altre perdite vaginali
  4. Cambiare l'assorbente interno ogni 4-8 ore; se necessario, cambiarsi con più frequenza
  5. Non trattenere l'assorbente interno oltre le 8 ore
  6. Rilassarsi: se il muscolo sollevatore dell'ano è contratto, l'inserimento dell'assorbente interno può causare fastidio o dolore
  7. Trovare una posizione comoda per l'inserimento dell'assorbente interno
  8. Nel caso non si riuscisse ad inserire il tampone con facilità, è possibile applicare un sottile strato di crema lubrificante per facilitarne l'applicazione
  9. Scegliere un assorbente interno adeguato al proprio flusso mestruale: per esempio, non utilizzare i modelle extra-assorbenti durante gli ultimi giorni di ciclo!
  10. Nel caso si percepisse la presenza dell'assorbente interno, si consiglia di spingerlo leggermente più in profondità
  11. Rimuovere sempre il tampone usato prima di inserirne uno nuovo
  12. Rimuovere sempre l'ultimo tampone alla fine del ciclo mestruale

Assorbenti Interni e Sindrome da Shock Tossico

Cos'è la Sindrome da Shock Tossico?

Sfatiamo immediatamente una credenza popolare: ad oggi, gli assorbenti interni - se utilizzati correttamente - non sono correlati in alcun modo alla sindrome da shock tossico, poiché realizzati con materiali di buona qualità. In passato, tuttavia, la particolare composizione (scadente) degli assorbenti interni poteva predisporre le donne che ne facevano uso alla sindrome da shock tossico. Si tratta di una condizione patologica rara ma estremamente grave, che può colpire indistintamente uomini, donne e bambini. La sindrome da shock tossico è provocata dalle tossine di Staphylococcus Aureusbatterio saprofita che, in condizioni fisiologiche, popola normalmente le mucose di naso e vagina. In presenza di un calo delle difese immunitarie, il batterio si replica indiscriminatamente creando danno: febbre altavomitodiarrea, arrossamento cutaneo (simile a scottature solari), vertigini, dolori muscolarimal di gola, svenimenti, sincope, shock e, nei casi più gravi, morte.
In passato si riteneva che le donne utilizzatrici di assorbenti interni fossero più esposte al rischio di questa sindrome. Il corretto utilizzo degli assorbenti interni minimizza il rischio di contrarre patologie gravi simili.
Ad ogni modo, la sindrome da shock tossico si può manifestare anche a prescindere dall'impiego di assorbenti interni. Tuttavia, per minimizzare ulteriormente il rischio, si consiglia di alternare l'uso di assorbenti interni con quelli esterni e (soprattutto) di non trattenere lo stesso tampone in vagina per oltre 8 ore.

Per approfondire: Sindrome da shock tossico (TSS): Cos'è e Come si Previene

Vantaggi, Svantaggi e Controindicazioni

Vantaggi

Svantaggi e controindicazioni

  • Il tampone non modifica la normale flora batterica locale
  • L'assorbente interno non altera il pH vaginale
  • Non lede l'integrità dell'epitelio vaginale e cervicale
  • È possibile fare il bagno in mare o in piscina con l'assorbente interno
  • I tamponi sono totalmente discreti e garantiscono il massimo confort e libertà di movimento
  • Non necessariamente il tampone va rimosso durante la minzione o la defecazione
  • L'inserimento degli assorbenti interni non compromette la verginità
  • Gli assorbenti interni sono costituiti da materiale sicuro ed innocuo
  • Gli assorbenti interni sono facili da utilizzare e, se inseriti correttamente, non creano alcun disagio
  • Non trattenere lo stesso assorbente interno per oltre 8 ore: si raccomanda di cambiarlo più spesso
  • Alternare i tamponi con gli assorbenti esterni
  • Non utilizzare gli assorbenti interni in caso di vaginiteinfezioni vaginali o alterazioni dell'anatomia genitale
  • Non dimenticare di rimuovere l'assorbente interno ad ogni cambio e al termine delle mestruazioni
  • Non utilizzare gli assorbenti interni prima del ciclo mestruale o per assorbire altre perdite vaginali
  • Non inserire il tampone se il muscolo elevatore dell'ano è troppo contratto e non rilassato
  • Non utilizzare gli assorbenti interni in caso di ipersensibilità ad uno o più componenti: in tal caso, si consiglia l'utilizzo di assorbenti esterni ipoallergenici o di coppette mestruali
  • Durante le prime applicazioni potrebbe risultare difficoltoso inserire correttamente l'assorbente interno

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici