Aconito Napello - Aconitum Napellus

Ultima modifica 30.03.2020

Che cos'è

L'Aconitum napellus - anche noto come aconito napello, o più semplicemente, aconito - è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranuncolaceae.
aconitum napellusNel dettaglio, l'aconito è molto comune nelle aree montane dell'Europa, dell'America del Nord e dell'Asia, dove per molto tempo ha trovato impiego nelle diverse medicine popolari e in riti religiosi e sciamanici.
Per diversi anni, inoltre, l'aconito è stato sfruttato anche dalla medicina tradizionale per il trattamento di dolori di origine nevralgica.
Attualmente, l'aconito napello viene considerato come una pianta tanto bella quanto tossica e, per tale ragione, il suo uso nel campo della medicina tradizionale è stato ormai abbandonato. Tuttavia, esso trova ancora diverse applicazioni in ambito omeopatico.

Descrizione Botanica

Come accennato, l'aconito napello è una pianta erbacea perenne, che può raggiungere un'altezza compresa fra 0,5 e 1,5 metri. Le foglie sono larghe palmatosette, alterne e variamente incise. I fiori sono peduncolati e di colore blu-viola (ma esistono anche altre specie di aconito i cui fiori sono di colore giallo).
La parte ipogea del fusto, solitamente, è un rizoma tuberoso fusiforme e le radici sono secondarie da rizoma.

Principi Attivi

Droga e Composizione Chimica dell'Aconitum napellus

La droga è costituita dalle radici e dai tuberi della pianta, che contengono principi attivi altamente tossici. In verità, le sostanze tossiche sono presenti in tutte le parti della pianta, ma nelle radici e nei tuberi si trovano in concentrazioni maggiori (0,5-1,9%).
Ad ogni modo, i suddetti principi tossici sono alcaloidi policiclici, il cui principale esponente è rappresentato dall'aconitina. A fianco di questa sostanza, ritroviamo inoltre la mesaconitina, l'ipaconitina e l'oxo-aconitina.
L'aconitina è estremamente tossica, tanto che la dose letale per l'uomo è di appena 3-6 mg, corrispondenti a circa 3-4 grammi di tubero fresco.


Lo sapevi che…

L'aconitina presenta una tossicità così elevata da essere considerata il secondo veleno vegetale più attivo del mondo. Il primato in questo record, invece, è detenuto dalla nepalina, un alcaloide contenuto in un'altra specie di aconito: l'Aconitum ferox del Nepal.

Effetti Tossici

Effetti Tossici e Meccanismo d'Azione dell'Aconitina

Gli effetti tossici della pianta si esplicano soprattutto a livello del cuore e del sistema nervoso, principalmente ad opera dell'aconitina, della mesaconitina e dell'ipaconitina, benché  tutti gli alcaloidi dell'aconito risultino essere tossici.
Nel dettaglio, l'aconitina è in grado di aumentare la permeabilità delle membrane cellulari per gli ioni sodio e di ritardarne così la ripolarizzazione. A causa di questo particolare meccanismo d'azione, l'aconitina esercita dapprima un effetto stimolante, cui segue la paralisi sia delle terminazioni nervose periferiche, sia del sistema nervoso centrale.
Per quanto riguarda gli effetti tossici a carico del cuore, invece, a basse dosi l'aconitina provoca bradicardia ed ipotensione; mentre ad alte dosi provoca un iniziale effetto inotropo positivo, seguito da tachicardia e, infine, dall'arresto cardiaco.

Usi e Proprietà

Nonostante la sua ben nota e spiccata tossicità, l'aconito napello ha trovato, nel corso degli anni, diversi campi di applicazione: da quello nella medicina popolare, fino ad arrivare all'ormai abbandonato uso in medicina tradizionale, passando per gli utilizzi sciamanici e religiosi.

Usi nella Medicina Tradizionale

In passato, le preparazioni di aconito venivano impiegate per via topica nel trattamento dei dolori reumatici e, soprattutto, delle nevralgie del trigemino. Difatti, la droga applicata sulla pelle esercita un'azione anestetica in grado di dare sollievo dagli stimoli dolorosi. Tuttavia, l'effetto anestetico dei preparati di aconito a uso topico è preceduto da una sensazione di bruciore e pizzicore, causata dell'iniziale azione stimolante esercitata dalla stessa aconitina.
Nonostante la reale efficacia di questo rimedio, il rischio che i principi tossici possano essere assorbiti per via transcutanea è comunque concreto. Per tale motivo, le preparazioni a base di aconito venivano lasciate sulla pelle solo per breve tempo e, soprattutto, non venivano mai applicate in caso di cute lesa.
Nonostante queste precauzioni, vista l'elevata tossicità dei suoi principi attivi, l'uso della pianta nella medicina tradizionale è stato gradualmente abbandonato a favore di medicinali più sicuri ed efficaci.
Attualmente, l'unico impiego dell'aconito napello è quello in ambito omeopatico.

Usi in Medicina Omeopatica

aconito omeopatiaIn medicina omeopatica si utilizzano preparati estremamente diluiti, ottenuti dalla tintura madre di aconito napello fresco, raccolto alla fine del periodo di fioritura.
Secondo il classico principio de "il simile cura il simile", i preparati omeopatici a base di aconito sono indicati in caso di dolori di origine nervosa, malattie infiammatorie acute e palpitazioni cardiache associate ad ansia.

Medicina Popolare e Altri Utilizzi

Nella medicina popolare, gli utilizzi dell'aconito riguardano soprattutto il trattamento di dolori nevralgici, dolori muscolari e infiammazioni cutanee.
Oltre agli usi nella medicina popolare, come accennato, l'aconito napello viene utilizzato in alcuni tipi di riti sciamanici e nel corso degli anni è stato impiegato addirittura per la preparazione di pozioni e unguenti usati in rituali magici (elisir della giovinezza, pozioni d'amore e pozioni afrodisiache, sieri della verità, ecc.).

Avvelenamento

Sintomi e Trattamento dell'Avvelenamento da Aconitum napellus

Come ribadito più volte, l'intossicazione da aconitina può avvenire non solo per ingestione, ma anche per via transcutanea e a bassi dosaggi.
I tipici sintomi che si manifestano in seguito all'avvelenamento da aconito napello, sono:

Solitamente, durante la manifestazione di tali sintomi, lo stato di coscienza del paziente avvelenato non viene mai alterato e la morte sopraggiunge per arresto respiratorio.
Purtroppo, al momento non esiste alcun antidoto in grado di contrastare l'avvelenamento da Aconitum napellus. Pertanto, l'unico trattamento disponibie in caso d'ingestione consiste nell'evacuazione immediata mediante vomito indotto o lavanda gastrica. Naturalmente, il paziente intossicato dev'essere immediatamente ospedalizzato, al fine di ricevere tutte le terapie di supporto necessarie.


Lo sapevi che…

Molti degli avvelenamenti da Aconitum napellus avvengono soprattutto in primavera. Questo perché, in tale periodo, i germogli della pianta vengono erroneamente raccolti e consumati poiché confusi con i germogli di altri tipi di piante commestibili, quali la cicerbita alpina (Lactuca alpina, famiglia delle Asteraceae) e l'asparago di monte (Aruncus dioicus, famiglia delle Rosaceae).


Per maggiori informazioni: Aconito in Erboristeria


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista