Cause di fragilità capillare
La fragilità capillare è un problema molto diffuso, specie nella popolazione femminile.
Le cause di origine possono essere numerose, benigne o patologiche. Spesso coesistono predisposizioni genetiche, deficit nutrizionali (in particolare di vitamina C e avitaminosi P), temporanee alterazioni ormonali (gravidanza, fase premestruale) e scorrette abitudini comportamentali (eccessiva esposizione al sole, inattività fisica, sovrappeso/obesità e stress).
Meno numerose sono invece le donne che soffrono di fragilità capillare per motivi di carattere patologico (ipersurrenalismo, malattie di Cushing, sindrome di Ehlers-Danlos, sindrome di Marfan) o iatrogeno (come nella terapia a base di corticosteroidi); anche alcune pillole anticoncezionali possono, in alcune donne predisposte, accentuare il problema.
Come capire se si hanno i capillari fragili?
La fragilità capillare si manifesta con la comparsa di macchie emorragiche puntiformi più o meno estese (petecchie, ecchimosi ed ematomi), soprattutto sul viso e sulle gambe. Tale quadro, quando particolarmente evidente, denota una condizione chiamata porpora, in cui le manifestazioni emorragiche tendono ad insorgere spontaneamente o dopo traumi di minima entità.
Cosa fare in caso di capillari fragili? Cosa mangiare?
Escludendo cause di natura patologica e iatrogena, la fragilità capillare viene trattata soprattutto con interventi di natura dietetica e comportamentale.
Molto gettonati sono, per la loro efficacia, i prodotti alimentari e dietetici a base di frutti di bosco (lampone, mirtillo, mora, ribes e uva spina), ciliegie, prugne viola e vitamina C, a cui vengono spesso aggiunti - per i loro effetti antiossidanti - succo d'uva e di agrumi, tè verde e simili.
Sempre in campo nutrizionale, viene talvolta suggerita una supplemento con acidi grassi essenziali omega-3 e, rispolverando i libri di medicina popolare, una dieta particolarmente ricca di agrumi (in particolare di succo di limone concentrato).
Cosa prendere? Trattamento farmacologico
In farmacia sono disponibili medicinali contenenti alcuni princìpi attivi di natura o derivazione vegetale, utili nel trattamento della fragilità capillare. Ne sono classici esempi la vitamina C (acido ascorbico), l'escina (ricavata dai semi dell'ippocastano), la rutina o rutoside e l'esperidina (bioflavonoidi particolarmente rappresentati negli agrumi - esperidina - e nel grano saraceno - rutoside - che hanno azione sinergica con la vitamina C; migliorano la salute del collagene e, di riflesso quella dei capillari; aumentano l'elasticità della parete venosa e il riassorbimento degli edemi, risultando utili anche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, grazie all'azione antipertensiva, antinfiammatoria ed ipocolesterolemizzante).
Cosa prendere di naturale? Fitoterapia
Nell'ambito fitoterapico trova largo spazio l'impiego di estratti di polline, vite rossa e di altre droghe ricche in flavonoidi (Centella asiatica, Mirtillo, Propoli, Cardo mariano, Ginkgo biloba, Rusco o pungitopo) e per questo dotate di azione capillaro-protettrice.
I flavonoidi sono spesso indicati con la sigla vitamina P (da non confondere con la vitamina PP o niacina), mentre, altre volte, si fa riferimento alla sola esperidina; si tratta comunque di termini impropri.