Gelosia: Cos’Hanno più di Noi i Rivali in Amore?

Gelosia: Cos’Hanno più di Noi i Rivali in Amore?
Ultima modifica 23.06.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Gelosia
  3. Modello Ideale
  4. Ideale VS Reale

Introduzione

In questo breve ma curioso articolo tratteremo un argomento "promiscuo", di pertinenza psicologica, antropologica e infine estetica.

Stiamo parlando dell'innesco di gelosia a seguito di eventuali relazioni o contatti tra potenziali rivali in amore e il nostro partner.

Ma non sempre, ahinoi, il "problema" è realmente fondato sulle caratteristiche fisiche del "nemico", o sulle nostre. Spesso infatti, insiste una certa discrepanza tra ciò che viene percepito e ciò ce è realmente.

Gelosia: Cos’Hanno più di Noi i Rivali in Amore? Shutterstock

Ovviamente, la discussione sarebbe molto più ampia ed articolata rispetto alle poche nozioni che dispenseremo di seguito.

Suggeriamo comunque ai gentili lettori di prestare comunque attenzione, perché solo poche righe potrebbero contribuire a fare chiarezza sulla reale correlazione tra "presunta" bellezza dei "possibili" rivali in amore ed innesco del doloroso sentimento di gelosia.

Quindi, dove sta veramente il problema? Scopriamolo.

Gelosia

Cos’è e cause della gelosia

La gelosia può essere motivata ma, il più delle volte, è definita tale quando non sussistono evidenti o chiare ragioni d'essere.

Il problema della gelosia non è, a conti fatti, ciò che avviene realmente; ma la sofferenza generata nella persona gelosa e le conseguenze infauste sul rapporto.

Consigli Utili!

Il primo consiglio utile alla persona gelosa è quello di cercare di separare ciò che viene percepito da ciò che accade veramente.

Avere la sensazione che il proprio partner possa trovare interessante un'altra persona non è reale.

Coglierlo nell'atto di tradimento invece lo è.

A livello puramente semantico, la gelosia è definibile come un "sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri".

Anzitutto, la gelosia non è tutta uguale e non tutti la vivono allo stesso modo.

Freud classificava la gelosia in tre tipologie; rispettivamente:

  • "normale": la proiezione sul partner del dolore causato dall'allontanamento di un genitore, nel momento della frustrante separazione dovuta alla crescita;
  • da negazione della propria omosessualità: il partner, dell'altro sesso, è visto come colui che ha la "possibilità" di amare qualcun altro liberamente;
  • come proiezione della propria infedeltà.

Attenzione! Per partner non intendiamo necessariamente un fidanzato o una moglie, ma anche un amico, una sorella, un genitore, un istitutore, un superiore ecc. Il partner è la controparte di una relazione sentimentale o con forte componente emozionale (non necessariamente amorosa) tra due entità.

Consigli Utili!

Un consiglio utile a chi vorrebbe supportare psicologicamente un amico/a fortemente geloso è il seguente: se è vero che la gelosia può avere caratteristiche soggettivamente differenti, è anche vero che il modo di alleviarla non è identico per tutti.

La classica frase: "Ma sì, inutile preoccuparsi; se ti dovesse tradire potrebbe farlo quando, dove e con chi vuole; anche sotto casa!", può andar bene per alcuni, ma per altri può essere aggravante.

Immaginate di soffrire di aracnofobia (fobia dei ragni) e che qualcuno vi dicesse: "Ma sì, inutile preoccuparsi; i ragni potrebbero essere ovunque!".

C'è anche chi ipotizza che la gelosia possa avere radici infantili, ricollegandola ad allattamento probabilmente scarso, ed inserendola tra i cosiddetti caratteri orali.

Di sicuro, molto spesso la gelosia nasce dalla paura di perdere la controparte. Strettamente affine al dolore, va a braccetto con la frustrazione di non "sentirsi" fondamentali e/o con la "pretesa" o il "desiderio" di "lecito diritto" nel possedere il soggetto-oggetto-partner.

La frase "io sono tuo e tu sei mio", interpretata romanticamente, ha un significato di profondo impegno e dedizione; il rovescio della medaglia può essere un'estrema limitazione nei rapporti sociali che, nel lungo termine, risulterebbe distruttivo.

Quindi, la gelosia è un sentimento "da ignoranti"? Assolutamente no.

La gelosia non colpisce solo chi ha una scarsa consapevolezza o capacità di autoanalisi. Destabilizza anche le persone più attente e razionali, perché obbliga ad ammettere che il proprio bisogno narcisistico insoddisfatto di "sentirsi unici ed essenziali" non ha nulla a che vedere (il più delle volte) con la realtà.

La gelosia può essere gestita anche nella direzione inversa. C'è infatti chi cerca un partner geloso, proprio con l'obbiettivo di "sentirsi speciali", oppure con una finalità "auto-limitante".

Quindi, la gelosia non è normale? Dipende dal livello. Sicuramente, a certi livelli – senza doversi riferire necessariamente a drammi o tragedie – si rivela più distruttiva che altro.

A chi deve gestire la gelosia altri ricordiamo che: apprezzare e rassicurare un partner è giusto, ma assecondare un suo problema invece no.

Consigli Utili!

Il più delle volte, quando la gelosia diventa "scarsamente sostenibile" per la coppia, l'unica salvezza può essere di rivolgersi ad un professionista della psiche.

Sarà lui a identificare la reale motivazione di questo disagio e a fornire i giusti strumenti per porvi rimedio.

Spesso, più tempo lasciamo passare e peggio è!

Eppure, in tutto questo guazzabuglio psicologico, esistono dei fattori materiali e concreti con i quali fare i conti.

Nel prossimo paragrafo cercheremo di capire meglio quali sono e, se possibile, come gestirli.

Modello Ideale

Qual è il modello estetico ideale?

Secondo uno studio di due psicologi Olandesi (ricercatori), Pieternel Dijkstra e Bram Buunk:

  • spalle, petto e addome sono le parti del corpo dei rivali in amore più osservate e temute dai maschi.
  • vita, fianchi e gambe sono le parti del corpo delle rivali in amore più osservate e temute dalle femmine.

La monografia "Differenze sessuali nella capacità di provocare gelosia della costituzione corporea dei rivali", pubblicata nel 2001 su «Evolution and Human Behavior», ha esposto quello che Dijkstra e Buunk hanno imparato per trovare la risposta, il cui fine ultimo era chiarire i misteri della rivalità in amore e della gelosia.

Studi precedenti stabilivano che la gelosia arriva «quando le persone percepiscono qualche minaccia per la relazione con il proprio partner, dovuta a rivali sia immaginari, sia reali».

Gli studi hanno poi suggerito che «le persone tendono a paragonare le qualità dei rivali con le proprie».

Con l'intento di dare seguito a queste scoperte i due ricercatori hanno preso informazioni su un campione di 100 uomini e 100 donne. Sui questionari erano presenti disegni schematici di figure umane e domande scritte. Le donne dovevano guardare le donne, mentre gli uomini dovevano guardare gli uomini.

I disegni, tutti con «identiche caratteristiche facciali e corporee», presentavano di volta in volta spalle, fianchi e punti vita variamente più larghi o più stretti.

Sia agli uomini che alle donne è stato chiesto di guardare ciascun disegno, per poi dire «quanto si sarebbero sentiti gelosi se quel dato individuo, si fosse interessato, dal punto di vista amoroso, al loro partner».

Inoltre è stato chiesto loro di esprimere con un voto quanto trovavano attraente ciascuna delle figure delineate, e quanto queste sarebbero state attraenti per il loro partner, reale o immaginario che fosse.

Infine, per concludere, l'ultima domanda era quella di elencare le caratteristiche dei corpi rappresentati nelle figure su cui si erano maggiormente concentrati nel rispondere alle domande.

Le donne hanno scritto di aver guardato vita, fianchi e gambe delle rivali.

Gli uomini di aver guardato spalle, petto, e addome, sempre dei rivali.

Per le donne le "rivali" dotate di vita sottile e fianchi larghi erano «più socialmente dominanti ed attraenti».

Per gli uomini i "rivali" dotati di spalle larghe, pettorali sviluppati e soprattutto vita stretta erano «più appetibili per l'altro sesso e socialmente dominanti».

Dal 2001, Dijkstra e Buunk sono andati avanti in una vasta attività di ricerca con relative pubblicazioni su svariati aspetti assortiti del rapporto gelosia-vita sottile-spalle larghe-fianchi larghi, tra le quali una delle più indicative è la monografia del 2005 intitolata "Vita sottile contro spalle larghe: differenze dovute a sesso ed età nella capacità di provocare gelosia della costituzione corporea dei rivali".

Ideale VS Reale

Ideale VS reale: bisogna sempre fare i conti con la realtà

Fare i conti con la realtà non significa necessariamente dover accettare un difetto, ma piuttosto comprendere che il difetto potrebbe non essere tale o comunque non costituire un reale problema.

Il discorso si estende alla gelosia o al timore verso chi presenta certe caratteristiche fisiche ammirevoli.

È bene accettare che:

  • qualcuno possa avere pettorali più possenti o maggior stacco vita-fianchi;
  • che possa interagire con il nostro partner;
  • che anch'esso trovi queste peculiarità esteticamente interessanti;

ma anche che:

  • ciò non li pone necessariamente in posizione di dominanza nei nostri confronti;
  • e soprattutto che la considerazione della nostra persona, sia propria che altrui, non passa solo per l'aspetto esteriore.

Sarebbe ipocrita consigliare di "ignorare" la tendenza ed il gusto collettivi. Anche perché l'influenza mediatica non interessa solo "gli altri", ma anche noi stessi.

Detto ciò, è bene ridimensionare i fatti ed osservarli con oggettività. Questo ci permetterà anche di "alzare l'asticella" dell'autostima il che, a sua volta, diminuisce il "timore" nei confronti di potenziali rivali.

Perché perdersi in un bicchier d'acqua, quando la nostra immagine riflessa allo specchio, o quella che interpretano gli altri, non è quasi mai reale ma relativa?

I più attenti si saranno accorti che, mentre l'interessato vive in maniera drammatica un aumento ponderale anche di soli 500 g, un esterno imparziale il più delle volte nemmeno se ne accorgere.

Viceversa, se il disagio colpisce l'osservatore, egli stesso avrà una visione "più positiva" della nostra fisicità, e vedrà "noi" come rivali.

È quindi tutto talmente relativo ed influenzato dallo stato d'animo o dal tono dell'umore da diventare, oltre che ingestibile, assolutamente inutile.

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer