Test di Provocazione Bronchiale con Metacolina
Il test di provocazione bronchiale con Metacolina (TPBM) rappresenta un esame di largo impiego in ambito pneumologico, dove viene utilizzato per lo studio dell'iper-reattività bronchiale.
Iper-Reattività Bronchiale
Cosa significa?
Questa condizione, tipica dei soggetti asmatici, consiste in un'abnorme risposta bronco-costrittiva a vari stimoli, che possono essere sia interni (stati d'animo, emozioni) che esterni all'organismo (allergeni, aria fredda ed umida, sforzo fisico, infezioni virali).
Quando l'organismo è esposto a tali stimoli, le vie respiratorie di un soggetto con iper-reattività bronchiale tendono a chiudersi con eccessiva facilità ed intensità. Si parla di iper-attività bronchiale proprio perché gli stessi stimoli, a parità di dose non determinano risposte significative nei soggetti sani.
Cause
Oltre che negli asmatici, un'eccessiva reattività bronchiale può essere registrata anche nei soggetti obesi e negli ultimi mesi di gravidanza.
L'iper-reattività è inoltre caratteristica di varie patologie, come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), le bronchiectasie, la dermatite atopica, le riniti allergiche e non allergiche, la fibrosi cistica, l'insufficienza cardiaca e le infezioni virali delle vie respiratorie.
Impiego nello Studio dell'Asma
Il significato diagnostico del test alla metacolina rimane comunque legato prevalentemente allo studio dell'asma bronchiale.
Il suo ampio impiego nella pratica clinica è dato dalla buona riproducibilità dei risultati e dalla buona sicurezza, con basso rischio di effetti collaterali sistemici (non sono riportati in letteratura eventi mortali o seri effetti collaterali connessi all'esecuzione del TPBM). Molto buona anche la sensibilità, mentre considerate le varie e già elencate cause possibili di iper-reattività bronchiale, la specificità del test alla metacolina è moderata.
In definitiva, il test alla metacolina è un esame più utile ad escludere che a confermare la diagnosi di asma bronchaiale. Infatti, il valore predittivo negativo del test è superiore al valore predittivo positivo. In tal senso, si rivela particolarmente utile quando i sintomi, la spirometria ed il test di reversibilità non consentono né di confermare né di escludere la diagnosi. Se l'asma è già nota, il test alla metacolina aiuta invece a valutare la gravità dell'attacco asmatico.
Su quali principi si basa?
Il test alla metacolina sfrutta una caratteristica particolare di questa sostanza. La metacolina è un agonista muscarinico sintetico dell'acetilcolina che, alle dosi impiegate in questo test, è in grado di scatenare una piccola crisi asmatica post-inalatoria soltanto nei soggetti con iper-responsività bronchiale. Dopo la sua comparsa, questa crisi può essere efficacemente controllata e risolta somministrando un farmaco broncodilatatore per via inalatoria (spray o aerosol).
Come si esegue?
Per valutare e quantificare il grado di reattività bronchiale, il test prevede la somministrazione per aerosol di dosi crescenti di metacolina, seguite, dopo ogni singola inalazione, da una spirometria.
I risultati di quest'ultima vengono rapportati a quelli della spirometria basale, eseguita prima di cominciare il test allo scopo di valutare l'eventuale ostruzione bronchiale pre-esistente.
Si ottiene così una curva dose-risposta che esprime il grado di responsività bronchiale del soggetto. Minore è la dose di metacolina in grado di provocare bronco-costrizione, maggiore è il grado di iper-responsività bronchiale.
Il test viene interrotto quando la dose di metacolina somministrata determina una lieve ostruzione bronchiale (evidenziata dalla riduzione del 20% o più della VEMS iniziale - parametro spirometrico), o dopo l'inalazione della dose massima prevista. Qualora compaia un'importante ostruzione bronchiale il medico interviene somministrando un farmaco broncodilatatore (spray o aerosol).
Preparazione al Test
Dal momento che l'iper-reattività bronchiale può variare nel tempo, aumentando durante le esacerbazioni e riducendosi durante il trattamento con steroidi inalatori, prima del test alla metacolina è opportuno adottare specifiche precauzioni, come la sospensione di alcune terapie eventualmente in atto. Il digiuno non è necessario, ma prima del test di provocazione bronchiale con metacolina viene in genere richiesto di abolire il fumo per almeno 24 ore ed insieme ad esso:
- te, caffè, guaranà, mate, coca-cola ed altre fonti di caffeina da almeno 24 ore
- Broncodilatatori a breve durata d'azione (es. Ventolin, Broncovaleas): da almeno 8-12 ore
- Broncodilatatori a lunga durata d'azione: da almeno 24 ore
- Antileucotrienici (Montegen, Singulair, Lukasm, Zafirst ecc) da almeno 24 ore
- Ipratropio bromuro (Atem) - oxitropio da almeno 24- 48h
- Tiotropio bromuro (Spiriva) da almeno 48h-1 settimana
- Antistaminici (es. Formistin, Aerius) da almeno 72 ore
- Ormoni – corticosteroidi: da almeno 4 settimane
- Teofilline a media durata d'azione (Theo Dur, Ansimar) da almeno 24 ore
- Teofilline a lunga durata d'azione (Respicur, TheoNova) da almeno 48 ore
NOTA BENE: i periodi di sospensione consigliati per i singoli farmaci possono variare leggermente in base al centro medico che esegue il test di provocazione con metacolina.
Mentre i suddetti fattori diminuiscono la risposta fisiologica alla metacolina, altri l'amplificano; è il caso, ad esempio, dell'esposizione ad allergeni o a sensibilizzanti dell'ambiente di lavoro, di infezioni respiratorie virali, di inquinanti atmosferici, del fumo di sigaretta, di irritanti chimici e dei farmaci B-bloccanti.
Controindicazioni
Il test di stimolazione bronchiale con metacolina risulta controindicato nei seguenti casi:
- Recente infarto o episodi di angina pectoris negli ultimi tre mesi;
- Recente ischemia o emorragia cerebrale (ultimi tre mesi);
- Aneurisma arterioso noto;
- Grave ipertensione arteriosa non controllata: sistolica > 200mmHg, diastolica > 100mmHg;
- Epilessia in trattamento farmacologico;
- Stato di gravidanza o allattamento;
- Incapacità ad eseguire correttamente le spirometrie;
- Uso corrente di inibitori della colinesterasi (utilizzati nel trattamento della miastenia grave);
- Grave limitazione al flusso: FEV1<50% del predetto o <1,0 L;
- Moderata limitazione al flusso FEV1<60% del predetto o <1,5 L;