Rinite allergica: cos'è, chi colpisce, come prevenirla e quali farmaci usare

Rinite allergica: cos'è, chi colpisce, come prevenirla e quali farmaci usare
Ultima modifica 30.08.2023
INDICE
  1. Cos'è la rinite allergica e quanto è diffusa
  2. Chi si ammala di più di rinite allergica?
  3. Come si cura la rinite allergica?
  4. Sintomi e classificazione della rinite allergica
  5. Patologie associate alla rinite allergica
  6. Cosa succede se trascuriamo la rinite allergica?
  7. Come si previene la rinite allergica?

Cos'è la rinite allergica e quanto è diffusa

La rinite allergica è una patologia di frequente riscontro, che consiste nell'infiammazione della mucosa nasale provocata dall'esposizione a determinate sostanze.

La rinite allergica è causata da una reazione antigene-anticorpo, nel corso della quale mediatori flogistici causano una vasodilatazione.

Nei soli Stati Uniti, gli individui che soffrono di rinite allergica sono oltre 50 milioni, cifre che la rendono la più comune patologia cronica dell'adulto e del bambino.

La prevalenza - cioè la frequenza totale della popolazione mondiale affetta da rinite allergica - è superiore al 10%.

Queste stime, comunque, sono probabilmente sottostimate, poiché i sintomi vengono sottovalutati sia dal soggetto che ne è affetto che dal medico stesso.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2022/08/29/rinite-allergica-orig.jpeg Shutterstock

Chi si ammala di più di rinite allergica?

Tra i fattori di rischio certi, si riconoscono l'inquinamento ambientale, la presenza di casi di allergie nella storia familiare, l'asma, l'esposizione precoce agli allergeni domestici (per esempio acari e forfora di animali), lo svezzamento precoce ed il riscontro di elevati valori di immunoglobuline IgE nel sangue.

A rischio sono soprattutto i soggetti che:

  • vivono in aree molto inquinate
  • presentano familiarità per allergia
  • sono nati durante la stagione pollinica.

Come si cura la rinite allergica?

Le misure di controllo della patologia si basano sull'allontanamento dall'allergene, per quanto questo obiettivo non sia semplice da raggiungere, e sul trattamento farmacologico mirato a limitare l'attività dell'istamina, mediatore dell'infiammazione che sta alla base del processo.

Per questo, nella rinite allergica lieve-moderata, intermittente e persistente, gli antistaminici di ultima generazione rappresentano  la prima opzione terapeutica.

Negli ultimi tempi si è approfondita la cronobiologia della rinite, ovvero la ricerca sull'incidenza dei sintomi nell'arco delle 24 ore. Diversi studi clinici dimostrano che la sintomatologia legata alla rinite allergica tende a concentrarsi nelle prime ore della giornata, seguendo un ritmo circadiano ben definito.

Queste osservazioni hanno portato a considerare con maggior attenzione l'approccio terapeutico alla patologia, con la messa a punto di strategie di cura che privilegiano il controllo della rinite allergica proprio nelle ore antimeridiane. In particolare, nell'adulto si è visto che farmaci con un'emivita prolungata, come il principio attivo desloratadina, consentono - pur con un'unica somministrazione giornaliera - di controllare efficacemente la sintomatologia legata a ostruzione nasale, starnuti ripetuti e lacrimazione.

L'obiettivo viene raggiunto con un soddisfacente profilo di sicurezza, visto che gli antistaminici di nuova generazione non inducono quegli effetti indesiderati - in prima linea sonnolenza e aumento dell'appetito - che spesso penalizzavano i "vecchi" antistaminici.

Per approfondire: Farmaci per Curare la Rinite Allergica

Sintomi e classificazione della rinite allergica

Classificazione della rinite allergica

La rinite allergica viene oggi suddivisa in intermittente, persistente, lieve e moderata-severa. Questi termini stanno progressivamente sostituendo le vecchie definizioni di rinite allergica stagionale e perenne.
In particolare:

  •  rinite allergica intermittente: sintomi presenti per meno di quattro giorni a settimana o meno di quattro settimane l'anno;
  •  rinite allergica persistente: sintomi presenti per più di quattro giorni a settimana e per più di quattro settimane l'anno;
  •  rinite allergica lieve: assenza di disturbi collegati, come problemi del sonno e interferenza con la vita scolastica, professionale e con le attività quotidiane;
  •  rinite allergica moderata-severa: disturbi del sonno e/o interferenza con la vita quotidiana.

Sintomi della rinite allergica

Sul fronte clinico, la rinite allergica si può presentare con sintomatologia di intensità e durata differenti. In genere, si predilige la suddivisione dei pazienti in blocker (ai quali si tappa spesso il naso) e sneezer and runner (coloro che starnutiscono molto e a cui cola spesso il naso), in base ai sintomi predominanti:

  • nei blocker sono presenti quasi esclusivamente ostruzione nasale, catarro e solo occasionalmente starnuti.
  • negli sneezer and runner sono presenti sintomi più facilmente collegabili alla rinite allergica, come starnuti, rinorreaprurito e ostruzione nasale, cui spesso si associa congiuntivite.

Patologie associate alla rinite allergica

Asma e rinite allergica

La patologia più frequentemente associata alla rinite allergica è proprio l'asma bronchiale. Il concetto unitario di infiammazione allergica delle vie aeree è supportato da numerosi studi che dimostrano simili caratteristiche sia nelle alte che nelle basse vie aeree. Nella maggior parte dei casi, rinite ed asma coesistono per una predisposizione genetica nei confronti dello sviluppo dell'allergia. La rinite spesso precede la comparsa dell'asma ed è un importante fattore di rischio, pertanto si deve tener conto di una strategia combinata per il trattamento di entrambe. In un soggetto che manifesta i sintomi della rinite, anche stagionali, curare solamente l'asma vuol dire rischiare una riacutizzazione.

Molti meccanismi sono stati suggeriti per giustificare l'interazione tra naso e bronchi, come ad esempio l'alterazione della funzionalità nasale, l'aspirazione bronchiale dei contenuti nasali tramite lo scolo nasale posteriore, il riflesso naso-bronchiale e l'aumento del sangue di diversi mediatori pro-infiammatori.

Congiuntivite e rinite allergica

La seconda patologia associata alla rinite è la congiuntivite allergica. Le reazioni allergiche all'occhio colpiscono generalmente la congiuntiva, che è ampiamente esposta ai pollini ambientali.  La congiuntivite allergica può essere stagionale o perenne ed è quasi sempre associata alla rinite ed all'asma, raramente isolata. La forma perenne si manifesta già nella prima infanzia, mentre la stagionale compare tra i 20 ed i 40 anni. I sintomi caratteristici sono prurito perioculare, fotofobia, arrossamento, sensazione di corpo estraneo e lacrimazione.

Sinusite e rinite allergica

Quando la rinite è molto importante ed ostruisce le fosse nasali, può causare anche la sinusite, che colpisce il 12-25% della popolazione europea, caratterizzandosi per l'infiammazione dei seni (frontali, mascellari, etmoidali). I seni paranasali hanno dei condotti che sboccano nelle cavità nasali, che a seguito dell'infiammazione allergica possono richiudersi determinando un ristagno delle secrezioni. L'ostruzione dei seni è l'elemento fondamentale nel determinare una rinosinusite, che può essere acuta o cronica.

Polipi nasali e rinite allergica

Un'altra manifestazione dell'infiammazione cronica è lo sviluppo di polipi nasali, una complicanza particolarmente grave dell'asma bronchiale.

I polipi nasali non sono necessariamente espressione di una malattia allergica vera e propria, l'intolleranza che più spesso si verifica in questi pazienti è infatti quella all'aspirina.

Otite media e rinite allergica

L'otite media è una malattia infiammatoria dell'orecchio medio.

Le cause possono essere multifattoriali, in particolare infettive, ma non bisogna dimenticare che il naso e l'orecchio medio sono ricoperti dalla mucosa respiratoria e che c'è una continuità anatomica tra le due cavità attraverso la tuba di Eustachio. Non sorprende dunque come spesso un'infezione virale del naso preceda lo sviluppo di un'ostruzione della tuba di Eustachio ed una successiva otite media. Anche l'infiammazione allergica del naso, che classicamente si manifesta durante i mesi primaverili, può propagarsi all'orecchio medio e determinare un'otite.

Dermatite atopica e rinite allergica

Nella patologia allergica, un'altra manifestazione particolarmente frequente riguarda la dermatite atopica, un'infiammazione cronica della pelle con varie manifestazioni cliniche. Molti casi di dermatite atopica si manifestano nell'infanzia, anche se la malattia può diventare evidente a qualsiasi età. I bambini che presentano dermatite allergica sono a maggior rischio di sviluppare negli anni successivi un'allergia respiratoria, asma e/o rinite. Alcuni studi europei in ambito pediatrico stanno valutando se la terapia della dermatite, come prima manifestazione dell'allergia, sia in grado di bloccare la progressione nei confronti dell'asma e della rinite.

Allergie alimentari e rinite allergica

Una percentuale di pazienti con rinite allergica a pollini stagionali può sviluppare lievi sintomi di allergia alimentare, generalmente sotto forma di sindrome allergica orale. Il soggetto con rinite alle graminacee, ad esempio, può manifestare prurito oro-faringeo durante la primavera a seguito dell'assunzione di fragole, od altra frutta o vegetali. I soggetti sensibili alle graminacee od all'ambrosia manifestano sintomi dopo l'assunzione di banane o meloni; si tratta del fenomeno della reattività crociata, dato che la struttura chimica degli alimenti è simile a quella di alcuni pollini respiratori.

Disturbi del sonno e rinite allergica

La rinite allergica può anche causare una severa ostruzione delle vie nasali, determinando disturbi del sonno e respirazione nasale. Questi disturbi possono causare sonnolenza diurna e - se presenti nei primi mesi di vita - lo sviluppo di anormalità craniofacciali.

L'ostruzione nasale può causare una serie di disturbi del sonno, come apnea, ipopnee e russamento. Il bambino con questi disturbi ha frequentemente dei risvegli, con sonnolenza nel corso della giornata, irritabilità e difficoltà nella concentrazione.

Cosa succede se trascuriamo la rinite allergica?

La rinite allergica è spesso sottovalutata, ma in realtà può gravemente peggiorare la qualità di vita dei pazienti; tale peggioramento è addirittura paragonabile a quello indotto dall'asma e da altre malattie croniche, motivo per cui la rinite allergica dev'essere trattata adeguatamente.

Durante l'esposizione ai pollini, i pazienti affetti da rinite presentano uno scadimento della qualità di vita, non solamente per i classici sintomi nasali, ma anche per la comparsa di cefaleastanchezza, irritabilità e difficoltà alla concentrazione; si registra inoltre un peggioramento della qualità del sonno, che è cruciale per la salute fisica e mentale.

Il sonno dipende anche da una buona funzione nasale; pertanto, durante l'esposizione allergica l'ostruzione nasale altera il sonno dei pazienti, con una conseguente riduzione della capacità di concentrazione durante il giorno e sonnolenza.

Numerosi studi hanno dimostrato un peggioramento della sonnolenza diurna, della qualità di vita e della qualità del sonno nei rinitici durante l'esposizione allergica. Tali alterazioni sono legate alla gravità della rinite, visto che l'80% dei soggetti affetti da una rinite moderata-severa riferiscono uno scadimento della loro qualità di vita, rispetto al 40% della rinite lieve.

I soggetti con importanti sintomi sono anche coloro che presentano maggiori giorni di assenteismo dal lavoro e riduzione del loro rendimento lavorativo. Il problema è particolarmente evidente in età pediatrica, quando i sintomi della rinite non controllata causano irritabilità, difficoltà di concentrazione ed un'evidente riduzione del rendimento scolastico.

Come si previene la rinite allergica?

La prevenzione della rinite allergica e delle patologie ad essa associate si basa essenzialmente sull'allontanamento dell'allergene, in particolare gli acari, i derivati animali e le muffe.

Per ridurre i rischi di allergia indoor (in ambienti chiusi) può essere utile:

  • rimuovere gli acari della polvere, che si riproducono in punti in cui la polvere tende ad accumularsi (per esempio lenzuola e coperte, elementi di arredo imbottiti e tappeti);
  • ridurre la forfora degli animali domestici (per esempio lavandoli una volta a settimana);
  • prevenire l'infestazione di scarafaggi, che depositano le uova e lasciano dietro di sé escrementi che possono scatenare l'insorgenza di allergie;
  • ridurre al minimo le muffe, che attecchiscono in luoghi bui e umidi.  

Per limitare invece i rischi di allergia outdoor (all'aperto):

  • dedicarsi ad attività outdoor solo quando i livelli di concentrazione dei pollini sono bassi;
  • evitare di uscire all'aria aperta per lunghi periodi di tempo tra le 5 e le 10 del mattino, quando i livelli di concentrazione dei pollini sono elevati;
  • durante il tragitto in automobile, tenere chiusi i finestrini per ridurre il contatto con i pollini;
  • utilizzare un impianto di condizionamento in casa e sostituirne frequentemente i filtri;
  • per prevenire l'accumulo di pollini sul corpo, fare la doccia e lavarsi i capelli ogni giorno;
  • cambiare gli abiti al rientro in casa;
  • evitare il contatto con l'erba appena tagliata e utilizzare una maschera dotata di filtro antipolline per i lavori di giardinaggio;
  • fare asciugare il bucato in casa e non all'aria aperta (i pollini possono accumularsi sugli indumenti stesi);
  • lavare frequentemente gli animali domestici che trascorrono molto tempo all'aria aperta per rimuovere i pollini dal pelo.