Crisi Asmatiche (Attacchi d'Asma)

Crisi Asmatiche (Attacchi d'Asma)
Ultima modifica 24.03.2020

Definizione e Cause

La crisi asmatica è definibile come un improvviso peggioramento dei sintomi dell'asma, che insorgono in maniera piuttosto intensa causando importanti difficoltà respiratorie.

Le crisi asmatiche sono legate alla contrazione dei muscoli che formano la parete dei bronchi e alla conseguente riduzione dello spazio dove circola l'aria (broncocostrizione); inoltre, l'interno dei bronchi si gonfia e si infiamma, producendo un muco denso che costituisce ulteriore ostacolo alla libera circolazione dell'aria.

Tutti questi fattori - broncospasmo, infiammazione ed ipersecrezione mucosa, responsabili dei classici sintomi della crisi asmatica come dispnea, tosse, respiro corto, e difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane - sono scatenati da stimoli allergenici ed irritanti (polvere, animali, fumo, polline), da infezioni virali (influenze, raffreddore) o da uno sforzo fisico intenso.

Crisi Gravi e Lievi

Una crisi asmatica può essere minore, con sintomi che migliorano con il trattamento domestico prescritto dal medico, oppure grave.

Gli attacchi di asma lievi sono generalmente più comuni. Di solito, le vie respiratorie riconquistano pervietà nel giro di qualche minuto o comunque entro alcune ore dopo il trattamento.

Le gravi crisi asmatiche sono meno comuni, ma durano più a lungo, determinano sintomi più severi e richiedono immediata assistenza medica. Un grave attacco d'asma che non migliora con il trattamento domestico può diventare un'emergenza sanitaria che mette in pericolo la vita stessa dell'asmatico.

Riconoscerne i sintomi risulta quindi fondamentale; è comunque importante riconoscere e trattare anche i sintomi più lievi sintomi di un attacco d'asma, in modo da prevenire episodi gravi e mantenere l'asma sotto controllo.

Riacutizzazioni gravi possono comparire anche in soggetti con una storia precedente di asma lieve, ma sono più probabili in soggetti con asma moderata o grave.

Sintomi

I sintomi della crisi asmatica possono variare da persona a persona ed il paziente deve imparare a riconoscerne il grado di severità in modo da poterli gestire e contattare, quando necessario, il medico o - nei casi peggiori - i soccorsi sanitari.

Tra i più comuni sintomi della crisi asmatica ricordiamo aumento del battito cardiaco (tachicardia), tosse, sibili durante la respirazione, fiato corto, impressione di avere un peso sul petto, respiro affannoso, risveglio in piena notte. Le spalle ed il mento sono sollevati nel tentativo di respirare meglio.

Quando chiamare il medico

Una crisi asmatica può considerarsi grave, quindi meritevole di soccorso medico, quando si associa a sintomi come difficoltà a parlare, dispnea grave o respiro affannoso ed accelerato, soprattutto di notte o al mattino presto, colorazione grigia o bluastra di labbra e unghie, cianosi e pallore, agitazione intensa, iperdistensione delle narici durante il respiro, muscoli del collo e del costato evidenti durante l'inspirazione, tachicardia severa, difficoltà a camminare, mancanza di sollievo nonostante l'adozione del trattamento contro le crisi prescritto dal medico, basso picco di flusso espiratorio (PEF) che rientra nella zona rossa del flussometro a cursore.

Cause

Numerosi i possibili fattori che scatenano o peggiorano la crisi d'asma, variabili da soggetto a soggetto in base alla sensibilità individuale:

Gli attacchi d'asma possono essere favoriti o peggiorati da fattori irritativi ambientali, come aria fredda ed umida, fumo, smog e gas di scarico, attività sportiva improvvisa ed intensa.

Come Intervenire

Durante una crisi asmatica è necessario anzitutto mantenere la calma, cercando per quanto possibile di rilassarsi e di respirare lentamente e profondamente. L'agitazione e lo spavento possono infatti far precipitare la situazione. La posizione ideale per fronteggiare la crisi asmatica è quella seduta, con il dorso leggermente inclinato in avanti ed i gomiti appoggiati su un piano rigido, in modo da sfruttare il lavoro dei muscoli respiratori ausiliari, come il piccolo pettorale. Da evitare, invece, l'adozione di una posizione sdraiata.

Nel contempo è necessario assumere tempestivamente la terapia prescritta dal medico, seguendo attentamente non solo le dosi, ma anche le modalità di inalazione suggerite dal medico e dal foglio illustrativo.

I beta2-agonisti a breve durata d'azione per via inalatoria rappresentano il trattamento di prima scelta in caso di asma acuta. Il salbutamolo o albuterolo (es. VENTOLIN ®) è il farmaco di riferimento:

  • Sray predosato (con distanziatore): 2-4 (200-400 mcg) spruzzi, fino a 10 spruzzi nelle forme più gravi, ripetuti se necessario ogni 20-30 minuti nella prima ora, poi ogni 1-4 ore secondo le necessità.
  • La posologia va personalizzata dal medico adattandola al singolo paziente. La dose da erogare deve essere individualizzata in base alla gravità dell'attacco: frequente in caso di attacco grave, dosi più distanziate nelle forme lievi.
  • In caso di emergenza, in ambito ospedaliero il salbutamolo viene usato anche attraverso un nebulizzatore, ed è reperibile anche come soluzione iniettabile. Viene inoltre affiancato ad altri farmaci, come corticosteroidi per via orale o endovenosa, Ipratropium bromuro.

L'utilizzo dei beta2-agonisti a breve durata d'azione si sovrappone a quello dei farmaci di base o di fondo, che usati regolarmente tengono sotto controllo l'insorgenza dei sintomi asmatici.

Prevenzione

Il soggetto asmatico dovrebbe prestare particolare attenzione a tutti quei fattori di rischio ambientale che scatenano e peggiorano la sintomatologia asmatica.


Contro gli acari della polvere (una delle principali cause di asma), si consiglia di arieggiare giornalmente l'abitazione (soprattutto la camera da letto) esponendo al sole lenzuola, cuscini, coperte e materasso, di lavare periodicamente la biancheria da letto completa di copricuscini e coprimaterasso a 60° (al di sotto di questa temperatura gli acari non muoiono), e di evitare la presenza di moquette e tappeti (è impossibile mantenerli privi di allergeni) e di tutti gli oggetti che raccolgono polvere.


La quotidiana ventilazione dell'ambiente domestico, la riduzione dell'umidità (non utilizzare umidificatori, eliminare le infiltrazioni di acqua) e l'allontanamento delle possibili fonti di muffe (lavare regolarmente tende della doccia, tappetini, sanitari e piastrelle con candeggina, limitare il numero delle piante ornamentali) aiuta a prevenire le crisi asmatiche legate ad allergie alle muffe.


Conoscere il periodo di impollinazione della pianta a cui il soggetto risulta allergico, permette sia di prepararsi in tempo tramite un trattamento sintomatologico adeguato, sia di evitare passeggiate all'aperto in zone di particolare concentrazione di polline o di tenere chiuse le finestre nelle prime ore del mattino e della sera, orari in cui coincidono le maggiori concentrazioni di pollini.


Infine, i soggetti allergici a particolari animali, dovrebbero naturalmente evitare di entrarne in contatto. Si noti come il crescere con cani e gatti fin dai primi mesi di vita possa costituire un fattore protettivo verso l'insorgenza della sensibilizzazione allergica a tali animali; tuttavia, quando la sensibilizzazione si è già sviluppata il contatto con cani e gatti costituisce un fattore di rischio per l'aggravamento dell'asma.


Nell'asma professionale, l'allontanamento dall'agente responsabile dell'asma porta in una alta percentuale di casi al miglioramento e talora alla "guarigione".

 

Quando non è possibile evitare o perlomeno controllare i possibili fattori implicati nell'insorgenza della crisi asmatica, il modo migliore per prevenirla è seguire un'idonea terapia di base (antinfiammatori e broncodilatatori a lunga durata d'azione), nota anche come terapia di fondo.

Questa terapia non va mai abbandonata o sospesa anticipatamente, anche quando i sintomi regrediscono; seppur in alcuni casi sia stata documentata una certa reversibilità della malattia (guarigione o meglio assenza di sintomi a lungo termine anche quando la terapia viene sospesa), l'asma è considerata una patologia cronica e come tale va trattata. In seguito alla corretta impostazione della terapia, un paziente può migliorare al punto che la sua asma passa ad uno stadio di gravità inferiore, fino a diventare asintomatica. Le riacutizzazioni asmatiche, con conseguenti crisi, sono tuttavia dietro l'angolo ed è per questo che la terapia di base non va sospesa, ed eventualmente potenziata nei periodi di maggior esposizione all'allergene.

Gli schemi terapeutici sono estremamente variabili in relazione alla gravità e all'eziologia dell'asma, nonché alla frequenza delle crisi asmatiche. Nel nostro articolo sui farmaci per il trattamento dell'asma bronchiale sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l'asma, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche.


La vaccinazione anti-influenzale ed il calo ponderale in caso di obesità possono risultare utili per la prevenzione delle riacutizzazioni. Naturalmente, le infezioni virali come influenza e raffreddore (causa più frequente di crisi asmatiche), si prevengono anche attraverso un'accurata igiene delle mani con acqua e sapone prima di mangiare o portare le mani agli occhi o alla bocca. Infine, nel caso si pratichi sport in ambienti freddi, è importante coprire la bocca con sciarpe o mascherine, soprattutto nell'iniziale fase di riscaldamento fisico.



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