- In cosa consiste lo yoga?
- Nascita, sviluppo e significato dello yoga
- Asana: le posizioni dello yoga
- Pratica dello yoga moderno
- Quali sono i tipi di yoga più comuni?
- Che benefici ha lo yoga moderno?
- Controindicazioni e rischi
- Tappetino e accessori
- Obbiettivi dello yoga tradizionale
- Origini e cenni storici dello yoga
- Bibliografia
In cosa consiste lo yoga?
Yoga è il nome di un gruppo di pratiche e discipline fisiche, mentali e spirituali originariamente indiane. Rappresenta una delle sei scuole ortodosse tradizionali filosofiche indù.
Il termine deriva dalla radice sanscrita "yuj" che significa attaccare, unire, imbrigliare, aggiogare. La parola yoga è coniata dall'inglese "yoke".
Esiste una grande varietà di correnti di pensiero, tecniche e obbiettivi yoga, che non si radicano solo nell'induismo, ma anche nel buddismo e nel jainismo.
Nel mondo occidentale, il termine "yoga" è invece associato a una forma più contemporanea, che include la pratica fisica di determinate posture o figure, propriamente chiamate asana.
Lo yoga, tuttavia, non dev'essere inteso come una forma di fitness. Si definisce, invece, "pratica", perché costituisce un vero e proprio stile di vita. La branca di yoga, ad oggi, considerata fisicamente più impegnativa, è l'ashtanga.
In questo breve articolo cercheremo di fare una panoramica generale, offrendo quante più informazioni di base possibile, necessarie alla comprensione di questa particolarissima attività.
Nascita, sviluppo e significato dello yoga
Lo yoga è equilibrio dell'anima, che guarda all'esistenza con un punto di vista equanime, in tutti i suoi aspetti. Come un diamante ben tagliato, presenta molte sfaccettature, ognuna delle quali riflette un diverso tono di luce, così il termine yoga riflette un significato e rivela aspetti differenti dell'intera gamma dello sforzo umano diretto al raggiungimento della pace interiore e della felicità; rimanere quieto di fronte al successo o al fallimento.
Lo yoga è il metodo con cui si calma la mente irrequieta, mentre l'energia vitale è direzionata costruttivamente. Come un potente fiume imbrigliato con dighe e canali che crea un vasto serbatoio d'acqua, previene la carestia e fornisce una gran quantità di energia per l'industria, così anche alla mente, quando viene controllata, fornisce una riserva di pace e genera abbondante energia per l'elevazione umana.
Lo yoga non è uno stile di vita per chi mangia troppo o troppo poco, né per chi dorme troppo o troppo poco; è per tutti, e si prefigge lo scopo eliminare ogni dolore e ogni pena sfruttando la moderazione nel mangiare e nel riposare, regolando le attività ed armonizzando il sonno e la veglia.
Tratto da "Teoria e pratica dello Yoga" B.K.S. Iyengar.
Yoga moderno
Se escludiamo le tradizioni asiatiche buddista, induista e giainista, il termine "yoga" è generalmente sinonimo dei suoi asana (posture) o comunque di una forma di esercizio fisico.
Quest'attitudine è stata adottata come una vera e propria tendenza culturale sia in Europa che Nord America, a partire dalla prima metà del XX secolo. Tuttavia il percorso di questa disciplina in occidente non è stato sempre facile; a suo sfavore si sono infatti verificati periodi critici, collettivamente quasi paranoici.
Negli anni '60, l'interesse occidentale per la spiritualità indù raggiunse l'apice, dando origine a un gran numero di scuole neo-indù che si rivolgevano all'utenza occidentale. Durante questo periodo, la maggior parte dei maestri indiani yoga più influenti provenivano da due lignaggi: Sivananda Saraswati (1887-1963) e Tirumalai Krishnamacharya (1888-1989).
I due insegnanti di Hatha Yoga che esercitavano in occidente erano B.K.S. Iyengar (1918-2014) e K. Pattabhi Jois (1915-2009), entrambi allievi di Krishnamacharya, Swami Vishnu-Devananda (1927-1993) e Swami Satchidananda (1914-2002).
Yogi Bhajan portò il Kundalini Yoga negli Stati Uniti nel 1969. Baba Hari Dass (1923-) divulgò l'Ashtanga Yoga, il Samkhya, la teoria del corpo sottile, il Fitness Asana e gli elementi tantrici negli USA e in Canada.
Negli anni '80 avvenne poi il secondo "boom" dello yoga, quando Dean Ornish, un seguace di Swami Satchidananda, collegò lo yoga alla salute del cuore, legittimandolo come un sistema salutare puramente fisico e sconnesso a qualsivoglia denominazione religiosa. Numerose asana sembravano di origine moderna e si sovrapponevano fortemente alle tradizioni degli esercizi concepiti nel XIX secolo e all'inizio del XX secolo.
Dal 2001, la popolarità dello yoga negli Stati Uniti si è espansa ulteriormente. Il numero di praticanti una qualsiasi forma di yoga è passato da 4 milioni (nel 2001) a 20 milioni (nel 2011). Ha ottenuto il sostegno di leader mondiali, come Barack Obama, che sostenne (in traduzione):
"Lo yoga è diventato un linguaggio universale di esercizi spirituali negli Stati Uniti, attraversando le barriere religiose e culturali [...] ogni giorno, milioni di persone praticano lo yoga per migliorare la propria salute e il benessere generale, ed è per questo che stiamo incoraggiando la collettività a prendere parte al PALA (Presidential Active Lifestyle Award), quindi dimostra il tuo sostegno per lo yoga e rispondi alla sfida".
L'American College of Sports Medicine supporta l'integrazione dello yoga nel protocollo di esercizio degli individui sani. Il collegio promuove lo yoga e tutti i suoi benefici, in quanto "profonda consapevolezza mentale, fisica e spirituale", tecnica per migliorare la flessibilità muscolare, come potenziamento del "core" e sviluppo del controllo del respiro.
Asana: le posizioni dello yoga
Alle posizioni più comuni dello yoga corrispondono le cosiddette 12 asana regine o asana di base. Vediamole brevemente – in ordine, nome originale, nome italiano e nome inglese:
- Sirsasana – Verticale sulla Testa – Headstand
- Sarvangasana - Verticale sulle Spalle - Shoulderstand
- Halasana - Posizione dell'Aratro - Plough Pose
- Matsyasana - Posizione del Pesce - Fish Pose
- Paschimottanasana - Posizione Seduta in Avanti- Sitting Forward Bend Pose
- Bhujangasana – Posizione del Cobra - Cobra Pose
- Shalabhasana – Posizione della Locusta - Locust Pose
- Dhanurasana - Posizione dell'Arco - Bow Pose
- Ardha Matsyendrasana – Posizione del Saggio – Half Spinal Twist Pose
- Kakasana o Mayurasana – Posizione del Corvo - Crow Pose o Peacock Pose
- Padahastasana – Posizione delle Mani Sotto i Piedi – Standing Forward Bend
- Trikonasana – Posizione del Triangolo - Triangle Pose.
I nostri video tutorial di Yoga
- Le posizioni della sedia e di Garuda
- Triangoli laterali e in torsione
- Il cane a testa in giù
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- Migliorare l'umore con lo Yoga
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- Posizioni Yoga per la sindrome premestruale
Yoga di Coppia
Non tutti sanno che esistono posizioni yoga da eseguire in due. Non per nulla, lo yoga di coppia sta divenento un'attività sempre più importante anche nelle terapie psico-emotive e comportamentali di "ristrutturazione coniugale". La comunicazione non verbale, la ricerca di comprensione e la rinuncia al conflitto, lascinado spazio all'espressione corporea - rigorosamente complementare - sembrano essere i punti cardine di tale attività.
Pratica dello yoga moderno
Per yoga moderno a scopo terapeutico si intende una forma di esercizio a basso impatto e di rilassamento per mantenere o migliorare lo stato di salute generale. Lo yoga, in questo senso, si presenta spesso in associazione a meditazione, tecniche di rilassamento (ad esempio la visualizzazione), di respirazione e musica rilassante.
Le moderne lezioni di yoga a scopo terapeutico consistono solitamente nella pratica degli asana (posture usate come fossero esercizi di stretching attivo), pranayama (esercizi di respirazione) e rilassamento in savasana (posizione sdraiata). Gli asana fisici dello yoga moderno appartengono ad un filone di hatha yoga che risale almeno all'XI secolo, tuttavia scarsamente praticato prima del XX secolo.
Gli approcci più classici dello yoga moderno, come lo yoga Iyengar, hanno uno stile più libero, danno molta importanza al corretto allineamento e all'esecuzione, pur mantenendo gli asana per un tempo più lungo. Mirano a migliorare gradualmente la flessibilità, l'equilibrio e la forza.
Altri approcci, come l'Ashtanga Vinyasa Yoga, si spostano più rapidamente ed energicamente tra gli asana.
Gli approcci contemporanei allo yoga invitano i praticanti ad un maggior autocontrollo, consapevolezza e personalizzazione, spingendoli a divenire gli istruttori di sé stessi.
Per approfondire guarda il video: Yoga BalanceQuali sono i tipi di yoga più comuni?
I tipi di yoga più diffusi, anche se ciò non ha a che fare con la profondità delle loro radici, sono:
- Kundalini
- Vinyasa
- Hata
- AntiGravity.
Di seguito una breve descrizione.
Kundalini Yoga
Il kundalini yoga è un percorso fisico e mentale che dovrebbe favorire la conquista di una coscienza superiore. Come suggerisce il nome, questa forma di yoga si basa sul concetto di Kundalini o Shakti, ovvero l'energia creativa ancestrale che anima la vita.
Nella sua forma ordinaria, lo yoga Kundalini interessa tutto il corpo, poiché si basa sulla forza vitale. Alla base della colonna vertebrale, in corrispondenza dell'osso sacro, si identifica il punto di maggior riserva "dormiente" che si ipotizza somigli ad un "serpente arrotolato su sé stesso tre volte e mezzo". Questa energia rappresenta il pieno potenziale della consapevolezza umana ed è questa spirale di energia a scatenarsi quando la Kundalini viene risvegliata. Ciò può accadere in molti modi, come facendo gli asana, cantando o meditando. In alcuni casi il risveglio può avvenire spontaneamente, ad esempio quando si entra in contatto con il giusto maestro Kundalini o si ha un'esperienza di pre-morte.
Quando la Kundalini viene liberata, corre verso il cervello attraverso un condotto posizionato in prossimità del midollo spinale, chiamato Sushumna. Mentre si dirige al sistema nervoso centrale, secondo Swami Vivekananda – cit. del suo libro "Raja Yoga" – l'energia sblocca progressivamente i livelli della coscienza liberandola dal suo pregresso karma negativo, originando positività. In definitiva, lo yogi completo si libera dalla schiavitù dell'ordinaria identità terrena e raggiunge il Samadhi, completa unione con la coscienza divina.
La Kundalini è una forma di energia diversa, che non può essere misurata come avviene normalmente per la conduzione nervosa. Per chi ci crede, un eccesso energetico potrebbe anche danneggiare la rete neurale, quindi il kundalini yoga andrebbe praticato con cautela e, al principio, senza esagerare. L'energia Kundalini in eccesso potrebbe venire deviata nei canali laterali che fiancheggiano il midollo spinale, noti come ida e pingala (emergenza spirituale), che danno origine a sintomi negativi. Nel suo libro "Energies of Transformation", Bonnie Greenwell descrive esperienze molto simili a un crollo psicotico – è infatti piuttosto comune che, in tali circostanze, vengano sbloccati ricordi a lungo repressi di traumi infantili.
Il Kundalini yoga potrebbe essere definito un processo di trasformazione, che implica il dinamismo di potenti correnti energetiche le quali interessano il corpo, la mente e lo spirito. Per evitare problemi, la trasformazione dovrebbe essere guidata da uno yogi qualificato.
Bruce Greyson, Professore di Psichiatria e Scienze Neurocomportamentali all'Università della Virginia nelle tradizioni orientali, scrive: " Kundalini would be ideally activated at the appropriate time by a guru who can properly guide the development of that energy. If awakened without proper guidance… Kundalini can be raw, destructive power loosed on the individual's body and psyche". Traduzione: il Kundalini andrebbe attivato al momento opportuno da un guru che possa guidare correttamente lo sviluppo e l'incanalamento di quell'energia vitale. Se risvegliato senza una guida adeguata ... il Kundalini può avere un potere distruttivo sulla mente e sul corpo di chi lo pratica.
Hata Yoga
Hatha Yoga è in realtà un termine generico per indicare la pratica fisica dello yoga. Hata significa letteralmente "forza" e, non a caso, l'Hata Yoga si riferisce alle sequenze di vari asana. L'obbiettivo principale è trovare il giusto equilibrio tra forza e flessibilità. Questa pratica altamente fisica allinea il corpo in modo che l'energia interna possa fluire liberamente. Sottolinea anche l'importanza di rimanere coscenti e concentrarsi sul respiro, nonostante i movimenti. A seconda dell'istruttore, i passaggi potrebbero essere lenti o più rapidi.
Vinyasa Yoga
Il Vinyasa yoga è un modo di eseguire lo yoga. Anche detto "flow" (flusso), richiede movimenti lenti e consapevoli, indispensabili per cambiare da una posa all'altra senza fermarsi.
La pratica del Vinyasa richiede un certo controllo del respiro, dell'equilibrio, della forza e della flessibilità. Può essere una pratica stimolante e fisicamente impegnativa, ad esempio richiedendo l'esecuzione di molteplici asana (come i saluti al sole). Può tuttavia essere adattato a tutti i livelli. Il focus di questa pratica è la correlazione tra respiro e movimento corporeo.
Ashtanga e Power yoga (molto diversi) sono considerati yogi in stile Vinyasa.
Hata Yoga VS Vinyasa Yoga
Hata e Vinyasa sono stili molto dinamici; tuttavia, quest'ultimo non è un vero e proprio tipo specifico di yoga. Si tratta invece di un "approccio", poiché il Vinyasa collega una serie di asana o pose senza interrompere l'esecuzione da una all'altra. Tecnicamente parlando, si può praticare Hatha Yoga in stile Vinyasa, anche se di solito la proposta commerciale differenzia i due prodotti come fossero diversi tra loro.
L'Hatha Yoga è generalmente considerata una forma più "lenta" di yoga, risulta quindi delicata e rilassante. Anche se il Vinyasa è molto più fluido dell'Hatha, mantiene gli stessi asana.
Le differenze principali tra l'Hatha e il Vinyasa sono il ritmo e l'obiettivo della pratica. Secondo lo Yoga Journal, l'Hata è progettato per allineare il corpo, calmare la mente e lo spirito. Non è un allenamento veramente faticoso – che non significa "noioso", anche se è molto importante ricordare di concentrarsi sulla respirazione e incanalare la propria energia. Il Vinyasa, d'altra parte, è più veloce e, scorrendo da una posa all'altra, richiede il coordinamento del movimento con il respiro. Le lezioni di Vinyasa sono fisicamente allenanti.
AntiGravity Yoga
L'AntiGravity Yoga è un nuovo tipo di allenamento concepito da Christopher Harrison, ex ginnasta e coreografo di Broadway. Si tratta di eseguire una serie di esercizi ispirati a yoga, pilates, ginnastica ritmica e acrobazie aeree utilizzando un particolare apparato simile ad un'amaca, al fine di ottenere un allenamento efficace per tutto il corpo. Nato negli USA, l'AntiGravity Yoga si sta facendo strada anche negli altri paesi occidentali.
I benefici fisici principali dell'AntiGravity Yoga sono l'allenamento della forza, soprattutto nelle persone sedentarie, e la flessibilità muscolare tanto quanto la mobilità articolare.
Yoga Nidra
Yoga nidra (in sanscrito: योग निद्रा) o "sonno yogico" è il nome dato a uno stato di coscienza tra veglia e sonno, simile ma non uguale alla condizione del "dormire", tipicamente indotto da una meditazione guidata. Trattasi di un livello raggiungibile anche con la meditazione trascendentale o, più recentemente, dal training autogeno.
Lo yoga nidra è un'antica tecnica indiana, oggi diffusa in tutto il mondo, che trova applicazioni concrete anche in ambiti molto importanti come il recupero dai traumi psicologici. Pare che l'esercito americano utilizzi lo yoga nidra per aiutare i soldati a riprendersi dal disturbo post-traumatico da stress.
Esistono prove non dimostrate che lo yoga nidra possa contribuire ad alleviare significativamente lo stress nervoso.
Che benefici ha lo yoga moderno?
Benefici fisici ed efficacia dello yoga moderno
Lo yoga moderno viene utilizzato a scopo posturale e per favorire il rilassamento psico-fisico, per ridurre lo stress e per migliorare varie condizioni disagevoli.
Questa forma di yoga è tipicamente considerata un esercizio a basso impatto, che può fornire gli stessi benefici di qualsiasi altra attività similare – ad esempio il Pilates – riducendo lo stress e migliorando le complicazioni di uno stile di vista sedentario. Viene promosso, in particolare, come terapia motoria di routine e come sistema per rafforzare ed equilibrare l'organismo. La pratica degli asana è di certo il metodo più efficacie e, per di più, ha un ottimo impatto sulla salute mentale.
Non bisogna tuttavia sottovalutare la pratica. Infatti, i livelli più avanzati di ashtanga richiedono la piena salute muscolo-articolare e, inoltre, una capacità di forza per nulla trascurabile. Spingersi oltre i propri limiti può, anche nello yoga, portare a infortuni di vario genere (compromissione delle ginocchia o delle spalle, discopatie ecc.).
Una revisione del 2013 ha sostenuto l'efficacia a breve termine dello yoga posturale applicato contro la lombalgia, e ha ipotizzato una moderata evidenza nel lungo termine (Cramer, Holger; Lauche, Romy; Haller, Heidemarie; Dobos, Gustav (maggio 2013).
Nel 2015, il "Australian Government's Department of Health" ha pubblicato i risultati di una revisione che ha valutato l'idoneità della copertura di terapie alternative da parte dell'assicurazione sanitaria. Lo yoga posturale ha fatto parte di una lista di 17 attività per le quali non è stata trovata alcuna chiara evidenza di efficacia. Di conseguenza, nel 2017, lo yoga posturale ha cessato di essere qualificato come idoneo ai sussidi assicurativi.
Una revisione sistematica del 2016 e una meta-analisi hanno rilevato che lo yoga è efficace nella lotta alla sindrome metabolica.
Si ritiene che lo yoga "come esercizio fisico" possa essere un eccellente allenamento per bambini e adolescenti, anche per il suo effetto positivo sulla respirazione, sulla concentrazione, sulla consapevolezza e sullo stress. Molte scuole hanno preso in considerazione l'integrazione dei programmi di educazione fisica con lo yoga. Il distretto di Encinitas, California, ha ottenuto l'approvazione del giudice della Corte Suprema di San Diego per l'uso dello yoga nell'educazione fisica, in opposizione ai genitori che sostenevano che la pratica è intrinsecamente religiosa, quindi non dovrebbe far parte di un programma finanziato dallo stato.
Deboli prove sostengono l'uso di hatha yoga come terapia complementare per le malattie reumatiche, senza garanzie per la sua sicurezza. Sebbene uno studio abbia rilevato un piccolo effetto dello yoga per abbassare l'ipertensione arteriosa, nel complesso questa evidenza è stata considerata troppo debole per qualsiasi possibile raccomandazione e non ha fornito informazioni sulla sicurezza. La pratica dello yoga non ha avuto alcun effetto sui meccanismi di base del cancro.
Non ci sono evidenze di benefici nel trattamento dell'epilessia o dei sintomi correlati alla menopausa.
Che fisico viene con yoga?
Non è possibile uniformare i benefici ottenibili, così come l'efficacia, dei vari tipi di yoga moderno. Tutti lavorano sulla flessibilità e sulla mobilità, quantomeno delle anche. Non tutti, invece, si incentrano sul raggiungimento di uno profondo stato di rilassamento. Alcuni, in particolare l'ashtanga, permettono di ottenere apprezzabili risultati in termini di forza e resistenza alla forza di breve durata, equilibrio, coordinazione, flessibilità e mobilità di tutto il corpo (anche di tutta la schiena e del collo, delle spalle, dei polsi e delle caviglie). In tal senso, l'ashtanga è lo stile che più impatta sul metabolismo energetico, sul condizionamento fisico e, quindi, anche sul fisico del praticante.
Benefici mentali ed efficacia dello yoga moderno
Una revisione della letteratura del 2010 ha dichiarato che "anche se i risultati degli studi sugli effetti mentali dello yoga sono incoraggianti, dovrebbero essere considerati come preliminari, perché le sperimentazioni hanno sofferto di sostanziali limiti metodologici".
Una revisione sistematica del 2015 sull'effetto dello yoga sull'umore e sul cervello ha concluso che "lo yoga è associato a una migliore regolazione del sistema nervoso simpatico e del sistema ipotalamico-pituitario-surrenale, oltre a una diminuzione dei sintomi depressivi e ansiosi in una vasta gamma di popolazioni." La stessa recensione ha tuttavia raccomandato un maggior rigore metodologico per le future sperimentazioni cliniche.
Una revisione ha riscontrato poche prove a supporto che dell'ipotesi che lo yoga possa aiutare le persone con demenza a svolgere le loro attività quotidiane, mentre un altro mostra che non ci sono effetti sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività. C'era una debole evidenza che sosteneva lo yoga come trattamento alternativo per l'insonnia, senza prove che lo yoga fosse meglio del rilassamento generale.
David Emerson e altri del Trauma Center, presso il Justice Resource Institute di Brookline, nel Massachusetts, hanno sviluppato il cosiddetto "Trauma-Sensitive Yoga". Il centro utilizza lo yoga insieme ad altri trattamenti per supportare il recupero da episodi traumatici e per consentire la guarigione dal Post Traumatic Stress Disorder. Bessel van der Kolk e Richard Miller hanno studiato come i pazienti potessero "ritrovare conforto nei loro corpi, contrastare la ruminazione e migliorare l'autoregolazione attraverso lo yoga".
Alcuni studiosi clinici hanno riportato un esito positivo su un'analisi dello yoga come intervento complementare nei pazienti oncologici, al fine di ridurre la depressione, l'insonnia, il dolore e l'affaticamento, e per aumentare il controllo dell'ansia.
Per approfondire: Yoga: cos'è e quali benefici comportaQuante volte a settimana si può fare yoga? In che momento della giornata?
La pratica dello yoga andrebbe eseguita, in modo ottimale, 6 volte a settimana, all'alba. La durata della sessione dipende dallo stile.
Ciò non significa che tutti debbano rispettare questi crismi; anzi, di solito, solo gli avanzati raggiungono un volume di pratica del genere.
I primi risultati si possono apprezzare anche solamente con 2 sedute a settimana. Tuttavia, si raggiunge presto un plateau, che, per essere superato, richiede maggior impegno durante la pratica e maggiori sedute.
E' sempre consigliabile "non bruciare le tappe", o il rischio di infortuni aumenta drasticamente; più avanti ne parleremo meglio.
Molti si domandano: è possibile praticare yoga mentre ci si allena in altri sport o nel fitness? Certo che sì. Bisogna però tenere a mente che:
- Tutte le attività richiedono tempo e risorse;
- Il corpo e la mente necessitano di un tempo di recupero;
- I dolori muscolari (DOMS) e la maggior rigidità (fisiologici) dovuti allo stimolo allenante pregresso, limitano sensibilmente l'efficacia durante la pratica dello yoga;
- Nello stesso soggetto, una maggior sezione muscolare provoca anche minor flessibilità. Grazie alla pratica costante è possibile comunque ottenere ottimi risultati rispetto alla non pratica, ma, purtroppo, i progressi delle due attività (yoga e muscolazione) tendono a limitarsi reciprocamente.
Controindicazioni e rischi
Alcuni membri della comunità medica considerano significativi i risultati della ricerca sullo yoga, mentre altri riportano molte perplessità, che vanno a minare i risultati ottenuti.
Gran parte della ricerca sullo yoga posturale ha assunto la forma di studi preliminari e clinici di bassa qualità, a causa della modesta entità dei campioni di ricerca, accecamento inadeguato (ovvero applicazione scorretta della modalità di cieco o doppio cieco), mancanza di randomizzazione ed alto rischio di bias.
In riferimento allo studio menzionato nel paragrafo precedente, che ha valutato positivamente lo yoga come sistema di riduzione della depressione, dell'insonnia, del dolore e dell'affaticamento, e per aumentare il controllo dell'ansia, è da riferire che altri enti hanno messo in dubbio la qualità della ricerca, sostenendo la poca significatività nel dimostrare questo effetto.
Alcuni praticanti yoga posturale possono accusare lesioni fisiche in maniera analoga a quanto avviene negli altri sport. Uno studio specifico ha rilevato una certa incidenza di lesioni alla schiena provocate proprio dallo yoga.
Un approfondimento condotto sui praticanti dello yoga in Australia ha dimostrato che circa il 20 % ha subito almeno una lesione fisica durante la pratica dello yoga. Nei 12 mesi precedenti l'indagine, il 4,6 % ha avuto un infortunio motivo di dolore prolungato o che ha richiesto cure mediche. Verticale in appoggio sulle braccia, sulla testa e sulle spalle, loto e mezzo loto (a gambe incrociate), piegamento in avanti, piegamenti posteriori hanno causato il maggior numero di problemi.
Gli effetti negativi dello yoga sono principalmente causati dalla mancanza di preparazione dei principianti e dalla eccessiva competitività degli istruttori. La certificazione per diventare istruttore di yoga è spesso caratterizzata da un addestramento insufficiente. Non tutti gli istruttori appena formati raccomandano la giusta prudenza e, a loro volta, gli allievi principianti tendono a sottovalutare la pericolosità di questa attività
Da un'iperestensione del collo si può verificare la dissezione dell'arteria vertebrale, una lesione di un vaso che fornisce sangue al cervello. Questa è una condizione molto grave, che può provocare anche ictus, e non è estranea alla pratica dello yoga posturale.
La pratica dello yoga ha anche portato a varie forme di lacerazione acetabolare, un danno alla struttura che unisce il femore all'anca.
Tappetino e accessori
Scegliere il tappetino per lo yoga
La scelta del tappetino da yoga non è, all'apparenza, particolarmente complessa; somiglia molto a quello per il Pilates. D'altro canto il mercato offre numerose possibilità; ecco alcune informazioni utili per poter scegliere senza indugi il prodotto più giusto alle proprie esigenze.
Un tappetino yoga dall'altro si può differenziare per:
- Materiale e caratteristiche fisiche: oggi il più commercializzato è in PVC, quindi sintetico, ma esistono numerosi composti schiumosi, anche poliaccoppiati, che possono offrire caratteristiche fisiche leggermente diverse
- Spessore o capacità ammortizzante: non sempre un maggior spessore determina una capacità ammortizzante superiore; dipende molto anche dal materiale. Inoltre, non è detto che un buon tappetino da yoga debba essere molto ammortizzato. Di solito, questa proprietà è preziosa soprattutto per i neofiti
- Superficie di contatto e proprietà tattili: i tappetini da yoga possono essere lisci, ruvidi, antiscivolo o addirittura provvisti di bottoni tattili che facilitano la stabilità del corpo sugli stessi, o del tappetino al pavimento
- Colore / colori: è una semplice questione di design, anche se alcuni tappetini sono stratificati da materiali differenti con diverse caratteristiche fisiche – un lato va contro il pavimento e l'altro a contatto con il corpo
- Prezzo: dipende sia dalla gamma che dal marchio; non è detto che un tappetino costoso sia migliore di uno economico, è quindi necessario consultare la tabella tecnica.
Altri accessori per lo yoga
Tra gli altri accessori yoga potremmo citare:
- Asciugamano yoga: in sostituzione al tappetino yoga
- Borsa yoga: la custodia per il tappetino arrotolato munita di bretella o di maniglie
- Igienizzante per tappetino: solitamente in spray, evapora velocemente e consente di ridurre la carica di patogeni sulla superficie del tappetino senza doverlo lavare con acqua e sapone
- Abbigliamento idoneo: è sufficiente che sia molto elastico e confortevole, che non limiti i movimenti
- Mattoni o blocchi yoga: strumenti o supporti ausiliari per certi esercizi dello yoga
- Cinghia da yoga: come il precedente, può essere molto importante nella progressione di certi esercizi
- Yoga wheel: concepita per raggiungere alcune posizioni yoga riducendo la possibilità di infortunio alla schiena
- Cuscino da meditazione: utile per avvicinarsi alla posizione del loto progressivamente
- Calze antiscivolo: per chi non gradisce rimanere scalzo in ambienti diversi da quelli domestici, per ridurre le possibilità di micosi e infezioni della pelle
- Video tutorial e lezioni interattive
- Libri di testo.
Obbiettivi dello yoga tradizionale
L'obiettivo ultimo dello yoga è la "liberazione" (moksha), anche se l'esatta definizione dipende dal sistema filosofico o teologico a cui lo si associa.
Secondo Jacobsen, lo Yoga ha cinque significati principali:
- Metodo disciplinato per raggiungere un obiettivo
- Insieme di tecniche per il controllo del corpo e della mente
- Nome di una scuola o un sistema di filosofia (darśana)
- Tradizioni specializzate in particolari tecniche, se il termine yoga è anticipato da prefissi come "hatha-", "mantra-" e "laya-"
- L'obiettivo stesso della pratica dello yoga.
Secondo David Gordon White, dal V secolo a.C. in poi, i principi fondamentali dello yoga sono rimasti più o meno costanti e le variazioni nel tempo di questi ultimi diedero successivamente origine a varie forme dello stesso:
- Un mezzo meditativo per scoprire la percezione e la cognizione disfunzionali, la pace interiore e la salvezza; l'illustrazione di questo principio è visibile nei testi indù come Bhagavad Gita e Yogasutras, in un certo numero di opere buddiste di Mahāyāna, così come in testi giainisti
- L'innalzamento e l'espansione della coscienza dell'essere collegato a tutti e tutto; questo viene menzionato nella letteratura dell'Hinduismo Vedico, nei suoi testi Mahābhārata, Jainism Praśamaratiprakarana e Buddhist Nikaya
- Un percorso verso l'onniscienza e la coscienza illuminata per comprendere la realtà impermanente (illusiva, delusiva) e permanente (vera, trascendente); gli esempi si trovano nei testi scolastici Hinduismo di Nyaya e Vaisika e nei testi del buddhismo del Madhyamaka, ma in modi diversi
- Una tecnica per entrare in altri corpi, generare più corpi e raggiungere altri traguardi soprannaturali; questo è stato descritto da D. G. White nella letteratura tantrica dell'induismo e del buddismo, come il Sāmaññaphalasutta buddhista. James Mallinson, però, non è d'accordo e suggerisce che tali pratiche marginali sono molto lontane dallo yoga come mezzo di meditazione che, nelle religioni indiane, deve guidare verso la liberazione
- G. White chiarisce che gli ultimi principi collegati agli obbiettivi leggendari dello yoga, diversamente dagli obbiettivi pratici, sono presenti nel pensiero e nella pratica dell'Asia Meridionale fin dall'inizio dell'era volgare, in vari indù, buddisti e scuole filosofiche giainiste.
Origini e cenni storici dello yoga
Si ipotizza che le origini dello yoga risalgano alle tradizioni indiane pre-Vediche. È menzionato nel Rigveda, ma molto probabilmente si sviluppò già intorno al sesto e quinto secolo a.C., negli antichi asceti e nei movimenti śramaṇa dell'India.
La cronologia dei primi testi che descrivono le pratiche yoga non è chiara. Gli Yoga Sutra di Patanjali risalgono alla prima metà del I° millennio d.C., ma in occidente hanno guadagnato importanza solo nel XX secolo. I testi di Hatha Yoga emersero intorno al XXI secolo assieme alle origini del tantra.
I guru provenienti dall'India introdussero lo yoga in occidente in seguito al successo di Swami Vivekananda tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Lo yoga moderno divenne popolare come sistema di esercizio fisico nel mondo occidentale negli anni '80. Nelle tradizioni indiane, tuttavia, lo yoga è più che un semplice esercizio fisico; ha un importante nucleo di meditazione e spirituale. Anche una delle sei principali scuole ortodosse dell'Induismo viene chiamata yoga, possiede una propria epistemologia e metafisica, ed è strettamente correlata alla filosofia Hindu Samkhya.
Molti studi hanno cercato di determinare l'efficacia dello yoga moderno come intervento complementare alla cura di disturbi come il cancro, la schizofrenia, l'asma e le malattie cardiache. I risultati di questi studi sono stati tendenzialmente inconcludenti. Il giorno 1° dicembre 2016, lo yoga è stato inserito dall'UNESCO tra i beni culturali immateriali dell'umanità.
Bibliografia
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