A cura del Dott. Stefano Casali
1. Scelta della scarpa in rapporto al peso dell'atleta
E' evidente che il peso degli atleti può variare notevolmente a seconda delle caratteristiche somatiche, del sesso e delle specialità sportive che andiamo a considerare; una calzatura costruita e strutturata per atleti leggeri mal si presterebbe ad essere utilizzata da un atleta pesante in quanto i materiali impiegati, le capacità ammortizzanti dei sistemi antishock e la struttura stessa della scarpa sono pensati per l'utilizzo da parte di un atleta "leggero"; non è sufficiente dunque all'atleta scegliere il numero giusto della scarpa che più piace ma anzi egli dovrebbe soffermarsi a valutare le caratteristiche strutturali dei vari modelli. Immaginare un atleta "pesante" che fa running sull'asfalto o effettua un allenamento basato su balzi e saltelli con una scarpa ultraleggera ci fa facilmente comprendere come tale pratica possa favorire, specie con allenamenti ripetuti, fenomeni di sovraccarico delle strutture articolari e muscolo-tendinee coinvolte in queste azioni, e ciò proprio a causa dell'impossibilità strutturale, da parte della calzatura, di espletare una efficace azione stabilizzante ed ammortizzante nelle varie fasi di appoggio al suolo. Tutte le principali case costruttrici hanno in catalogo calzature dalle caratteristiche differenti per adattarsi al peso di ogni atleta che può così facilmente orientarsi verso l'attrezzo che meglio si accorda con la propria massa corporea e con il tipo di allenamento che dovrà compiere.
2. Scelta della scarpa in rapporto al terreno di allenamento
Un altro importante aspetto che l'atleta dovrebbe considerare al momento di scegliere una scarpa è quello relativo al fondo sul quale dovrà effettuare i propri allenamenti; escludendo le calzature specialistiche, una classica calzatura da running presenta una suola moderatamente tassellata che permette una buona resa su quasi tutte le superfici (tartan, asfalto, erba, sabbia, linoleum ecc.) ma che perde le proprie caratteristiche di aderenza su fondi sterrati e fangosi. Proprio come per il motocrossista che equipaggia il proprio mezzo con gomme tassellate, l'atleta che si allena su fondi pesanti necessita di calzature realizzate specificamente per tale uso: le caratteristiche salienti vanno ricercate in una struttura notevolmente più robusta che si accompagna però spesso ad un maggior peso e ad una suola fortemente tassellata, che permette un grip ottimale sui fondi pesanti. Se dunque l'atleta decide di effettuare i propri allenamenti su questo tipo di terreno dovrà necessariamente tenere presente che l'utilizzo di queste specifiche calzature può garantire una maggiore sicurezza, in quanto la migliore aderenza può metterlo al riparo da scivolate e conseguenti possibili infortuni che possono pregiudicare la seduta di allenamento o, addirittura, condizionarne l'intera preparazione.
3. Scelta della scarpa in base al tipo di appoggio plantare
Molti praticanti, probabilmente, dopo un utilizzo continuo, avranno notato sulle proprie scarpe da running i segni dell'usura che si manifestano spesso con il consumo nella zona interna o esterna del tallone, e, in alcuni casi, con il cedimento della tomaianella zona anteriore interna o esterna che può arrivare addirittura a strapparsi.Un po' come quando ci capita di controllare l'usura dei pneumatici della nostra auto accorgendoci di averli consumati irregolarmente magari a causa di una convergenza "da rifare", un analisi della calzatura al termine del suo "ciclo vitale" può aiutare il tecnico e l'atleta ad individuare le caratteristiche di appoggio e, alla luce di eventuali anomalie, indirizzarli verso la scelta di una calzatura con caratteristiche diverse. Un utile ausilio viene fornito dall'esame baropopodometrico eseguibile in forma dinamica camminando o correndo sopra un'apposita pedana dotata di particolari sensori, l'atleta invia i dati relativi al proprio appoggio plantare ad un computer che mostra sul display in tempo reale in quale modo e misura esso utilizzi il piede in tutte la fasi di appoggio. I dati dell'esame baropodometrico sono dunque assai importanti perché, oltre ad essere fondamentali per la costruzione di un eventuale plantare possono indirizzare l'atleta verso la scelta di una calzatura realmente adatta alle proprie caratteristiche di appoggio. Se i soggetti con un tipo di appoggio normale o con tendenza alla supinazione si indirizzeranno verso un tipo di scarpa con caratteristiche "neutre" differente sarà la scelta che faranno gli atleti che sono classificati come iperpronatori.Per questi soggetti che mostrano una marcata pronazione del piede in fase dinamica, infatti, quasi tutte le principali case costruttrici di scarpe hanno in catalogo appositi modelli denominati appunto "antipronazione". La caratteristica saliente di queste calzature è quella di presentare nella zona mediana interna un apposito inserto , di solito in materiale plastico , che ha il compito di sostenere il piede dell'atleta offrendo dunque un valido supporto durante la corsa e le altre azioni dinamiche.Ci sono studi ed evidenze valutabili oggettivamente che mettono in stretta relazione l'appoggio plantare con la postura globale del soggetto e che, sia nel caso degli atleti, che in quello degli "sportivi della domenica" ci fanno riflettere su come questo aspetto vada curato e considerato al pari di altri quando ci si trova ad operare con essi, siano essi adulti o soggetti in età evolutiva.