Golf: Allenamento del Golfista

Golf: Allenamento del Golfista
Ultima modifica 27.08.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cenni Storici
  3. Preparazione Fisica
  4. Bibliografia

Introduzione

Il golf, con oltre 50 milioni di giocatori, è uno degli sport più diffusi al mondo.

Golf: Allenamento del Golfista Shutterstock

A differenza di molte altre attività, il golf ha la caratteristica di poter essere praticato con meno restrizioni da uomini e donne, da bambini, adulti e anziani.

Per alcuni si tratta effettivamente di una disciplina sportiva, per altri è un divertimento, per altri ancora una piacevole e salutare "dipendenza".

Concentrazione, calma e nervi saldi sono le qualità indispensabili in questo gioco. Grazie all'organizzazione di strutture come clubs e circoli, nei quali è determinante l'integrità dell'individuo nel dimostrare rispetto nei confronti degli altri giocatori e nella rigida osservazione delle regole – il golf è molto spesso giocato senza la supervisione di un arbitro – si tratta di una delle attività più socialmente aggreganti.

Secondo Giovanni Valentini, autore del libro "La magia del golf" il golf sarebbe <<un'opportunità per migliorarsi all'infinito>>.

Per diventare dei buoni giocatori di golf non basta conoscere la tecnica o avere un fisico bene allenato, ma occorre praticarlo con continuità e passione.

Come in ogni aspetto della vita, grazie alla pratica si sviluppano gli automatismi, i movimenti di routine e si migliora soprattutto la fiducia nei propri mezzi.

Dario Cusani, giornalista e artista napoletano, definisce il golf come arte in movimento, dove ogni colpo richiede creatività e strategia per arrivare in buca con la soluzione migliore; ma oltre alla fantasia occorrono molta tecnica ed allenamento.

Cenni Storici

Cenni storici del golf

Il golf si gioca e si pratica da molti anni, ma quel che si ignora è come e quando questo gioco di bastone e pallina abbia avuto origine, anche se molti storici riconoscono una possibile discendenza dal gioco della paganica (Bagnoli, 2006), risalente addirittura ai tempi dell'Impero Romano.

Senza ombra di dubbio i pionieri del golf furono gli scozzesi, che iniziarono a praticarlo sui loro links (strisce di terra) in riva al mare e lo diffusero in tutto il mondo, insegnandone la corretta pratica e le regole a popoli di altre tradizioni.

Il più antico percorso di golf esistente è quello di St. Andrews, vicino a Edimburgo, dove si iniziò a giocare intorno alla metà del XV secolo.

Verso la metà del XVIII secolo nacquero i primi circoli istituzionalizzati, dove vennero codificate le regole di base del gioco.

Fu poi introdotto nella vicina Inghilterra e in tutti i Paesi che avevano rapporti politici, commerciali e culturali con il Regno Unito.

Leaders assoluti in questo sport, che fanno la parte del leone tra i professionisti, nonché per numero di percorsi e di praticanti, sono gli Stati Uniti d'America, dove viene organizzato il circuito di gare più ricco ed importante del mondo.

Il golf in Italia

Il primo club italiano fu fondato nel 1889 a Firenze da un gruppo di inglesi che abitavano nella zona del capoluogo toscano, ed il percorso fu realizzato solo in seguito nella zona di S. Donato in un terreno di proprietà dei princìpi Demidoff (Bagnoli, 2006).

Il percorso di buche più antico esistente è però L'Acquasanta di Roma, fondato nel 1903 e realizzato nel favoloso scenario dell'Acquedotto Claudio.

Oggi la maggioranza dei circoli si trova al nord Italia e di fatto Piemonte e Lombardia insieme rappresentano il 42% circa dei giocatori ed il 33% degli impianti esistenti (61 campi in Lombardia e 51 in Piemonte).

Nel centro Italia le due regioni che dimostrano un maggiore interesse nei confronti del golf – e che contano di conseguenza una buona presenza di campi – sono il Lazio (con grandissima concentrazione nella zona di Roma) e la Toscana.

Al sud sta emergendo la Puglia e tra le isole la Sardegna, ma soltanto in fatto di numero di impianti, per il momento.

Sta di fatto che nel decennio dal 1996 al 2006 i giocatori di golf a livello amatoriale sono aumentati ogni anno con una percentuale pari a circa il 5%: una realtà in continua crescita, dunque, nonostante si debba riconoscere che il golf non ricopre una posizione di vertice tra gli sport praticati in Italia, a causa di una insufficiente  promozione e di svariate ragioni di tipo culturale (siamo fondamentalmente un popolo di calciatori). In più si pensa comunemente che il golf sia uno sport costosissimo, riservato ad una limitatissima élite di persone; non è così, dal momento che giocare a golf non è più costoso di altre attività come lo sci, il tennis e l'equitazione, volendone citare solo alcune.

Preparazione Fisica

Quando vediamo i grandi personaggi di questo sport - il celebratissimo Tiger Woods su tutti - eseguire con estrema facilità colpi fantastici, ci viene da pensare che questo sia un gioco semplice, che non comporta sforzo alcuno. In realtà non riusciamo a comprendere fino in fondo quanto lavoro si celi dietro le performances di questi grandi campioni. Giocare a golf significa essenzialmente essere capaci di eseguire gesti tecnici di grande precisione che richiedono forza, flessibilità, coordinazione e concentrazione per colpire la palla con l'obiettivo di "metterla in buca".

La programmazione individuale dell'allenamento dovrebbe esser tale da garantire lo sviluppo armonico ed equilibrato di tutte le principali qualità fisico-atletiche: dalla resistenza alla forza, dalla velocità d'esecuzione del gesto alla flessibilità.

La resistenza non è la qualità fisica principale nel gioco del golf, anche se migliorare la capacità di tollerare uno sforzo prolungato risulta importante per costruire la base su cui incrementare le altre qualità.

La preparazione dovrebbe prevedere il bilanciato e moderato sviluppo di tutta la muscolatura, anche perché un lavoro troppo incentrato su forza e ipertrofia potrebbe risultare controproducente: lo sviluppo di grandi masse muscolari, soprattutto nella "parte alta" del corpo, può andare a discapito dell'efficacia del gesto, della flessibilità e della sensibilità nelle rotazioni del corpo.

La muscolatura addominale, soprattutto a livello degli obliqui, è fondamentale per dare luogo alle torsioni del busto.

Per quel che concerne le braccia, il tricipite e i muscoli dell'avambraccio sono decisivi nel garantire solidità e controllo per colpire la palla.

Trapezio, deltoidi e romboidi sono chiamati in causa nel gesto di portare il bastone (o mazza) verso l'alto.

Per ottenere uno swing – il colpo principe del golf – efficace e preciso, gli arti inferiori dovranno essere mantenuti tonici ed in particolare gastrocnemio, soleo, quadricipite e muscoli posteriori della coscia vanno tonificati e potenziati.

Fondamentali, e non solo nella parte inferiore del corpo, i muscoli intrarotatori ed extrarotatori, indispensabili nella stabilità del colpo e della posizione.

La flessibilità è sicuramente la qualità più importante per un giocatore di golf (fonte: Bagnoli G., "Golf", ed. Giunti, 2006): la componente asimmetrica del gioco e la natura ripetitiva del gesto rischiano col tempo di usurare tendini, articolazioni e muscolatura. Per questo il mantenimento del tono muscolare e di una buona flessibilità può prevenire eventuali fenomeni di usura. La flessibilità è una qualità che può essere migliorata con un valido e costante programma di allenamento, con risultati significativi in tempi relativamente brevi.

La regolare pratica di esercizi di stretching e di mobilità articolare, oltre a prevenire gli infortuni, può agevolare un incremento della performance, grazie soprattutto a maggiori ampiezza e fluidità del gesto atletico.

Molto utilizzato negli Stati Uniti il TRX (attrezzo da poco sbarcato anche in Italia), sistema d'allenamento in sospensione con attacco universale, che permette con due semplici fettucce regolabili in lunghezza di allenare efficacemente la mobilità articolare, l'equilibrio, il gesto atletico e l'efficacia dello swing. Esiste addirittura un kit creato appositamente per la preparazione atletica nel golf chiamato TRX Golf Bundle.

Allenamento fisico dei bambini e degli anziani per il golf

Nei giovani, in particolare nei bambini, la preparazione atletica sarà incentrata sul lavoro di base, generale, con un occhio di riguardo per le capacità coordinative, abilità che si sviluppano mediamente dai 4 agli 11 anni d'età.

Negli anziani invece ci si concentrerà sulla ricerca di una maggiore flessibilità, proprio per evitare traumi e fastidiose contratture, eventi sempre più frequenti con l'incedere del tempo.

In ogni caso anche il giocatore di golf a livello amatoriale dovrebbe dedicare al miglioramento della condizione fisica almeno tre o quattro giorni alla settimana, attraverso l'utilizzo di pesi liberi ed elastici a discapito delle macchine da palestra, spesso troppo vincolanti per le articolazioni, ricordandosi sempre di effettuare un buon riscaldamento prime di iniziare a giocare ed a praticare questo affascinante sport.

Bibliografia

  • Bagnoli G., Golf, ed. Giunti-Demetra, Firenze, 2006;
  • Chopra D., Lo spirito del golf applicato alla vita, Sperling Paperback, Milano, 2007;
  • Valentini G., La magia del golf, Sperling & Kupfer, Milano, 2007;
  • F. I. G. (Federazione Italiana Golf), Le regole del Golf-e regole per lo Status del Dilettante-, 2008-2011;
  • Leadbetter D., "Migliorate l'equilibrio", da Il Mondo del Golf, n. 219, anno 28, pag. 62, novembre 2008;
  • Taruffi P., "Ci vuole un fisico bestiale", da 18Golf, n. 18, gennaio-febbraio 2009;
  • Palomba F., "Arte nel Golf", da 18Golf, n.20, maggio-giugno 2009.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer