Elasticità, flessibilità e mobilità: perché sono importanti e come approcciarsi all'allenamento

Elasticità, flessibilità e mobilità: perché sono importanti e come approcciarsi all'allenamento
Ultima modifica 27.06.2022

In questo breve articolo parleremo dell'utilità funzionale di flessibilità ed elasticità muscolare, e di mobilità articolare, nel contesto della prevenzione sugli infortuni che interessano l'apparato locomotore.

Faremo una breve riflessione sull'importanza di queste capacità nel contesto del pieno mantenimento funzionale, elemento primario sia nella prevenzione degli infortuni, sia nel raggiungimento di una soddisfacente qualità della vita.

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Analizzando le sensazioni ricorrenti riportate da chi prepara il proprio organismo attraverso attività dedicate alla flessibilità e alla mobilità articolare, appare chiaro quanto sia importante avere un fisico funzionale nell'eseguire tutti i movimenti con la massima ampiezza senza subire spiacevoli infortuni.

La mancanza di un approccio dedicato al miglioramento delle caratteristiche di flessibilità, elasticità e mobilità è un aspetto negativo per varie ragioni:

  • peggiora li movimenti e influisce negativamente su forza, velocità, agilità e reattività;
  • sottopone al rischio per infortuni muscolo-tendinei ed articolari di vario genere e gravità;
  • limita considerevolmente la qualità della vita.

Se siamo perciò consapevoli che ogni attività quotidiana necessita di un fisico efficacie ed efficiente nei gesti, quello di promuovere una disciplina specifica, legata al miglioramento delle caratteristiche muscolari e articolari, diviene un obiettivo importante per raggiungere un benessere psico-fisico globale continuo e costante.

Una muscolatura retratta e rigida è anche meno forte e, spesso, limita la capacità di movimento dell'articolazione interessata che, pergiunta, non aprendosi mai totalmente, diventa meno lubrificata e più chiusa.

Questo, comportando dei limiti considerevoli all'organismo e aumentando i pericoli di infortunio, impone di valutare tutti i fattori che potrebbero modificare e migliorare la funzione. Intervenire prontamente e correttamente può quindi "potenzialmente" evitare l'insorgenza di disagi fisici o l'aggravamento di una limitata funzionalità motoria.

E' quindi necessario adoperarsi, sempre e in modo graduale, adeguato e consapevole, per mantenere / migliorare la completa funzionalità dell'apparato locomotore.

Sia chiaro: anche flessibilità, elasticità e mobilità sono influenzate da variabili fisse, sulle quali non è possibile intervenire, come la soggettività (ognuno di noi è fatto a suo modo) e l'età (inversamente correlata alla salute e funzionalità motorie).

Ciò non significa che per alcuni sia impossibile progredire, ma semplicemente che il potenziale è semrpe diverso e legato alla casistica specifica.

Devono sempre essere tenuti fortemente in considerazione i fattori legati alla morfologia articolare, alla composizione muscolare e tendinea, ad eventuali traumi o patologie, che impongono un approccio personalizzato nella stesura del protocollo di flessibilità, elasticità e mobilità.

Una regola univocamente valida è quella di non cimentarsi mai in un programma di miglioramento funzionale senza un adeguato riscaldamento corporeo. Questo aspetto, spesso sottovalutato o influenzato dalle cattive abitudini acquisite, non dovrebbe mai occupare un tempo < 10–15'.

In tal modo si ridurrà al minimo il rischio di contratture, stiramenti e strappi muscolari, lesioni tendinee ed articolari legati all'allenamento - che talvolta possono anche essere di grave entità.

Può essere utile valutare la temperatura esterna che, se rigida, può richiedere un riscaldamento più curato e un abbigliamento tecnico.

Buona cosa è anche completare l'allenamento con attività di resistenza, per il condizionamento cardio-circolatorio e respiratorio, e con attività di forza, per il miglioramento della fitness muscolare del trofismo del tessuto contrattile.

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