Hunting Pig Out: in Cosa Consiste?
Introduzione
Questo articolo ha l'obbiettivo di fornire una visione completa dell'Hunting-Pig Out (H-PO) – o hunting - pigging out (H-PO) – un particolare metodo di allenamento ed alimentazione.
Traducibile letteralmente in caccia-riposo, il sistema H-PO è stato sviluppato dal prof. Cianti con l'obbiettivo di ottimizzare i risultati prestativi negli sport di potenza e velocità e migliorare lo stato di salute generale – che sappiamo essere legato alla composizione corporea.
Lo Sapevi che…
Esistono anche altri metodi simili o affini come la Paleo Dieta (Paleo Diet) fondata dal prof. Loren Cordain, docente al Dipartimento di Salute e Scienze motorie presso la Colorado State University.
Attenzione però; non è detto che, prescindendo dal nobile intento, questo metodo riesca effettivamente a soddisfare le aspettative delle casistiche interessate. È pertanto che, nelle prossime righe, non ci limiteremo solo ad elencare i principi cardine dell'Hunting-Pig Out, ma porteremo alla luce alcune criticità che – già dal momento della sua uscita – non hanno convinto gran parte dei professionisti e degli appassionati in materia di dieta e sport.
Cos’è
Il metodo Hunting-Pig Out è un sistema integrato di allenamento e alimentazione basato – stando a quanto sosterrebbe dal prof. Cianti – su documentate ricerche, sperimentazioni biologiche ed endocrinologiche.
Come funziona il metodo Hunting-Pig Out?
Il metodo H-PO ha una programmazione abbastanza semplice, che alterna ripetutamente due diverse fasi di allenamento e dieta correlata, ognuna delle quali da prolungare per diversi giorni.
Queste sono:
- Fase di allenamento (hunting), con un sistema nutritivo funzionale ad assecondare lo stimolo del testosterone;
- Fase di riposo (pig o pigging out); con un sistema nutritivo funzionale a supportare lo stimolo di GH ed insulina.
Di seguito andremo a descrivere i princìpi base del metodo, sia per quanto riguarda l'alimentazione che l'allenamento, ma invitiamo tutti i gentili lettori a concludere la lettura fino in fondo, poiché solo in ultimo riporteremo il commento dell'autore di questo articolo.
Dieta Evolutiva - Evodiet
Principio della dieta evolutiva o evodiet
Iniziamo dal concetto nutrizionale conosciuto col nome di dieta evolutiva o evodiet; a piè pagina ci occuperemo della discussione riferita alle nozioni riportate.
Questo particolare regime alimentare nasce dal presupposto che gli animali del Genere Homo hanno avuto per due milioni e mezzo di anni attitudini da cacciatore – raccoglitore - necrofago. Non essendo dotato di zanne o di artigli, gli Homo furono costretti a cibarsi soprattutto delle carcasse lasciate dai grandi predatori, ma anche di uova, invertebrati di terra e bacche.
Come conseguenza, la sua fisiologia si è evoluta in base ad un'alimentazione scarsa od occasionalmente caratterizzata da carboidrati (fruttosio della frutta), ricca di proteine di origine animale, ma anche di fibre, minerali e vitamine tipicamente vegetali; il profilo dei lipidi era verosimilmente misto.
Inoltre, l'alimentazione era obbligatoriamente "ciclica", poiché soggetta alla disponibilità di cibo – proprio come avviene ancora oggi per gli animali selvatici.
Soltanto diecimila anni fa, quindi molto meno se paragonato al lasso di tempo precedente, nacque l'attitudine all'agricoltura e poi all'allevamento, che cambiarono drasticamente le abitudini alimentari umane. Soprattutto grazie alla disponibilità di cereali, l'Homo iniziò ad introdurre quantità di carboidrati molto più elevate rispetto al passato.
Oggi le farine e i derivati compongono gran parte degli alimenti frequentemente oggetto di abuso da parte delle popolazioni sviluppate, che soffrono il dilagarsi del sovrappeso (fino all'obesità grave) e delle patologie metaboliche (come il diabete mellito tipo 2) odontoiatriche e tumorali.
In passato l'agricoltura avrebbe quindi garantito la sopravvivenza di molti, a discapito – almeno sotto certi aspetti – della salute contemporanea.
Nei suoi scritti, il fondatore dell'Hunting-Pig Out riporta numerosi riferimenti su come l'archeologia dimostri che l'insorgenza delle malattie sopra elencate coincida con la nascita dell'agricoltura; la facile reperibilità di carboidrati, in particolare, esporrebbe il nostro corpo ad una serie di problemi dai quali i nostri preistorici antenati sarebbero stati pressoché immuni.
Proprio per questo nostro passato evolutivo – contraddistinto da fasi dove l'uomo doveva procurarsi il cibo (caccia) per poi godere del bottino della predazione e recuperare dalle fatiche (riposo) – la dieta evolutiva si andrà così strutturando.
Come gestire la dieta evolutiva?
Dieta | Caccia | Riposo |
Lavoro | Impegnativo, esercizi di potenza e velocità | Riposo, esercizi cardiovascolari |
Metabolismo energetico |
Anaerobio - alattacido (ATP e creatinfosfato) |
Aerobico (processi ossidativi) |
N° di pasti | 1. uova intere 2. frutta 3. poca carne rossa, patate, olio d'oliva 4. frutta 5. pesce, verdure, olio d'oliva |
1. Yogurt intero, frutta 2. carne rossa e verdura abbondanti, olio d'oliva 3. carne bianca e verdura abbondanti, olio d'oliva, vino |
kcal |
Bilancio calorico leggermente negativo |
Bilancio calorico nettamente positivo |
Ormoni | Testosterone | GH, insulina, IGF-1 |
Quali alimenti mangiare e quali evitare?
- A sazietà: carni, pesce, molluschi, crostacei, uova intere, verdure, frutta fermentata.
- Raramente: latte vaccino o di altri animali, yogurt, frutta, vino, olio d' oliva.
- Preferibilmente mai: cereali, legumi, latticini e formaggi, salumi, insaccati, birra, alcolici, snack, sale da cucina, condimenti eccessivi.
Allenamento
Come allenarsi secondo L’Huntin Pig Out
Parliamo ora di come allenarsi secondo il ciclo della caccia e del riposo.
Assodato che anche in questo caso troveremo l'alternanza di un "allenamento della caccia" e di un "allenamento del riposo", facciamo un parallelo con la storia della nostra evoluzione, con uno sguardo particolare a quelli che erano i tipi di sforzo fisico che hanno contraddistinto tale processo.
Il nostro antenato cacciatore – raccoglitore seguiva dei ritmi naturali che ruotano intorno al meccanismo energia spesa - energia introdotta (bilancio energetico). Di base sussisteva una interrelazione tra:
- Cibo, l'energia introdotta;
- Attività, l'energia spesa;
- Ormoni, che s'influenzano vicendevolmente.
I ritmi naturali prevedono:
Episodi di caccia, brevi intensi e rarefatti, con l'utilizzo del sistema energetico anaerobico - alattacido ed un ridotto utilizzo del glicogeno muscolare ed epatico; l'ormone determinante è il testosterone, che tra l'altro porta con sé percezione di entusiasmo e motivazione.
Periodi di recupero anche abbastanza lunghi, con l'utilizzo del sistema energetico aerobico e di nuovo un ridotto utilizzo di glicogeno muscolare ed epatico; gli ormoni determinanti in questa fase, dove si godeva del bottino di caccia, erano il GH e l'IGF-1, che tra l'altro determinano percezione di piacere.
Ritornando ai giorni nostri, scopriamo che la caccia ed il riposo non scandiscono più la nostra vita, e che è quindi compito dell'esercizio fisico sostituire quegli episodi reinterpretando i ritmi naturali di un tempo ed il ciclo H-PO, caccia - riposo. Per quanto detto, l'allenamento H-PO rispetterà i seguenti principi.
Attività | Caccia | Riposo |
Anaerobico alattacido |
Aerobico |
|
Lavoro muscolare |
Contrazioni da 10"-20" brevi, intense, rarefatte con espressione di grande forza e potenza e lunghe pause. | Blando,recupero attivo, pause complete. |
Sport |
Body building, power lifting, sport di velocità e potenza, lotta. |
Passeggiate, ballo, giochi sportivi, nuoto, pedalate in bici. |
Giorni | 1-3 | |
Percezione |
Entusiasmo, motivazione |
Piacevole, relax |
Commento
Il metodo H-PO è sicuramente un approccio accattivante. Si basa su una logica interessante, ma i presupposti descritti sopra non corrispondono totalmente al vero.
Partiamo dal presupposto che l'età media del Genere Homo, durante due milioni e mezzo di anni – a prescindere dalle variazioni – era piuttosto bassa (circa un terzo di quella contemporanea). Anche solo questo dato lascia intendere che ciò che è avvenuto per evoluzione ha portato dei benefici generali. Ma proseguiamo.
Agricoltura e allevamento hanno costituito un booster demografico per le popolazioni antiche, tanto da fare la differenza nelle diatribe e nei conflitti tra tribù. I carboidrati sono energia pura, che normalmente l'essere umano ricavava convertendo gli amminoacidi delle proteine assunte in glucosio o ossidando grassi e corpi chetonici. Agricoltura e allevamento hanno permesso di interrompere gli spostamenti dei nomadi per diventare stanziali; chi riusciva a barricarsi all'interno di un villaggio con granaglie e bestiame sopravviveva, proliferava ad oltranza ma soprattutto cresceva più in fretta e con maggiori condizioni fisiche, mentre chi ancora si spostava periva inesorabilmente o veniva "integrato".
Indubbiamente l'assunzione di carboidrati promuove la formazione di carie dentaria, così come l'assunzione di carogne favorisce il contagio di malattie alimentari mortali o aumenta il rischio di diventare la preda di chi ha generato la carogna. Fortunatamente, per mangiare cereali e latte, non servono grandi dentature e nemmeno combattere contro tigri dai denti a sciabola.
Non è vero che l'insorgenza di patologie metaboliche e tumorali è iniziata con l'agricoltura ma, di sicuro, avendo aumentato sensibilmente la densità demografica e l'età media, queste possono aver subito un incremento conseguente e indiretto.
Obesità e malattie del benessere colpiscono il mondo industrializzato da appena 50 anni. Se mettiamo questo dato sulla scala evolutiva di cui sopra, diventa logico comprendere che si tratta di un effetto inevitabile ma transitorio. Poi, non solo i carboidrati sono responsabili di questi scompensi, bensì le abitudini generali che riguardano il bilancio calorico totale – quindi l'energia assunta ma soprattutto quella spesa con l'attività motoria.
Sì all'alimentazione ciclica, nel senso che è giusto mangiare di più a seguito di una prestazione fisica. Ma quanto può essere realmente applicabile? Il nostro metabolismo sposa questa teoria; non è infatti un caso che subito dopo l'allenamento sia spalancata la cosiddetta "finestra metabolica". D'altro canto, abbuffarsi per poi tirare lungamente la cinghia fa un po' a pugni con le abitudini che creano ordine nella nostra vita. Peraltro, le grosse abbuffate non sono considerate salutari per lo stomaco, così come lunghi digiuni creano – oltre a una maggior tendenza alla disidratazione, alla chetosi ecc – anche problemi di equilibrio biliare con tendenza alla calcolosi. Potremmo continuare la lista di questi disagi ma direi che sono sufficienti.
Che dire; buono l'intento ma poca cura dei dettagli; ma soprattutto, ancora una volta i dati vengono manipolati per sostenere una tesi, mentre sarebbe corretto usare i dati stessi per correggere la teoria rendendola obbiettivamente corretta.