Bilancio Energetico in Allenamento
Regolazione
La regolazione del consumo di cibo avviene tramite l'attivazione di alcuni circuiti neuronali e segnali ormonali che influenzano i "feeding patterns" (periodi di alimentazione).

Particolare interesse va rivolto alla "leptina", per la sua importanza nel nostro stato psico-fisico generale legato alla composizione corporea e allo stimolo dell'appetito.
Schwarts and Baskin (1999) misero in luce come il sistema nervoso centrale controlli il consumo di cibo attraverso due vie effettrici. Alcuni neuropeptidi e monoamine sintetizzate e rilasciate attraverso vie nervose sono capaci di modificare, una volta raggiunto il cervello, il consumo di cibo e la scelta della tipologia di alimenti.
Queste due vie effettrici possono essere riconosciute come "sistema effettore anabolico" e "sistema effettore catabolico".
Sistemi Effettori
Sistema effettore anabolico
Come definisce la parola stessa, "anabolico" indica la capacità di raggruppamento di piccole molecole in unità più grandi, quindi, la capacità di conservazione dell'energia. Il sistema effettore anabolico inibisce:
- l'attività del SNS (sistema nervoso simpatico)
- l'attività del SNS nel BAT (tessuto adiposo bruno)
- quindi la termogenesi facoltativa che porta una certa perdita energetica solo sotto forma di calore.
Questa inibizione del SNS implica:
- stimolazione dell'attività della LPL (lipoprotein lipase) deputata allo stoccaggio dei grassi nelle cellule adipose
- dunque, lipogenesi
- aumento della produzione e rilascio di insulina
- aumento di produzione e rilascio di glucocorticoidi (cortisolo e suoi pro-ormoni).
Dunque questo sistema effettore stimola solo ed elusivamente la conservazione dell'energia in eccesso, inibendo quasi del tutto la dissipazione calorica – inibendo la termogenesi, come detto prima, si blocca la perdita del surplus calorico attraverso la produzione di calore corporeo.
Per il momento non tratteremo gli ormoni responsabili dell'attivazione di questa via neuronale, ma sappiate che: digiuno prolungato, perdita di peso e diabete di tipo 1 (quindi anche la protratta carenza di glucosio) portano all'attivazione di tale via nervosa e preparano l'organismo allo stoccaggio del surplus calorico ed aumento del "bisogno di cibo".
Sistema effettore catabolico
Come potete immaginare questo sistema funziona in maniera totalmente opposta al catabolico. Il sistema effettore anabolico inibisce:
- la LPL, quindi la lipogenesi
- la sensibilità insulinica muscolare e adiposa, quindi stimola la proteolisi e diminuisce il consumo di glucosio
- Produzione e rilascio di insulina
Stimola invece:
- la HSL (hormone sensitive lipase) la quale stimola l'ossidazione dei grassi, quindi la lipolisi
- l'attività del SNS, quindi il rilascio di adrenalina, noradrenalina e dopamina
- l'attivazione del BAT, quindi il dispendio energetico attraverso la termogenesi
- la diminuzione della produzione di glucocorticoidi.
Potrebbe essere definito propriamente il sistema di "attacco e fuga". Comporta la conserva del glicogeno muscolare per massimizzare le attività ad alta intensità, blocca il catabolismo proteico ed aumenta la produzione di energia derivata dai grassi.
Questo è il sistema che, durante l'evoluzione umana, ha permesso di superare lunghi periodi di digiuno durante i quali l'attività fisica (caccia, raccolta, fuga ecc) era molto intensa. Viene attivato durante una dieta chetogenica, quando vi è una forte carenza di glucosio, ma non protratta per lungo tempo.
Come interagiscono
I due sistemi effettori non funzionano come comparti stagni; se si attiva uno non vuole dire che l'altro venga del tutto disattivato. Un esempio è l'attività fisica; l'allenamento attiva il sistema effettore catabolico durante il workout, ma una volta terminato ed aver consumato un pasto avremo l'attivazione del sistema effettore anabolico – con leggere variazioni. I due sistemi lavorano in sinergia al fine di permettere conservazione ed ottimizzazione dell'utilizzo dell'energia assunta. L'estremizzazione, quindi la preponderanza di uno sull'altro sistema avviene solo in certe situazioni come il digiuno prolungato, il sovrallenamento, stati di malattia, diete a forte restrizione di carboidrati, prolungato deficit calorico ed altre estreme circostanze.
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