Per quale motivo si muovono le braccia durante la corsa?
Quando si corre viene istintivo muovere le braccia e il motivo è molto semplice: questa azione aiuta a rimanere in equilibrio.
Il movimento delle braccia direttamente proporzionale alla modalità corsa, con l'ampiezza del gesto che diventa più grande di pari passo con l'aumentare della velocità. Non a caso chi corre ad esempio i 100 metri muove le braccia molto più energicamente rispetto a chi compie una maratona tenendo un ritmo corsa molto inferiore.
Cosa succederebbe se non si muovessero?
Se non si muovessero le braccia durante la corsa si rischierebbe di non mantenere l'equilibrio a causa dell'eccessiva rotazione del tronco, e quindi di cadere o di perdere il ritmo.
Questa azione, invece, non influisce minimamente con la velocità della corsa, soprattutto se prolungata e su strada.
Che ruolo hanno le braccia nella corsa?
- Mantengono in equilibrio
- Danno una spinta extra in caso di stanchezza
Il ruolo principale delle braccia quando si corre è quindi di muoversi di conseguenza per far in modo che tutto il corpo rimanga in equilibrio.
Non solo però. Anche se non influiscono sulla velocità possono fornire una spinta quando le gambe sono affaticate e danno l'impressione di non farcela più.
Nel momento in cui arriva la stanchezza, infatti, il corpo cerca altrove le risorse per mantenere la velocità e si affida agli arti superiori, che danno una spinta in avanti extra, indispensabile per proseguire e non fermarsi o andare eccessivamente in affanno.
Se l'affaticamento alle gambe è importante e la spinta delle braccia finisce per esserlo altrettanto, può capitare che i muscoli delle spalle, del collo e delle braccia si irrigidiscono per mantenere l'assetto del busto e che a fine corsa risultino indolenziti e leggermente doloranti. Una sensazione che può durare anche diverse ore dopo l'allenamento.
Come si dovrebbero muovere le braccia?
Considerando che le braccia durante la corsa servono per tenere in equilibrio il corpo, il loro movimento deve essere calibrato alla velocità che si tiene e il ritmo fluido e non eccessivo, così da controbilanciare quello delle gambe.
Entrambi gli arti superiori non devono essere rigidi ma sciolti, in modo che il raggio che compiono sia il più possibile naturale e non a scatti.
Anche la postura conta: la schiena deve essere dritta, le spalle basse, i gomiti mobili e le mani rilassate e non tese, circa all'altezza dei capezzoli.
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