Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

Il vov è una bevanda superalcolica che ha come ingrediente caratteristico l'uovo di gallina.
Il vov è una versione commerciale dello “zabaione liquoroso”, una ricetta casalinga alla quale si attribuivano poteri tonici, energizzanti e ricostituenti.
Negli anni, vov è diventato anche sinonimo del tipo di bevanda, tant'è che anche i prodotti di concorrenza vengono spesso indicati con questo nome.
Le caratteristiche principali del vov sono: colore giallo intenso, consistenza cremosa, tenore alcolico del 17.8% e un aroma tipico di tuorlo d'uovo.


Vov

Ingredienti

Gli ingredienti del vov sono: tuorlo d'uovo, marsala, zucchero ed aromi; non sono presenti coloranti e conservanti.

Caratteristiche Nutrizionali

Contrariamente alla maggior parte dei superalcolici, il vov “non dovrebbe” essere una bevanda vuota, ovvero priva di componenti nutrizionali utili all'organismo. Quest'affermazione è giustificabile dalla natura degli ingredienti utilizzati per la sua produzione, tra i quali compare il tuorlo d'uovo.
Infatti, se è vero che l'alcol etilico NON è un nutriente e che il saccarosio (zucchero) NON rappresenta un elemento chimico determinante per la salute umana (al contrario, nella dieta occidentale è spesso in eccesso), è altrettanto vero che nel tuorlo d'uovo si trovano varie molecole e ioni di un certo interesse.
Il tuorlo d'uovo conferisce al vov un certo tenore lipidico, in quanto all'interno di questo ingrediente figura ben il 49,1% di grassi. Tra questi, si osservano: trigliceridi (composti soprattutto da acidi grassi insaturi, ma con una percentuale di saturi rilevante), colesterolo (>1300mg/100g), fosfatidilcolina (che struttura la lecitina) e vitamine liposolubili (beta-carotene o pro vit A, calciferolo o vit D e tocoferoli o vit E).
Inoltre, il tuorlo d'uovo è anche ricco di molecole idrofile, tra le quali le proteine (ad alto valore biologico) costituiscono circa il 15-16g/100g. Tra le altre si osservano: sali minerali (soprattutto ferro, fosforo, zinco e selenio) e vitamine idrosolubili (prevalentemente tiamina o B1 e riboflavina o B2, ma non solo).
E' comunque doveroso specificare che le caratteristiche nutrizionali del vov potrebbero essere stimate solo in maniera indiretta, ovvero scrutando la composizione chimica degli ingredienti. D'altro canto, se per alcuni elementi il risultato è più o meno sovrapponibile, per altri può cambiare radicalmente. Le interazioni chimiche tra l'alcol e alcune molecole, così come eventuali reazioni al calore (pastorizzazione dell'uovo), possono danneggiare irreversibilmente la frazione vitaminica.
La porzione media di vov è limitata a circa 2 unità giornaliere da 40ml, a causa della sua concentrazione alcolica (vedi prossimo capitolo).

L'alcol etilico, che come vedremo ha diversi effetti indesiderati, se assunto con moderazione comunque non implica limitazioni a tutte le malattie di interesse nutrizionale-metabolico; ad esempio, è tollerato sia in caso di diabete mellito tipo 2, sia in caso di ipercolesterolemia.

Detto questo, è necessario rammentare che il profilo nutrizionale del vov è caratterizzato dalla presenza di saccarosio, acidi grassi e colesterolo, ragion per cui, a prescindere dal grado alcolico, dev'essere comunque escluso dalla nutrizione clinica per iperglicemia, ipercolesesterolemia, ipertrigliceridemia, sovrappeso (sul quale incidono negativamente l'alcol, il saccarosio e gli acidi grassi) e sindrome metabolica.

Vov Fatto in Casa



Vov, Alcol e Salute

Il vov è un liquore avente una gradazione alcolica del 17,8% e questa caratteristica ne dovrebbe limitare il consumo a 40-80 e mai oltre i 120ml/die, suddivisi in 1, 2 o 3 unità alcoliche da 40ml. Questo parametro varia sensibilmente in base all'età, al sesso e ad eventuali condizioni speciali; peraltro, non tutti gli istituti di ricerca per la salute e la nutrizione forniscono gli stessi limiti di assunzione. In linea di massima, per un soggetto sano adulto, la dose giornaliera media di vov dovrebbe attestarsi sulle 2 unità alcoliche da 40ml.
L’assunzione eccessiva di vov può risultare nociva sia per le persone affette da certe patologie, sia per quelle perfettamente sane; i rischi sono gli stessi legati all'eccesso di qualunque bevanda alcolica, con alcuni fattori penalizzanti citati nel capitolo precedente.
Devono astenersi totalmente dal consumo di vov soprattutto le persone in accrescimento e quelle in condizioni fisiologiche speciali (donne gravide e le nutrici).
L'abuso di vov può anche favorire l'insorgenza o il peggioramento di varie patologie legate al consumo di alcol etilico; tra queste ricordiamo: ipertensione arteriosa primaria, steatosi epatica grassa di origine alcolica (eventualmente, cirrosi epatica), gastrite (eventualmente, ulcera gastrica e/o duodenale), reflusso gastro esofageo (eventualmente, esofago di Barrett), favorisce le acuzie di morbo di crohn e retto-colite ulcerosa, affaticamento renale (può contribuire all'insufficienza dell'organo) e vari tipi di tumore, correlati e non, agli organi già citati (fegato, esofago, stomaco, intestino, pancreas ecc).
Il vov, tanto amato dagli sciatori “della domenica” (ingrediente del famoso bombardino), è invece del tutto sconsigliato agli sportivi che praticano attività intensa. Per quanto i soggetti allenati abbiano, in genere, un organismo più efficace ed efficiente rispetto ai sedentari, risultano molto più inclini agli squilibri nutrizionali. Vediamo perché.
L'alcol etilico ha un effetto diuretico e sudorifero piuttosto elevato; com'è ben noto, sia la filtrazione renale, sia la sudorazione, sfruttano un sistema di espulsione dell'acqua e delle tossine che implica il trasporto di sali minerali (soprattutto sodio e potassio). Questo significa che, in uno stato permanentemente incline alla disidratazione (tipico degli atleti di endurance), eccedere con l'alcol significa ostacolare il ripristino dell'equilibrio idro-salino (invece necessario). Peraltro, trattandosi di una molecola psicotropa (non per nulla è responsabile di tossicodipendenza), l'alcol etilico interferisce con i corretti cicli del sonno, limitando il riposo e interferendo col recupero.
In tutti i soggetti, l'alcol etilico compromette l'assorbimento nutrizionale, tende a provocare diarrea ed altera il metabolismo vitaminico (soprattutto della vit B1).


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer