Vongole in Gravidanza
Generalità
Gravidanza e vongole: introduzione
Il dubbio se mangiare o evitare le vongole attanaglia ancora oggi moltissime donne in gravidanza.

Si sa, affrontare la gestazione comporta obblighi e doveri spesso imprescindibili. La madre deve farsi carico di molte responsabilità, tra cui l'abolizione di tutti i comportamenti e delle abitudini potenzialmente rischiose per il nascituro.
Le vongole, oltre ad essere molto apprezzate da tutti gli amanti della cucina di mare, hanno anche ottime proprietà chimico-alimentari (magrezza, ricchezza in proteine ecc.). Tuttavia, per la loro natura, non sono esenti da rischi e controindicazioni di tipo igienico e nutrizionale. Essendo animali che si cibano filtrando l'acqua di mare, dalla quale trattengono piccole alghe nutrienti, oltre ad essere ricchi di sale, è inevitabile che fungano da serbatoio per elementi indesiderati.
Quindi, se da un lato le vongole contengono molte proprietà utili per la salute (anche della madre in gravidanza e del feto), dall'altro apportano fattori nutrizionali in eccesso o non del tutto desiderabili.
Per tutte queste ragioni, in linea di massima, si consiglia di acquistare solo vongole vive o congelate, da fonti di approvvigionamento sicure, certificate, munite di tracciabilità e rintracciabilità. Per ridurre ulteriormente il rischio microbiologico, è consigliabile cuocerle. Inoltre, è anche fondamentale consumarle nelle giuste porzioni e con frequenza di consumo adeguata.
Gravidanza
Dieta in gravidanza: malattie alimentari e intossicazioni
Contrarre malattie alimentari e intossicazioni in gravidanza può essere molto pericoloso, non tanto per la madre, quanto per il figlio. Con questa affermazione non si intende sminuire le complicazioni che possono insorgere nella gestante, ma è un dato di fatto che le compromissioni fetali abbiano un livello di gravità superiore. Tra queste, le principali sono:
- Morte fetale
- Aborto
- Teratogenesi
- Neuropatie e riduzione delle capacità mentali
- Parto prematuro.
I danni a carico del bambino si possono dividere grossolanamente in due categorie:
- Lesioni dirette: l'agente patogeno o la tossina oltrepassa la placenta o la barriera placentare e contagia il bambino
- Offese indirette: influsso negativo della patologia sull'organismo materno, come ad esempio le alterazioni metaboliche, la malnutrizione e la disidratazione, la febbre alta e l'infiammazione grave ecc.
La lista dei parassiti (vermi e protozoi), dei batteri, dei funghi, dei virus, delle tossine e degli inquinanti che possono nuocere in gravidanza è lunga; di seguito ci limiteremo a citare i fattori che potrebbero essere veicolari dalle vongole come alimento.
Vongole
Panoramica sulle vongole
Le vongole sono piccoli animali invertebrati che appartengono al Phylum Mollusca e Classe Bivalvia. Vongola è tuttavia un termine abbastanza vago, in quanto esistono molte creature simili che rientrano in Famiglia, Genere e specie differenti.
Tipi di vongole
In Italia vengono pescate e commercializzate localmente soprattutto quattro tipi di vongole: Venerupis decussata (vongola verace), Venerupis philippinarum (vongola filippina), Chamelea gallina (vongola comune) e Dosinia sxoleta (vongola lupino).
Abbastanza simili tra loro (ma non identiche), le vongole hanno più o meno le stesse abitudini di vita:
- Sostano in corrispondenza del fondale marino, lagunare e delle foci fluviali, sotto la sabbia o poggiate su di essa
- Filtrano l'acqua dai sifoni per mangiare il fitoplancton e dalle branchie per respirare
- Si riproducono riversando i gameti (sia maschili che femminili) direttamente in acqua libera
- Oltre che dall'uomo, vengono predate da specie animali come le stelle marine ed alcuni pesci
- Per difendersi, sigillano le conchiglie trattenendo acqua all'interno della cavità; possono rimanere in vita anche alcuni giorni all'asciutto (a temperature moderate).
Lo Sapevi che…
Le vongole verace e filippina diventano molto grosse e vivono in prossimità del frangente, anche sul fango; le vongole comune e lupino invece, si trovano soprattutto sulla sabbia e anche più lontano dalla costa.
Vongole come alimento
Delle vongole si mangia l'organismo morbido interno sigillato dentro le conchiglie. Prive di sedimenti, patogeni e contaminanti, le vongole si possono consumare cotte (aprendole direttamente in padella) e, per le persone sane NON incinte, anche crude (aprendole con l'uso di un coltellino).
Per eliminare la sabbia dalle vongole, rendendole al tempo stesso più salubri, è uso comune sottoporle a stabulazione. Dopo il prelievo vengono quindi lasciate in appositi acquari dove si depurano "filtrando a vuoto" l'acqua pulita. Questo permette sia di ridurre al minimo la presenza di sedimenti, sia di eliminare gran parte dei patogeni e degli inquinanti accumulati al loro interno.
Vongole e nutrienti utili in gravidanza
Le vongole, lo abbiamo detto, sono cibi molto nutrienti. In gravidanza possono contribuire ad aumentare l'apporto di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali specifici del I gruppo fondamentale degli alimenti.
Tra i minerali, spicca l'importanza dello iodio, microelemento rarissimo e presente in concentrazioni rilevanti solo nei cibi di mare. È essenziale per il corretto funzionamento della tiroide e per lo sviluppo fetale.
Per quel che concerne le vitamine, le vongole sono ricche di molti fattori idrosolubili del gruppo B (principalmente coenzimi), uno dei quali è di vitale importanza per la crescita del bambino durante la gestazione: la vitamina B12.
Non sono abbondanti i grassi (anche se dovrebbero avere un'ottima "qualità") e di conseguenza le vitamine liposolubili. E' comunque possibile che sia apprezzabile il livello di vitamina D (colecalciferolo), necessario per la formazione dello scheletro, e di retinolo o equivalenti (vitamina A o provitamine dello stesso genere – non sono quasi mai carenti nella dieta in gravidanza).
La porzione media di vongole è compresa tra 50 e 100 g di parte edibile (circa 200-400 g di vongole col guscio).
Rischi e Pericoli
Gravidanza e vongole: pericoli di tipo igienico alimentare
Tra gli elementi indesiderati delle vongole ricordiamo: biotossine algali, virus, batteri ed inquinanti vari.
Biotossine algali nelle vongole: fanno male in gravidanza?
In Italia ed in genere nel Bacino del Mediterraneo non costituiscono un problema; in altri mari invece (dove vivono altri tipi di vongole), la presenza di tossine algali può rivelarsi molto nociva per la salute dei consumatori. L'impatto delle biotossine algali in gravidanza è poco conosciuto, soprattutto in Mediterraneo dove abbiamo visto essere improbabile. Tuttavia, biotossine algali molto nocive, presenti in altre parti del mondo, sono correlate a morte fetale, aborto, parto prematuro e malformazioni di vario genere.
Virus nelle vongole: fanno male in gravidanza?
Parliamo soprattutto dell'HAV, ovvero del virus dell'epatite A. Considerato il meno pericoloso di tutti i virus che scatenano epatite virale (in particolare C e B), l'HAV è comunque in grado di nuocere gravemente alla salute. Muore con la cottura. Il pericolo non aumenta vertiginosamente in gravidanza (non si associa a teratogenesi, aborto ecc.), poiché le possibilità di contagio perinatale sono minime, ma la malattia può colpire il nascituro interessandolo durante il parto.
Batteri nelle vongole: fanno male in gravidanza?
È la categoria più pericolosa ed abbondante nelle vongole. Tra i batteri delle vongole sono particolarmente implicati: Vibrio cholerae, Escherichia coli (vari ceppi) e Salmonelle (typhimurium ed enteritidis). Abbondantissimi nelle acque inquinate dalla rete fognaria, tutti e tre e le relative esotossine (di natura proteica) muoiono / si inattivano con la cottura totale. Tuttavia, alcuni coliformi (Gram -) hanno la capacità di produrre endotossine che possono insistere nelle vongole anche dopo il trattamento termico. In genere, i batteri che interessano le vongole sono gli stessi diffusi per contaminazione oro-fecale e responsabili di gravi tossinfezioni gastro-enteriche con vomito, diarrea, dolori addominali ecc. Il danno di queste patologie sul feto è soprattutto indiretto, per malnutrizione materna, con disidratazione, deplezione delle scorte vitaminiche ecc.
Altri batteri, normalmente NON presenti nelle vongole, sono molto più pericolosi e possono causare lesioni dirette. È il caso della Listeria monocytogenes, tipica di alimenti completamente diversi (formaggi erborinati o muffettati ecc).
Parassiti nelle vongole: fanno male in gravidanza?
Le parassitosi trasmesse dalle vongole all'uomo, contrariamente a quanto si possa credere, non sono molte. Iniziamo col dire che l'Anisakis, temutissimo verme marino che può essere contratto mangiando pesce crudo morto da parecchio tempo, non colpisce le vongole. Poi, va sottolineato che qualsiasi parassita muore totalmente con la cottura o anche solo con il congelamento a – 20 ° C.
All'estero si sono registrati casi di zoonosi (protozoi), in particolare Giardia e Cryptosporid ium, dopo aver mangiato vongole crude.
In Italia sono stati ritrovati protozoi e ovocisti (Giardia, Cryptosporidium ed anche Toxoplasma) in alcuni campioni di vongole provenienti dal centro della penisola. Nonostante si sia trattato di un caso isolato, considerando la pericolosità del Toxoplasma in gravidanza, è sempre consigliabile la cottura delle vongole. Giardia e Cryptosporidium non dovrebbero arrecare danni diretti al feto e sono esclusivamente, nelle persone sane, responsabili di compromissioni intestinali.
Inquinanti nelle vongole: fanno male in gravidanza?
Sono principalmente costituiti da metalli pesanti (mercurio, piombo ecc.) e dai residui della scomposizione dei materiali sintetici (policlorobifenili – PCB – e diossine). I metalli pesanti sono generalmente scarsi nei molluschi, poiché hanno un ciclo vitale piuttosto breve. La concentrazione degli inquinanti sintetici invece, può variare da una zona all'altra e a seconda del periodo dell'anno.
L'intossicazione da mercurio, che ribadiamo essere improbabile mangiando le vongole, è responsabile di gravi complicazioni del feto. I bambini partoriti dopo grosse esposizioni al mercurio e al piombo possono mostrare anomalie cerebrali, renali ecc.
Mentre l'esposizione eccessiva a PCB sembra correlarsi, per il momento, solo ad un basso peso alla nascita, quantità eccessive di diossine possono interferire con l'asse ormonale sessuale (di conseguenza anche con quello tiroideo) compromettendo lo sviluppo generale e cerebrale.
Ovviamente tutti i parametri vengono costantemente monitorati dagli enti di sicurezza. Peraltro, la loro presenza in mare è praticamente ubiquitaria (si muovono con le correnti) e l'unico metodo ipoteticamente efficacie per ridurne la concentrazione nelle vongole potrebbe essere la già menzionata stabulazione.
In conclusione, per la donna in gravidanza che non vuole rinunciare alle vongole è essenziale:
- Acquistarle da fonti di approvvigionamento affidabili (certificate, controllate, con tracciabilità e rintracciabilità, le quali fanno regolarmente uso di stabulazione)
- Evitare assolutamente le vongole crude, cuocendole a fondo, per ridurre al minimo i rischi di malattie alimentari.
Gravidanza e vongole: pericoli di tipo nutrizionale
Non esistono veri e propri pericoli di tipo nutrizionale legati al consumo di vongole in gravidanza. È tuttavia doveroso specificare che questi molluschi, contenenti acqua di mare, sono ricchi di sodio. Il sodio è un minerale correlato al peggioramento, nei soggetti sensibili, della malattia ipertensione arteriosa. Poiché in gravidanza è frequente l'insorgenza e il peggioramento dell'ipertensione arteriosa (anche detta "gravidica"), si raccomanda di:
- Buttare l'acqua di cottura delle vongole
- Di consumare vongole in porzioni adeguate e con frequenza sporadica.
Inoltre, pur essendo magre, le vongole sono alimenti poco digeribili. Contengono tante proteine ma una parte di queste è costituita dal tessuto connettivo. Tali fibre sembrano più resistenti all'azione dei succhi gastrici e prolungano i tempi di digestione. È pertanto necessario evitarle o ridurle sensibilmente in caso di ulcera e gastrite. Inoltre, in gravidanza insorgono spesso complicazioni della digestione e piccoli disturbi correlati, ad esempio: ernia iatale, malattia da reflusso gastroesofageo e dispepsia. Per questo in gestazione si consiglia, ancora una volta, di consumare le vongole con porzioni e frequenza moderate.
Per i soggetti afflitti da ipercolesterolemia, il colesterolo delle vongole potrebbe essere troppo abbondante.