Vitamina d negli alimenti: cosa mangiare in autunno per soddisfare il fabbisogno

Introduzione
La vitamina D è una vitamina cosiddetta liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi. In natura ne esistono di due forme: la vitamina D2 (ergocalciferolo) di origine vegetale, e la vitamina D3 (colecalciferolo) di origine animale.
La vitamina D è una vitamina sui generis: le vitamine, infatti, sono molecole essenziali che l'organismo non può produrre da solo e devono essere introdotte attraverso l'alimentazione. La vitamina D, invece, anche se presente in alcuni alimenti è prodotta dall'organismo in seguito all'esposizione della pelle al sole.
I raggi UV, infatti, trasformano un grasso, simile al colesterolo, presente nella pelle in vitamina D3 (colecalciferolo). La vitamina D prodotta nella pelle, o introdotta con la dieta e assorbita nell'intestino, passa poi nel sangue dove si lega a una proteina specifica che la trasporta ai diversi organi e tessuti.
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Vitamina D in sintesi
- È sintetizzata autonomamente dall'organismo umano
- Agisce su un organo bersaglio
- Essenziale per l'omeostasi del calcio e del fosfato
- Importante per la crescita e il mantenimento dello scheletro
- Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono: il fegato, olio di pesce, pesce marino (aringa, salmone, sardina) e tuorlo d'uovo; quantità minori sono presenti nei funghi e nelle alghe
Vitamina D: cosa mangiare
- pesce grasso, come salmone, sardine, aringhe e sgombro
- fegato
- tuorli d'uovo
- cioccolato
- frutta e verdure (variante meno biodisponibile - vitamina D2)
- funghi
Alcuni alimenti industriali e confezionati, ad esempio latte o cereali da colazione, vengono fortificati, vale a dire che la vitamina D viene aggiunta nella fase di produzione.
Lo sapevi che i funghi...
I funghi contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Le varietà che ne contengono di più sono porcini, ovoli, finferli, che ne contengono 2-3 microgrammi per 100 grammi di funghi, mentre gli champignons, forse il fungo che potrebbe essere consumato più facilmente, ne contiene 0,45 microgrammi per 100 grammi.