Vitamina H - Biotina
Ultima modifica 13.05.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Razione Raccomandata
  3. Fonti Alimentari
  4. Digestione e Assorbimento
  5. Funzioni
  6. Distribuzione nell'Organismo
  7. Carenza
  8. Tossicità
  9. Integratori

Generalità

La vitamina H, meglio definita biotina e talvolta indicata anche come vitamina B7 o vit B8, è una vitamina idrosolubile del complesso B.

Nota: la nomenclatura "informale" delle vitamine può variare in base al Paese, al periodo o all'ente di ricerca; il termine B7, ad esempio, è spesso utilizzato anche per definire l'inositolo - per questa ragione si consiglia sempre di affidarsi al sostantivo scientifico, in questo caso "biotina".

biotina Shutterstock

Coinvolta in una vasta gamma di processi fisiologici, sia nell'uomo che in altri organismi, pare che la vitamina H sia legata soprattutto al metabolismo di grassi, carboidrati e aminoacidi.

La sua presenza nei cibi è pressoché ubiquitaria, anche se biodisponibile nei cibi di origine animale. In una dieta varia ed equilibrata, un'eventuale carenza nutrizionale risulta molto rara per il soggetto sano - con poche eccezioni. Non si conoscono effetti collaterali da tossicità alimentare.

La vitamina H è composta da un anello ureido fuso con un anello tetraidrotiofene. L'anello ureido funge da vettore di anidride carbonica nelle reazioni di carbossilazione.

Lo Sapevi che...

"H" sta "Haar und Haut", parole tedesche per "capelli e pelle"

Razione Raccomandata

Per diverse ragioni - che vedremo meglio sotto - in molti paesi non è stato stabilita una quota di assunzione giornaliera raccomandata di vitamina H.

E' stata tuttavia identificata una cosiddetta assunzione adeguata (AI) - sia dall'ente statunitense che europeo - sulla base dell'intake medio della popolazione, che pare soddisfi pienamente i bisogni generali.

Per il U.S. Institute of Medicine (IOM), gli IA della vitamina H per maschi e femmine (eccetto quelli in gravidanza e allattamento) corrispondono a quanto segue:

  • 5 μg / die di biotina per i bambini di età compresa tra 0 e 6 mesi
  • 6 μg / die per bambini di età compresa tra 7 e 12 mesi
  • 8 μg / die per bambini di 1-3 anni
  • 12 μg / die per bambini di 4-8 anni
  • 20 μg / die per bambini di 9-13 anni
  • 25 μg / die per soggetti di 14-18 anni
  • 30 μg / die di biotina per quelli di età pari o superiore a 19 anni.

Gli IA di vitamina H per le donne in gravidanza o in allattamento, rispettivamente, sono:

  • 30 μg / die di biotina per le donne in gravidanza di età compresa tra 14 e 50 anni;
  • 35 μg / die per quelle in allattamento della stessa età.

L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) afferma che l'assunzione adeguata di vitamina H corrisponda a 40 μg / die in gravidanza e 45 μg / die in allattamento.

Per i bambini di età compresa tra 1 e 17 anni, le IA aumentano con l'età da 20 a 35 μg / giorno.

Fonti Alimentari

La vitamina H è ubiquitaria ma biodisponibile solo negli alimenti di origine animale, senza i quali è difficile garantirne i livelli minimi di assunzione raccomandata.

I batteri intestinali del microbiota (flora batterica fisiologica) sintetizzano ed espellono biotina nei loro processi metabolici, che viene quindi assorbita dall'ospite.

La biotina è stabile a temperatura ambiente e non viene distrutta dalla cottura. Le fonti con contenuti apprezzabili sono:

Alimento µg per porzione porzione µg per 100 g
Fegato di pollo, cotto 138 74 g 186,5
Fegato di maiale o manzo, cotto sopra i 35 3 once  
Uovo di gallina, cotto sopra i 25 uovo grande sopra i 200
Lievito di birra, secco spopra i 14 7 g  
Avocado sopra i 6 1 frutto 18-100
Arachidi, arrostite, salate può variare tra
5 μg e 28 μg
28 g  
Salmone, cotto sopra i 5 31 g 7,7
Semi di girasole, arrostiti, salati 2,4    

È stato stimato che l'assunzione di vitamina H nella dieta nelle popolazioni occidentali arriva fino a 60 μg /die.

Digestione e Assorbimento

Per poter assorbire correttamente la biotina alimentare è necessario assicurare una digestione completa dei pasti, in quanto spesso è vincolata a residui di lisina (amminoacido) che devono essere idrolizzati dalla peptidasi pancreatica.

L'assorbimento della vitamina H avviene nell'intestino, più precisamente nel digiuno e nell'ileo prossimale; i meccanismi sono ancora poco conosciuti ma è plausibile che la sua transizione avvenga per gradiente di concentrazione grazie al sodio (Na).

Funzioni

Come anticipato in premessa, la vitamina H è un componente importante degli enzimi coinvolti in vari processi metabolici, come la digestione, la sintesi proteica, la gluconeogenesi e la crescita cellulare. È anche richiesta per il catabolismo e l'utilizzo dei tre aminoacidi a catena ramificata: leucina, isoleucina e valina. Permette la sintesi degli acidi grassi e sembra utile al mantenimento omeostatico della glicemia.

Più precisamente, le funzioni della vitamina H sono di tipo coenzimatico-carbossilasi, enzimi appartenenti alla categoria delle liasi che fissano una molecola di CO2 e la trasferiscono successivamente in quella da carbossilare; in particolare, la vitamina H è il coenzima di 4 carbossilasi molto importanti:

  • Piruvato carbossilasi → gluconeogenesi
  • Propionil CoA carbossilasi → metabolismo del propionato
  • Metilcrotonil CoA → metabolismo degli aminoacidi ramificati
  • Acetil CoA carbossilasi → sintesi degli acidi grassi.

Distribuzione nell'Organismo

Come si può dedurre dalle numerose funzioni metaboliche della vitamina H, la sua concentrazione all'interno dell'organismo dev'essere uniformemente distribuita; infatti, rappresentando un coenzima determinante nella carbossilazione, la vitamina H è richiesta in tutti i distretti corporei (sotto forma di biocitina) con particolare densità all'interno del fegato, nel quale la gluconeogenesi, il metabolismo degli aminoacidi ramificati e la sintesi degli acidi grassi sono particolarmente attivi.

Il meccanismo di veicolazione della vitamina H non è specifico; essa si trova sia in forma libera nel plasma (20%) che in forma legata ad albumina e globuline.

Carenza

La carenza di vitamina H è molto rara, soprattutto nell'adulto. Può essere causata da un'assunzione dietetica inadeguata o più frequentemente dall'ereditarietà di uno o più disturbi genetici congeniti che influenzano il metabolismo della stessa – come la carenza dell'enzima HLCS (dall'inglese holocarboxylase synthetase) che collega covalentemente la biotina alla carbossilasi, nella quale la vitamina H agisce da cofattore; lo screening neonatale per la carenza di biotinidasi è iniziato negli anni '80.

La carenza di vitamina H si verifica, tra i soggetti sani, con maggior frequenza nelle nutrici e nelle gravide; quasi la metà delle donne in gravidanza mostra un aumento anormale dell'acido 3-idrossisovalerico, che riflette il ridotto stato della biotina.

Il deficit subclinico può causare sintomi lievi di natura psicologica e neurologica, come depressione, letargia, allucinazioni, intorpidimento e formicolio delle estremità. Nei quadri più severi possono comparire il diradamento dei capelli (alopecia), unghie fragili, l'eruzione cutanea – in genere sul viso, oppure sui genitali – congiuntivite.

Gli individui con disturbi ereditari hanno evidenze di alterata funzionalità del sistema immunitario, inclusa una maggiore suscettibilità alle infezioni batteriche e fungine.

È invece più frequente che si manifesti un difetto dell'apporto di vitamina H nelle persone con complicanze o condizioni anomale come:

  • pazienti alimentati per via parenterale;
  • affetti da malassorbimento intestinale;
  • soggetti che abitualmente consumano solo uova crude come fonte alimentare di origine animale (alcuni tipi di vegetarianismo). Ciò accade a causa dell'azione vincolante dell'avidina, una proteina contenuta nell'albume che, se non precedentemente denaturata con la cottura, ostacola l'assorbimento della vitamina H agendo da antinutriente.

Tossicità

L'eccesso nutrizionale di vitamina H è improbabile, e con esso la sua tossicità. Nemmeno il sovradosaggio per bocca (fino a 10 mg / die) sembrerebbe in grado di provocare reazioni avverse.

Integratori

La vitamina H viene spesso raccomandata come integratore alimentare per rafforzare i capelli e le unghie, sebbene i dati scientifici a supporto di questi risultati siano deboli. Tuttavia, la biotina si trova in molti cosmetici e prodotti per la salute dei capelli e della pelle.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer