Vino e diabete: chi ha il diabete può bere? Quanto?

Vino e diabete: chi ha il diabete può bere? Quanto?
Ultima modifica 15.11.2023
INDICE
  1. Cosa c'è da sapere sul vino?
  2. Diabete mellito
  3. Quindi: nel diabete vino sì o no?
  4. Curiosità

Cosa c'è da sapere sul vino?

Il vino è una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione batterica dell'uva. La composizione generale e la concentrazione alcolica del vino dipendono soprattutto dal tipo di uva, dalla fermentazione e dal processo di vinificazione, anche se i prodotti "da pasto" mediamente si attestano sui 10-11° di alcol.

Il vino è una bevanda che - al contrario dei distillati, di altri fermentati e dei liquori - apporta una discreta quantità di molecole nutrizionali; stiamo parlando delle sostanze fenoliche. Questi potenti antiossidanti-anticancerogeni-antiaterogeni (tannini ed isoflavoni), dei quali il più presente è senz'altro il trans-resveratrolo, vengono trasmessi dall'uva al vino durante la macerazione; ne deriva che: con la stessa uva, maggiore è il tempo di macerazione, più elevato risulta il contenuto in sostanze fenoliche.

Spesso il contenuto in polifenoli non è sufficiente a giustificare il consumo del vino; esistono condizioni patologiche o fisiologiche speciali che non traggono alcun vantaggio dal consumo di vino, anzi, potrebbero potenzialmente riceverne un danno metabolico. Secondo i Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti (LARN), il vino e le altre bevande alcoliche in genere NON devono essere consumate da: soggetti di età inferiore ai 18 anni, donne gravide, diabetici, guidatori, terapizzati con alcuni farmaci ecc.

Diabete mellito

Il diabete è un'alterazione metabolica conseguente ad una riduzione di efficacia del meccanismo tra INSULINA e RECETTORE. In base all'eziologia ed alla condizione clinica, il diabete mellito si classifica in tipo 1 e tipo 2, i quali sono rispettivamente di tipo INSULINO-DIPENDENTE (per difetto endocrino del pancreas) e (solitamente!) NON-INSULINO DIPENDENTE ma caratterizzato da INEFFICACIA della captazione ormonale periferica.

Il diabete può essere dovuto ad una ridotta produzione dell'ormone, ad un'alterazione della sua azione (difetto molecolare dell'insulina, difetto molecolare del recettore, insulino resistenza indotta dalla dieta e dall'obesità) oppure da uno o più di questi fattori. Una caratteristica sempre presente nel diabete mellito è l'iperglicemia, anche se nel diabete tipo 1 (INSULINO PRIVO, QUINDI INSULINO-DIPENDENTE) l'interruzione della produzione pancreatica dell'ormone viene preceduta da un momento (o da un periodo) di IPER secrezione insulinica che spesso si manifesta con svenimento e successivo COMA IPOGLICEMICO.

Quindi: nel diabete vino sì o no?

Ad oggi, l'opinione degli specialisti è sufficientemente univoca: in caso di diabete (sia di tipo 1 che di tipo 2) il consumo sistematico che supera la razione consigliata di bevande alcoliche, quindi anche di vino, è sconsigliato. Tuttavia, esistono alcune sfaccettature sperimentali che meritano di essere riportate.

Uno studio di Robert Metz, Sheldon Berger ed Mary Mako, intitolato "Potentiation of the Plasma Insulin Response to Glucose by Prior Administration of Alcohol: An Apparent Islet-Priming Effect " e pubblicato su "Diabetes August 1969 18:517-522; doi:10.2337/diab.18.8.517", ha descritto una correlazione diretta tra somministrazione di alcol etilico nell'uomo ed AUMENTO della risposta insulinica. Nel diabete tipo 2, che spesso si associa ad obesità e ad altre complicanze dismetaboliche come le alterazioni della lipidemia, mantenere bassi livelli di insulina circolante è assolutamente fondamentale. L'eccesso nella produzione endocrina di insulina è causato dall'perglicemia e dalla resistenza periferica, che assieme determinano alcuni scompensi tra i quali: l'eccesso di liposintesi (deposito di grassi) e l'ossidazione delle lipoproteine (ridotta efficienze del trasporto del colesterolo ed aterogenesi). In considerazione dei risultati ottenuti da Metz, l'assunzione del vino nei diabetici di tipo 2 è assolutamente sconsigliabile.
... ma non è tutto!

Ad oggi, numerosi studi hanno portato alla luce un ulteriore interazione tra alcool etilico e regolazione glicemica. Questa volta si tratta di un meccanismo INSULINO-INDIPENDENTE ed interessa soprattutto l'esordio dei diabetici di tipo 1:

E' noto che l'omeostasi glicemica sia il frutto dell'equilibrio ormonale per il quale se la glicemia sale aumenta l'insulina (che ha funzione iIPOglicemizzante) e se la glicemia scende aumentano il glucagonele catecolamine e il cortisolo (che hanno funzione IPERglicemizzante), i quali intervengono sui recettori del fegato (riserva di glicogeno) determinando la liberazione di glucosio nel sangue per GLICOGENOLISI. Ebbene, pare che la somministrazione di alcol etilico nell'essere umano possa determinare

Questo significa che l'assunzione dell'alcol etilico contenuto nel vino incide significativamente sul bilancio glicemico e che, a seconda dei livelli di glicogeno epatico, a distanza di qualche ora può indurre il COMA IPOGLICEMICO. Considerando che il diabete tipo 1 è una patologia ad esordio giovanile che, come anticipato, si manifesta con una super-produzione insulinica (IPOglicemizzante), l'eventuale assunzione di vino a potrebbe PEGGIORARE significativamente l'omeostasi glicemica aumentando il rischio di COMA. Pertanto, si confermano le indicazioni dei LARN di evitare il consumo di alcol (quindi anche di vino) in età inferiore ai 18 anni, ed assolutamente nei soggetti potenzialmente a rischio o in fase di esordio diabetico di tipo 1; parallelamente, si consiglia ad i diabetici in terapia esogena di fare attenzione nella stima delle dosi insuliniche, in quanto bevendo prodotti alcolici potrebbe essere necessario un calcolo di dosaggio differente dal normale.

Curiosità

In caso di shock ipoglicemico nell'alcolista è stato rilevato che la somministrazione di fruttosio (invece che di glucosio) e di piccoli dosaggi di insulina, oltre a ripristinare la glicemia, può anche ACCELERARE LO SMALTIMENTO DELL'ALCOL ETILICO circolante.

Inoltre, sebbene l'assunzione di vino e di altre bevande alcoliche non incida direttamente nell'insorgenza del diabete (salvo nella pancreatite alcolica), l'osservazione statistica e clinica dei pazienti che ABUSANO DI ALCOL induce a riflettere sull'esistenza di un sottotipo di diabete mellito tipo 2, detto alcol-correlato.

In conclusione, il consumo sistematico di vino nel diabetico non è consigliato; per quanto sia stato dimostrato che l'alcol induca un effetto IPOglicemizzante (auspicabile nel diabete conclamato), si tratta di una bevanda alcolica potenzialmente responsabile di abuso o tossico-dipendenza riconducibili a diverse complicanze cliniche, tra le quali una forma di diabete alcol-correlato.

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer