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Dieta e diabete
Nel diabete la scelta delle verdure e degli alimenti è un aspetto dietetico molo importante; la terapia nutrizionale più idonea al trattamento di questa malattia è relativa alla severità con cui si manifesta; pertanto, è possibile definire che "la dieta corretta per il diabetico è quella che meglio si accosta alle necessità (in continua evoluzione) del paziente terapizzato".
I criteri per la stesura dietetica nel diabete sono molti e spesso difficili da combinare; una volta stabilite quali siano le necessità e i fabbisogni del soggetto, è indispensabile effettuare una scelta accurata delle frequenze di consumo e delle porzioni alimentari. Ovviamente, diabete mellito di tipo 1 e diabete mellito di tipo 2 sono patologie molto differenti tra loro e la relativa terapia dietetica dovrebbe adattarsi il più possibile agli aspetti metabolici, ed eventualmente, alle comorbilità specifiche del quadro clinico.
Come anticipato, la scelta delle porzioni alimentari è un aspetto di fondamentale importanza e dipende sia dal quadro clinico che dal livello di dispendio energetico; lo stesso NON si può dire (anche se con le dovute eccezioni del caso) discutendo delle scelte alimentari.
Nel trattamento dietoterapico del diabete, i prodotti più consigliati sono quelli caratterizzati da un basso o moderato indice glicemico, e tra i piatti a PREVALENZA glucidica, meglio prediligere i cibi caratterizzati da:
- un minor carico glicemico
- una maggior quantità di fibra alimentare.
In merito al consumo di cereali, sarebbe opportuno scegliere quelli integrali o comunque associarli sempre ad abbondanti quantità di fibra, mentre per i frutti, l'elemento discriminante è rappresentato soprattutto dai livelli di fruttosio.
Scelta delle verdure
Criteri generali di scelta degli alimenti
Nel diabete, i criteri per la scelta della verdura sono i medesimi degli altri alimenti; in nutrizione clinica è fondamentale valutare la pertinenza o meno di questi prodotti sulla base di:
- Contenuto di glucidi
- Indice glicemico dell'alimento
- Contenuto di fibra alimentare
- Importanza qualitativa e apporto di molecole funzionali (vitamine, oligoelementi, antiossidanti, lecitine, fitosteroli ecc.)
- Contenuto di molecole anti-nutrizionali (soprattutto ossalati e fitati)
- Praticabilità della porzione di consumo in merito alle necessità nutrizionali.
Nel diabete, le scelte alimentari possono esaltare o vanificare l'intera terapia; il soggetto affetto da diabete di tipo 2, soventemente goloso, sedentario ed in sovrappeso, DEVE modificare profondamente il proprio stile di vita muovendosi di più, mangiando meno e meglio, ed assumendo farmaci. Tra queste tre componenti terapiche, quella più impegnativa e dalla quale dipende l'efficacia della altre due è senz'altro l'alimentazione; per questo motivo, anche la scelta delle verdure riveste un ruolo determinante nella riuscita della remissione diabetica.
Nelle verdure scelte dal diabetico, il contenuto in glucidi dev'essere modesto o meglio basso. I contorni (o anche il condimento dei primi piatti) non devono incidere significativamente sul bilancio energetico del pasto; in caso contrario, il rischio è quello di dover abbassare ulteriormente le porzioni dei prodotti a più alta densità glucidica, come i cereali ed i loro derivati. Verdure di ogni genere fritte ed impanate, oppure sott'olio, sono ad esempio sconsigliate nell'alimentazione del diabetico, che dovrebbe consumarle solo occasionalmente ed in modiche porzioni.
Quali verdure scegliere
In merito all'indice glicemico, non è molto difficile scegliere verdure che inducono una risposta insulinica moderata: è sufficiente limitare soprattutto patate ed altri tuberi (es. barbabietole, manioca), cereali consumati come verdura (ad esempio il mais in scatola) ed alcuni legumi freschi (come piselli, fave e fagioli), alimenti peraltro sconsigliati soprattutto per il maggior carico glicemico. Tutti questi alimenti, accomunati dalla ricchezza in amido, possono essere consumati in sostituzione del pane o riducendo significativamente la quantità di pasta o riso nel primo piatto. I legumi secchi (lenticchie, ceci, soia, fagioli) si possono invece consumare al posto del secondo (carne, pesce, uova, pollame, prosciutto ecc.) se tollerati.
Per quanto riguarda le verdure ad indice glicemico medio-alto, ma ricche di fibra e a basso carico glicemico, come le carote, in genere è concessa una certa libertà di consumo al diabetico, con l'unica raccomandazione di non esagerare con le porzioni e la frequenza.
Se da un lato è bene limitare il consumo di verdure amidacee, dall'altro l'apporto di fibra alimentare è un aspetto preponderante; infatti, questa componente dietetica facilita il controllo dell'assorbimento glucidico "domando" l'impennata insulinica provocata dai glucidi. Ovviamente, nella scelta dell'uno o dell'altro prodotto, la selezione si orienterà soprattutto verso quelle verdure più ricche dal punto di vista nutrizionale e, al fine di conservarne le caratteristiche, meglio se consumate fresche e crude.
Evitare gli eccessi
E' opportuno ricordare che tra le molecole apportate da questi cibi rientrano anche diverse componenti anti-nutrizionali responsabili del mancato assorbimento di alcuni ioni essenziali; è il caso dei fitati e degli ossalati che legano (chelano) sia il ferro che il calcio degli alimenti. Pertanto, è consigliabile attenersi alle porzioni consigliate dalle linee guida o comunque NON abusare eccessivamente di verdure anche in caso di diabete.