Troppe fibre fanno male: integratori di fibre ed effetti collaterali

L'eccesso di fibre si riflette sull'organismo con un insieme di sintomi riguardanti soprattutto l'apparato gastro intestinale. Si tratta di una condizione frequentemente correlata ai troppi integratori di fibre o, più raramente, ad una dieta sbilanciata perché eccessivamente ricca di residui fibrosi (crusca, cereali integrali, legumi, ortaggi e frutta) e verosimilmente povera di acqua.
Troppe fibre fanno male?
Gli integratori di fibre (viscose e non viscose), se assunti nel contesto di un regime alimentare già sufficientemente ricco di residui fibrosi, possono provocare un eccesso di fibre e l'insorgere di alcuni effetti collaterali. Gli integratori di fibre più diffusi sono a base di fibre isolate, ovvero:
- Βeta-glucani: fibre viscose facilmente fermentabili contenute nell'orzo e nell'avena, e prodotte dai funghi, dai lieviti, dai batteri e dalle alghe; quelli più diffusi sotto forma di integratori derivano dall'avena, dai funghi e dai lieviti.
- Pectine: fibre viscose estratte dalla buccia degli agrumi o dalla polpa della mela; costituiscono anche un additivo alimentare gelificante.
- Inulina e oligofruttosi: vengono estratti dalla cicoria o sintetizzati a partire dal saccarosio; rappresentano un additivo alimentare abbastanza diffuso. Risultano altamente fermentabili e possiedono una funzione prebiotica sui bifidobacteria.
- Gomma di Guar: fibre viscose e solubili che costituiscono un prodotto lassativo, ma sono contenute anche all'interno dei "cereali pronti" e di altri prodotti alimentari.
- Psillio: le diete a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, che includono 7g/die di fibra solubile da psyllium, possono ridurre il rischio di malattie del cuore.
- Chitosano: è una glucosammina non digeribile, ovvero un polimero della chitina; riduce l'assorbimento dei grassi ed è disponibile come integratore per il dimagrimento (efficacia non dimostrata) e per l'abbassamento del colesterolo.
Tutti questi integratori di fibre devono essere assunti con abbondante acqua (250ml) e nelle dosi raccomandate in etichetta; troppi integratori di fibre e/o un apporto d'acqua insufficiente nella dieta (tensione addominale, crampi addominali, gas in eccesso e diarrea.
Effetti collaterali sull'intestino
Esistono integratori di fibra che, più di altri, determinano l'insorgenza della sintomatologia specifica associata all'eccesso di fibre alimentari: gomma di guar, inulina e oligofruttosio, fruttoligosaccaridi, polidestrosio, amido resistente e psyllium. In particolare, l'assunzione eccessiva di gomma di Guar e/o psyllium, compresente all'insufficienza di acqua, può determinare l'occlusione intestinale ed il peggioramento della sintomatologia nei soggetti con motilità intestinale già di per sé compromessa. Inoltre, nelle persone affette da poliposi del colon retto, il supplemento di psyllium sembra direttamente correlato all'incremento delle dimensioni degli adenomi precancerosi.
Effetti collaterali per allergie
E' anche opportuno specificare che certi integratori di fibre, pur NON in eccesso, richiedono particolare attenzione a causa del potenziale allergenico. La chitina e il chitosano, ad esempio, che sono estratti dal carapace dei crostacei, possono provocare reazioni allergiche anche molto gravi nei soggetti ipersensibili; lo stesso vale per l'inulina estratta dalla cicoria e per il psyllium contenuto nei "cereali pronti".
Effetti collaterali sull'assorbimento dei farmaci
Ricordiamo inoltre che alcuni integratori di fibre possono avere interazioni farmacologiche negative con determinate molecole farmacologiche; è nuovamente il caso dello psyllium, la cui assunzione compromette l'assorbimento di litio, carbamazepina (Tegretol), digossina (Lanoxin), e warfarin (Coumadin); inoltre, la gomma di Guar rallenta l'assorbimento di digossina, acetaminofene (Tylenol) e bumetanide (Bumex), e diminuisce l'assorbimento di metformina (Glucophage), penicillina, ed alcune formulazioni del gliburide (Glynase). La pectina, invece, riduce l'assorbimento della lovastatina (Mevacor) e probabilmente anche quello di clindamicina, tetracicline e digossina.
A scopo cautelativo, si è soliti consigliare una distanza di almeno tre ore tra l'assunzione di un integratore di fibra e quella di un qualunque farmaco.
Conclusioni
Raggiungere i livelli raccomandati scongiurando gli effetti collaterali dell'eccesso di fibre per troppi integratori assunti
I LARN (Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) raccomandano di raggiungere un apporto di fibre pari a circa 30 g/die; parallelamente, la Food and Nutrition Board dell'Institute of Medicine (2004) consiglia di rispettare un coefficiente pari a 14 g di fibre ogni 1000 kcal assunte, al fine di abbassare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Lo stesso istituto, per gli adulti con più di 50 anni, suggerisce di mantenere un apporto pari a 38 g/die per gli uomini e 21 g/die per le donne.
Tali apporti sono facilmente raggiungibili con la dieta ma, nel caso in cui si renda necessario, è possibile ricorrere ad integratori di fibre dopo aver CONSULTATO un professionista dell'alimentazione, il quale - mediante l'anamnesi alimentare - potrà stimare la giusta dose giornaliera da assumere senza incorrere negli effetti collaterali di cui sopra.