Spendere poco sugli ortaggi e sulla frutta
E' forse, assieme all'approvvigionamento di carne e prodotti della pesca, il paragrafo più importante dell'articolo. Si tratta di un argomento piuttosto complesso poiché entrano in ballo parecchi fattori determinanti. In primis, ricordiamo che un ortaggio o un frutto, per essere biologico, NON deve essere brutto o rovinato. Si tratta di una convinzione comune che spesso contribuisce al diffondersi delle frodi alimentari. Chi sarebbe in grado di stabilire se un alimento brutto o rovinato sia di origine tradizionale o biologica? Solo gli enti di controllo. Nel dubbio, si consiglia di acquistare certi prodotti solo presso rivenditori autorizzati e che trattano alimenti certificati; per una volta, la filiera corta (intesa come "bancarella" a bordo strada) potrebbe non essere la scelta corretta. Dunque, meglio un frutto o un ortaggio ricavato da una buona agricoltura tradizionale rispetto ad un biologico "non proprio biologico"; i gentili lettori si ricordino che se un rivenditore riesce a mentire sul tipo di coltura di un alimento, non è da escludere che possa transigere anche sui periodi di sicurezza per lo smaltimento degli antiparassitari.
Fortunatamente, oggi sono diversi i gruppi di coltivatori - rivenditori diretti a mostrare una grossa serietà e professionalità; si consiglia dunque di reperire i centri più vicini presso i quali comprare solo frutta di stagione e NON esotica. In tal modo, oltre ad un costo decisamente ridotto, sarà possibile godere di un grosso vantaggio nutrizionale grazie al preservamento delle vitamine antiossidanti (soprattutto la C - acido ascorbico). Per chi non avesse la possibilità di sfruttare utenze simili, è consigliabile applicare gli stessi concetti presso i supermercati CONSULTANDO scrupolosamente, oltre al prezzo, anche le etichette.
Mentre la frutta è da consumare prevalentemente cruda, per gli ortaggi la questione cambia radicalmente. Ovviamente, nel rispetto dei principi appena elencati, anche l'acquisto della verdura risulterà di grande successo. In tal caso, però, potremmo godere di un ulteriore vantaggio: la conservazione in freezer; tutti sanno che il congelamento degli ortaggi (e dei funghi) non è quasi mai consigliato (a meno che non si possa godere di certe tecnologie industriali/ristorative come l'abbattitore di temperatura) in quanto aumenta il rischio che le cellule vegetali esplodano per la formazione di grossi cristalli di ghiaccio. Tuttavia, cuocendo o pre-cuocendo o sottoponendo a bianchitura gli alimenti in questione, diventa possibile avvalersi pure di questo metodo di conservazione.
Adorate gli asparagi ma sono disponibili solo 2 mesi l'anno? Nessun problema! Acquistatene in grandi quantità, lavateli, mondateli e cucinateli al 50% del totale per bollitura, al vapore o in pentola a pressione; poi, dopo averli raffreddati, imbustateli in linea come si trattasse di una "cartucciera" e ghiacciateli in questa posizione (anche stratificando i sacchetti). Una volta duri, potrete riunirli tutti in un unico sacchetto lavando quelli precedentemente utilizzati per riciclarli. Ovviamente, si tratta di un banalissimo esempio da poter applicare anche a: carciofi, broccoli, cavoli ecc. NB. E' sempre consigliabile tagliare il prodotto in pezzature tali da garantire una maggior velocità di congelamento e di praticità al consumo.
A dieta spendendo poco - conclusioni
Concludendo, non è un caso se non si sia parlato di alimenti conservai (scatolette, sott'aceti, sott'oli, canditi, conserve, marmellate, cibi secchi come crakers e grissini ecc.). Tali prodotti, economici e facilmente conservabili, non presentano grosse problematiche come invece quelli suddetti. Attenzione, però, ciò non significa che questi possano essere consumati con la stessa, o peggio, con maggior frequenza di quelli già descritti. Al contrario! Molti alimenti conservati sono poveri di acqua e vitamine, mentre apportano quantità eccessive di sale, zucchero e additivi alimentari.